andreazac ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2019, 12:36
aldusmanutius ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2019, 12:04
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Probabilmente avrei avuto impressioni simili anche con gli innumerevoli competitor, questo è il punto, che quei diffusori sono "inutili" solo per Fabrizio; che vede i "tower" come l'aglio per i vampiri e non perde occasione di tirarli in ballo ogni due per tre.
Ma il mercato quello chiede, e quindi non si può gridare allo scandalo se quello viene proposto.
Potremmo forse considerare accettabile il concetto di "inutile" in relazione a un mercato saturo che tende a proporre sempre le stesse cose e che è un po' avvitato su sè stesso ma questo è un ragionamento che non può limitarsi ai diffusori, ma a tutto quanto il comparto.
non mi voglio sostituire a Fabrizio né tantomeno difenderlo (da cosa poi?).
Quando dici che "il mercato quello chiede" non penso che chieda i tower (che hanno come tutti sanno dei problemi intrinseci irrisolvibili compreso quello del "corretto" posizionamento). L'unica cosa che il mercato chiede sono diffusori a 800 euro (giustamente) con prestazioni onorevoli. Poi il mercato chiede anche qualche "oggetto" del desiderio che deve essere considerato come oggetto e non come strumento per riprodurre musica e quindi infischiandosene delle prestazioni.
In questo caso è stato ampiamente dimostrato che con quella cifra ci si può portare a casa qualcosa di estremamente più performante dei tower.
premesso che non ho connivenze con Dali (non si sa mai che qualcuno lo pensi) e sono convinto che non siano un riferimento, ma solo un onorevole competitor, ritengo che non sia stato dimostrato per nulla che a quella cifra ci sia qualcosa di "estremamente più performante dei tower".
Le Indiana Line 661 che Fabrizio ha citato fanno meglio, direi molto bene in basso (anche se Fabrizio liquida frettolosamente i 25-30 watt a 50 hz e i 10 a 40 Hertz come "una gran pena", per quella fascia di mercato non direi che è un cattivo risultato).
In ogni caso le Indiana Line portate a supporto da Fabrizio sono sempre dei "tower".
Bisogna cercare qualche scatolone monitor ? qualche modello che gira nel mondo "pro" ?
mah, boh.
Per me il vero nodo della questione che fa davvero arrabbiare è il fantomatico "award winning", in questo caso conferito a Dali, che oramai all'estero si legge con una frequenza talmente alta che non può che lasciare perplessi, "award winning" per che cosa? non vi è mai uno straccio di motivazione apparente, a parte il rapporto tra distributore del marchio interessato e la rivista o il website che lo spinge.
Qui si nota quindi la differenza tra Dali e le Indiana Line che non hanno la stessa potenza di marketing.
il problema ritengo stia nella non trasparente imparzialità dei media, ma questa questione data da molti e molti anni, già da quando esisteva Stereoplay, e anche se lamentata in un sacco di forum, italici e non, non cambia, e non credo possa cambiare, altrimenti crollerebbe l'intera audio industry, forse qui a qualcuno farebbe pure piacere.