Metodologie e risultati, elogio della differenza

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Moderatore: F.Calabrese

F.Calabrese
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 6 aprile 2020, 11:16

Concordo sulla relativa perdita dell'olfatto, specie per chi vive nelle grandi città.

Quanto alla sensibilità uditiva, io credo che risulti ancora preziosa (per esempio quando guidiamo, per riconoscere le auto che si avvicinano da dietro), ma è semplicemente asservita a logiche assai diverse rispetto a quelle dei nostri antenati, che vivevano in relativo silenzio, rispetto a noi.

Provate a far cadere un oggetto piccolissimo per terra, al buio. Nove volte su dieci saprete con precisione dove è caduto, prima di riaccendere la luce.

Saluti
F.C.

alan1
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da alan1 » lunedì 6 aprile 2020, 11:32

Mi ritrovo spesso a giudicare il suono di impianti hifi in modo diverso da altri, che tra loro la pensano in modo diverso,
e succede anche col cibo e il vino, la mia degustazione è diversa da quella della maggiorparte delle persone.

Ma non è vero che è buono quel che piace, quel che è buono è buono,

infatti tra persone che hanno molta esperienza nella degustazione le differenze di giudizio sfumano molto, e ciò anche se queste persone hanno avuto percorsi didattici ed esperienze molto diverse tra loro, semplicemente queste persone sono esperte e allenate, e sono meno fallaci.

Vale anche per i suono, tuttavia in questo campo non ci sono scuole di degustazione, non ci sono percorsi didattici, confronti continui, gente che si specializza e studia per anni, confrontandosi per anni con altri specialisti, pertanto come è facile immaginare i giudizi sono esattamente come per il cibo e il vino per tutti i non specialisti, ognuno ha il suo gusto ed è buono ciò che gli piace.

Seguendo una scuola di musica dall'età di 8 anni, prima come studente e poi come consulente, ed ascoltando gli studenti che studiano e provano, e fanno i concerti, in sale diverse, con strumenti diversi, da posizioni diverse, solisti o in gruppo, e facendolo ogni settimana per almeno qualche ora da svariati lustri,
e al contempo avendo lavorato nel settore della riproduzione musicale, e possedendo un impianto e ascoltando tante altre postazioni..................,
mi sono reso conto di come quasi tutti gli ascoltatori "casuali", ovvero praticamente tutti perché quasi nessuno è davvero allenato alle più svariate procedure di ascolto, danno giudizi parziali,
basati sulla loro precipua percezione (alcuni sono sensibili ad alcune caratteristiche del suono, altri ad altre caratteristiche).

Col tempo io stesso mi sono accorto di avere alcune sensibilità che mi fanno preferire alcune caratteristiche del suono, tuttavia il continuo allenamento e il continuo confronto col suono reale mi ha reso sensibile a tutti gli altri aspetti, sebbene continui a mantenere preferenze per alcuni in particolare.

Succede anche con il vino, nel fare la degustazione mi accorgo (ho fatto da esaminatore all'esame da sommelier a centinaia di individui diversi) come la sensibilità cambi, ed io stesso sebbene abbia una esperienza molto ampia, ho i miei parametri preferiti, sebbene l'esperienza e l'allenamento continuo mi permette di essere comunque sensibile a tutti gli altri.

Quindi mi risulta persino difficile che le persone possano arrivare ad essere in accordo sul suono degli impianti, queste differenza si potrebbero assottigliare molto solo tra esperti allenati, che praticamente non esistono o sono pochissimi in questo settore.


Segue.............
...........................
Ciao
Flavio

alan1
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da alan1 » lunedì 6 aprile 2020, 11:50

Per quella che è la mia esperienza posso tranquillamente dire che un minidiffusore può avere caratteristiche precipue che possono piacere ad alcuni al punto di farlo preferire ad altre caratteristiche che non possiede,
che un pannello elettrostatico ha caratteristiche diverse che lo possono far preferire anche se ha altre caratteristiche negative che però alcuni sentono meno,
che un diffusore con grossi altoparlanti o ha alcune caratteristiche che possono piacere ed altre che possono dare fastidio,
che un diffusore omnipolare ha caratteristiche che alcuni prediligono e ad altri danno fastidio,
che un diffusore a trombe ha caratteristiche che ad alcuni non piacciono,

che un tower messo in mezzo alla stanza può benissimo essere ascoltato con piacere anche se la risposta in frequenza è tortuosa, perchè alcuni sono più sensibili ad altri aspetti del suono,
(anche gli strumenti se si collocano in posizioni diverse della stanza danno un risultato diverso per via degli annullamenti di alcune frequenze, tuttavia li si possono ascoltare ugualmente con grande piacere, perché molte persone sono più sensibili ad altri aspetti del suono che comunque un ascolto dal vivo può rendere eccellenti, ad esempio la verosomiglianza. la sensazione che lo strumento sia davvero li davanti, cosa che una corretta risposta in frequenza non risolve affatto).

E via dicendo.

Non esiste una realtà adatta a tutti,
tuttavia per l'esperto allenato può esistere un compromesso migliore di altri, ovvero una coperta più grande che copra più caratteristiche in modo superiore,

ma resta il fatto che un ascoltatore "casuale" potrebbe essere sensibile soprattutto ad una caratteristica e se quella non c'è come la vuole lui anche un sistema con la coperta grande può apparire non gradito.
...........................
Ciao
Flavio

aldusmanutius
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da aldusmanutius » martedì 7 aprile 2020, 11:59

ancora una volta la mia sensibilità coincide con quella di alan1. un giorno dovrò conoscerlo.
un saluto
Marco

AltaEfficienza
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da AltaEfficienza » lunedì 13 aprile 2020, 12:02

alan1 ha scritto:
lunedì 6 aprile 2020, 11:50
Per quella che è la mia esperienza posso tranquillamente dire che un minidiffusore può avere caratteristiche precipue che possono piacere ad alcuni al punto di farlo preferire ad altre caratteristiche che non possiede,
che un pannello elettrostatico ha caratteristiche diverse che lo possono far preferire anche se ha altre caratteristiche negative che però alcuni sentono meno,
che un diffusore con grossi altoparlanti o ha alcune caratteristiche che possono piacere ed altre che possono dare fastidio,
che un diffusore omnipolare ha caratteristiche che alcuni prediligono e ad altri danno fastidio,
che un diffusore a trombe ha caratteristiche che ad alcuni non piacciono,

che un tower messo in mezzo alla stanza può benissimo essere ascoltato con piacere anche se la risposta in frequenza è tortuosa, perchè alcuni sono più sensibili ad altri aspetti del suono,
(anche gli strumenti se si collocano in posizioni diverse della stanza danno un risultato diverso per via degli annullamenti di alcune frequenze, tuttavia li si possono ascoltare ugualmente con grande piacere, perché molte persone sono più sensibili ad altri aspetti del suono che comunque un ascolto dal vivo può rendere eccellenti, ad esempio la verosomiglianza. la sensazione che lo strumento sia davvero li davanti, cosa che una corretta risposta in frequenza non risolve affatto).

E via dicendo.

Non esiste una realtà adatta a tutti,
tuttavia per l'esperto allenato può esistere un compromesso migliore di altri, ovvero una coperta più grande che copra più caratteristiche in modo superiore,

ma resta il fatto che un ascoltatore "casuale" potrebbe essere sensibile soprattutto ad una caratteristica e se quella non c'è come la vuole lui anche un sistema con la coperta grande può apparire non gradito.
FANTASTICA DISCUSSIONE!
Questo forum mi intriga sempre di più.
Più tardi esprimo anch'io il mio punto di vista su questo tema FONDAMENTALE, e che è alla base di praticamene tutte le imcomprensioni tra appassionati di hifi (ma anche tra musicofili e perfino musicisti)

violone 32'
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da violone 32' » giovedì 16 aprile 2020, 21:51

alan1 ha scritto:
lunedì 6 aprile 2020, 11:50
Per quella che è la mia esperienza posso tranquillamente dire che un minidiffusore può avere caratteristiche precipue che possono piacere ad alcuni al punto di farlo preferire ad altre caratteristiche che non possiede,
che un pannello elettrostatico ha caratteristiche diverse che lo possono far preferire anche se ha altre caratteristiche negative che però alcuni sentono meno,
che un diffusore con grossi altoparlanti o ha alcune caratteristiche che possono piacere ed altre che possono dare fastidio,
che un diffusore omnipolare ha caratteristiche che alcuni prediligono e ad altri danno fastidio,
che un diffusore a trombe ha caratteristiche che ad alcuni non piacciono,

che un tower messo in mezzo alla stanza può benissimo essere ascoltato con piacere anche se la risposta in frequenza è tortuosa, perchè alcuni sono più sensibili ad altri aspetti del suono,
(anche gli strumenti se si collocano in posizioni diverse della stanza danno un risultato diverso per via degli annullamenti di alcune frequenze, tuttavia li si possono ascoltare ugualmente con grande piacere, perché molte persone sono più sensibili ad altri aspetti del suono che comunque un ascolto dal vivo può rendere eccellenti, ad esempio la verosomiglianza. la sensazione che lo strumento sia davvero li davanti, cosa che una corretta risposta in frequenza non risolve affatto).

E via dicendo.

Non esiste una realtà adatta a tutti,
tuttavia per l'esperto allenato può esistere un compromesso migliore di altri, ovvero una coperta più grande che copra più caratteristiche in modo superiore,

ma resta il fatto che un ascoltatore "casuale" potrebbe essere sensibile soprattutto ad una caratteristica e se quella non c'è come la vuole lui anche un sistema con la coperta grande può apparire non gradito.
Bellissimo.
Grazie
Aldo Tenca

F.Calabrese
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 16 aprile 2020, 23:18

AltaEfficienza ha scritto:
lunedì 13 aprile 2020, 12:02
...
Più tardi esprimo anch'io il mio punto di vista su questo tema FONDAMENTALE, e che è alla base di praticamene tutte le imcomprensioni tra appassionati di hifi (ma anche tra musicofili e perfino musicisti)
Ti aspettiamo con interesse ! ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;) ;)

Saluti
F.C.

AltaEfficienza
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da AltaEfficienza » venerdì 17 aprile 2020, 8:10

Cercherò di non essere prolisso e di concentrare in poche righe i concetti che intendo esporre, in ordine casuale.
1) il primo Do di un pianoforte, nota bassissima ed assai rara nell'utilizzo, corrisponde a 32,7 Hz; il successivo Mi si trova a 41,2 Hz
questo per dire che, se anche un sistema NON producesse l'ottava compresa fra 20 e 40Hz, oppure la producesse moto attenuata, per la maggior parte della musica il problema non sussiste, in quanto non si perderebbe praticamente nulla del messaggio musicale, considerando anche il fatto che il nostro cervello ricostruisce i suoni gravi con dei processi deduttivi.
2) ne deriva che, la mania tutta audiofila di cercare "la botta allo stomaco" o il "BOOM-BOOM" di certa musica (?) è sfacciatamente inutile in relazione ad una corretta riproduzione degli strumenti musicali
3) a questo punto, come scritto da "leonida" , è evidente che ciascuno si concentri su aspetti della riproduzione confacenti al suo gusto e alla sua cultura: faccio 2 esempi semplici:
- se sono un frequentatore di concerti Rock e discoteche, ho bisogno di essere travolto da onde sonore create artificialmente (dato che in natura non esistono suoni musicali di siffatta origine) e quindi mi rivolgerò a diffusori "immanenti" anche se non corretti timbricamente
- se sono un frequenatore di concerti di Classica (teatri, sale da concerto, chiese...), non ho la necessità di ascoltare i 40Hz flat ma PIUTTOSTO mi rivolgerò a prodotti che siano timbricamente impeccabili, ovvero che mi diano la netta sensazione che il violino, o l'oboe, o il corno, eccetera, siano i più verosimili a ciò che ascolto DAL VIVO.
Fine prima parte.

tola
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da tola » venerdì 17 aprile 2020, 9:36

Tutto vero. Ho sentito impianti costosissimi incapaci di riprodurre fedelmente un pianoforte . La colpa era del proprietario e non dell’impianto ,normalmente per errori così grossolani una equalizzazione sarebbe stata sufficiente . Chi non è mai stato al teatro o comunque non conosce il suono degli strumenti compra semplicemente quello che più lo emoziona a prescindere dalla fedeltà che non conosce. Poi ci sono anche i gusti personali, ad esempio io non capisco gli acquirenti di molti diffusori che seppur piuttosto corretti timbricamente hanno prestazioni miserande in rapporto al prezzo e qui l’elenco è lungo.

F.Calabrese
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Re: Metodologie e risultati, elogio della differenza

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 17 aprile 2020, 10:24

AltaEfficienza ha scritto:
venerdì 17 aprile 2020, 8:10
...
1) il primo Do di un pianoforte, nota bassissima ed assai rara nell'utilizzo, corrisponde a 32,7 Hz; il successivo Mi si trova a 41,2 Hz
questo per dire che, se anche un sistema NON producesse l'ottava compresa fra 20 e 40Hz, oppure la producesse moto attenuata, per la maggior parte della musica il problema non sussiste, in quanto non si perderebbe praticamente nulla del messaggio musicale, considerando anche il fatto che il nostro cervello ricostruisce i suoni gravi con dei processi deduttivi....
Immaginavo che avresti proposto osservazioni interessanti...! Grazie !!!

A proposito di questa, che condivido, c'è però da dire che una parte della informazione relativa all'ambienza è purtroppo veicolata proprio dalle bassissime frequenze, eliminando le quali si ottiene una resa "ravvicinata" e persino "radiografica", ma artificiosa.

Esiste la possibilità di ricreare all'ascolto le frequenze fondamentali mancanti, semplicemente sintetizzandone le prime armoniche (in corretto ordine e con ampiezze decrescenti), ma è necessario tarare l'effetto sui reali livelli d'ascolto. Spiego meglio: ipotizziamo di amplificare i Sub con un monotriodo che crei ad arte l'effetto della Fondamentale Mancante. E' chiaro che questo effetto sarà assente ai bassi livelli d'ascolto e comparirà solo quando il monotriodo si avvicina alla sua potenza massima, andando ben oltre la quale avremo comunque spiacevole distorsione. Quindi l'effetto si ottiene per una fascia di livelli di ascolto quanto mai precisa e ridotta.

A più tardi per gli altri punti.

Saluti
F.C.

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