Come (mal)trattare l'ambiente
Moderatore: F.Calabrese
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Come (mal)trattare l'ambiente
Questo thread è doppiamente importante.
Da una parte infatti esamineremo le conseguenze del migliore o peggiore trattamento acustico di ambienti di diversa grandezza.
Dall'altra parte vi verrà mostrato quanto sia importante "denigrare" le soluzioni progettuali sbagliate. In questo particolare caso, infatti, non farò VOLUTAMENTE il nome di chi produce i pessimi assorbitori acustici che si sono rivelati i responsabili del peggior risultato -sia alle misure che all'ascolto- in cui io mi sia mai imbattuto.
Non facendo alcun nome, vi ritroverete però -inevitabilmente- nella situazione di chi può andare incontro a costose disavventure... acquistando gli stessi pannelli.
Siete sicuri che questo sia l'approccio più intelligente all'Alta Fedeltà...??? Io non lo credo affatto... ma per questa volta soltanto mi adeguo.
Segue
F.C.
Da una parte infatti esamineremo le conseguenze del migliore o peggiore trattamento acustico di ambienti di diversa grandezza.
Dall'altra parte vi verrà mostrato quanto sia importante "denigrare" le soluzioni progettuali sbagliate. In questo particolare caso, infatti, non farò VOLUTAMENTE il nome di chi produce i pessimi assorbitori acustici che si sono rivelati i responsabili del peggior risultato -sia alle misure che all'ascolto- in cui io mi sia mai imbattuto.
Non facendo alcun nome, vi ritroverete però -inevitabilmente- nella situazione di chi può andare incontro a costose disavventure... acquistando gli stessi pannelli.
Siete sicuri che questo sia l'approccio più intelligente all'Alta Fedeltà...??? Io non lo credo affatto... ma per questa volta soltanto mi adeguo.
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Per accontentare subito i più curiosi, partiamo proprio dall'esame del trattamento acustico peggiore mai visto (ed ascoltato), che è stato realizzato comperando molti e bellissimi pannelli, sia riflettenti che diffrattori, collocandoli secondo le indicazioni del fabbricante/distributore.
Questi qui sotto sono i valori del Tempo di Riverbero, misurati in un ambiente di medie dimensioni e di bellissimo aspetto estetico. L'impianto audio era a tre vie, biamplificato, con i diffusori collocati dinanzi agli angoli.

Notate nulla di strano...?
Già... il Tempo di Riverbero inizialmente diminuisce al crescere della frequenza, fino a toccare un minimo di appena 0,1 secondi a 400 Hz...
E poi...? Poi, salendo in frequenza, AUMENTA di nuovo, restando compreso tra 0,2 e 0,25 secondi dai 2 KHz in sù.
Questo è un andamento del tutto innaturale per l'udito, che è abituato ad ascoltare in ambiente in cui il fonoassorbimento cresce monotonicamente in funzione della frequenza (per cui il Tempo di Riverbero decresce al salire della frequenza).
Nel prossimo post vedrete meglio cosa accade allo spettro delle riflessioni: per ora anticipiamo che -all'ascolto- la stanza suona innaturale...
Segue
F.C.
P.S.: Se vedete due o tre curve sovrapposte... si tratta dei valori di RT60 calcolati per decadimenti di 20, 30 e tra -5 e -50 dB
Questi qui sotto sono i valori del Tempo di Riverbero, misurati in un ambiente di medie dimensioni e di bellissimo aspetto estetico. L'impianto audio era a tre vie, biamplificato, con i diffusori collocati dinanzi agli angoli.

Notate nulla di strano...?
Già... il Tempo di Riverbero inizialmente diminuisce al crescere della frequenza, fino a toccare un minimo di appena 0,1 secondi a 400 Hz...
E poi...? Poi, salendo in frequenza, AUMENTA di nuovo, restando compreso tra 0,2 e 0,25 secondi dai 2 KHz in sù.
Questo è un andamento del tutto innaturale per l'udito, che è abituato ad ascoltare in ambiente in cui il fonoassorbimento cresce monotonicamente in funzione della frequenza (per cui il Tempo di Riverbero decresce al salire della frequenza).
Nel prossimo post vedrete meglio cosa accade allo spettro delle riflessioni: per ora anticipiamo che -all'ascolto- la stanza suona innaturale...
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P.S.: Se vedete due o tre curve sovrapposte... si tratta dei valori di RT60 calcolati per decadimenti di 20, 30 e tra -5 e -50 dB
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Ed ecco qui sotto le curve rilevate a 20 millisecondi di distanza l'una dall'altra nel nostro ambiente (mal)trattato acusticamente.

Come potete osservare, il primo arrivo (curva in rosso, in alto) è relativamente lineare.
Purtroppo le curve successive lo sono sempre di meno, fino all'orrenda ultima curva ( a 160 ms di ritardo, in blu, in basso), nella quale si vede una gigantesca risonanza a 23 Hz, con una voragine tra 100 e 900 Hz ed una successiva forte enfasi da 1 a 6 KHz.
Tenete presente che l'Effetto Haas attenua la percezione delle riflessioni che arrivano con ritardi brevi (diciamo le prime due-tre curve in rosso, in alto), mentre non può nulla nei confronti di riflessioni assai successive, che vengono pienamente percepite per quel che sono: COLORATISSIME !!!
La sensazione all'ascolto in questo ambiente è assai caratteristica: si avverte la propria voce come assottigliata, mentre l'emissione dai diffusori appare fin troppo localizzata sugli stessi, con una immagine stereo fintissima.
Per sua fortuna l'amico che mi ha chiesto di misurare ha avuto la pazienza di collaborare con me, fino a scoprire dove stavano gli errori progettuali e realizzativi dei pannelli, che verranno a breve eliminati. Tuttavia, trattandosi di pannelli commerciali, spiegare il come risolvere i vari problemi sarebbe a tutti gli effetti fare una consulenza gratuita in favore di chi li realizza (che però poteva pur capirlo da solo, sia misurando che ascoltando, che qualcosa non andava !).
Segue
F.C.

Come potete osservare, il primo arrivo (curva in rosso, in alto) è relativamente lineare.
Purtroppo le curve successive lo sono sempre di meno, fino all'orrenda ultima curva ( a 160 ms di ritardo, in blu, in basso), nella quale si vede una gigantesca risonanza a 23 Hz, con una voragine tra 100 e 900 Hz ed una successiva forte enfasi da 1 a 6 KHz.
Tenete presente che l'Effetto Haas attenua la percezione delle riflessioni che arrivano con ritardi brevi (diciamo le prime due-tre curve in rosso, in alto), mentre non può nulla nei confronti di riflessioni assai successive, che vengono pienamente percepite per quel che sono: COLORATISSIME !!!
La sensazione all'ascolto in questo ambiente è assai caratteristica: si avverte la propria voce come assottigliata, mentre l'emissione dai diffusori appare fin troppo localizzata sugli stessi, con una immagine stereo fintissima.
Per sua fortuna l'amico che mi ha chiesto di misurare ha avuto la pazienza di collaborare con me, fino a scoprire dove stavano gli errori progettuali e realizzativi dei pannelli, che verranno a breve eliminati. Tuttavia, trattandosi di pannelli commerciali, spiegare il come risolvere i vari problemi sarebbe a tutti gli effetti fare una consulenza gratuita in favore di chi li realizza (che però poteva pur capirlo da solo, sia misurando che ascoltando, che qualcosa non andava !).
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Ora proviamo a confrontare i risultati precedenti con quelli di altri ambienti, dall'acustica udibilmente migliore.
Iniziamo con una Regìa di Studio, vale a dire con un ambiente in cui il Tempo di Riverbero è contenuto al massimo, al fine di evitare che le riflessioni modifichino lo spettro percepito dal fonico.
Personalmente non amo affatto questo tipo di approccio, ed infatti quando ho realizzato tre grandi Regìe negli anni '80 mi sono guardato bene dall'eccedere in assorbimento. Però erano tempi in cui questo si poteva fare, visto che c'erano le risorse economiche sia per commissionare progettazioni complesse, sia per realizzare trattamenti dieci volte più sofisticati di quelli odierni.
Ecco dunque il nostro "Tempo di Riverbero" della Regìa moderna: ho usato le virgolette perché per valori così bassi non si può realmente parlare di campo riverberato...

Notate l'omogeneità dell'andamento rispetto alla frequenza, dai 120 Hz in sù.
Come suona questa stanza...? Beh... la voce risulta trasparentissima, come all'aperto, senza alcuna colorazione. Quanto al suono dei Monitor... è anche lì come se l'ambiente non esistesse.
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F.C.
Iniziamo con una Regìa di Studio, vale a dire con un ambiente in cui il Tempo di Riverbero è contenuto al massimo, al fine di evitare che le riflessioni modifichino lo spettro percepito dal fonico.
Personalmente non amo affatto questo tipo di approccio, ed infatti quando ho realizzato tre grandi Regìe negli anni '80 mi sono guardato bene dall'eccedere in assorbimento. Però erano tempi in cui questo si poteva fare, visto che c'erano le risorse economiche sia per commissionare progettazioni complesse, sia per realizzare trattamenti dieci volte più sofisticati di quelli odierni.
Ecco dunque il nostro "Tempo di Riverbero" della Regìa moderna: ho usato le virgolette perché per valori così bassi non si può realmente parlare di campo riverberato...

Notate l'omogeneità dell'andamento rispetto alla frequenza, dai 120 Hz in sù.
Come suona questa stanza...? Beh... la voce risulta trasparentissima, come all'aperto, senza alcuna colorazione. Quanto al suono dei Monitor... è anche lì come se l'ambiente non esistesse.
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Sempre nella Regìa di Studio, osservate ora con attenzione il decadimento rispetto al tempo ed alla frequenza (le curve sono sempre distanziate di 20 millisecondi).

Notate il crollo verticale dei livelli...
Le altissime sono le prime a decadere, come è normale che avvenga anche in un ambiente di dimensioni relativamente piccole.
Il trattamento acustico è però a 360 gradi ed è spesso un palmo: nulla di replicabile in casa, ammesso che questo sia auspicabile.
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F.C.

Notate il crollo verticale dei livelli...
Le altissime sono le prime a decadere, come è normale che avvenga anche in un ambiente di dimensioni relativamente piccole.
Il trattamento acustico è però a 360 gradi ed è spesso un palmo: nulla di replicabile in casa, ammesso che questo sia auspicabile.
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Ora -finalmente- esaminiamo un ambiente domestico di proporzioni abbastanza normali: la tipica "stanza dei giochi" al piano seminterrato, grande ma con un soffitto relativamente basso. In questo ambiente è installato un impianto davvero grande, con bassi e medio-bassi che emettono con superfici rispettivamente di un metro quadro e mezzo metro quadro per canale. L'impiego di sorgenti estese (in gamma bassa e medio-bassa) è una delle soluzioni più intelligenti ai problemi di interfacciamento con le pareti... Ed infatti guardate l'andamento monotonico del Tempo di Riverbero... qui sotto...

A parte lo strano buco a 120 Hz, il Tempo di Riverbero si dimezza letteralmente passando da 160 Hz a 10 KHz. da 0,7 a 0,35 secondi. Ora osserviamo gli spettri ritardati... qui sotto.

A parte l'enfasi all'estremo inferiore (dovuta al fatto che il punto di misura era assai arretrato, rispetto a quello per cui il sistema è stato equalizzato), le curve scendono lentamente ma parallele, salvo il normale maggiore decadimento sulle altissime.
In particolare è da ammirare l'andamento in gamma medio-bassa e bassa, sicuramente influenzato dalla grandezza delle sorgenti...
Il suono è naturale, definito, e se proprio vogliamo per forza trovare un difetto, questo è solo la scarsa altezza del soffitto, che modifica l'equilibrio timbrico in favore delle basse, quando ci si allontana.
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F.C.

A parte lo strano buco a 120 Hz, il Tempo di Riverbero si dimezza letteralmente passando da 160 Hz a 10 KHz. da 0,7 a 0,35 secondi. Ora osserviamo gli spettri ritardati... qui sotto.

A parte l'enfasi all'estremo inferiore (dovuta al fatto che il punto di misura era assai arretrato, rispetto a quello per cui il sistema è stato equalizzato), le curve scendono lentamente ma parallele, salvo il normale maggiore decadimento sulle altissime.
In particolare è da ammirare l'andamento in gamma medio-bassa e bassa, sicuramente influenzato dalla grandezza delle sorgenti...
Il suono è naturale, definito, e se proprio vogliamo per forza trovare un difetto, questo è solo la scarsa altezza del soffitto, che modifica l'equilibrio timbrico in favore delle basse, quando ci si allontana.
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Ed infine passiamo ad esaminare cosa accade negli ambienti veramente grandi (6 X 12 m), dove è consigliabile allontanare i diffusori dalle pareti, avvicinandoli (relativamente...) alla posizione di ascolto. Queste misure sono effettuate comunque a circa 4 metri dei diffusori, a loro volta distaccati oltre due metri dalla parete di fondo.
Nel grafico qui sotto vedrete -per la prima volta- la curva del cosiddetto "Early Decay Time" (EDT, in azzurro), vale a dire la curva che mostra il Tempo di Riverbero percepito nel corso dei primissimi millisecondi di decadimento, e che influenza assai l'ascolto in questi casi.

Notate anche qui l'omogeneità dei valori rispetto alla frequenza ed il crollo relativo al di sopra di 5-6 KHz, connesso appunto alle dimensioni dell'ambiente, che è anche alto, oltre che vasto.
Notate anche che l'Early Decay Time è pari a poco più della metà del Tempo di Riverbero a -20/-30 dB, per cui il sistema diffusori/ambiente conserva una buona risposta ai transienti nonostante il campo riverberato sia robusto ed omnipresente. Ora osserviamo lo spettro degli arrivi sfalsati nel tempo...

Il fatto che di risonanza in gamma bassa se ne veda una sola (poco sopra 30 Hz) ha del miracoloso e si deve alla furbissima collocazione del subwoofer, molto avanzato e centrale.
Quanto ai satelliti, si vede bene che la loro direttività è davvero minima, talché il decadimento sulle altissime risulta naturale e monotonico: esattamente quel che garantisce la migliore e più naturale resa all'ascolto.
Siamo lontani anni luce dall'artificialità del suono nel primo ambiente (ed anche della Regìa di Studio... in cui sembra di ascoltare all'aperto).
Seguono le ultime riflessioni
F.C.
Nel grafico qui sotto vedrete -per la prima volta- la curva del cosiddetto "Early Decay Time" (EDT, in azzurro), vale a dire la curva che mostra il Tempo di Riverbero percepito nel corso dei primissimi millisecondi di decadimento, e che influenza assai l'ascolto in questi casi.

Notate anche qui l'omogeneità dei valori rispetto alla frequenza ed il crollo relativo al di sopra di 5-6 KHz, connesso appunto alle dimensioni dell'ambiente, che è anche alto, oltre che vasto.
Notate anche che l'Early Decay Time è pari a poco più della metà del Tempo di Riverbero a -20/-30 dB, per cui il sistema diffusori/ambiente conserva una buona risposta ai transienti nonostante il campo riverberato sia robusto ed omnipresente. Ora osserviamo lo spettro degli arrivi sfalsati nel tempo...

Il fatto che di risonanza in gamma bassa se ne veda una sola (poco sopra 30 Hz) ha del miracoloso e si deve alla furbissima collocazione del subwoofer, molto avanzato e centrale.
Quanto ai satelliti, si vede bene che la loro direttività è davvero minima, talché il decadimento sulle altissime risulta naturale e monotonico: esattamente quel che garantisce la migliore e più naturale resa all'ascolto.
Siamo lontani anni luce dall'artificialità del suono nel primo ambiente (ed anche della Regìa di Studio... in cui sembra di ascoltare all'aperto).
Seguono le ultime riflessioni
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
In sintesi
Con i trattamenti acustici "fai da te" è facilissimo sbagliare ed ottenere risultati assolutamente peggiori rispetto a quelli degli ambienti del tutto non trattati. Il primo esempio è da manuale, in tal senso.
Negli ambienti domestici normali -specie in quelli più grandi- è di fondamentale importanza risolvere tutto quel che è possibile risolvere configurando intelligentemente l'impianto. Altre soluzioni, di tipo passivo, potrebbero essere impraticabili, anche e soprattutto per motivi di costo.
I due ultimi casi dimostrano che è possibile ottenere risultati favorevoli -sia alle misure che all'ascolto- anche in ambienti grandi e riverberanti.
Saluti
F.C.
Con i trattamenti acustici "fai da te" è facilissimo sbagliare ed ottenere risultati assolutamente peggiori rispetto a quelli degli ambienti del tutto non trattati. Il primo esempio è da manuale, in tal senso.
Negli ambienti domestici normali -specie in quelli più grandi- è di fondamentale importanza risolvere tutto quel che è possibile risolvere configurando intelligentemente l'impianto. Altre soluzioni, di tipo passivo, potrebbero essere impraticabili, anche e soprattutto per motivi di costo.
I due ultimi casi dimostrano che è possibile ottenere risultati favorevoli -sia alle misure che all'ascolto- anche in ambienti grandi e riverberanti.
Saluti
F.C.
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Fabrizio, questo è l'approccio giusto.
Complimenti.
Saluti
Gabriele
Complimenti.
Saluti
Gabriele
De André - Un medico "e allora capii, fui costretto a capire, che fare il dottore è soltanto un mestiere, che la scienza non puoi regalarla alla gente se non vuoi ammalarti dell'identico male, se non vuoi che il sistema ti prenda per fame"
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Re: Come (mal)trattare l'ambiente
Grazie !!! 
