Ripartizione della potenza

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Moderatore: F.Calabrese

PrandiniFabio
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da PrandiniFabio » mercoledì 24 luglio 2019, 17:18

Per il finale in classe A che comanda il tw, non credo sia una buona cosa farlo lavorare con impedenza diversa da quella di targa, potrebbe funzionare peggio e comunque con 106dB di efficienza/sensibilità credo che basti molto meno di 40-50w per restare al passo con le altre vie, direi 10-15w al massimo.

Scusa se mi permetto, ma se sei in viaggio e ti risulta impegnativo rispondere, non preoccuparti, lo farai, volendo, quando sarai più a tuo agio.

Fabio

dgs
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da dgs » mercoledì 24 luglio 2019, 17:50

Si la Potenza è esuberante, basterebbero certamente anche 5 w, ma preferisco sempre se possibile usare in condizioni di riposo i finali, trovo che il suono sia nettamente migliore

F.Calabrese
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 24 luglio 2019, 23:39

F.Calabrese ha scritto:
mercoledì 24 luglio 2019, 11:00
...
Però è vero che il segnale audio delle incisioni compresse, quando viene "spacchettato" in più vie, perde molto in termini di limitazione dei livelli di picco, che ricompaiono elevati...
Mi sto ammazzando dalle risate a leggere come la parola "spacchettare" sia stata interpretata in modo cervellotico ed al contempo infantile dai "soliti noti"...

Il bello è che questi sono talmente abituati a discutere di aria fritta, che di sicuro non hanno perso due minuti a fare una misura... come al solito.

Io invece spero di trovare il tempo domani mattina per farlo e per spiegarvi meglio.

Vi assicuro che vi è andata bene ad essere qui a leggere, e non in posti dove prima si spara la teoria (a pene di segugio...) e POI si fanno le misure o le simulazioni di verifica, che però devono dare per forza un risultato positivo, per salvare la faccia... per cui vanno fatte "a pene di segugio" anche loro...

Io francamente non riesco a capire chi si fila ancora certe nullità (noi qui lo facciamo solo per ridere...!):

Saluti
F.C.

F.Calabrese
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 24 luglio 2019, 23:44

PrandiniFabio ha scritto:
mercoledì 24 luglio 2019, 17:18
Per il finale in classe A che comanda il tw, non credo sia una buona cosa farlo lavorare con impedenza diversa da quella di targa, potrebbe funzionare peggio e comunque con 106dB di efficienza/sensibilità credo che basti molto meno di 40-50w per restare al passo con le altre vie, direi 10-15w al massimo.
I valvolari, specie quelli e pentodo e senza controreazione, hanno un comportamento assai particolare al variare dell'impedenza di carico.

Hanno infatti un valore ottimale di impedenza di carico, per il quale sono calcolate le prese del secondario del trasformatore d'uscita.

Collegarli alla presa sbagliata non è mai un vantaggio, ma va tenuto conto che l'impedenza dinamica di un trasduttore la cui impedenza nominale è di 8 (otto) ohm può scendere tranquillamente sotto i 3 ohm... per cui la scelta di collegarlo alla persa da 4 ohm potrebbe essere la migliore.

Per lo stesso motivo è del tutto possibile che collegare un tweeter da 16 ohm nominali alla presa di uscita ad 8 ohm sia una buonissima cosa.

In questi casi è sbagliato generalizzare, nel senso che sarebbe bene conoscere lo schema dell'ampli e sapere qual è la sua corrente di riposo.

Saluti
F.C.

danco
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da danco » giovedì 25 luglio 2019, 9:12

Per chi è interessato ad approfondire:

http://www.turneraudio.com.au/se35cfb-monobloc.html

c'è una interessante dissertazione, con misure etc.., sull'impedenza ottimale ed i trasformatori d'uscita.

Danilo

dgs
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da dgs » giovedì 25 luglio 2019, 9:24

L'ampli dei tw attualmente in uso è un electrocompaniet, doverosamente revisionato per evitare le degradazioni dovute alla sua età.
Cambiati i condensatori di filtro con altri e bypassati, sostituiti tutti gli altri elettrolitici, in realtà pochi, se non ricordo male solo quattro, sostituite le resistenze che potevano essere cotte dalla temperatura, rimessa la pasta conduttiva oramai secca, e rifatti i cablaggi, particolarmente rifatti i ponti tra le schede.

PrandiniFabio
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da PrandiniFabio » giovedì 25 luglio 2019, 14:51

F.Calabrese ha scritto:
mercoledì 24 luglio 2019, 23:44
PrandiniFabio ha scritto:
mercoledì 24 luglio 2019, 17:18
Per il finale in classe A che comanda il tw, non credo sia una buona cosa farlo lavorare con impedenza diversa da quella di targa, potrebbe funzionare peggio e comunque con 106dB di efficienza/sensibilità credo che basti molto meno di 40-50w per restare al passo con le altre vie, direi 10-15w al massimo.
I valvolari, specie quelli e pentodo e senza controreazione, hanno un comportamento assai particolare al variare dell'impedenza di carico.

Hanno infatti un valore ottimale di impedenza di carico, per il quale sono calcolate le prese del secondario del trasformatore d'uscita.

Collegarli alla presa sbagliata non è mai un vantaggio, ma va tenuto conto che l'impedenza dinamica di un trasduttore la cui impedenza nominale è di 8 (otto) ohm può scendere tranquillamente sotto i 3 ohm... per cui la scelta di collegarlo alla persa da 4 ohm potrebbe essere la migliore.

Per lo stesso motivo è del tutto possibile che collegare un tweeter da 16 ohm nominali alla presa di uscita ad 8 ohm sia una buonissima cosa.

In questi casi è sbagliato generalizzare, nel senso che sarebbe bene conoscere lo schema dell'ampli e sapere qual è la sua corrente di riposo.

Saluti
F.C.
In effetti poiché il trasformatore d'uscita è self-made l'ho calcolato con 6ohm di secondario, che corrisponde al minimo di ipedenza del mio diffusore JBL, e di tanti altri.
Scendere sotto il valore di progetto ha come conseguenza un aumento di distorsione e un calo di potenza, mentre superare del 30-40% non crea particolari problemi e la potenza cala di poco.
Fabio

F.Calabrese
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Re: Ripartizione della potenza

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 25 luglio 2019, 19:56

Un amico mi ha fatto notare che questo argomento è di interesse quasi soltanto degli autocostruttori, perché pochissimi appassionati con grandi impianti adottano la multiamplificazione.

E questo è un vero peccato, perché -operata correttamente- la multiamplificazione regala molte "marce in più" a chi sa apprezzare.

Quanto al fatto che occorrano potenze di picco maggiori, rispetto alla monoamplificazione, segnatamente quando i brani musicali sono complessi con apparati o software particolarmente sofisticati... questo è verissimo...

Però la situazione è complicata di molto dal fatto che le diverse vie di un impianto multiamplificato hanno praticamente sempre rendimenti assai diversi tra loro. Per esempio tra un Sub in bass-reflex ed un driver con tromba per le alte frequenze possono esserci anche 10-15 dB di differenza, in termini di rendimento...!

A questo punto io credo che la cosa migliore da fare sia quella di prendere un impianto ad esempio e fare i calcoli tenendo conto sia delle frequenze di taglio che dei rendimenti. Però vi prego di NON portarmi ad esempio il solito autocostruito... :lol:

Saluti
F.C.

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aggiunta

Messaggio da F.Calabrese » domenica 28 luglio 2019, 12:23

Proviamo comunque a fare insieme qualche ragionamento logico, supportato dai risultati della mia analisi.

Spiego meglio cosa ho fatto: io ho preso tre brani di musica da discoteca, di tre epoche diverse.

Il primo brano (Le Freak degli Chic) è stato inciso nel 1978 -al culmine dell'era analogica- ed ha pochissima compressione nei picchi, operata tipicamente con apparati professionali (Urei... ecc...) a valvole. Con questi apparati la limitazione dei picchi avviene in tempo reale e diventa nociva all'ascolto quando supera una certa misura. Idem dicasi della compressione, anche questa operata in tempo reale, con costanti di tempo necessariamente non troppo veloci, proprio per evitare artefatti udibili.

Il secondo brano (Snap: The Rithm is a dancer) è del 1992 ed è ancora "analogico", perlomeno a livello di interventi sulla dinamica. Questa volta però il bilanciamento delle basse frequenze non è più quello assai cautelativo del brano precedente: i bassi ci sono... tantissimi e profondi...!

Il terzo brano (Gwen Stefani: What you waiting for?) è del 2004 ed è compresso e limitato del tutto nel dominio digitale, vale a dire impiegando dei buffer che permettono al limitatore di intervenire prima che il picco arrivi, attenuandone a volontà il livello senza alcuna apparente conseguenza all'ascolto. Basta guardare sullo schermo del PC la forma d'onda di questo brano per accorgersi che manca completamente la modulazione, per cui i campioni raggiungono il massimo livello registrabile continuamente, dall'inizio alla fine del brano...
Ora vi chiederete: "Ma come suona...?" Ebbene, se riprodotto da un impianto con gamma bassa adeguata, questo brano suona "potentissimo", vale a dire aggressivo e dilagante, con molta meno distorsione di quanto non ci aspetterebbe...
La bassa distorsione percepita però si spiega facilmente, perché la tosatura dei picchi salva l'amplificatore dal clipping ed i woofers dalle eccessive escursioni (che invece sono un problema drammatico nel caso del brano del 1992 di Snap).

Ora che conoscete i brani (vi invito a cercarli su Youtube) passiamo ai ragionamenti, ma dal prossimo post.

Segue
F.C.

F.Calabrese
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Re: aggiunta

Messaggio da F.Calabrese » domenica 28 luglio 2019, 12:28

La prima cosa da fare è allineare i tre brani sullo stesso livello d'ascolto, per la qual cosa è utile applicare loro la curva di ponderazione "A", che simula abbastanza da vicino la sensazione di fastidio causata dal rumore (e che per questo è impiegata nella valutazione dell'esposizione media dei lavoratori al rumore negli ambienti di lavoro). Quindi abbiamo i tre brani allineati sullo stesso livello ponderato "A" e con un valore di Picco Lineare che raggiunge i -3dB (un margine ragionevole per qualsiasi DAC, anche per i peggiori...).

Naturalmente -come prevedibile- il brano che raggiunge il Picco Lineare (cioé non ponderato) più alto è il secondo, quello del 1992, anche se il brano del 1978 sta appena due dB al di sotto (verosimilmente perché ha meno bassi profondi). In confronto, il terzo brano (del 2004) ha i picchi tosati a -16 dB... (!!!) :o
Il tutto -lo ripeto- a parità di livello d'ascolto percepito, ovvero misurato con la ponderazione "A" e facendo la media per un minuto (la durata dei segmenti che ho analizzato).

Ora parliamo di potenze di amplificazione necessarie, in monoamplificazione: quelle medie sono simili per i tre brani; solo il secondo richiede qualcosa in più per via del maggior contenuto di basse frequenze. Diciamo che i primi due brani richiedono un ampli da 300 Watt di Picco Lineare (un semplice riferimento), mentre il terzo brano "suona" senza clipping anche con un quarto di quella potenza. Ed ora capite bene quanto sia utile la compressione per far "suonare" anche i diffusorini dei PC o quelle robe tipo i "cubetti Bose".

In multiamplificazione le cose si complicano, appunto perché si perde una parte della compressione dei picchi, specie quella dei brani più moderni, limitati digitalmente...

Ipotizziamo un sistema a tre vie, con tagli a 90 Hz tra sub e bassi ed a 1800 Hz tra bassi e tweeter.

Ebbene... nel terzo brano (del 2004) il sistema multiamplificato richiede ampli sui bassi e sugli alti di potenza di picco addirittura superiore rispetto a quella della versione monoamplificata, mentre per il Sub occorrerebbe poco meno (se il Sub fosse efficiente come le altre vie, ma così non è).

Diversamente, nel primo brano (del 1978) le due vie superiori si "accontentano" della stessa -ma elevata- potenza di Picco che era necessaria in monoamplificazione, mentre stranamente per il Sub dovrebbe bastare un quarto della potenza di Picco...

La situazione del secondo brano (del 1992) è diversa e non proprio intermedia: qui la via bassa (90-1800 Hz) richiede più o meno la stessa potenza che in monoamplificazione, mentre sia i Sub che i tweeters richiedono meno di metà potenza (di Picco... non dimentichiamolo).

Con ciò vi ho appena fornito i dati grezzi, ma -come al solito- è solo ragionandoci bene che si arriva a capire cosa sia meglio fare. Lo faremo nei prossimi post.

Per ora vi raccomando di tenere bene in mente che le efficienze (e le caratteristiche di tenuta in potenza) delle tre vie considerate sono assolutamente differenti... e di questo va tenuto ben conto !!!

A più tardi
Saluti
F.C.

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