I paladini della mediocrità

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F.Calabrese
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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da F.Calabrese » domenica 20 ottobre 2019, 17:32

enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 15:57
Il Quad 1 fu prodotto da '51 al '53.
(...)
Ad ogni buon conto essendo il Quad 1 successivo (di oltre tre anni) a quello MC cui ti riferivi, tenuto contro che il primo brevetto (innovatore) è di Frank McItosh e di Gordon Gow, quello che scrivi non è corretto.
Ti ringrazio della precisazione: evidentemente le mie fonti erano imprecise...!

Comunque parliamo di oggetti pressoché contemporanei, di cui uno (il Quad) è progettualmente superiore per l'impiego HiFi, mentre l'altro va nella direzione del massimo sfruttamento della potenza delle valvole impiegate.

Abbiamo però in entrambi i casi UN progettista singolo... che ha una bella idea... ;)

Saluti
F.C.

enne.effe
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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da enne.effe » domenica 20 ottobre 2019, 17:49

F.Calabrese ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 17:32
enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 15:57
Il Quad 1 fu prodotto da '51 al '53.
(...)
Ad ogni buon conto essendo il Quad 1 successivo (di oltre tre anni) a quello MC cui ti riferivi, tenuto contro che il primo brevetto (innovatore) è di Frank McItosh e di Gordon Gow, quello che scrivi non è corretto.
Ti ringrazio della precisazione: evidentemente le mie fonti erano imprecise...!

Comunque parliamo di oggetti pressoché contemporanei, di cui uno (il Quad) è progettualmente superiore per l'impiego HiFi, mentre l'altro va nella direzione del massimo sfruttamento della potenza delle valvole impiegate.

Abbiamo però in entrambi i casi UN progettista singolo... che ha una bella idea... ;)

Saluti
F.C.
Scusa ma vorrei fare due precisazioni:
1) Non sono contemporanei nè "quasi contemporanei" quindi il tuo discorso non regge.
2) L'aspetto del progettista unico va contestualizzato: fine degli anni '40.

Mi chiedo cosa si voglia dimostrare.

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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da F.Calabrese » domenica 20 ottobre 2019, 18:03

enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 17:49
Scusa ma vorrei fare due precisazioni:
1) Non sono contemporanei nè "quasi contemporanei" quindi il tuo discorso non regge.
Un paio di anni, quando si parla di tecnologie introdotte nel 1928 e che sono durate fino al 1967, anzi fino ad oggi, sono ben poca cosa. Si può dunque affermare che Peter Walker e Gordon Gow abbiano lavorato più o meno indipendentemente (infatti i brevetti non si sovrappongono...) sulla spinta di una spinta del mercato che richiedeva quel tipo di prodotto, vale a dire un ampli valvolare di basso costo, semplice (i Quad) oppure un ampli di maggiore potenza a parità di costo/peso (i Mc Intosh).
2) L'aspetto del progettista unico va contestualizzato: fine degli anni '40.

Mi chiedo cosa si voglia dimostrare.
Io non voglio dimostrare nulla: sono stato semplicemente colpito dallo scoprire che alla Leitz non si sono succedute decine di progettisti, ma che in due soltanto hanno proposto gli schemi ottici di quelli che tutti consideriamo dei veri capolavori, anche a decenni di distanza. Poi per fare i calcoli o per realizzare vetri e prototipi avranno avuto pure un esercito al seguito... ;) :?

Egualmente, in campo HiFi, troviamo nomi come Barth Locanthi, che sono passati da JBL a Gauss e poi a TAD, lasciando una scia di progetti memorabili. Se non sbaglio i TAD di oggi sono ancora gli stessi del 1979... (come mai, se c'erano tanti "progettisti"...???)

Ancora un esempio: la JBL chiamò il Colonnello Ranger per progettare il Paragon, che ancor oggi si distingue tra tutti i diffusori a tromba esistenti per la incredibile resistività del suo carico acustico. Al confronto, i progetti di Greg Timbers erano a livello di autocostruzione raffinata (tranne la tromba delle Everest 55000 che però era di Don Keele, se ricordo bene). Se analizziamo insieme le Everest 66000 ne troveremo facile conferma (tant'è che la JBL le ha dovute prestissimo sostituire con le 67000).

Saluti
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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da enne.effe » domenica 20 ottobre 2019, 18:23

F.Calabrese ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 18:03
enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 17:49
Scusa ma vorrei fare due precisazioni:
1) Non sono contemporanei nè "quasi contemporanei" quindi il tuo discorso non regge.
Un paio di anni, quando si parla di tecnologie introdotte nel 1928 e che sono durate fino al 1967, anzi fino ad oggi, sono ben poca cosa. Si può dunque affermare che Peter Walker e Gordon Gow abbiano lavorato più o meno indipendentemente (infatti i brevetti non si sovrappongono...) sulla spinta di una spinta del mercato che richiedeva quel tipo di prodotto, vale a dire un ampli valvolare di basso costo, semplice (i Quad) oppure un ampli di maggiore potenza a parità di costo/peso (i Mc Intosh).
2) L'aspetto del progettista unico va contestualizzato: fine degli anni '40.

Mi chiedo cosa si voglia dimostrare.
Io non voglio dimostrare nulla: sono stato semplicemente colpito dallo scoprire che alla Leitz non si sono succedute decine di progettisti, ma che in due soltanto hanno proposto gli schemi ottici di quelli che tutti consideriamo dei veri capolavori, anche a decenni di distanza. Poi per fare i calcoli o per realizzare vetri e prototipi avranno avuto pure un esercito al seguito... ;) :?

Egualmente, in campo HiFi, troviamo nomi come Barth Locanthi, che sono passati da JBL a Gauss e poi a TAD, lasciando una scia di progetti memorabili. Se non sbaglio i TAD di oggi sono ancora gli stessi del 1979... (come mai, se c'erano tanti "progettisti"...???)

Ancora un esempio: la JBL chiamò il Colonnello Ranger per progettare il Paragon, che ancor oggi si distingue tra tutti i diffusori a tromba esistenti per la incredibile resistività del suo carico acustico. Al confronto, i progetti di Greg Timbers erano a livello di autocostruzione raffinata (tranne la tromba delle Everest 55000 che però era di Don Keele, se ricordo bene). Se analizziamo insieme le Everest 66000 ne troveremo facile conferma (tant'è che la JBL le ha dovute prestissimo sostituire con le 67000).

Saluti
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Guarda che non ci siamo proprio. Stai cambiando il punto di vista del discorso Mc/Quad. In ambito fotografico non esisteva solo Leica. Conosci il Canon 50 f0.95? Il fish eye Nikon con angolo superiore ai 180°? Ed il sistema esposimetrico Olympus OTF poi migliorato da Pentax con la Lx che è additivo e supporta anche Il flash TTL OTF? E Minolta con la KM Ed il sistema esposimetricosiautaticonmatch needle. Tornando a Pentax: la prima SLR. Potrei andare avanti per ore. Non addentriamoci nella fotografia perché esiste un mondo che non è limitato solo a Leica.
Per chiudere non esiste solo il Paragon. Esistono anche buoni/ottimi diffusori RD o ibridi: L65, L220, 4333, L300, 4412, e potrei andare avanti ancora. (Non sono in ordine di data). Il punto è che è sempre necessaria la contestualizzazione.

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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da F.Calabrese » domenica 20 ottobre 2019, 18:50

enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 18:23
... Potrei andare avanti per ore. Non addentriamoci nella fotografia perché esiste un mondo che non è limitato solo a Leica.
Per chiudere non esiste solo il Paragon. Esistono anche buoni/ottimi diffusori RD o ibridi: L65, L220, 4333, L300, 4412, e potrei andare avanti ancora. (Non sono in ordine di data). Il punto è che è sempre necessaria la contestualizzazione.
Oddio... deve essermi accaduto qualcosa di serio, se non riesco più a farmi capire quando scrivo... :o :shock: :o

Io non ho affatto scritto che Leitz è la sola azienda che abbia fatto progettazione di obiettivi fotografici: se l'ho scritto segnalatemi la riga e provvederò a correggere. Ho solo scritto che -dei 65 diversi obiettivi messi in produzione dalla Leitz dagli anni '20 ad oggi- 23 sono stati ideati da Max Berek e praticamente tutti gli altri da Walter Mandler, ovviamente essendo entrambi coadiuvati nei calcoli da altri personaggi, rimasti sconosciuti. Ho suggerito dei Link dai quali si possono trarre appunto queste informazioni, che ritengo affidabili.

Quanto al paragone con le JBL... mi spiace, ma da progettista posso confermare e sottoscrivere che ESISTE UN ABISSO tra le competenze necessarie per progettare il Paragon (la sua tromba dei bassi, in particolare) e quelle necessarie per progettare diffusori che -al confronto- fanno semplicemente tenerezza, come quelli citati.

Quindi accetto l'invito a contestualizzare. Nel 1956 la JBL aveva bisogno di un progetto prestigioso, "di bandiera" e per questo accettò l'onere di incaricare un progettista esterno (il Colonnello Ranger), che appunto disegnò quello che venne posto in catalogo come "Ranger Paragon". Questo diffusore aveva una tromba dei bassi che permetteva di estrarre veramente il massimo dai fragili ampli dell'epoca e -posso dirlo da progettista di trombe dal 1972- aveva un rapporto tra le grandezze (superfici di bocca e gola e coefficiente di accrescimento) mai visti prima e dopo.

Non è un caso che io, che non ho alcuna difficoltà a progettare trombe di qualsiasi foggia e configurazione, abbia scelto proprio il Paragon come modello da rielaborare ed aggiornare, beninteso lasciando intatta proprio quella che era la caratteristica meno nota ma più importante di quell'oggetto.

Diversamente, le varie L65/L220/4333/L300 e 4412 non hanno assolutamente nulla da insegnare né a me né a qualsiasi altro progettista, autocostruttori inclusi. Si tratta di diffusori con un bel design ed insieme con errori di progettazione talvolta terrificanti (come le trombe di primissima generazione della serie 43, tranne quelle della 4350).

A me la differenza tra il Paragon e TUTTI gli altri diffusori JBL, compresi gli ultimi, appare indiscutibilmente ENORME...!!!

Lo ripeto: non è una questione di gusti, ma di significatività a livello progettuale.

Saluti
F.C.

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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da enne.effe » domenica 20 ottobre 2019, 20:13

F.Calabrese ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 18:50
enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 18:23
... Potrei andare avanti per ore. Non addentriamoci nella fotografia perché esiste un mondo che non è limitato solo a Leica.
Per chiudere non esiste solo il Paragon. Esistono anche buoni/ottimi diffusori RD o ibridi: L65, L220, 4333, L300, 4412, e potrei andare avanti ancora. (Non sono in ordine di data). Il punto è che è sempre necessaria la contestualizzazione.
Oddio... deve essermi accaduto qualcosa di serio, se non riesco più a farmi capire quando scrivo... :o :shock: :o

Io non ho affatto scritto che Leitz è la sola azienda che abbia fatto progettazione di obiettivi fotografici: se l'ho scritto segnalatemi la riga e provvederò a correggere. Ho solo scritto che -dei 65 diversi obiettivi messi in produzione dalla Leitz dagli anni '20 ad oggi- 23 sono stati ideati da Max Berek e praticamente tutti gli altri da Walter Mandler, ovviamente essendo entrambi coadiuvati nei calcoli da altri personaggi, rimasti sconosciuti. Ho suggerito dei Link dai quali si possono trarre appunto queste informazioni, che ritengo affidabili.

Quanto al paragone con le JBL... mi spiace, ma da progettista posso confermare e sottoscrivere che ESISTE UN ABISSO tra le competenze necessarie per progettare il Paragon (la sua tromba dei bassi, in particolare) e quelle necessarie per progettare diffusori che -al confronto- fanno semplicemente tenerezza, come quelli citati.

Quindi accetto l'invito a contestualizzare. Nel 1956 la JBL aveva bisogno di un progetto prestigioso, "di bandiera" e per questo accettò l'onere di incaricare un progettista esterno (il Colonnello Ranger), che appunto disegnò quello che venne posto in catalogo come "Ranger Paragon". Questo diffusore aveva una tromba dei bassi che permetteva di estrarre veramente il massimo dai fragili ampli dell'epoca e -posso dirlo da progettista di trombe dal 1972- aveva un rapporto tra le grandezze (superfici di bocca e gola e coefficiente di accrescimento) mai visti prima e dopo.

Non è un caso che io, che non ho alcuna difficoltà a progettare trombe di qualsiasi foggia e configurazione, abbia scelto proprio il Paragon come modello da rielaborare ed aggiornare, beninteso lasciando intatta proprio quella che era la caratteristica meno nota ma più importante di quell'oggetto.

Diversamente, le varie L65/L220/4333/L300 e 4412 non hanno assolutamente nulla da insegnare né a me né a qualsiasi altro progettista, autocostruttori inclusi. Si tratta di diffusori con un bel design ed insieme con errori di progettazione talvolta terrificanti (come le trombe di primissima generazione della serie 43, tranne quelle della 4350).

A me la differenza tra il Paragon e TUTTI gli altri diffusori JBL, compresi gli ultimi, appare indiscutibilmente ENORME...!!!

Lo ripeto: non è una questione di gusti, ma di significatività a livello progettuale.

Saluti
F.C.
No, hai scritto che sono obiettivi stellari dimenticando tutto il resto del mondo, specie la produzione giapponese. Poi ometti altri progettisti come Ryota Ogawa in campo ottico/fotografico.
Riguardo al Paragon Richard H. Ranger ne ebbe l'idea ma chi lo sviluppò e lo realizzò mettendo insieme un gruppo dedicato fu Arnold Wolf che guarda caso progetto anche un'altra pietra miliare: le L100! Il Paragon così come pensato all'inizio non era facilmente trasportabile ne poteva essere facilmente realizzato. Diciamo che un passo avanti fu l'introduzione dell'arcinoto tw 077 che guarda caso fu impiegato appunto su L65, 4333 etc.
Io non metto in dubbio la tua capacità di progettare ma qui la tua affermazione non c'entra nulla.
Infatti, il Paragon fu introdotto per dare una decente sonorizzazione in termini di SPL quando esistevano solo ampli poco potenti (50W era una enormità) da far funzionare a bassa potenza per non distorcere, regalando un suono corposo e non colorato. Non c'era altro.
Dovevi metterti in casa un sistema da oltre 380Kg con difficoltà di collocamento. Ma - contestualizzo - era pensato per gli USA e non per l'Europa anni 50-60.
Resisi disponibili driver con una miglior tenuta in potenza, l'introduzione dello 075-077 e 076 dopo, unitamente ad ampli sempre più potenti e piccoli ha reso il Paragon difficilmente proponibile in ambiente domestico: i numeri parlano chiaro: poco più di 1000 costruiti a fronte delle migliaia degli atri citati.
Tutto è frutto di compromesso - ci mancherebbe - questo per dire che non è corretto sostenere che è meglio una Audi RS6 TFSI per andare a fare la spesa rispetto ad un panda del 1980. Oppure come dire che chi non ha uno Studer A820 o D827 (digitale) in casa non è degno di ascoltare la musica. Un paragone che ontologicamente non regge perché sbagliato.

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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 21 ottobre 2019, 0:17

enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 20:13
No, hai scritto che sono obiettivi stellari dimenticando tutto il resto del mondo, specie la produzione giapponese. Poi ometti altri progettisti come Ryota Ogawa in campo ottico/fotografico.
Mettiti nei miei panni: se ogni volta che cito un prodotto dovessi fare l'elenco di tutte le aziende del pianeta che producono oggetti simili, con tanto di nomi dei progettisti... beh... non ti farebbe ridere la sola idea...?
Riguardo al Paragon Richard H. Ranger ne ebbe l'idea ma chi lo sviluppò e lo realizzò mettendo insieme un gruppo dedicato fu Arnold Wolf che guarda caso progetto anche un'altra pietra miliare: le L100! Il Paragon così come pensato all'inizio non era facilmente trasportabile ne poteva essere facilmente realizzato...
Il Paragon era anche un monitor da studio, diviso in due unità. Anche la versione domestica era divisa in due ed aveva i rivestimenti in legno lucidato amovibili... come potete ben vedere...

Paragon_industrial.jpg
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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 21 ottobre 2019, 0:47

enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 20:13
...
Resisi disponibili driver con una miglior tenuta in potenza, l'introduzione dello 075-077 e 076 dopo, unitamente ad ampli sempre più potenti e piccoli ha reso il Paragon difficilmente proponibile in ambiente domestico: i numeri parlano chiaro: poco più di 1000 costruiti a fronte delle migliaia degli atri citati...
Caro enne.effe

Purtroppo il nostro piacevole scambio di opinioni finisce per essere letto con difficoltà da un numero di poveri frustrati, per cui mi sento in dovere di fare qualche precisazione.

Il confronto tra il Paragon e le L100 è assolutamente improponibile, nel senso che si tratta di due oggetti di categoria immensamente differente.

Non a caso del Paragon sono stati realizzati pochi sistemi, a confronto delle decine di migliaia degli altri.

Anche l'idea che basti passare da un ampli da 20-30 W ed uno da 300 Watt per pilotare egualmente due diffusori di cui il primo ha 106 dB/1W/1m di rendimento e l'altro 87-90 dB/1W/1m è matematicamente erronea e si fonda sul presupposto IMPOSSIBILE che un qualsiasi wooferetto domestico in radiazione diretta possa appunto sopportare i 300 Watt...
Ti ricordo che la media dei diffusori domestici provati da AudioReview sopporta (indistorti) al massimo 10 Watt in gamma bassa profonda.

Non mi rivolgo a te, quanto ai poveri di spirito che non hanno capito che stiamo parlando del genio progettuale di pochi, a confronto con la noia mortale delle realizzazioni dei tanti.

Saluti
F.C.

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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da enne.effe » lunedì 21 ottobre 2019, 7:17

F.Calabrese ha scritto:
lunedì 21 ottobre 2019, 0:47
enne.effe ha scritto:
domenica 20 ottobre 2019, 20:13
...
Resisi disponibili driver con una miglior tenuta in potenza, l'introduzione dello 075-077 e 076 dopo, unitamente ad ampli sempre più potenti e piccoli ha reso il Paragon difficilmente proponibile in ambiente domestico: i numeri parlano chiaro: poco più di 1000 costruiti a fronte delle migliaia degli atri citati...
Caro enne.effe

Purtroppo il nostro piacevole scambio di opinioni finisce per essere letto con difficoltà da un numero di poveri frustrati, per cui mi sento in dovere di fare qualche precisazione.

Il confronto tra il Paragon e le L100 è assolutamente improponibile, nel senso che si tratta di due oggetti di categoria immensamente differente.

Non a caso del Paragon sono stati realizzati pochi sistemi, a confronto delle decine di migliaia degli altri.

Anche l'idea che basti passare da un ampli da 20-30 W ed uno da 300 Watt per pilotare egualmente due diffusori di cui il primo ha 106 dB/1W/1m di rendimento e l'altro 87-90 dB/1W/1m è matematicamente erronea e si fonda sul presupposto IMPOSSIBILE che un qualsiasi wooferetto domestico in radiazione diretta possa appunto sopportare i 300 Watt...
Ti ricordo che la media dei diffusori domestici provati da AudioReview sopporta (indistorti) al massimo 10 Watt in gamma bassa profonda.

Non mi rivolgo a te, quanto ai poveri di spirito che non hanno capito che stiamo parlando del genio progettuale di pochi, a confronto con la noia mortale delle realizzazioni dei tanti.

Saluti
F.C.
Il modello Paragon era divisibile per poterlo meglio trasportare ed installare. Tuttavia nell'uso pratico doveva essere un tutt'uno. Tant'è che si dice - ma manca una documentazione scritta a fotografica adeguata - che Sinatra ne avesse tre: due per la riproduzione stereo ed una come canale centrale per le riproduzioni mono.
Il confronto tra i due sistemi è proponibile se non altro perché come dicevo le Paragon pesano 380Kg e le L100 24Kg..
Inoltre se parliamo di JBL Paragon D44000 l'efficienza si attestava sui 96db per un peso di 316Kg ed una potenza massima ammessa di 120w.
Nell'ambito degli studi di registrazione, nonostante il il grande successo delle 4320 Studio Monitor negli anni '60, la direzione di JBL iniziò a esplorare modi per estendere le proprie offerte in questo settore. La crescente complessità delle console di missaggio degli studi di registrazione ha portato a dimensioni fisiche sempre maggiori delle apparecchiature elettroniche. L'efficace installazione di altoparlanti monitor da terra non è stata sempre possibile o addirittura desiderabile a causa dell'incapacità di ottenere il cosiddetto near-field effect. Ciò di cui l'industria aveva bisogno era un sistema compatto che potesse essere posizionato sulla console. La difficoltà stava nello sviluppo di un sistema di dimensioni così modeste che che conservasse lo stesso carattere analitico altamente definitivo del 4320 pur accettando alcuni piccoli limiti nelle prestazioni di fascia bassa.
Questo concetto è espresso nei libri che percorrono la storia JBL.
Le L100 persano 24Kg, hanno una efficienza di 91dB.
Ecco perché ne hanno vendute a vagonate: perché nonostante i compromessi sono immensamente più gestibili di un catafalco da 316Kg.
Tutto il ciò che viene dopo non c'entra nulla perchè è decontestualizzato: Stiano parlando di Paragon e delle successive L100. Audioreview e le sue prove non c'entrano nulla.
Anche il tuo assunto "Anche l'idea che basti passare da un ampli da 20-30 W ed uno da 300 Watt per pilotare egualmente due diffusori di cui il primo ha 106 dB/1W/1m di rendimento e l'altro 87-90 dB/1W/1m è matematicamente erronea e si fonda sul presupposto IMPOSSIBILE che un qualsiasi wooferetto domestico in radiazione diretta possa appunto sopportare i 300 Watt..." è privo di logica. Parliamo nel primo caso di sistemi figli degli anni 50 (intesi come diffusori ed elettroniche) nel secondo di un sistema che risale al 1974...a parte che non riporti la corretta efficienza del Paragon).
Negli anni '70 la società era cambiata ed era sempre più difficile proporre un Paragon che come scrivevo prima cozzava con la società europea coeva perché progettato per gli USA.
Concludo: per un ascolto casalingo non servono n-mila decibel ma un suono corretto e poco distorto ad un volume degno della normale convivenza civile, cosa che permettono anche i tanto bistrattati diffusori RD che dalla loro hanno ingombri decisamente minori. Cosa che per fortuna o sfortuna hanno capito anche agli studi Abbey Road, e tanti altri.

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Re: Domani magari ne parliamo...

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 21 ottobre 2019, 11:01

enne.effe ha scritto:
lunedì 21 ottobre 2019, 7:17
Il modello Paragon era divisibile per poterlo meglio trasportare ed installare. Tuttavia nell'uso pratico doveva essere un tutt'uno. Tant'è che si dice...
Ecco... appunto... "si dice"... Ma da progettista di trombe ti assicuro che le due metà possono essere tranquillamente operate a distanza tra loro, specie se allontanandole si avvicinano le bocche agli angoli o alle pareti laterali dell'ambiente. Te lo dico perché ho eseguito decine di misurazioni... e quindi niente "si dice"...
Il confronto tra i due sistemi è proponibile se non altro perché come dicevo le Paragon pesano 380Kg e le L100 24Kg...
Mi vuoi dire che le Rogers LS 3/5a -che pesano ancor meno delle L100- sono anche loro paragonabili... Ma per favore...!!!
Inoltre se parliamo di JBL Paragon D44000 l'efficienza si attestava sui 96db per un peso di 316Kg ed una potenza massima ammessa di 120w.
Questo è un punto interessante, perché le mie simulazioni e misure danno 106 dB/1W/1m per la configurazione originale...
DUNQUE -SE FOSSE VERO QUEL CHE SCRIVI- VORREBBE DIRE CHE IL PROGETTISTA DELLE PARAGON HA FATTO QUALCHE COLOSSALE ERRORE, vale a dire un errore talmente enorme da ridurre di dieci volte il rendimento... Ma ti rendi conto dell'enormità della cosa...???
E' probabile che tu abbia letto un dato rilevato a 10 feet, cioé tre metri.

Nell'ambito degli studi di registrazione, nonostante il il grande successo delle 4320 Studio Monitor negli anni '60, la direzione di JBL iniziò a esplorare modi per estendere le proprie offerte in questo settore. La crescente complessità delle console di missaggio degli studi di registrazione ha portato a dimensioni fisiche sempre maggiori delle apparecchiature elettroniche. L'efficace installazione di altoparlanti monitor da terra non è stata sempre possibile o addirittura desiderabile a causa dell'incapacità di ottenere il cosiddetto near-field effect.
Il cosiddetto "near-field effect" è una semplice invenzione di qualche pubblicitario, perché dal punto di vista tecnico si tratta solo di diffusori operanti su stand, vale a dire lontano da pareti riflettenti. Forse l'incapacità cui alludi sta nel fatto che in questo modo si sacrifica efficienza o estensione della risposta in basso, oppure entrambe, a parità di ingombro. MA QUESTO E' QUEL CHE IO SCRIVO DA DIECI ANNI ALMENO...!
Ciò di cui l'industria aveva bisogno era un sistema compatto che potesse essere posizionato sulla console. La difficoltà stava nello sviluppo di un sistema di dimensioni così modeste che che conservasse lo stesso carattere analitico altamente definitivo del 4320 pur accettando alcuni piccoli limiti nelle prestazioni di fascia bassa. Questo concetto è espresso nei libri che percorrono la storia JBL.
Le JBL 4320 erano un diffusore banalissimo, con una trombetta di prima generazione caratterizzata da una elevatissima distorsione da nonlinearità dell'aria. Un tipo di distorsione dipendente dalla geometria dell'oggetto e quindi presente anche nel diffusore più "perfetto". Per fortuna il mercato ha presto offerto di molto meglio. (le stesse 4330 sarebbero state dieci volte migliori, se non avessero avuto problemi con il taglio superiore, effettuato ad una frequenza così alta da richiedere una vicinanza impossibile tra i centri di emissione).
Le L100 persano 24Kg, hanno una efficienza di 91dB.
Ecco perché ne hanno vendute a vagonate: perché nonostante i compromessi sono immensamente più gestibili di un catafalco da 316Kg.
Ne hanno vendute tante perché costavano poco e perché erano rivolte ad un mercato DIVERSO rispetto a quello (di lusso) dei Paragon. Semplicemente...
Anche il tuo assunto "Anche l'idea che basti passare da un ampli da 20-30 W ed uno da 300 Watt per pilotare egualmente due diffusori di cui il primo ha 106 dB/1W/1m di rendimento e l'altro 87-90 dB/1W/1m è matematicamente erronea e si fonda sul presupposto IMPOSSIBILE che un qualsiasi wooferetto domestico in radiazione diretta possa appunto sopportare i 300 Watt..." è privo di logica. Parliamo nel primo caso di sistemi figli degli anni 50 (intesi come diffusori ed elettroniche) nel secondo di un sistema che risale al 1974...a parte che non riporti la corretta efficienza del Paragon).
Te lo ripeto: la vera efficienza del Paragon non poteva essere inferiore a 105-106 dB/1W/1m, altrimenti dovremmo pensare che il suo progetto era fatto da un incompetente. Ma ci sono altri aspetti di quel progetto (la resistività del carico acustico) che dimostrano esattamente il contrario.

Quanto alle fantomatiche potenze sopportate dai woofer dei diffusori a radiazione diretta, sta di fatto che le Leggi della Fisica non sono cambiate, dal 1956 al 1974 ed oltre... per cui applicare 300 Watt a QUALSIASI woofer di diffusore domestico significa distruggerlo, se la frequenza è inferiore a 50-60 Hz.

Concludo: per un ascolto casalingo non servono n-mila decibel ma un suono corretto e poco distorto ad un volume degno della normale convivenza civile, cosa che permettono anche i tanto bistrattati diffusori RD che dalla loro hanno ingombri decisamente minori. Cosa che per fortuna o sfortuna hanno capito anche agli studi Abbey Road, e tanti altri.
Chiunque abbia ascoltato seriamente un FullHorn a confronto con un sistema RD (anche a parità di trasduttori) sa bene che la superiorità del FH è evidente anche e soprattutto ai bassi livelli d'ascolto. Ovviamente si tratta di sistemi costosi, che non tutti possono permettersi, da cui la scarsa diffusione. Va anche riconosciuto che di progettisti di FH in grado di proporre configurazioni valide ce ne sono veramente pochi, mentre la maggioranza scopiazza e ricicla vecchi disegni di casse da cinema, che in casa sono inascoltabili.

Quanto agli studi di registrazione, mi permetto di ricordare che i monitor sono impiegati per valutare la corretta entità degli interventi (equalizzazioni, compressioni, ecc.). E' quindi chiaro che un monitor che sia dinamicamente limitato (come sono TUTTI gli RD alle più basse frequenze) produrrà nel fonico una sensazione erronea, cui il fonico tenterà di ovviare effettuando correzioni erronee. Non solo, ma la collocazione ravvicinata dei monitor nearfield produce riflessioni ben più nocive all'ascolto, dalla superficie dei mixer.
Questo spiega la pessima qualità delle incisioni più recenti, ascoltate in studio con monitor nearfield ed a radiazione diretta. Oggetti inadeguati all'uso, come la pratica ha dimostrato al di là di qualsiasi ragionevole dubbio.

Grazie per gli interessanti spunti.

Saluti
F.C.


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