Ma il Colosseo... cosa c'entra ?

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Ma il Colosseo... cosa c'entra ?

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 13 dicembre 2019, 15:38

Oggi pomeriggio ho un impegno particolare: esaminare la fattibilità di una iniziativa culturale (non mia) e scriverne.

Nei giorni precedenti mi sono studiato le statistiche ISTAT ed ho trovato un dato che -di primo acchitto- mi è apparso incompatibile con quello riportato nello stesso compendio, tre pagine dopo.

Si tratta dei livelli di fruizione culturale di teatri ed auditori, in rapporto alla spesa per cinema e stadi. Nelle prime pagine del rendiconto ISTAT si parla infatti di cifre considerevoli, stranamente assai superiori per teatri/auditori e cinema, rispetto agli eventi calcistici e sportivi. Poi... qualche pagina dopo... si riporta che quasi l'80 per cento degli italiani disertano TUTTE queste opportunità, preferendo starsene a casa davanti alla TV.

Voi mi direte cosa c'entra questo con l'Alta Fedeltà...

Beh... fatemelo spiegare, prima.

Partiamo da un'annotazione ISTAT: quell'80 per cento che sta in casa è concentrato nei piccoli centri abitati, dove NON ESISTE OFFERTA né di eventi culturali, né sportivi. E' l'altro venti per cento ad alimentare una spesa complessiva dell'ordine di 1-2 miliardi di Euro, più l'indotto...! La quale spesa è più che sufficiente a dare alimento a decine di auditori, centinaia di teatri e migliaia di cinema. Bene così, perché costruirne di più potrebbe non avere senso.

Ora però fate bene attenzione, perché esiste una enorme differenza tra un certo tipo di attività culturali e le attività produttive (industriali o artigianali). Una differenza basata sui costi fissi.

Prendiamo appunto esempio dal Colosseo, che ogni anno è visitato da cinque milioni di turisti, che pagano il biglietto. Ebbene... se da un anno all'altro decidessero tutti di non entrarci più... beh... il Colosseo resterebbe lì dove sta da duemila anni... magari curato un po' peggio, ma integro (terremoti permettendo).

Se ora invece esaminate il caso di qualsiasi artigiano, che paga l'affitto del locale e che ha le sue spese di sopravvivenza, oppure il caso di qualsiasi azienda, che ha le paghe dei dipendenti, la sede ed il magazzino... beh... capite tutti che basta una seria crisi di settore a far andare tutto a zampe all'aria... determinando la chiusura dell'attività.

Ed ora passiamo all'Alta Fedeltà, passando prima per il settore dell'Audio Professionale...
Proprio questa mattina un ingenuo mi ha rimproverato di non aver brevettato -nel 1986- un sistema di caricamento acustico che (magari...) ero il primo ad impiegare. Ebbene... se io lo avessi fatto avrei dovuto spiegare tutto nel brevetto e pagare i diritti (crescenti...!) anno dopo anno, fino a veder scadere il tutto una ventina di anni dopo, quando TUTTI avrebbero trovato nel mio brevetto le istruzioni per come riprodurre quel tipo di diffusori.

Diversamente... io non ho brevettato nulla (come la Coca Cola, che non ha mai brevettato la ricetta della sua omonima bevanda) ed oggi -2019- conservo il know-how di quel tipo di caricamento, senza che alcuno possa far altro che ricopiare UN mio diffusore (ma basta che il fabbricante dei trasduttori cambi modelli... ed addio copia !!!).

Non solo... ma parliamo di Audio Professionale e della grandissima lezione che questo settore ha dato anche all'Alta Fedeltà: nei primi anni '90 venne lanciata la moda dei sistemi "compatti", vale a dire dei diffusori con bassi-medi-alti collocati nello stesso cabinet. Un disastro per tutti gli impieghi che prevedono l'impiego di più diffusori, visto che in questo modo ci si ritrova a collocare decine di medi e tweeters a metri di distanza uno dall'altro, per cui interferiscono cancellandosi a vicenda. Nel 1992 è nata la moda dei Line Array, che ha in parte mitigato il difetto, introducendone altri del tutto particolari (come la risposta diversa al variare della distanza e la forte emissione verso i lati in gamma bassa)...

Ora pensateci... se io avessi brevettato la soluzione (che esiste) nel 1984... oggi quel brevetto sarebbe scaduto... ed io non ne avrei ricavato nulla, perché chi acquistava i sistemi "compatti" sapeva benissimo di acquistare sistemi malperformanti. Lo faceva per seguire una moda, accettata dagli artisti. Quindi io avrei perso solo tempo e denaro a tentare di convincere i possibili clienti. Un'impresa impossibile.

Mantenendo nel cassetto la soluzione, oggi sono ancora in grado di proporla, se mai ve ne fosse l'occasione (ma non credo). Non solo... ma questa soluzione ha guadagnato valore nella misura in cui gli anni hanno dimostrato che nessun altro è stato ancora capace di proporla...!!!
E se anche qualcuno lo facesse, come nel caso del sistema di caricamento citato all'inizio, il SUO brevetto coprirebbe anche il mio futuro lavoro, perché io ho ampia possibilità di dimostrare che ho già applicato queste tecniche in precedenza. Il segreto sta nel realizzare uno o due impianti innovativi, da fotografare e misurare... e poi dedicarsi a trovare clienti, ma senza accanirsi contro i mulini a vento.

Appunto come il Colosseo... che sta lì anche senza che alcun turista ci metta piede...

Dedico questo post al più tristemente anonimo dei forumers... :lol:

Saluti
F.C.

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