Prova Genelec 8341A

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geeksAgainstLoudness
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Prova Genelec 8341A

Messaggio da geeksAgainstLoudness » sabato 26 settembre 2020, 8:14

Causa lavoro, per un periodo relativamente breve dovro’ fare la spola tra due citta’. Il che non giustifica l’acquisto di un ulteriore impianto per la seconda location. Ma non essendo nemmeno troppo breve (alcuni mesi) non voglio restare senza musica. Mi sarei portato le JBL LSR305 se non le avessi gia’ vendute.

Ho pensato pertanto di chiedere cosa si puo’ avere a noleggio. Negozi di hi-fi, neanche a parlarne. Mentre nel pro massima disponibilita’.

E quindi mi ritrovo con una coppia di Genelec 8341A SAM che utilizzo mentre sono alla scrivania nell’ufficio in trasferta (sono solo e quindi posso fare tutto il rumore che voglio). Perfetta condizione per valutare dei monitor near/mid field. Lo considero come un’altro esperimento culturale, dopo quello delle JBL con il loro sub.

In questo caso, le due Genelec sono ancora senza sub, in quanto non c’e’ disponibile a noleggio, ma se se ne dovesse liberare uno, verranno integrate da un 7360A o 7370A. In ogni caso questi diffusori scendono piu’ o meno ai 40Hz, pertanto dovrebbero garantire entro certi limiti di volume un’estensione in basso ragionevole.

Ho anche intenzione di sperimentare con il sistema SAM di correzione ambientale (che usa solo notch, high e low shelf, non FIR, quindi piu' simile ad un DCX che non a Dirac e simili) ma piu’ in la, per ora le ascolto raw e con solo le correzioni utilizzabili con I dip switch posteriori.

Unboxing ed installazione

Vedi chiaramente che nel pro non ci sono fronzoli, o se ci sono, sono improntati alla massima praticita’. Ed infatti l’apertura delle scatole e’ efficacissima per estrarre in 5min gli oggetti ed installarli. Pero’ un po’ di stile ce l’hanno messo. Purtroppo non ho fatto foto, ero impaziente.

I diffusori hanno le loro zampe antivibranti in gomma, sono bruttini e grossi (H 370 x W 237 x D 243 mm), e pesano 10kg l’uno. Insomma c’e’ sostanza ma di sicuro non classe. Pero’ di interessante c’e’ quell’occhio che ti guarda al centro della guida d’onda, quei doppi woofer nascosti… insomma l’oggetto incuriosisce, con la sua teorica poca sensibilita’ alla dispersione orizzontale e verticale (perdonatemi se non uso I termini corretti).

Io le piloto con la RME Adi-2 Pro in AES/EBU (quindi la RME fa da USB->AES/EBU, clock e volume digitale). Si va dalla RME ad un diffusore, e poi con un altro cavo XLR dal diffusore all’altro. Con il dip switch si sceglie chi e’ left e chi e’ right. Semplicissimo. Se si usa il sistema SAM vanno anche collegati cavi Ethernet ma al momento non lo uso.

Sono attivi e quindi va anche attaccata la corrente. In realta’ vanno anche regolati I dip switch per la correzione (near field su superficie riflettente nel mio caso), ma nella fretta non lo faccio subito.

Configurazione su scrivania, ai lati del monitor, circa a 80cm dalle orecchie. Triangolo piu’ largo che non equilatero, la scrivania non e’ abbastanza profonda.

Pronti.

Primo impatto

Ho pensato, accendiamo, mi metto a lavorare ed intanto ascolto di sottofondo. Alla faccia del rodaggio, le considero andare a regime dal minuto zero (pur essendo a noleggio, sono il primo utilizzatore).

Primo impatto: perplesso. Ammetto mille preconcetti (classe D, woofer rettangolari con sospensione in gomma, aver visto la specifica del group delay sul sito Genelec…). Pero’ out of the box, voci niente male, alti non trapananti (pero’ ci sono, secondo me meno decrescenti dello stile Fabrizio), medio-basso e basso un po’ lungo (o meglio non lungo con code, ma gommoso, il problema e’ che dopo aver fatto l’orecchio sul Fabrizio sound, qualunque altra cosa non ha un basso cosi’ veloce), pero’ c’e’, scende, e fa quello che deve.

Inoltre, una sensazione di rigore, di coerenza, di stabilita’ notevole. Puoi spostare la testa senza differenze apprezzabili. Insomma, ascolta che ti ascolta, passa una giornata di lavoro, la musica continua ad andare, a volumi tali da permettermi di concentrarmi sul lavoro, con qualche momento a volume piu’ alto, ma non sento l’esigenza di spegnere.

Senso del ritmo molto buono, penso che esprimano appieno il concetto di monitor, ti mettono di fronte l’album come e’ stato registrato senza interpretazioni, mai ti viene in mente “ma se questo fosse diverso…”. In sostanza l'impianto sparisce, nel bene e nel male, quello che senti lo impute al materiale che ascolti, non a cio' che lo sta riproducendo.

Pero’ in qualche modo il suono non e’ cosi’ pulito, rifinito, dettagliato, come I sistemi di Fabrizio, siano un Tairana o un Aleandro. Anzi I dettagli ci sono, ma il tutto e’ un po’ piu’ grezzo, senza pero’ essere fastidioso.

La sensazione e’ quella di uno strumento da lavoro. Ti permette ore ed ore di ascolto, ti permette di essere analitico e/o critico con la registrazione, ma ti permette anche di ascoltare e rilassarti, e goderti la musica.

Dopo tre giorni di ascolto continuato (a parte I momenti in cui non sono alla scrivania), l’impianto continua a suonare, gli album a passare uno dopo l’altro, classica, jazz, rock, e l’attrezzo non fa una piega. Eppure non posso dire che mi piaccia. Non mi piace ma va alla grande.

C’e’ qualcosa che non torna. Prendiamo per esempio Take Five di Dave Brubeck. Quando la ascolti su un impianto FC, ci sono tutti I microdettagli, la microdinamica, la dinamica, l’ariosita’, la magia… termini da audiofilo, ma insomma, un impianto alla FC ti da un wow factor incredibile. Invece qui… non capisco. Forse e’ piu’ distorcente (probabile), pero’ digerisce qualunque tipo di musica alla grande, ti fa sentire musica dal punto di vista di un musicista, non di un ascoltatore. Pero’ te la godi alla grande.

Oppure i Led Zeppelin. Che bene o male sono un po' ignoranti, e per mia esperienza, molto difficili da riprodurre bene. E' facile che un impianto non all'altezza li riduca ad una minestra di suoni, non piu' distinguibili e con perdita del senso del ritmo. Beh questo sistema, che un po' ignorante lo e' anche lui (nel senso romagnolo del termine), non fa una piega, rigoroso, percussioni alla grande, chitarre, voce... tutto alla grande. Ma perche' mi viene da scrivere "alla grande" se e' un po' grezzo e non ha quel senso etereo di magia?

Nel frattempo ho regolato i dip switch per il posizionamento a scrivania (-2dB sotto gli 800Hz ed il notch di -4dB centrato a 160Hz per il rinforzo dovuto alla riflessione) che hanno migliorato basso e medio-basso. E per ancora un bel po’ penso che continuero’ cosi’, prima di cominciare a lavorare con il GLM di correzione ambientale.

Insomma… mi ci vorra’ un bel po’ di tempo per riordinare le idee e digerire lo sconcerto. Il suono e’ piu’ PA che Hi-Fi, ma forse contribuisce in parte al coinvolgimento. Ero scettico, mi aspettavo di bocciarle e restituirle presto, ed invece… Boh?

vincenzo_uli
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da vincenzo_uli » sabato 26 settembre 2020, 16:22

Se ne hai opportunitä e l'ambiente d'ascolto non e' eccessivamente grande potresti provare anche le Neumann KH310. Danno la paga alle piu' grandi (e comunque apprezzatissime) sorellone KH420 e potrebbero sorprenderti in piu' di un aspetto...

F.Calabrese
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da F.Calabrese » sabato 26 settembre 2020, 19:12

Interessantissimo...!

Continua, per favore !

Grazie a nome di tutti.
F.C.

alan1
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da alan1 » sabato 26 settembre 2020, 20:13

Il mio trascorso di progettista industriale mi fa evidenziare l'alto grado di industrializzazione del prodotto,
complimenti a Genelec al di là della qualità sonora.

Per chi fosse interessato al suono e alla filosofia Genelec (su diffusori diversi), posto un link di un test da me fatto in casa di Lincetto:
https://melius.club/topic/245355-test-i ... /#comments
...........................
Ciao
Flavio

geeksAgainstLoudness
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da geeksAgainstLoudness » sabato 26 settembre 2020, 21:44

vincenzo_uli ha scritto:
sabato 26 settembre 2020, 16:22
Se ne hai opportunitä e l'ambiente d'ascolto non e' eccessivamente grande potresti provare anche le Neumann KH310. Danno la paga alle piu' grandi (e comunque apprezzatissime) sorellone KH420 e potrebbero sorprenderti in piu' di un aspetto...
Devo dire che ero indeciso tra le due marche... ma alla fine ha deciso quello che era disponibile a noleggio. Non potendo ascoltare la differenza, del sito Neumann mi era piaciuta la fornitura di piu' dati di distorsione. Ma per un ascolto near field, mi intrigava la "coassialita'" di Genelec.

geeksAgainstLoudness
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da geeksAgainstLoudness » sabato 26 settembre 2020, 21:52

alan1 ha scritto:
sabato 26 settembre 2020, 20:13
Il mio trascorso di progettista industriale mi fa evidenziare l'alto grado di industrializzazione del prodotto,
complimenti a Genelec al di là della qualità sonora.

Per chi fosse interessato al suono e alla filosofia Genelec (su diffusori diversi), posto un link di un test da me fatto in casa di Lincetto:
https://melius.club/topic/245355-test-i ... /#comments
Lettura molto interessante la tua recensione... che con termini e competenza sembra dare voce ai miei dubbi. Sembra che 20 anni dopo (le 1037B sono nate nel '95, le 8341A nel '17), Genelec abbia mantenuto fede alla sua filosofia.

Spero che per Fabrizio sia OK il link al sito innominabile (di solito li cancella), in alternativa potresti copiare qui il testo della tua recensione e basta, credo che sia molto istruttivo.

Comunque sono d'accordo con te, in qualche modo l'ingegnerizzazione del prodotto mi ha attirato. Magari Neumann potrà' anche suonare "meglio" (cosa puo' poi voler dire), ma apprezzo lo sforzo di Genelec di innovare e di risolvere il problema della distanza tra le vie, che immagino ancora piu' importante in un near field.

F.Calabrese
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da F.Calabrese » sabato 26 settembre 2020, 23:27

Nessun problema da parte mia...!

Andate avanti fino alle deduzioni finali.

Quello sarà il momento adatto per intervenire, per me.

(che conosco la storia della Genelec fin dall'anno zero...)

Saluti
F.C.

geeksAgainstLoudness
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da geeksAgainstLoudness » domenica 27 settembre 2020, 4:22

Grande passo avanti, o meglio, risoluzione di un errore madornale

Il weekend ha portato consiglio. Continuavo a domandarmi cosa ci fosse che non andava. Come se ci fosse un velo semitrasparente tra me e la musica. E ad un certo punto, mentre alzavo il volume per ascoltare un po' piu' forte... mi sono detto, ma come, a -45dB sulla RME queste suonano gia' cosi' forte???

Pero' mi e' tutto ad un tratto ritornata in mente la regola dell'1bit=6dB. La mia libreria e' rippata a 16/44 (come si trova sul CD) ma so per certo che la RME esce a 24bit, con zero padding. Quindi vengono aggiunti 8bit e pertanto si dovrebbe, in teoria, poter attenuare fino a -48dB senza perdita di informazione dal CD.

La realta' e' che pero' tutti i miei ascolti fatti mentre lavoravo erano tra i -69dB ed i -60dB. E quindi stavo buttando via tra i 2 ed i 3-4bit dal segnale originale.

Teoricamente, la catena digitale andrebbe tenuta a pieno segnale o quasi fino alla fine, ed il volume fatto nel DAC o nel finale (se classe D con ingresso diretto come in questo caso).

Detto fatto, attenuo di -30dB i diffusori (sempre tramite dip switch che immagino agiscano sulle impostazioni dei finali), aumento di 30dB sulla RME, ed ecco che il velo se ne va. Sono ritornati quei micro-dettagli, i riverberi, che prima non c'erano. Adesso il suono e' "normale", rimane il carattere dei diffusori, ma non c'e' quella stranezza di fare alcune cose bene ed alcune male.

Non mi reputo un esperto ma nemmeno un patacca. Pero' questa cosa delle attenuazioni digitali mi ha fregato piu' di una volta. Beh, meglio tardi che mai.

A questo punto, mi sono sentito pronto finalmente al The Wall Pt. 1 -> Happiest Days -> The Wall Pt. 2, test tanto caro a questo forum (ed anche a me). Che dire: piu' che dignitoso, dinamica, correttezza timbrica direi, ma... nuovamente una sensazione di stare lavorando. Arriva il coro dei bambini, ti aspetti quell'esplosione (sappiamo da Fabrizio ed il suo Aleandro che il picco di dB arriva li), ed invece ecco li i bambini, tutti ordinati, cantano, rigorosi, inamovibili, ma li, fermi, impassibili.

In qualche modo, e' come se il diffusore potesse suonare una marcia funebre, o felice, allo stesso modo. Cosi' come se un venditore di automobili vi consegnasse le chiavi di una Ferrari o di una Panda a metano con la stessa faccia, zero espressività'.

Un'altra cosa che appare chiara e' che manca il sub. Adesso che mi sono abituato ormai da anni a demandare il <80Hz a chi di dovere, quando ascolto su diffusori full range, c'e' sempre qualcosa che manca. Non e' che non riproducano, per dire le Genelec, il 40-80Hz, ma lo vedi che sono in affanno. Evidentemente certe leggi della fisica possono essere aggirate ma non sconfitte.

Continua l'ascolto, sempre con questo amore-odio, continuo a cercare delle critiche, vorrei dire non mi piacciono, ma poi, metto su un altro disco, e soprattutto il senso del ritmo ti coinvolge e ti fa continuare ad ascoltare. Che sia un brano rock, jazz, l'inizio delle Quattro Stagioni di Vivaldi... questi diffusori ti fanno battere il piede.

Ecco, se c'e' un qualcosa in cui eccellono, e' nel trasmettere il fluire della musica, i micro rallentamenti ed accelerazioni che i musicisti fanno guidati dal direttore d'orchestra, l'occhiata tra i jazzisti durante una jam session... questi diffusori sono come un'orchestra che suona all'unisono, gli attacchi perfetti, nessuno in anticipo o ritardo. Insomma trascinano. Pero' non c'e' il wow. Di nuovo, boh?

elettro
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da elettro » domenica 27 settembre 2020, 7:44

Interessante, qualcuno di voi ha mai provato le inglesi Rogers,old nella nuova edizione?
Per chi non le le conosce ...furono progettate per la BBC.

elettro
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Re: Prova Genelec 8341A

Messaggio da elettro » domenica 27 settembre 2020, 7:46

Probabilmente ...la loro forma non le consente di avere una buona direttività...

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