malo ha scritto: ↑giovedì 16 maggio 2019, 9:15
Punto fondamentale, la cultura, la divulgazione, l'insegnamento, la trasmissione del sapere.
Forse vale la pena scrivere qualcosa di meno provocatorio..... da parte mia, semplice appassionato
di hifi, ora interessato a sapere e capire come funziona un apparato per la riproduzione musicale
e orientato al faidate,....e non sostenitore di
alcuna campana commerciale...
Contrariamente a quello che quasi tutti pensano, il Web non ha affatto aiutato gli autocostruttori, e non è difficile capire il perché.
Facciamo insieme un ragionamento logico, partendo da un quesito:
"Chi pagava -una volta- gli articoli sull'autocostruzione...?".
Ebbene, proprio per averne scritti parecchi anche io, posso dire che questi articoli servivano a favorire due distinti interessi:
1)- Da una parte pubblicizzavano la vendita di trasduttori specifici, di una certa marca, per cui l'azienda che li produceva poteva fare i suoi conti e decidere di investire una certa cifra (io venivo pagato tre milioni e mezzo di lire per ogni Kit di Stereoplay),
che poi recuperava dalla vendita dei trasduttori.
2)- Dall'altra parte gli articoli sull'autocostruzione aumentavano la tiratura delle riviste. Per esempio uno dei mie articoli (che trovate scaricabili dal mio Sito) aumentava la tiratura di Stereoplay anche di cinquemila copie (l'attuale tiratura di Audioreview, per capirci). Ed all'aumento della tiratura corrispondevano
maggiori tariffe e ricavi pubblicitari per l'editore della rivista.
Dunque gli articoli di autocostruzione avevano un senso, negli anni '80 almeno...
Ora però passiamo ad esaminare il caso attuale...
Oggi le riviste non hanno più alcun interesse a spendere per pubblicare progetti in Kit: in Italia esiste CHF ed ai suoi autori non paga nemmeno un caffé, che io sappia. Peraltro pubblica decine di progetti ogni anno, di cui non si sa come suonano, anche perché
dopo un mese sono del tutto dimenticati (salvo rarissime eccezioni).
Oggi esistono migliaia di piccoli siti, che propongono Kit che utilizzano componenti di qualsiasi provenienza e qualità. Dunque
i quantitativi per singolo fabbricante sono in realtà diminuiti, perché il numero degli autocostruttori è rimasto lo stesso o è diminuito. Ipotizzo la diminuzione anche perché oggi si trovano in commercio ampli e diffusori cinesi, già montati e funzionanti, allo stesso costo del soli trasformatori e cabinet (per gli ampli) e dei trasduttori (per i diffusori). Dunque l'autocostruttore di oggi NON RISPARMIA ASSOLUTAMENTE NULLA, ANZI !
Con i Kit progettati di una volta (prendo ad esempio il mio Squillo di tromba o l'IRS) l'autocostruttore poteva aspirare a mettersi in casa qualcosa di "speciale" senza spender troppo. Oggi, con centinaia di Kit ASSOLUTAMENTE ANONIMI -identici- e molto verosimilmente mal progettati, è invece assai probabile che si metta in casa la solita ciofeca malsuonante e con un sacco di difetti non dichiarati, magari perché il progettista ne capisce talmente poco da non vederli nemmeno.
Ora proviamo ad essere logici ed a ragionare, ponendoci la fatidica domanda:
"Che interesse avrebbe un progettista vero (ma anche un autocostruttore evoluto) a divulgare disegni e schemi di crossover di diffusori che lui stesso potrebbe vendere a 10-20-30 mila Euro la coppia...?" Ebbene... solo un perfetto ed assoluto cretino potrebbe rinunciare a quegli importi per ritrovarsi -un mese dopo- forse due o tre soli ringraziamenti nella sua e-mail.
Ma un perfetto cretino, che Kit volete che vi progetti...???
Quanto alla Cultura in generale, in materia di Elettroacustica, ci sono almeno due percorsi possibili, qui in Italia:
a)- Il primo percorso è quello di seguire questo o altri forum, ponendo domande e discutendone le risposte. In proposito vi suggerisco di pescare argomenti dalla sezione "Argomenti più Importanti" e riproporli, in modi di approfondire ed aggiornare le conclusioni cui siamo arrivati.
b)- Il secondo percorso è quello di acquistare (o scaricare) testi come questi e studiarli:
viewtopic.php?f=6&t=1654#p32607
Buon lavoro !
Saluti
F.C.