Vi propongo un caso divertente, di "schizofrenia audio"... Leggete con attenzione...
Mario Bon ha scritto:Però c'è anche questa:
(vedi immagine qui sotto)
dove si vede che la variazione della SPL per il pannello Martin Logan (che non è certo piccolo) al variare della distanza (da 40 cm a 3.2 metri) non è così drammatica come nel caso teorico della figura precedente (anzi è molto ridotta).
Quindi il sig. Calabrese, ancora una volta, non dovrebbe generalizzare ed magari evitare di usare in modo strumentale delle simulazioni solo per screditare un (supposto) concorrente.
Però poco dopo lo stesso Mario Bon scrive...
Mario Bon ha scritto:Quando una superficie è estesa ovvero quando il punto di ascolto (o di misura) si prova ad una distanza paragonabile alle dimesioni della sorgente stessa (campo semivicino) il suono emesso dalle parti lontane arriva in ritardo ed interferisce con il suono che arriva dalle parti più vicine.
Questo è quello che avvine con il microfono a 40 cm da un pannello altro un metri e venti.
Più ci si allontana (entrando nel campo lontano della sorgente) più il ritado si riduce e l'interferenza diminuisce. In campo lontano l'SPL descresce di 6 dB per ogni raddoppio della distanza a tutte le frequenze. Le misure si dovrebbero far nel campo lontano.
ECCO FINALMENTE LA PROVA che la mia tesi sul fatto che Mario Bon prende per i fondelli i suoi (tre) lettori è quasi certamente vera...!
Ragioniamoci insieme ed ipotizziamo di misurare (o ascoltare) il nostro tweeter alto un metro da una distanza elevata, diciamo 100 metri. Spostandoci a 50 metri troveremo la stessa risposta ma un livello superiore di 6 dB, visto che siamo ancora in campo lontano. Avvicinandoci ancora, fino a 25 metri, troveremo altri 6 dB in più ed altri 6 dB circa in più anche a 12 metri, sempre con la stessa risposta.
Ora però avviciniamoci ancora, fino a 6 metri... e ci accorgeremo che la risposta sulle altissime incomincerà a calare,
PER VIA DELLE INTERAZIONI DI FASE NEGATIVE tra le emissioni delle diverse parti del nostro tweeter, che arriveranno al microfono di misura (ed alle orecchie) con percorsi via via sempre più differenti, fino ad essere chiaramente in controfase, specie alle frequenze più alte. Questo è esattamente quel che si vede nel secondo grafico di Montanucci preso dal numero in edicola di AR (il 4141) e che vi ri-posto qui sotto, per comodità.
- Mis_Large-Spkrs_B.jpg (415.39 KiB) Visto 1892 volte
Se dunque Mario Bon avesse rispetto per l'eventuale intelligenza dei suoi (tre) lettori, avrebbe dovuto spiegar loro che le curve parallele e vicine tra loro del grafico più in alto su questo post dimostrano che tutte quelle misure sono state effettuate nel campo ravvicinato, per cui la piccola differenza che si rileva ad ogni dimezzamento di distanza è dovuta ALLA
CANCELLAZIONE tra le emissioni di parti diverse dello stesso trasduttore.
Lui invece gioca a fare confusione, scrivendo prima una cosa e poi il suo contrario... come se avesse appunto dei fessi come lettori.
Saluti
F.C.