Una riflessione in materia di amplificatori
Moderatore: F.Calabrese
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Una riflessione in materia di amplificatori
In questi giorni ho avuto delle lunghe pause in cui ero di necessità scollegato. Ne ho approfittato per leggere altri Preprint ed articoli dell'AES e per sfogliare -pagina per pagina- due dei tre migliori testi che io possiedo, in materia di progettazione dei amplificatori HiFi a transistor (e FET).
Si tratta del manuale di Dough Self (Audio Power Amplifier Design Handbook), scritto dopo la sua celeberrima serie di articoli su Wireless World sulle distorsioni degli ampli a transistor, e del grande ed esaustivo libro di Robert Cordell (Audio Power Amplifiers), scritto con competenza assoluta da un vero progettista.
Ebbene... con mia grande sorpresa, ho scoperto che entrambi questi testi si fermano al solito e banalissimo schema, che vedete qui sotto...
Già... proprio così...
Uno schema ovviamente studiato fin nei minimi dettagli ed esaminando tutte le più fantasiose varianti...
MA MAI LE VERE SOLUZIONI ai suoi ben conosciuti limiti.
Il bello è che Cordell accenna al "problema fondamentale", ma vi dedica appena tre righe su seicento pagine...
Self invece va diritto... ignorando qualsiasi soluzione che non sia "la solita"...
E' chiaro che entrambi -progettisti- conoscono perfettamente la materia, per cui le loro omissioni sono assolutamente deliberate, come lo sono le mie quando si toccano certi argomenti (p.es. le trombe di terza generazione).
Il caso deve far riflettere: da che il Web ha annullato qualsiasi rispetto della proprietà intellettuale, l'unica difesa che hanno i progettisti è quella di NON PARLARE delle soluzioni tecniche veramente efficaci. Però in questo modo le stesse soluzioni NON arrivano al mercato, che, non conoscendone l'esistenza, non si sogna nemmeno lontanamente di richiederle ed acquistarle.
Insomma: un serpente che si morde la coda.
Per quanto mi riguarda, sono anni che ho compreso l'importanza fondamentale delle elettroniche quando si parla di impianti veramente "Top".
Ho studiato ed applicato soluzioni interessanti (p.es. gli ampli in corrente) ed altre ne sto adottando per i miei impianti Top.
Certo che quello di cui vi ho accennato è veramente un ENORME PROBLEMA.
Lo è soprattutto perché in campo diffusori si può in qualche modo rimediare, operando commessa dopo commessa, mentre per gli ampli occorre comunque una certa industrializzazione (vedi certificazioni CE).
Saluti
F.C.
Si tratta del manuale di Dough Self (Audio Power Amplifier Design Handbook), scritto dopo la sua celeberrima serie di articoli su Wireless World sulle distorsioni degli ampli a transistor, e del grande ed esaustivo libro di Robert Cordell (Audio Power Amplifiers), scritto con competenza assoluta da un vero progettista.
Ebbene... con mia grande sorpresa, ho scoperto che entrambi questi testi si fermano al solito e banalissimo schema, che vedete qui sotto...
Già... proprio così...
Uno schema ovviamente studiato fin nei minimi dettagli ed esaminando tutte le più fantasiose varianti...
MA MAI LE VERE SOLUZIONI ai suoi ben conosciuti limiti.
Il bello è che Cordell accenna al "problema fondamentale", ma vi dedica appena tre righe su seicento pagine...
Self invece va diritto... ignorando qualsiasi soluzione che non sia "la solita"...
E' chiaro che entrambi -progettisti- conoscono perfettamente la materia, per cui le loro omissioni sono assolutamente deliberate, come lo sono le mie quando si toccano certi argomenti (p.es. le trombe di terza generazione).
Il caso deve far riflettere: da che il Web ha annullato qualsiasi rispetto della proprietà intellettuale, l'unica difesa che hanno i progettisti è quella di NON PARLARE delle soluzioni tecniche veramente efficaci. Però in questo modo le stesse soluzioni NON arrivano al mercato, che, non conoscendone l'esistenza, non si sogna nemmeno lontanamente di richiederle ed acquistarle.
Insomma: un serpente che si morde la coda.
Per quanto mi riguarda, sono anni che ho compreso l'importanza fondamentale delle elettroniche quando si parla di impianti veramente "Top".
Ho studiato ed applicato soluzioni interessanti (p.es. gli ampli in corrente) ed altre ne sto adottando per i miei impianti Top.
Certo che quello di cui vi ho accennato è veramente un ENORME PROBLEMA.
Lo è soprattutto perché in campo diffusori si può in qualche modo rimediare, operando commessa dopo commessa, mentre per gli ampli occorre comunque una certa industrializzazione (vedi certificazioni CE).
Saluti
F.C.
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Re: Una riflessione in materia di amplificatori
https://www.robertobizzarri.net/NE/
Io non sono un auto-costruttore, ma ho sentito diversi amici ai quali manca molto...
Io non sono un auto-costruttore, ma ho sentito diversi amici ai quali manca molto...
Re: Una riflessione in materia di amplificatori
Con tutta la simpatia possibile, NE non è mai stata una fonte per i patiti di audio sofisticato.
Luca
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Re: Una riflessione in materia di amplificatori
Conosco molti di quei KitTeo Marini ha scritto: ↑mercoledì 22 luglio 2020, 18:47https://www.robertobizzarri.net/NE/
Io non sono un auto-costruttore, ma ho sentito diversi amici ai quali manca molto...
Alcuni suonavano veramente bene...
Altri erano orrori al di là di qualsiasi aggettivo.
Ora dimmi... Teo Marini... chi è in grado di distinguere i primi dai secondi...?
E nel caso... per quale motivo dovrebbe dirlo a chi lo ringrazierebbe con una sono risata...???
Il problema del Web è questo: chi possiede vera cultura viene visto come un povero str* da sfruttare, per poi rifilargli un bel calcio nel posteriore.
Saluti
F.C.
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Re: Una riflessione in materia di amplificatori
Oddio, Fabrizio,
leggendo quanto tu hai scritto risulta evidente che nella tua vita hai avuto delle pessime e traumatizzanti esperienze e questo mi dispiace, veramente.
Per quanto mi riguarda, io ho avuto la fortuna di conoscere più di una persona "esperta" (professionista e non) che non ho mai considerato "un povero str* da sfruttare, per poi rifilargli un bel calcio nel posteriore"!
Anzi, di alcuni di loro sono diventato un vero amico di famiglia.
Stammi bene!!!
leggendo quanto tu hai scritto risulta evidente che nella tua vita hai avuto delle pessime e traumatizzanti esperienze e questo mi dispiace, veramente.
Per quanto mi riguarda, io ho avuto la fortuna di conoscere più di una persona "esperta" (professionista e non) che non ho mai considerato "un povero str* da sfruttare, per poi rifilargli un bel calcio nel posteriore"!
Anzi, di alcuni di loro sono diventato un vero amico di famiglia.
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Re: Una riflessione in materia di amplificatori
Quelle ci sono, ma sono rimediabili.Teo Marini ha scritto: ↑giovedì 23 luglio 2020, 8:28Oddio, Fabrizio,
leggendo quanto tu hai scritto risulta evidente che nella tua vita hai avuto delle pessime e traumatizzanti esperienze e questo mi dispiace, veramente.
...
Quel che NON vedo rimediabile è il problema della selvaggeria del Web.
Se non ci è riuscito uno come Earl Geddes, figuriamoci quel che potrei fare mai io.
Nel mio piccolo -però- una cosa positiva la posso fare: quella di far capire agli appassionati che le "soluzioni" che vengono loro proposte sono solo e soltanto quelle vecchie, obsolete. Mentre quelle nuove e veramente efficaci finiscono riservate ad un ristrettissimo numero di veri cultori dell'HiFi, che ne riconoscono il valore.
Abbiamo discusso tante volte dell'ampli di Mariani (il GM-400), la cui architettura alla fine sono riuscito ad individuarla. Ebbene: è superiore a quella di QUALSIASI altro ampli a transistor, ed all'ascolto la cosa è perfettamente avvertibile (come pure alle misure). Però fateci caso: se ne è parlato tante volte, ma i fortunati possessori si contano su una sola mano, mentre di bidoni lucidi con due vu-meter blu sul frontale se ne sono venduti camion interi, e si continuano a vendere (anche se non suonano).
Abbiamo discusso tante volte delle trombe di seconda generazione e del fatto che il loro impiego è riservato a chi sa cosa sta facendo. Ebbene, nel numero di Audioreview in edicola in questi giorni c'è la prova delle nuove Klipsch Heresy IV, la cui tromba dei medi è stata accorciata (per imitare una tromba di seconda generazione), con il risultato però che LA DISTORSIONE E' AUMENTATA... appunto perché chi lo ha fatto non sapeva cosa stesse facendo.
Potrei continuare con altre decine di casi simili, cui 40 anni fa avrebbe posto rimedio la richiesta del mercato. Oggi -invece- si legge di appassionati soddisfatti dell'ascolto delle loro Altec A7-A5... vale a dire di diffusori che NON POSSONO suonare in ogni caso. A buon intenditor...
Saluti
F.C.
Re: Una riflessione in materia di amplificatori
Il problema è culturale: se vai dall'ottico per un controllo, quello ti mostra le diverse letterine e tu capisci subito quando vedi bene e quando vedi sfocato.F.Calabrese ha scritto: ↑giovedì 23 luglio 2020, 9:57Però fateci caso: se ne è parlato tante volte, ma i fortunati possessori si contano su una sola mano, mentre di bidoni lucidi con due vu-meter blu sul frontale se ne sono venduti camion interi, e si continuano a vendere (anche se non suonano).
Se invece fai un controllo audiometrico, una cuffietta emette i 15000Hz, registrano se li senti oppure non li senti e basta. Nessuno ti fa capire se tu stai ascoltando tale frequenza emessa da uno strumento vero o da uno strumento giocattolo, se è un suono hifi oppure un suono di plastica...