Tom Capraro ha scritto:...
2) INVERSIONE DI FASE PARZIALE = attinente all'esperimento in cui è stata invertita soltanto la fase (di 180°) nella parte di banda relativa alla gamma media.
L'inversione di fase, quando parziale, può distribuirsi su determinate aree del segnale, quindi in alcuni segmenti di spettro, e se occupa una determinata banda (larga) NON fornisce sufficienti condizioni per essere percepita.
Invertire la fase di 180° su un ampia area di spettro non provoca fenomeni facilmente udibili.
Il segnale non mantiene inalterato il rapporto tra valore rms medio e di picco sulla forma d'onda. (in generale diminuisce, ma dipende da moltissimi fattori)
3) INVERSIONE DI FASE PARZIALE A SPETTRO COMPLESSO = le rotazioni di fase qui occupano determinate aree, ma in questo caso il pattern è molto fitto e dentro determinati segmenti si passa da +180° a -180° in modo repentino, che poi si accomuna perfettamente alle reali ed effettive condizioni acustiche.
La forma (fase) assume le caratteristiche di un "pettine".
L'esperimento (condotto e riuscito con successo) verte nel creare un segmento di banda con almeno due ottave, nelle frequenze specifiche di massima sensibilità alla fase, (500hz - 2000hz) in cui il segnale viene sfasato in modo da eccitare uno spettro a banda stretta.
Il segnale non mantiene inalterato il rapporto tra valore rms medio e di picco sulla forma d'onda. (in generale diminuisce, ma dipende da moltissimi fattori)
In questo caso le rotazioni di fase si percepiscono facilmente (cambia considerevolmente il timbro) tant'è che i test ABX si superano facilmente.
E' più forte di te: non ce la fai MAI a spiegarti in modo logico... (e poi sarei IO ad avere "problemi lessicali" !!!)
Che vuol dire, in lingua italiana: <<
il segnale viene sfasato in modo da eccitare uno spettro a banda stretta.>>
Uno spettro si eccita con un segnale di
ampiezza non zero... quale che sia la sua fase...!
Comunque torniamo al tuo esperimento n.3 e vediamo dove sta l'errore, di cui ti saresti ben dovuto accorgere.
Te lo spiego in modo semplice, confrontandolo al caso n.2, in cui è stata invertita di fase una intera banda di frequenze. In questo caso la somma della banda invertita con la parte restante di spettro provoca dei piccoli
artefatti IN AMPIEZZA, alle due frequenze di incrocio. Questi artefatti sono perfettamente udibili, confrontando il file originale con quello manipolato.
Ora però attenzione: se si rimuovono quegli artefatti mediante equalizzazione... ecco che "magicamente" scompare ogni differenza all'ascolto...!!!
Dunque sperimentando seriamente abbiamo dedotto che l'udito riconosce differenze di ampiezza,
eliminate le quali le pur residue ed enormi differenze di fase diventano inaudibili.
Ed ora passiamo al TUO esperimento, che -sebbene mal definito- è palesemente ambiguo, poiché NON definisce il tipo di segnale (bande di rumore o sinusoidi con armoniche ?) e quindi non permette di escludere che la tua manipolazione
produca variazioni in ampiezza udibili.
Come al solito tu confezioni l'esperimento sulla base del risultato che vuoi conseguire, invece che sulla base di uno spirito scientifico di onesta verifica della realtà fisica e psicoacustica. Prova a rileggere i tuoi commenti sprezzanti di un anno fa o più, quando mi davi del disonesto per la prova di inversione della banda centrale,
di cui oggi ammetti la validità sperimentale nonché l'esito. E' questo il modo di procedere di un "esperto" serio...???
Quanto al tuo esperimento, ti ricordo che le fonti che ho citato (Moir e Berkovits) NON ESCLUDONO che con particolari segnali test la fase possa essere udibile: semplicemente escludono che nel caso di normale parlato o musica si possano verificare artefatti come quelli. Ora tu
sei invitato a spiegarci che relazione ha con musica e parlato il tipo di segnale che tu impiegheresti per la prova n.3.
Infine ti ricordo una nozione basilare, che tu e Mario Bon ignorate: quella per cui l'udito opera analisi spettrali a brevi intervalli di tempo... per cui ti risparmio di fare l'ennesima figuraccia
invitandoti a non proporre segnali di prova che risultano spettralmente identici con FFT lunghe secondi, mentre sono diversi se esaminati per intervalli più brevi...!
Hai capito un concetto semplice come questo...???
Saluti
F.C.