Gruppo e orchestra, e niente palasport.

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lucaesse
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Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da lucaesse » venerdì 7 febbraio 2020, 22:17

quesito per i professionisti ovviamente, ma non solo: qui c'è gente che ascolta musica con registrazioni proprie e qualche idea facilmente la può avere.

come amplificheresta questa situazione, orchestra e gruppo rock in una sala da concerto???


In foto i Deep Purple con la London Symphony Orchestra, evento famosissimo, anche se a me il disco non piace.

Recentemente l'Orchestra Verdi di Milano ha reso omaggio ai Pink Floyd e la situazione era del tutto analoga. Non mi è venuto in mente di fare foto, ma l'impianto era come in questa immagine, relativa ad un altro concerto:

Immagine
deep-purple-concerto-69.jpg
deep-purple-concerto-69.jpg (80.49 KiB) Visto 13070 volte
casse ai lati sul palco composte da cassone woofer e 4 elementi in stile array attaccati sopra. L'orchestra era tutta microfonata. Del gruppo oltre alle tastiere moderne anche basso e chitarra non avevano altoparlanti e andavano direttamente al mixer. Organo Hammond con tanto di cassa con effetto Leslie, microfonato. Batteria centrale, davanti al direttore con separata dall'orchestra da una parete in plexiglas, microfonata. Voci ovviamente microfonate e idem il sax.

Io ero in 6° fila, platea centrale ma vicino al corridoio sn (diciamo ad un quarto della larghezza del teatro, forse un po' più centrale). un posto che con l'orchestra non amplificata è decisamente buono, anche se non essere in mezzo mi da fastidio (audiofilia perniciosa?). Il concerto è stato musicalmente bello.

Aspetti positivi:
non c'era quasi l'odioso effetto di eccessivo riverbero, comunissimo quando il rock entra nei teatri (sentito orribilmente i The Musical Box e Fossati agli Arcimboldi, con un'eco sul muro dietro la galleria alta terribile. qui a Milano solo l'Orfeo degli anni '80 faceva peggio);
l'impianto aveva birra a sufficienza, anche se come hi-fi non avrebbe preso un gran voto;
nonostante i mic, della batteria ascoltavo apparentemente solo il suono live, e suonava bene.

Aspetti negativi:
il fonico mixava decisamente in stereo a beneficio di una parte ridotta di spettatori: in galleria probabilmente effetto spaziale irrilevante, in platea apprezzabile solo essendo ben centrali, dal mio posto preponderanza dei suoni a sn notevole. I posti laterali ascoltavano un solo canale. La chitarra solista era a dx sul palco e io la sentivo un po' bassa di livello, il sax era decisamente laterale a dx e mi arrivava decisamente troppo basso;
qualità del suono dell'orchestra avvertibilmente inficiata dall'amplificazione, anche se non in maniera drammatica;
basso e chitarra elettrici senza la loro bella cassa, sarà una fisima, ma non mi piacciono. Poi, anche se con notevoli problemi di ingombro sul palco, mi sa che con casse adeguate avrebbero avuto volume sufficiente senza ulteriore amplificazione.


Domande:

Ammettendo di non cambiare l'impostazione di ripresa, ma di riconcepire solo l'amplificazione, si potrebbe fare di meglio? Immagino che usando trombe molto direzionali si potrebbe variare il suono nei vari settori e magari compensare gli effetti delle posizioni non centrali. Capisco che il costo dell'impianto PA lievita. In alternativa abbandonerei l'idea della sterefonia, anche se il posto più comodo dove mettere i diffusori resta ai lati del palco, e la prossimità ad uno dei due rimarrebbe fastidiosa.

Cambiando radicalmente, avrebbe senso un quasi anplugged?? Orchestra sostenzialmente live (ne fa di volume!) con rinforzo dal PA dei solisti (l'arpa un po' di aiuto magari lo gradisce), basso e chitarra live con i loro ampli, batteria live, sax microfonato, ma avesse una sua cassa sul palco sarebbe bello, hammond forse nel PA pricipale via microfono (la sua cassa mi è parsa deboluccia), voce solista e coriste nel PA, anche se avere delle amplificazioni dedicate credo che sarebbe meglio. La voce solista che esce da una sua cassa apposita andrebbe alla grande. In auditorium forse il volume sarebbe sufficiente; amplificare con una cassa dedicata non solo basso e chitarra, ma anche sax e voci li tirerebbe fuori dalla senzazione di ascoltare un grosso stereo, con un risultato più emozionante.


Credo che Fabrizio abbia illustrato un concerto, forse una piccola orchestra barocca, amplificata con un concetto diverso dal grosso stereo; non riesco a ricordarmi in quale 3d.

Se avete voglia dite la vostra. Capisco che il tema della convivenza tra gruppo e orchestra possa essere poco rilevante, ma quello di riuscire a far suonare la musica amplificata in posti nati per quella acustica è sicuramente più attuale.

Buona serata a tutti!
Allegati
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lucaesse
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Re: gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da lucaesse » venerdì 7 febbraio 2020, 22:18

ok, le foto ci sono, ma sono andate a spasso. prima o poi imparo...

F.Calabrese
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Re: gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da F.Calabrese » sabato 16 maggio 2020, 19:10

Riporto questo bel thread all'attenzione, perché sono convinto del fatto che forse non ce ne siamo accorti. Io per primo... :oops: :oops: :oops:

A più tardi per i commenti.

Saluti
F.C.

F.Calabrese
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Re: Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da F.Calabrese » domenica 17 maggio 2020, 1:08

Bene... vi butto giù un primo spunto, con la promessa di approfondirlo domani mattina.

Diciamo che vi trovate a dover scegliere tra due possibilità:

1)- La prima è quella di amplificare i singoli strumenti (o le sezioni strumentali) con diffusori non direttivi, collocati magari in prossimità dei musicisti, come fossero dei semplici monitor. Questa era la configurazione dell'impianto dei Grateful Dead, che suonava splendidamente.

2)- L'alternativa è quella di impiegare un impianto direttivo, eventualmente suddiviso in varie sezioni.


Ebbene... la soluzione n.1 funzionerà SOLO E SOLTANTO nelle sale con una buona acustica, e preferibilmente in quelle "asciutte" (vale a dire con un Tempo di Riverbero contenuto, mai eccessivo). Il problema sarà evitare i rientri nei microfoni: un problema quasi insolubile, quando microfoni e diffusori sono tanti e vicini.

Di converso, la soluzione n.2 non avrà problemi di rientri nei microfoni e funzionerà anche in sale dall'acustica tutt'altro che buona (p.es. in una cattedrale o in un palasport). Non solo... ma i diffusori direttivi sono solitamente più efficienti dei loro omologhi non direzionali, per cui avranno minore distorsione e maggiore gittata.

Per ora vi posto la foto ed un Link. A domani per le spiegazioni !

S_Petronio__00.jpg
S_Petronio__00.jpg (314.17 KiB) Visto 12256 volte


http://nuke.fabriziocalabrese.it/Portal ... a_2000.pdf



Saluti
F.C.

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Re: Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da lucaesse » domenica 17 maggio 2020, 15:40

Fabrizio, un'orchestra sinfonica in una cattedrale: questa volta non ti si può accusare di voler vincere facile!

Con Luciano Berio a dirigere, non certo un'occasione in cui sperare che un risultato scarso passi inosservato. Un impianto necessariamente eccezionale!



E il Wall of Sound dei Grateful Dead, un'amplificazione che rimane, credo, un caso unico. Gli altoparlanti dietro agli artisti, il suono in pratica direttamente dal palco. Deve essere stato incredibile, ma onostante gli strani microfoni doppi anti-rientro io avrei avuto paura ad accenderlo; almeno senza prima un'offerta votiva al sig. Larsen.


Sono curiosissimo di qualunque notizia relativa a questi impianti totalmente fuori dalla norma. Mi sa che siamo parecchi ben sintonizzati!

Grazie per l'attenzione e buona domenica!

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Re: Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da F.Calabrese » domenica 17 maggio 2020, 16:27

Ecco il commento di uno degli orchestrali...
Camarillo_BrilloRD.jpg
Camarillo_BrilloRD.jpg (115.82 KiB) Visto 12128 volte

Seguono le spiegazioni tecniche... ;)


Saluti
F.C.

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Re: Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da lucaesse » domenica 17 maggio 2020, 17:02

Certo che Camarillo Brillo non la "tocca piano", sia in merito alle difficoltà di riproduzione che in fatto di retroscena politico-organizzativi.


Quanto al risultato dell'impianto in San Petronio, un commento che non richiede commenti!

Tanto più se viene da una persona così qualificata e al contempo così scettica. Complimenti.



Magari la scelta di San Petronio, nonostante le notevolissime difficoltà acustiche, un senso più ampio l'aveva. Forse. Ma l'accostamento tra l'orchestra RAI e pasticci politici e organizzativi mi fa automaticamente pernsare allo scempio dell'organo di Torino.

Scusa, Violone32.

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Re: Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da F.Calabrese » domenica 17 maggio 2020, 17:22

lucaesse ha scritto:
domenica 17 maggio 2020, 17:02
...
Magari la scelta di San Petronio, nonostante le notevolissime difficoltà acustiche, un senso più ampio l'aveva. Forse...
Volete la cruda verità...'???

Ebbene la RAI voleva come ospiti sia Prodi che Ciampi. Il primo abitava poco distante. Ma nessuno dei due venne.

Saluti
F.C.

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Re: Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da mdn » giovedì 15 aprile 2021, 1:40

Una domanda per Fabrizio, piu' che altro una curiosita': ma per la differenza di distanza tra i diversi gruppi di altopoarlanti e il pubblico hai dovuto introdurre ritardi per fare giungere le emissioni in fase tra loro nei punti di ascolto?

F.Calabrese
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Re: Gruppo e orchestra, e niente palasport.

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 15 aprile 2021, 10:14

mdn ha scritto:
giovedì 15 aprile 2021, 1:40
Una domanda per Fabrizio, piu' che altro una curiosita': ma per la differenza di distanza tra i diversi gruppi di altopoarlanti e il pubblico hai dovuto introdurre ritardi per fare giungere le emissioni in fase tra loro nei punti di ascolto?
Bellissima domanda, che permette di spiegare una finezza poco o per nulla conosciuta.

Quando infatti si impiegano sezioni multiple di impianto, collocate a distanza via via crescenti dal palco, il loro ritardo di emissione NON è affatto pari a quello che occorre per compensare la differenza di distanza, ma è leggermente SUPERIORE, DI 20 MILLISECONDI circa.

Questo ritardo aggiuntivo consente all'ascoltatore di localizzare comunque il punto di provenienza del suono in corrispondenza della reale posizione di chi suona, anche se il livello di emissione dai diffusori più vicini è superiore (anche di 8-9 dB).

In questo modo -peraltro- si risparmiano alcune sezioni di impianto, perché la copertura di ciascuna può essere estesa per un intervallo al quale corrisponde una certa attenuazione (diciamo poco meno di 9 dB).


Saluti
F.C.

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