Alan1 e la controreazione

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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 16 luglio 2020, 11:53

Alan1 ha scritto:

<<Parlo di HiFi non di cucina :) .

Ora dobbiamo andare in un ristorante che ha in carta le tagliatelle al tartufo (senza altra descrizione), arriva la comanda allo chef e questi si accorge che l'ultimo tartufo rimasto è appena un po' rancido. Cosa fare? Ci si scusa col cliente dicendo che il tartufo è finito, oppure, visto che il tartufo costa caro e non lo si vuole buttare si modifica il piatto, inizialmente lo si era pensato con burro e basta, il massimo dell'esaltazione del tartufo, ma il cliente non lo sa e gli si fa una base leggera di pomodoro e aromi, che è acida e profumata e camuffa il difetto, un po' di zucchero per aggiustare il sapore e il risultato può essere accettabile, e magari il cliente lo preferisce così, perchè capita che qualcuno non riesca a godere delle cose più semplici dove serve la massima qualità per avere l'emozione.

Facciamo un esempio estremo, la lasagna, le lasagne sono fatte con il ragù, che è carne stracotta che ha perso le sue caratteristiche originarie, in olio esaurito che si è decomposto ed è diventato un unto, con pasta cotta 2 volte e besciamella a sua volta ricotta che amalgama e copre tutto. Il risultato non ha nulla a che vedere con i componenti utilizzati all'origine, è l'anticucina, inteso come cucina il massimo rispetto e l'esaltazione delle materie prime, un "Mappazzone" qualcuno lo chiamerebbe. Eppure piace a molti.

E le fragole come le mangiate? Natur, sciacquate e via o a pezzi condite col sughetto di limone e zucchero? O con la panna? Certo a volte sono dolci e succose, altre acide e insipide, quindi?>>


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F.Calabrese
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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 16 luglio 2020, 11:54

Alan1 ha scritto:

<<Il discorso che abbiamo fatto sui singoli stadi, che suonano più simili tra loro se sono molto retroazionati e invece suonano assai dissimili se sono a bassa o nulla distorsione, si può fare anche per i circuiti con retroazione totale?

Si, a parità di qualità, se prendiamo 2 finali scadenti, dove la retroazione lavora tanto, tenderanno ad assomigliare tra loro, se prendiamo 2 finali di qualità, dove la retroazione lavora poco, tenderanno ad assomigliare tra loro, ovviamente è una semplificazione, ci sono molte variabili, ma è una cosa che in linea di principio possiamo dire,

se vogliamo si può dire che i finali di qualità, con alta retroazione totale mancano di personalità. Ed infatti la retroazione totale elimina le disparità riducendo i difetti e quindi aumentando la linearità e portando il segnale ad essere simile a quello di ingresso. Quante volte avete sentito dire che i nuovi pre Acoustic Research assomigliano agli Spectral Audio? Per qualcuno questo è un pregio per altri un difetto.

La cosa non succede con i componenti a bassa o nulla retroazione totale, ognuno ha le sue peculiarità perchè il suono è caratterizzato dalle scelte che ha fatto il progettista che ha la sua filosofia, a volte anche le sue fissazioni, vuole quel tipo di risultato sonoro, e a volte lo deve perseguire perchè è il marchio tipico di famiglia. Se capita che alcuni si assomigliano è perchè si è perseguito lo stesso tipo di risultato o forse si sono fatte scelte tecniche molto simili, in fondo ci sono delle vere e proprie scuole di pensiero e le strade da intraprendere non sono infinite.

Nella progettazione degli amplificatori a bassa/nulla retroazione totale quindi ci sono varie possibilità di scelta, ogni progettista ha il suo percorso, che lo porta dove crede maggiormente, o dove è più conveniente, o dove sa di poter andare.>>

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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 16 luglio 2020, 11:55

Alan1 ha scritto:

<<Abbiamo detto che i dispositivi non sono perfettamente lineari, alcuni più altri meno, e i circuiti monostadio anche, combinando gli schemi, regolando la quantità di retroazione, si ottiene una certa linearità, che non è mai una perfetta linearità,

insomma questi monostadi distorcono, e qui c'è la scelta e anche l'abilità del progettista, egli cerca di indirizzare la personalità dove ritiene che sia più opportuno, ad esempio chi progetta un monotriodo di potenza sa che uscirà parecchia distorsione, ma lui ritiene che i vantaggi siano superiori agli svantaggi, che quella distorsione è di una tipologia che non nuoce o nuoce poco, o addirittura abbellisce l suono, mentre la fluidità, la naturalezza che scaturirà in cambio sono valori fondamentali.

Nel concetto di abbellire c'è un mondo, voi da che parte state?

1) A volte è meglio mascherare piuttosto che sentire brutture.

2) Meglio sempre la verità anche se fa male.

I sistemi che un po' distorcono, ma aggiungono armoniche pari, addolciscono, amalgamano, sono le fragole con la salsa dolce o con la panna, abbelliscono, se le fragole le mangiate così va benissimo, se volete le fragole come la natura crea, anche se a volte sono aspre serve altro, probabilmente gli ampli buoni retrazionati.

Gli abbellitori camuffano anche i difetti provenienti dall'esterno, come un tartufino un po' ammuffito e leggermente "acuto" di sapore, che altrimenti rovinerebbe il sapore finale.

Gli ampli scadenti ad alta retroazione totale sono il mapazzone, sono sempre sporchi, confusi, appiattiti su un unico gusto, non si sentono i sapori degli ingredienti.>>

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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 16 luglio 2020, 11:56

Alan1 ha scritto:

<<In conclusione possiamo delineare 4 famiglie di amplificatori per HiFi:

1) Amplificatori di bassa qualità con alta retroazione totale, questi ampli implementano circuiti inadeguati all'uso HiFi, ma la retroazione totale interviene massicciamente a ricondurre le prestazioni a quelle di targa; essi manifestano tutti gli inconvenienti di cui si parla, tuttavia ve ne sono di particolarmente curati che quindi possono essere considerati accettabili qualora non si sia troppo critici e li si usi con abbinamenti a diffusori non troppo trasparenti e musica opportuna (considerate la musica amplificata, non acustica, che è meno rigorosa come timbrica, coordinate spaziali, ecc), ad esempio lo storico Adcom GFA555, ma anche la serie precedente all'attuale dei finali Naim, e tanti altri apparentemente insospettabili; questi ampli sono comunque buoni per essere usati in sistemi multivia per la sola bassa frequenza, dove la velocità è bassa e si manifestano difficilmente gli inconvenienti, rimane insoluto soprattutto il problema della Back EMF; estremizzando un finale Pro ben dimensionato come lo Yamaha P3500S permette di disporre di tanta potenza a basso costo, buona per un Sub.

2) Amplificatori di alta qualità con alta retroazione totale, appartengono a questa famiglia Ampli come gli ARC di ultima generazione o gli Spectral o i ML dalla serie 400 (la serie 200 concettualmente anche ma usava finali lenti la 300 non lo so), Sono amplificatori che implementano circuiti di alta qualità e costruiti con i criteri di qualità e retroazione locale ma non spinta (per non abbassare troppo il guadagno e mantenere margine per la retroazione totale), la retroazione totale interviene limitatamente, soprattutto garantisce una ottima industrializzazione; il suono è di qualità anche se occasionalmente con abbinamenti critici (alta efficienza e pannelli) può ancora apparire imperfetto, Il progettista ha poco margine di manovra per evidenziare caratteristiche sonore precipue e tendenzialmente mettono in luce i difetti di altri componenti dell'impianto.
>>

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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 16 luglio 2020, 11:58

Alan1 ha scritto:

<<3) Ampli di qualità a bassa o nulla retroazione totale ma con importante apporto di retroazione locale, ad esempio i Bart di ultime generazioni (anche quelli vecchi, ma avevano il limite di usare Bjt finali lenti e sono un po' impastati), questi ampli sono ben costruiti con componenti molto selezionati, alimentazioni curate, a volte messi a punto con cura singolarmente, sovente ad alta polarizzazione e anche in classe A, quasi sempre in PushPull ma raramente anche Sigle Ended, hanno margini di non linearità (distorsione) ma tendenzialmente concentrata laddove da meno fastidio alla nostra fisiologia di ascolto, il suono è facilmente caratterizzato, spesso abbellito, reso più carnoso e/o morbido e/o impetuoso e/o armonico; i migliori di questi garantiscono una fluidità del suono molto apprezzabile; i peggiori sconfinano nell'attuffato e/o nell'impastato se non addirittura nel melmoso; in genere tendono a perdonare o smorzare i difetti degli altri componenti della catena e permettono ascolti più rilassati.

Le categorie 2 e 3 sono esternalizzazioni filosofiche, nel senso che questi ampli possono essere concepiti per stare tutto da un estremo o tutto dall'altro di queste 2 categorie, ma esistono anche tutte le vie di mezzo, pertanto tecnicamente le si potrebbe anche considerare una unica categoria con ampi margini applicativi.

4) Ampli senza alcuna retroazione, praticamente usano esclusivamente triodi in configurazione emettitore comune, sia come pre che come finale (es: monotriodi), vanno abbinati con molto criterio, tipicamente con alta efficienza, il suono è notevolmente caratterizzato, ma denota alcune caratteristiche di liquidità, spontaneità, microdinamica, naturalezza sconosciute alle altre categorie; sono progetti estremi che richiedono molta attenzione nella progettazione e nella scelta dei componenti, nonchè nella messa a punto, i progetti semplificati spesso hanno difetti evidenti. Adatti per usi estremi e gusti estremi, come ogni genio incorporano dosi massiccie di sregolatezza.
>>

finito.

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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 16 luglio 2020, 12:00

Ringrazio tutti coloro che hanno letto sin qui e li invito a postare i loro commenti, complimenti inclusi.

Saluti
F.C.

PrandiniFabio
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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da PrandiniFabio » giovedì 16 luglio 2020, 12:53

Ottimo articolo, ma dovrò rileggerlo alcune volte per poter capire meglio, nel frattempo volevo fare una considerazione che mi è sorta spontanea leggendolo.
La controreazione dovrebbe fare si che un amplificatore scadente si comporti "bene", abbiamo un segnale in ingresso, lo compariamo con l'uscita e correggiamo il tiro, ok, ma lo correggiamo con un ampli scadente, quindi è una correzione scadente, che si avvicina al risultato, ma non lo centra e di conseguenza serve un altro giro di "valzer" e poi ancora un'altro e via così tendendo allo zero correzione, ed è qui la difficoltà, non si corregge in un giro solo come si vuol fare credere. Questo è più facile farlo con ampli veloci, da cui ne deduco che i vecchi bjt lenti si comportavano male perché non avevano tempo sufficiente per poter correggere i propri errori, viceversa un bjt veloce risulta avvantaggiato, ma comunque quanti giri deve fare prima di avere un segnale amplificato con poca distorsione? E nel frattempo non è che cambia il segnale d'ingresso e tocca rifare tutto da capo? I componenti elettronici sono si veloci rispetto al segnale, anche un 2N3055 è veloce, arriva quasi al Mhz, ma deve ripetere la correzione tante volte se usato male, quindi meglio, molto meglio diminuire la non linearità dell'ampli non controreazionato e solo poi usarla, ma con parsimonia.
Saluti
Fabio

Giu-no
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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da Giu-no » giovedì 16 luglio 2020, 13:16

Un grande complimento ad Alan1.
Pur senza capire tutto, questo tipo di post così dettagliati ed approfonditi mi entusiasmano!
Grazie!

alan1
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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da alan1 » giovedì 16 luglio 2020, 14:36

Si tratta di un articolo scritto su altro forum nel 2015 su richiesta di alcuni forumer ed intitolato: la controreazione spiegata ai non tecnici (o qualcosa di simile).
...........................
Ciao
Flavio

alan1
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Re: Alan1 e la controreazione

Messaggio da alan1 » giovedì 16 luglio 2020, 14:38

PrandiniFabio ha scritto:
giovedì 16 luglio 2020, 12:53
Ottimo articolo, ma dovrò rileggerlo alcune volte per poter capire meglio, nel frattempo volevo fare una considerazione che mi è sorta spontanea leggendolo.
La controreazione dovrebbe fare si che un amplificatore scadente si comporti "bene", abbiamo un segnale in ingresso, lo compariamo con l'uscita e correggiamo il tiro, ok, ma lo correggiamo con un ampli scadente, quindi è una correzione scadente, che si avvicina al risultato, ma non lo centra e di conseguenza serve un altro giro di "valzer" e poi ancora un'altro e via così tendendo allo zero correzione, ed è qui la difficoltà, non si corregge in un giro solo come si vuol fare credere. Questo è più facile farlo con ampli veloci, da cui ne deduco che i vecchi bjt lenti si comportavano male perché non avevano tempo sufficiente per poter correggere i propri errori, viceversa un bjt veloce risulta avvantaggiato, ma comunque quanti giri deve fare prima di avere un segnale amplificato con poca distorsione? E nel frattempo non è che cambia il segnale d'ingresso e tocca rifare tutto da capo? I componenti elettronici sono si veloci rispetto al segnale, anche un 2N3055 è veloce, arriva quasi al Mhz, ma deve ripetere la correzione tante volte se usato male, quindi meglio, molto meglio diminuire la non linearità dell'ampli non controreazionato e solo poi usarla, ma con parsimonia.
Saluti
Fabio
+/- è così.
...........................
Ciao
Flavio

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