Se -dinanzi all'evidenza di un loro torto- si rifiuteranno di cancellare tutto, allora partirà una serena denuncia alla Polizia Postale, alla quale conto di anticipare qualcosa già nei primi giorni della settimana prossima. Abbiamo dunque sette giorni per chiarire.
Mario Bon ha scritto:In effetti se il sig. Fabrizio Calabrese non facesso confusione tra
1)- spettro e modulo dello spettro
2)- fase assoluta e fase relativa
3)- timbro di un suono e localizzazione della sorgente
4)- fase minima, fase lineare e fase mista
5)- una qualità di un segnale e la sua eventuale udibilità
(6)(e altro ancora per non ricordare di continuo SPL, rendimento e potenza)
...ci sarebbe gran poco di cui discutere.
Premetto, prima di affrontare i singoli punti, che io -come cittadino- non ho assolutamente alcun obbligo a rispettare le definizioni personali del Sig. Mario Bon o dei suoi sodali, specialmente quando queste definizioni sono personalistiche ed in contrasto con la plurideccenale pratica del settore, PENA ESSERE DIFFAMATO ED ADDITATO AL PUBBLICO LUDIBRIO (il che è reato, su uno spazio pubblico).
Cito ad esempio la sua petulante reiterazione dell'accusa di fare confusione tra "sensibilità" ed "efficienza", quando è evidente che io ho sempre parlato di "Efficienza misurata con 1 Watt e riferita alla distanza di UN metro", come si fa nel settore, da mezzo secolo almeno.
Lui invece insiste nell'impiego di un termine EQUIVOCO come "sensibilità", che invece indica il valore di SPL (ad un metro) prodotto applicando al diffusore una tensione di riferimento di 2,83 Volt, cui corrisponde UN watt solo se l'impedenza del diffusore è di 8 ohm (quasi mai...) o cui corrispondono DUE watt se l'impedenza del diffusore è di 4 ohm, oppure 3-4 watt se l'impedenza è ancora minore.
E' DUNQUE ovvio che la "sensibilità" e l'"efficienza" sono due cose completamente diverse... e solo la seconda è seria e confrontabile.
Quanto ai vari punti:
1)- In Elettroacustica si parla di "spettro" (solitamente in ottave o terzi di ottave) come rappresentazione della distribuzione energetica del segnale rispetto alle frequenze udibili. Infatti si misura tipicamente da 20 Hz a 20 KHz, anche se nulla vieta che il segnale misurato contenga frequenze inferiori o superiori.
Diversamente, si parla di "modulo dello spettro" e di "fase dello spettro" quando le misurazioni si eseguono disponendo di un riferimento temporale, che è ovviamente assente quando si misura con un fonometro con un singolo microfono.
Dunque fa confusione chi -come Mario Bon- scambia i due contesti, giocando sull'ignoranza della gran parte dei suoi lettori.
2)- Io non ho mai parlato di "fase assoluta", che ha un senso solo quando si valuta una catena intera, bensì sempre di "fase relativa" e segnatamente mi sono sempre riferito al rapporto di fase che esiste tra una fondamentale ed una o più delle sue armoniche. Chi specula su questa ambiguità sa di farlo -ancora una volta- contando sull'ignoranza di chi legge.
3)- Io non ho MAI parlato di "timbro", ma solo della possibilità o meno di discriminare tra due segnali contenenti una fondamentale e più armoniche di pari ampiezza (ciascuna) e con fase eventualmente differente. Il "timbro" è stato invocato da chi vuole soltanto fare confusione.
4)- Fase minima, fase lineare e fase mista sono tre concetti che hanno a che fare con la MISURAZIONE della risposta in fase di una catena audio, ambiente compreso, e NON con l'esperimento di udibilità della fase relativa tra fondamentale ed armoniche di cui io ho scritto.
5)- Tra le qualità di un segnale vi è l'ampiezza, la fase (o il ritardo) tra le sue diverse componenti spettrali e l'inviluppo temporale, ma non solo.
Siamo tutti concordi che le differenze di risposta in frequenza siano perfettamente udibili, entro ovvi limiti. Siamo altresì tutti concordi sul fatto che ad un diverso inviluppo temporale corrisponda una diversa sensazione all'ascolto, ma questo solo e soltanto se la durata dell'evento è tale da attivare i meccanismi di analisi rispetto al tempo dell'udito. Per esempio sappiamo che una riflessione che arriva con un determinato ritardo può essere percepita come un eco distinto, mentre se il ritardo è inferiore verrà percepita insieme al primo arrivo di energia.
Quanto al secondo parametro, vale a dire la fase (ed il ritardo), i limiti di discriminazione dell'udito sono stati studiati da decenni e nessun esperto in caldaie ha ancora pubblicato una sua disamina che li metta in discussione. Fino a quel giorno io sono liberissimo di credere a ciò che hanno scritto esperti come Moir o Berkovits, i quali hanno citato altri esperti come Fletcher o von Helmoltz.
6)- Vedi al paragrafo che precede il n.1.
In sintesi: il mio curriculum professionale e di pubblicazioni mi autorizza a fregiarmi del titolo di professionista serio, anche se non sono tra i 4-5 che hanno pubblicato analisi matematiche raffinate come quelle di Geddes, Putland, Freehafer e Webster. D'altra parte NESSUNO in Italia può vantarsi di far parte di questo ristretto elenco di "grandi teorici", tanto meno il Sig. Bon.
QUINDI QUALSIASI COMMENTO OFFENSIVO rispetto alla mia mancata appartenenza all'Albo dei Grandi Teorici E' PURA DIFFAMAZIONE su spazio pubblico.
PARIMENTI E' PURA DIFFAMAZIONE il sistematico dileggio ed il misconoscimento di meriti professionali -i miei- che sono al di là di qualsiasi ragionevole dubbio (cito ad esempio il fatto di aver ottenuto un livello di Intellegibilità del Parlato in grandi spazi riverberanti come i palasport, che NESSUN ALTRO è mai riuscito ad ottenere, nei trent'anni successivi. Per non parlare del primo impiego di bassi direttivi in vere sonorizzazioni professionali, dieci anni prima di tutti gli altri.
Invito il Sig. Mario Bon, nella sua qualità di contitolare dello spazio che ospita queste offese e misconoscimenti a porvi immediato rimedio o ad assumersene piena responsabilità, penale e civile.
Distinti saluti
Fabrizio Calabrese