Monaco 2019: come è andata ?
Inviato: martedì 14 maggio 2019, 14:42
Parto da questo interessante spunto:
Ragioniamoci insieme: l'appassionato che ha bisogno dei suoi brani è -in fondo- quello che giudica tutto in funzione della somiglianza o meno del suono che ascolta rispetto a quello del suo impianto, in funzione del quale ha appunto scelto i brani di prova.
E' anche logico sospettare che gli espositori abbiano fatto lo stesso, scegliendo i LORO brani di prova in funzione del miglior risultato che questi garantiscono al LORO impianto.
Eppure è così facile evitare di cadere in questa trappola logica !!!
Pensateci per un attimo...
Ecco... se voi entrate in una saletta ed ascoltate il solito brano "plin plin", potete uscire e ritornarci... e se altre due-tre volte troverete in ascolto solo brani "plin plin"... beh... mica ci vuole un'aquila per capire che l'impianto che si dimostra in quella saletta è sicuramente una ciofeca in termini di dinamica !!!
Perché vedete... gli espositori non sono mica scemi, per cui avrebbero loro per primi l'interesse a dimostrare con brani di tutti i tipi, qualora i loro impianti "ce la facessero" a riprodurli correttamente...!!!
Mi spiace dover fare un esempio personale, ma è troppo più facile farlo per me: io faccio sempre ascoltare (quando mi viene consentito) alcuni brani a livelli bassissimi, come p.es. Aleas & Girodo, in cui si sentono bene i rumori dei polpastrelli del chitarrista che scorrono sulle corde, a qualcosa come 50 dB"A" o meno ancora... Poi passo alla musica barocca, sempre a meno di 70 dB"A" medi. Poi ancora passo a brani tipo la "Canzone di Marinella" (con un ottimo pianoforte iniziale) o Guantanamera (con una voce femminile strepitosa e perfettamente centrale). Quindi seguo con brani di orchestra (Apprendista Stregone, Uccello di Fuoco, Porgy and Bess), che si ascoltano a livelli crescenti. Seguono i soliti brani jazz (p.es. Take Five o Marsalis) per gli irriducibili e dopo ancora si va in salita (di SPL), con Hope di H. Masekela ed altri brani moderni, fino al solito finale a 120 e passa dB con Another Brick in The Wall, dei Pink Floyd. Dopodiché pausa pranzo... o cena.
Vi aggiungo un altro esempio, di cui però non ricordo i titoli dei brani. Anni fa per dimostrare le Grand Utopia EM, la Focal scelse una scaletta di brani uno meglio dell'altro, ma tutti con un basso profondo assai scuro e tendenzialmente poco articolato, che però risultava riprodotto benissimo dalle EM. Una scelta geniale, ma che tradiva il vero problema di quei diffusori: bastava ragionarci per un attimo. Ovviamente erano tutti brani a livelli compresi tra 80 e 90 dB"A"...
Ecco... io vorrei tanto che qualcuno mi riferisse di aver ascoltato una scaletta del genere a Monaco...
Saluti
F.C.
Silvanik ha scritto:Devo dire che io mi trovo un po' in difficoltà a dare una valutazione dettagliata e attendibile della qualità sonora degli impianti che si possono ascoltare in allestimenti tipo quelli di Monaco quando la musica proposta non sia di mia conoscenza perché mi mancano i riferimenti e spesso gli operatori sono restii a farti scegliere artista e brani e anche a farti connettere il tuo HD in caso della liquida. Non è una critica ma una mera constatazione personale, quindi, tutto ciò premesso per quanto mi riguarda la visita vale certamente la pena, ci tornerò ma non sono in grado di dare sentenze, specialmente, ripeto, dove mi trovo "spiazzato"
Ragioniamoci insieme: l'appassionato che ha bisogno dei suoi brani è -in fondo- quello che giudica tutto in funzione della somiglianza o meno del suono che ascolta rispetto a quello del suo impianto, in funzione del quale ha appunto scelto i brani di prova.
E' anche logico sospettare che gli espositori abbiano fatto lo stesso, scegliendo i LORO brani di prova in funzione del miglior risultato che questi garantiscono al LORO impianto.
Eppure è così facile evitare di cadere in questa trappola logica !!!
Pensateci per un attimo...
Ecco... se voi entrate in una saletta ed ascoltate il solito brano "plin plin", potete uscire e ritornarci... e se altre due-tre volte troverete in ascolto solo brani "plin plin"... beh... mica ci vuole un'aquila per capire che l'impianto che si dimostra in quella saletta è sicuramente una ciofeca in termini di dinamica !!!
Perché vedete... gli espositori non sono mica scemi, per cui avrebbero loro per primi l'interesse a dimostrare con brani di tutti i tipi, qualora i loro impianti "ce la facessero" a riprodurli correttamente...!!!
Mi spiace dover fare un esempio personale, ma è troppo più facile farlo per me: io faccio sempre ascoltare (quando mi viene consentito) alcuni brani a livelli bassissimi, come p.es. Aleas & Girodo, in cui si sentono bene i rumori dei polpastrelli del chitarrista che scorrono sulle corde, a qualcosa come 50 dB"A" o meno ancora... Poi passo alla musica barocca, sempre a meno di 70 dB"A" medi. Poi ancora passo a brani tipo la "Canzone di Marinella" (con un ottimo pianoforte iniziale) o Guantanamera (con una voce femminile strepitosa e perfettamente centrale). Quindi seguo con brani di orchestra (Apprendista Stregone, Uccello di Fuoco, Porgy and Bess), che si ascoltano a livelli crescenti. Seguono i soliti brani jazz (p.es. Take Five o Marsalis) per gli irriducibili e dopo ancora si va in salita (di SPL), con Hope di H. Masekela ed altri brani moderni, fino al solito finale a 120 e passa dB con Another Brick in The Wall, dei Pink Floyd. Dopodiché pausa pranzo... o cena.
Vi aggiungo un altro esempio, di cui però non ricordo i titoli dei brani. Anni fa per dimostrare le Grand Utopia EM, la Focal scelse una scaletta di brani uno meglio dell'altro, ma tutti con un basso profondo assai scuro e tendenzialmente poco articolato, che però risultava riprodotto benissimo dalle EM. Una scelta geniale, ma che tradiva il vero problema di quei diffusori: bastava ragionarci per un attimo. Ovviamente erano tutti brani a livelli compresi tra 80 e 90 dB"A"...
Ecco... io vorrei tanto che qualcuno mi riferisse di aver ascoltato una scaletta del genere a Monaco...
Saluti
F.C.