Ascolto in negozio
Moderatore: F.Calabrese
Re: Ascolto in negozio
E allora... Vai di lato B
Perô in questo caso addio commutazione istantanea!
LucaS dice bene: commutazione per fare una prima selezione poi ascolto a casa propria e con il proprio impianto.
Del resto anche l'ascolto singolo in negozio cosa c'entra con le condizioni finali di un povero cliente? Quindi pur sapendo i problemi che comporta l'ascolto multiplo me lo tengo ben stretto. Se proprio anch'io dovessi criticare un modo di fare purtroppo ormai diffuso, butterei giù dalla torre l'acquisto sistematico via internet per sfruttare il diritto di recesso e rimandare indietro quello che non piace. Sicuramente è un approccio furbo però non mi sembra corretto nei confronti dei negozi.
Perô in questo caso addio commutazione istantanea!
LucaS dice bene: commutazione per fare una prima selezione poi ascolto a casa propria e con il proprio impianto.
Del resto anche l'ascolto singolo in negozio cosa c'entra con le condizioni finali di un povero cliente? Quindi pur sapendo i problemi che comporta l'ascolto multiplo me lo tengo ben stretto. Se proprio anch'io dovessi criticare un modo di fare purtroppo ormai diffuso, butterei giù dalla torre l'acquisto sistematico via internet per sfruttare il diritto di recesso e rimandare indietro quello che non piace. Sicuramente è un approccio furbo però non mi sembra corretto nei confronti dei negozi.
Re: Ascolto in negozio
Negli anni '80 andava di moda il muro di diffusori.
Ricordo che l'ascolto era attendibile solo a basso volume e si poteva sentire se i diffusori commutati sul momento sparivano o meno.
Ero andato a sentire un muro in cui vi erano due diffusori che mi interessavano, entrambi in SP; b&w dm100 e jpw p2.
La dm100 era stata recensita bene da un noto prezzolato, ma non ricordo avesse menzionato fosse monitor. Fatto sta che la dm100 suonava chiusa da schifo, mentre la p2...spariva e suonava più forte, insomma, un bel ascolto!!!!
Indovinate cosa ho comprato (anche perché costava 100mila lire in meno) ?
La dm100. E poi a casa mi son pentito, ma allora erano i prezzolati a influenzare gli idiofili inesperti...
Ricordo che l'ascolto era attendibile solo a basso volume e si poteva sentire se i diffusori commutati sul momento sparivano o meno.
Ero andato a sentire un muro in cui vi erano due diffusori che mi interessavano, entrambi in SP; b&w dm100 e jpw p2.
La dm100 era stata recensita bene da un noto prezzolato, ma non ricordo avesse menzionato fosse monitor. Fatto sta che la dm100 suonava chiusa da schifo, mentre la p2...spariva e suonava più forte, insomma, un bel ascolto!!!!
Indovinate cosa ho comprato (anche perché costava 100mila lire in meno) ?
La dm100. E poi a casa mi son pentito, ma allora erano i prezzolati a influenzare gli idiofili inesperti...
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Re: Ascolto in negozio
Bellissimo ed istruttivo, il tuo racconto, Sandrelli !
Grazie
F.C.
Grazie
F.C.
Re: Ascolto in negozio
Io invece ricordo come fosse oggi una giornata del 1981 dedicata ad ascoltare diffusori nei negozi. Fui colpito da Ev link9 che poi ho acquistato. Ora so il perché: avevano 92db di efficienza ed al confronto con altri diffusori nella commutazione risultavano sempre superiori. Non mi sono mai pentito di averle comprate, anzi è stato utile per capire i vantaggi dell’alta efficienza (anche se i venditori non ne avevano parlato esplicitamente rendendo quindi le prove di ascolto non proprio alla pari tra i vari modelli)
Re: Ascolto in negozio
Si scelgono due coppie di diffusori, una da valutare all'ascolto ed una seconda qualsiasi da utilizzare per il test.
Si tiene fuori dalla stanza la seconda coppia, si ascolta quella in funzione e poi le si affianca, non collegata, la seconda per valutare cosa succede rispetto a quanto ascoltato in precedenza.
Stando alla teoria di F.C., il risultato con la seconda coppia a fianco dovrebbe migliorare.
C'è stato invece in passato e c'è a tutt'oggi chi afferma che con la seconda coppia affiancata a quella collegata, ed in particolare se gli altoparlanti vengano rivolti verso l'ascoltatore, il risultato peggiori e non di poco
Sperimentando si potrà valutare se a suo tempo il ricorso alla single speaker demonstration fu, come hai scritto, un espediente commerciale per non effettuare confronti o se invece, per qualche motivazione non correlata al risultato di eventuali misurazioni,ogni diffusore non in funzione e non collegato ma comunque presente nell'ambiente, ed in particolar modo se posto a fianco di quelli in funzione, produce, in modo apparentemente inspiegabile, una sensibile alterazione della qualità dell'ascolto.
Re: Ascolto in negozio
Ciao Leonida, grazie per la risposta.
Come mai sei così scettico sulla possibilità di indagare il fenomeno dal punto di vista fisico?
Però a questo punto la curiosità c'è, qualche esperimento lo faccio. Non mi ero mai preso la briga di verificare con calma questa questione.
Buona giornata
Luca
Come mai sei così scettico sulla possibilità di indagare il fenomeno dal punto di vista fisico?
Però a questo punto la curiosità c'è, qualche esperimento lo faccio. Non mi ero mai preso la briga di verificare con calma questa questione.
Buona giornata
Luca
Re: Ascolto in negozio
Ciao Giu-no,
Fare ascoltare casse diverse senza livellare le sensibilità vuol dire voler vendere le più sensibili a colpo sicuro!
Però livellare e poi non sfruttare la dinamica penalizza le casse efficienti (pur con i notevoli vantaggi che hanno o possono avere a basso volume).
Venderti delle casse che probabilmente richiedevano la metà se non un quarto della potenza necessaria a molte concorrenti, e non fartelo apprezzare rappresenta... Boh... Masochismo commerciale? Incompetenza?
Episodio interessante, grazie.
Un negoziante appena decente il posizionamento delle casse lo studia eccome. Non dico come farebbero in un supermercato, ma sicuro che non sono messe nel muro a caso. Figuriamoci non considerare la sensibilità.
Buona giornata
Luca
Fare ascoltare casse diverse senza livellare le sensibilità vuol dire voler vendere le più sensibili a colpo sicuro!
Però livellare e poi non sfruttare la dinamica penalizza le casse efficienti (pur con i notevoli vantaggi che hanno o possono avere a basso volume).
Venderti delle casse che probabilmente richiedevano la metà se non un quarto della potenza necessaria a molte concorrenti, e non fartelo apprezzare rappresenta... Boh... Masochismo commerciale? Incompetenza?
Episodio interessante, grazie.
Un negoziante appena decente il posizionamento delle casse lo studia eccome. Non dico come farebbero in un supermercato, ma sicuro che non sono messe nel muro a caso. Figuriamoci non considerare la sensibilità.
Buona giornata
Luca
Re: Ascolto in negozio
Perchè puoi considerare assolutamente certo che per quanto riguardi le variazioni provocate all'ascolto, il fenomeno fisico in questione non ha alcuna relazione con qualsiasi aspetto riguardante la fisica acustica e men che mai, ammesso che i diffusori aggiunti producessero una variazione misurabile, con qualsiasi eventuale responso strumentale.
Deduzioni potenzialmente permesse dall'osservazione del fenomeno potrebbero ridimensionare drasticamente l'importanza della misurazione ai fini della percezione della qualità dell'ascolto, relegandola al ruolo di generico controllo di parametri di funzionamento.
Ad osservazioni e conseguenti deduzioni ancora più approfondite,potrebbe rivelerarsi materiale sufficiente per relegare ogni tipo di misurazione che pretenda di spiegare e razionalizzare aspetti percettivi, al suo vero ruolo di mezzo finalizzato alla circonvenzione di menti semplici.
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Re: Ascolto in negozio
Interessante...leonida ha scritto: ↑sabato 1 agosto 2020, 9:21Perchè puoi considerare assolutamente certo che per quanto riguardi le variazioni provocate all'ascolto, il fenomeno fisico in questione non ha alcuna relazione con qualsiasi aspetto riguardante la fisica acustica e men che mai, ammesso che i diffusori aggiunti producessero una variazione misurabile, con qualsiasi eventuale responso strumentale.
Deduzioni potenzialmente permesse dall'osservazione del fenomeno potrebbero ridimensionare drasticamente l'importanza della misurazione ai fini della percezione della qualità dell'ascolto, relegandola al ruolo di generico controllo di parametri di funzionamento.
Ad osservazioni e conseguenti deduzioni ancora più approfondite,potrebbe rivelarsi materiale sufficiente per relegare ogni tipo di misurazione che pretenda di spiegare e razionalizzare aspetti percettivi, al suo vero ruolo di mezzo finalizzato alla circonvenzione di menti semplici.
Ti propongo due spunti, Leonida.
1)- Quando io equalizzo un mio impianto non mi fermo mai ad una singola regolazione, ma ne predispongo un certo numero, spesso con piccole differenze tra l'una e l'altra (dell'ordine di un dB e mezzo, per capici).
Ebbene... tra queste diverse regolazioni ce ne è sempre UNA CHE SUONA MOLTO MEGLIO di tutte le altre (*). E quasi sempre è anche quella tecnicamente più valida.
2)- E' pur vero che quasi nessun ascoltatore percepisce differenze quando sposta il punto di ascolto di mezzo metro o giù di lì: eppure le curve di risposta rilevate nei due punti differiscono spesso, talvolta parecchio.
Però attenzione: sappiamo tutti che l'udito attenua il contributo delle riflessioni che arrivano con ritardi compresi tra 3-5 e 25-30 millisecondi (per Effetto Haas). Ed infatti se rileviamo la risposta SENZA queste riflessioni, ecco che questa risulta identica per le due posizioni di ascolto a poca distanza tra loro. Quindi esiste una spiegazione più che logica al fenomeno.
Che ne dici, Leonida ?
Saluti
F.C.
(*): Per "suona molto meglio" intendo che è più naturale, tridimensionale... E' come se i diffusori scomparissero...!
Re: Ascolto in negozio
Come ho già scritto, posto che nell'ambiente d'ascolto non esistano altri trasduttori presenti oltre quelli in funzione, dopo aver ottenuto il massimo risultato acustico con qualsiasi mezzo disponibile, per poter verificare se il fenomeno abbia attinenza con la misura o con qualsiasi fenomeno fisico conosciuto, al posto dei diffusori da affiancare, posiziona invece altoparlanti sciolti, o anche soltanto una coppia di tweeter indirizzati verso il punto d'ascolto, come d'altronde canonicamente vengono utilizzati.F.Calabrese ha scritto: ↑sabato 1 agosto 2020, 10:05Interessante...leonida ha scritto: ↑sabato 1 agosto 2020, 9:21Perchè puoi considerare assolutamente certo che per quanto riguardi le variazioni provocate all'ascolto, il fenomeno fisico in questione non ha alcuna relazione con qualsiasi aspetto riguardante la fisica acustica e men che mai, ammesso che i diffusori aggiunti producessero una variazione misurabile, con qualsiasi eventuale responso strumentale.
Deduzioni potenzialmente permesse dall'osservazione del fenomeno potrebbero ridimensionare drasticamente l'importanza della misurazione ai fini della percezione della qualità dell'ascolto, relegandola al ruolo di generico controllo di parametri di funzionamento.
Ad osservazioni e conseguenti deduzioni ancora più approfondite,potrebbe rivelarsi materiale sufficiente per relegare ogni tipo di misurazione che pretenda di spiegare e razionalizzare aspetti percettivi, al suo vero ruolo di mezzo finalizzato alla circonvenzione di menti semplici.
Ti propongo due spunti, Leonida.
1)- Quando io equalizzo un mio impianto non mi fermo mai ad una singola regolazione, ma ne predispongo un certo numero, spesso con piccole differenze tra l'una e l'altra (dell'ordine di un dB e mezzo, per capici).
Ebbene... tra queste diverse regolazioni ce ne è sempre UNA CHE SUONA MOLTO MEGLIO di tutte le altre (*). E quasi sempre è anche quella tecnicamente più valida.
2)- E' pur vero che quasi nessun ascoltatore percepisce differenze quando sposta il punto di ascolto di mezzo metro o giù di lì: eppure le curve di risposta rilevate nei due punti differiscono spesso, talvolta parecchio.
Però attenzione: sappiamo tutti che l'udito attenua il contributo delle riflessioni che arrivano con ritardi compresi tra 3-5 e 25-30 millisecondi (per Effetto Haas). Ed infatti se rileviamo la risposta SENZA queste riflessioni, ecco che questa risulta identica per le due posizioni di ascolto a poca distanza tra loro. Quindi esiste una spiegazione più che logica al fenomeno.
Che ne dici, Leonida ?
Saluti
F.C.
(*): Per "suona molto meglio" intendo che è più naturale, tridimensionale... E' come se i diffusori scomparissero...!
In tal modo sara' certo che non siano stati aggiunti elementi che possano produrre, strumentalmente, variazioni di qualsiasi genere.
Se il suono del sistema in precedenza ottimizzato verrà stravolto in negativo, ciascuno deduca, tu nel caso specifico, quello che dovrebbe essere dedotto..
A rigore ci sarebbe abbastanza per prendere l'intero scibile in materia acustica, e non soltanto in materia di riproduzione, e buttarlo nel cassonetto.