La solita questione dell'altezza...

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F.Calabrese
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La solita questione dell'altezza...

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 9 settembre 2020, 1:09

Leggo su Melius Club:
RPezzane ha scritto:Qui nessuno nega che tipo e posizionamento dei diffusori nonché ambiente determinino la scena. Qui si parla a parità di ambiente di diffusori e di posizionamento. Anche il fatto di quale sia quella reale e un di cui. Se in un caso la voce della cantante appare uscire ad altezza rotula del ginocchio, cosa che mi è capitata oppure a 1,50 di altezza, tu quale preferiresti ? Quale è più aderente alla verosimiglianza con il reale.

comunque abbiamo appurato che una registrazione non ha valori inerenti il palcoscenico. I chiedo come mai due dischi jazz sullo stesso identico impianto nello stesso preciso ambiente possono avere un altezza della scena differente ? E come mai se cambi una sorgente a parità di tutto e anche di registrazione, l’altezza della scena cambia ? A scusate sarà la suggestione.
Dell'altezza qui ne abbiamo già discusso, tanto tempo fa.

Ora però proviamo ad arrivarci on un ragionamento semplice semplice.

Avete mai visto la foto di un (o una) cantante che registra in Studio...?

Ebbene, 99 volte su cento il microfono è ad una distanza non superiore a 50 cm. ed è praticamente sempre collocato più in alto rispetto alla bocca di chi canta.

Ne consegue che l'immagine "giusta" dovrebbe essere quella di localizzare la voce come proveniente da mezzo metro avanti al naso, o comunque davanti alla linea che congiunge i diffusori. Quanto all'altezza, è OVVIO che -se il microfono è in alto- la voce dovrebbe apparire come proveniente dal basso, vale a dire nella stessa direzione con cui perviene da chi canta al microfono.

Come corollario, aggiungiamo che -indipendentemente dalle tecniche di ripresa stereo- praticamente TUTTI i fonici registrano le voci singole a brave distanza, appunto intorno al mezzo metro o meno ancora.

Dove voglio arrivare...? Beh... è semplice... senza manipolazioni in Studio, un impianto stereo che sia veramente corretto dovrebbe riprodurre la voce in basso e vicina. Siete concordi...??? Mi sembra ovvio.

A questo punto continuiamo a ragionare, ammettendo che i fonici in Studio sono soliti aggiungere della riverberazione artificiale, che "allontana" la voce percepita all'ascolto, esattamente duplicando il crescente contributo delle riflessioni quando ci si allontana dalla sorgente.

Sin qui -però- non abbiamo ancora affrontato il problema dell'altezza, che è stato studiato con le conclusioni che suggeriscono che siano le curvature dei padiglioni auricolari a consentire all'ascoltatore di dedurre l'altezza rispetto al terreno della sorgente sonora ascoltata. MA ATTENZIONE, sappiamo tutti che la forma e le dimensioni dei padiglioni auricolari variano selvaggiamente da individuo ad individuo, e che quindi ciascun individuo si abitua -nel tempo- a "decodificare" a modo suo la posizione verticale, magari compiendo piccoli movimenti.

Tutto questo vuol dire che non c'è diffusore o tecnica di missaggio in Studio che possa fornire una collocazione verticale che sia fruibile nella stessa misura da tutti gli ascoltatori, quali che siano la forma e le dimensioni dei loro padiglioni auricolari.

In sintesi: se sosteniamo la tesi che "l'altezza della scena" sia ubicata in corrispondenza della quota alla quale sono ubicati i trasduttori che riproducono la gamma medio-alta ed alta... probabilmente azzecchiamo o sbagliamo di pochissimo. Quando invece ci avventuriamo ad ipotizzare proprietà mirabolanti da parte di diffusori o di altri elementi dell'impianto... beh... la possibilità di scrivere stupidaggini è quasi una certezza... :lol: :lol: :lol:

Domani approfondiremo.

Saluti
F.C.

F.Calabrese
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 9 settembre 2020, 1:15

Poscritto importante: anche le registrazioni stereo (non multimicrofoniche panpottate) di musica Classica prevedono al 99 per cento la collocazione dei microfoni principali di ripresa in alto ed alle spalle del Direttore d'orchestra.

Una catena di riproduzione corretta dovrebbe riprodurre l'orchestra ad un livello basso, schiacciata con il pavimento alle spalle (e quindi con NESSUNA profondità).

Pensateci !

Saluti
F.C.

tola
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da tola » mercoledì 9 settembre 2020, 8:27

È sicuramente come scrivi, ciò non toglie che l’ubicazione degli altoparlanti di gamma medio alta, soprattutto se l’ascolto avviene dai 2 ai 4 metri di distanza, da risultati migliori se posizionati all’altezza delle orecchie o leggermente superiore. Quanto meno più piacevoli.

andreazac
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da andreazac » mercoledì 9 settembre 2020, 11:19

F.Calabrese ha scritto:
mercoledì 9 settembre 2020, 1:09

Dell'altezza qui ne abbiamo già discusso, tanto tempo fa.

Ora però proviamo ad arrivarci on un ragionamento semplice semplice.

Avete mai visto la foto di un (o una) cantante che registra in Studio...?

Ebbene, 99 volte su cento il microfono è ad una distanza non superiore a 50 cm. ed è praticamente sempre collocato più in alto rispetto alla bocca di chi canta.

Ne consegue che l'immagine "giusta" dovrebbe essere quella di localizzare la voce come proveniente da mezzo metro avanti al naso, o comunque davanti alla linea che congiunge i diffusori. Quanto all'altezza, è OVVIO che -se il microfono è in alto- la voce dovrebbe apparire come proveniente dal basso, vale a dire nella stessa direzione con cui perviene da chi canta al microfono.

Come corollario, aggiungiamo che -indipendentemente dalle tecniche di ripresa stereo- praticamente TUTTI i fonici registrano le voci singole a brave distanza, appunto intorno al mezzo metro o meno ancora.

Dove voglio arrivare...? Beh... è semplice... senza manipolazioni in Studio, un impianto stereo che sia veramente corretto dovrebbe riprodurre la voce in basso e vicina. Siete concordi...??? Mi sembra ovvio.

A questo punto continuiamo a ragionare, ammettendo che i fonici in Studio sono soliti aggiungere della riverberazione artificiale, che "allontana" la voce percepita all'ascolto, esattamente duplicando il crescente contributo delle riflessioni quando ci si allontana dalla sorgente.

Sin qui -però- non abbiamo ancora affrontato il problema dell'altezza, che è stato studiato con le conclusioni che suggeriscono che siano le curvature dei padiglioni auricolari a consentire all'ascoltatore di dedurre l'altezza rispetto al terreno della sorgente sonora ascoltata. MA ATTENZIONE, sappiamo tutti che la forma e le dimensioni dei padiglioni auricolari variano selvaggiamente da individuo ad individuo, e che quindi ciascun individuo si abitua -nel tempo- a "decodificare" a modo suo la posizione verticale, magari compiendo piccoli movimenti.

Tutto questo vuol dire che non c'è diffusore o tecnica di missaggio in Studio che possa fornire una collocazione verticale che sia fruibile nella stessa misura da tutti gli ascoltatori, quali che siano la forma e le dimensioni dei loro padiglioni auricolari.

In sintesi: se sosteniamo la tesi che "l'altezza della scena" sia ubicata in corrispondenza della quota alla quale sono ubicati i trasduttori che riproducono la gamma medio-alta ed alta... probabilmente azzecchiamo o sbagliamo di pochissimo. Quando invece ci avventuriamo ad ipotizzare proprietà mirabolanti da parte di diffusori o di altri elementi dell'impianto... beh... la possibilità di scrivere stupidaggini è quasi una certezza... :lol: :lol: :lol:

Domani approfondiremo.

Saluti
F.C.

spiegazione definitiva
Andrea, alla ricerca della realtà...

Luca Anzalone
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da Luca Anzalone » mercoledì 9 settembre 2020, 14:57

Interessantissimo argomento. La scena acustica da sempre è stata uno dei fattori che mi hanno maggiormente affascinato della riproduzione audio. Per come la vedo io, un impianto “dei sogni” dovrebbe essere in grado di ricreare la perfetta illusione di un concerto privato all’interno delle proprie pareti domestiche, nel caso di uno o pochissimi musicisti, oppure di essere fisicamente seduti o collocati nel miglior posto del teatro, auditorium, chiesa, grotta, locale o stadio in questione. Quindi dovrebbe, oltre all’effetto stereo di direzionalità destra o sinistra, saper ricreare anche la profondità e l’altezza degli strumenti o delle voci. Se ascoltassimo dal vivo in una piccola sala da concerto un trio di pianoforte, violino e violoncello, e il violinista suonasse in piedi e il violoncellista seduto, ed eseguissero un passaggio in pizzicato...chiudendo gli occhi dovremmo sentire il violino altezza spalla (1.60? ad esempio?) a sinistra, e il violoncello all’altezza delle corde pizzicate (60 cm?) a destra. E il pianoforte dietro questi due, una specie di fascia sonora lunga due metri che suonasse ad altezza tastiera (80-90 cm?). Ora, questo è almeno il sogno. Ma POSSONO realmente le registrazioni e gli impianti restituire tutto questo? Io con buone registrazioni, ammetto di sentirle, queste differenze di altezza, posizionamento e profondità. Evidentemente al mio cervello piace ricostruire le cose così, e le sento così. Allo stesso modo in cui sento una tromba più alta rispetto alla bocca di un sax tenore, e sento la cassa della batteria più bassa dell’hi-hat, e l’hi-hat più basso del ride...

Luca Anzalone
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da Luca Anzalone » mercoledì 9 settembre 2020, 15:00

Domanda: non può essere che questa illusione di altezza dipenda dalle riflessioni del pavimento e del soffitto rispetto al microfono?

bobgraw
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da bobgraw » mercoledì 9 settembre 2020, 15:42

Mi pare fossimo (foste) giunti alla conclusione che una corretta altezza della scena, assodato che non esiste nella registrazione, alla fine dipendesse essenzialmente dalla buona regolarità della rf in ambiente, specie nelle critiche gamma media e medio-alta, del sistema, sbaglio.. :?:

leonida
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da leonida » mercoledì 9 settembre 2020, 16:13

In conclusione:
Se percepiamo una sensazione di altezza, o siamo noi che sbagliamo ad elaborare un'informazione acustica che di fatto non esiste, o trattasi di un errore del sistema di riproduzione che la ricrea innaturalmente.
Ciò che in realtà dovremmo percepire attraverso un sistema realmente accurato, dovrebbe e deve corrispondere a ciò che il microfono ha ripreso.
Amen.

violone 32'
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da violone 32' » mercoledì 9 settembre 2020, 16:31

.... perché in 45 anni di musica ascoltata dal vivo ( acustica) non ho mai sentito la scena che effettivamente esiste nelle registrazioni stereo? . Perché dal " vivo " non esiste. È solo un arteficio , assolutamente plausibile e godibilissimo creato in studio.
Aldo Tenca

violone 32'
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Re: La solita questione dell'altezza...

Messaggio da violone 32' » mercoledì 9 settembre 2020, 16:41

... ovviamente la scena esiste proprio nel caso di Organi dislocati in varie locazioni ....la DGM sta producendo proprio una serie di registrazione per cercare di ricreare questo...o nei casi di lavori sinfonici con strumenti o cori " fuori scena " come in Holst o altri rari casi


https://youtu.be/usyLd64hdhg
Aldo Tenca

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