Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

La sezione principale

Moderatore: F.Calabrese

marcorossi
Messaggi: 284
Iscritto il: martedì 22 settembre 2020, 15:20

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da marcorossi » sabato 24 ottobre 2020, 12:56

Ho passato qualche ora del tempo libero a cercare informazioni, stamattina sono capitato su un vecchio argomento del forum: viewtopic.php?f=5&t=7980
Chiedo all'autore, gigigi, come è finita la storia e le sue opinioni riguardo al diamond buffer.
È questo il kit che hai acquistato: https://it.aliexpress.com/item/2000171514.html?
Per i principianti possiamo consigliarli, seguirli e indirizzarli verso qualcosa che per noi è, diciamo, adatto a loro.
Dedicato a chi cerca una soluzione semplice e flessibile. Dai un'occhiata.

gigigi
Messaggi: 446
Iscritto il: mercoledì 26 giugno 2013, 21:16
Località: Riccione

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da gigigi » sabato 24 ottobre 2020, 21:17

Il kit che ho acquistato è quello, compreso il trasformatore di alimentazione e due pannellini di plexiglass trasparente fissati sopra e sotto la pcb con dei distanziali. Non è un gran kit. Oltre ai difetti che ho già spiegato nel post di cui hai messo il link, il diamond buffer sembra introdurre altri problemi. Il circuito, a vuoto, mi dà 7 V pp al clipping. Ma già con 68 Ohm la tensione in uscita cala molto, e con 32 Ohm, altro valore comune per le cuffie, compare una distorsione che somiglia a quella d'incrocio, ben visibile all' oscilloscopio (quindi il valore è alto!) e non si raggiungono i 2 Vpp al clipping. L' offset sta fra i 10 e i 20mV, e non peggiora riscaldando il circuito.
La distorsione che mi ritrovo è tutta prodotta dal diamond buffer, perchè all' uscita dell' op-amp il segnale è perfetto.
Si può provare ad aumentare la corrente nei finali e a creare un secondo loop di controreazione che comprende anche lo stadio finale, per vedere di migliorare un po' le cose. Così dovrebbe definitivamente sparire anche l' offset. Ma per il momento ho lasciato tutto lì, in attesa dell' ispirazione, e vado avanti col mio pre di Suono. (comunque, la cuffia la uso poco)
Quello che mi chiedo è quanto ci si possa fidare di questi kit. Costano poco, il circuito stampato è una comodità (ma sarà realizzato coi giusti criteri?) e se uno sa metterci le mani sono una fonte di divertimento a basso costo. Ma mi chiedo chi li abbia progettati, e cosa c' entra il signor Lehmann con un circuito così problematico. L' errore di usare un op-amp con ingresso a transistor, anzichè a fet, mi sembra davvero grossolano.
Lezione finale, che ho imparato a mie spese: la differenza la fa il progettista.

marcorossi
Messaggi: 284
Iscritto il: martedì 22 settembre 2020, 15:20

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da marcorossi » domenica 25 ottobre 2020, 8:49

Ti ringrazio. Il kit lo metto nella lista dei desideri natalizia.
Per i principianti possiamo consigliarli, seguirli e indirizzarli verso qualcosa che per noi è, diciamo, adatto a loro.
Dedicato a chi cerca una soluzione semplice e flessibile. Dai un'occhiata.

oblomov
Messaggi: 680
Iscritto il: mercoledì 29 gennaio 2014, 0:32

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da oblomov » domenica 25 ottobre 2020, 14:32

Articolo Audio Review Modifiche Aurion Audio

Le modifiche Aurion che danno nuova linfa ai lettori CD

Modifica per lettori MarantzLa siciliana Aurion Audio Development, è una interessante realtà tecnologica. L’azienda di Castelvetrano in provincia di trapani, si occupa da tempo di effettuare radicali modifiche ai lettori CD al fine di migliorarne enormemente le prestazioni, specie in termini di naturalezza ed estensione.

Tali modifiche, implementabili in lettori di ogni marca e modello, consistono, essenzialmente, nella totale riprogettazione e sostituzione dello stadio di uscita, normalmente implementato con circuiti integrati di tipo operazionale e considerato dai titolari dell’azienda il vero grande collo di bottiglia degli attuali lettori, giunti ormai al vertice della tecnologia.

Il nuovo stadio è realizzato completamente a componenti discreti, attraverso l’ uso di fets o bipolari, senza controreazione, con circuitazioni proprietarie e polarizzato in classe A per la migliore linearità possibile. La realizzazione è effettuata con componentistica selezionata e di altissima qualità, come ad esempio resistenze esclusivamente a carbone (e non a strato metallico, come vuole la moda imperante) condensatori di segnale Wima o Ero, elettrolitici Elna Cerafine o Panasonic Audio Grade.

Tutti i semiconduttori infine sono severamente selezionati con il tracciacurve, e la deviazione delle loro caratteristiche è pressochè nulla, mentre il cablaggio è effettuato con filo all’argento isolato in teflon. Da sottolineare il fatto che ogni stadio di uscita è progettato sul suo lettore e quindi in grado di garantire perfetti interfacciamenti e livello di uscita standard.

https://www.aurionaudio.com/articolo-au ... ion-audio/
Ultima modifica di oblomov il domenica 25 ottobre 2020, 14:55, modificato 1 volta in totale.

oblomov
Messaggi: 680
Iscritto il: mercoledì 29 gennaio 2014, 0:32

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da oblomov » domenica 25 ottobre 2020, 14:36

....
Purtroppo i circuiti integrati operazionali sono, SENZA TEMA DI SMENTITA, le cose peggiori che si possano trovare per uso audio sull’intero pianeta.
Perchè, direte voi, un circuito operazionale dovrebbe suonare così male? Quali sono i motivi?
La risposta è semplice: un integrato operazionale non è altro che un circuito amplificatore di tipo “universale”, quindi non è specializzato in nulla, ma è adattabile a molteplici usi, praticamente a tutti, dal mixer per dee-jay al preampli esoterico (anche costosissimo, sic!), e a fronte di prestazioni tecniche fin troppo mirabolanti esibisce un suono mediocre, causato dall’eccessiva complessità circuitale. Punto.

Ma se i circuiti integrati fanno questi danni al segnale, allora perchè li usano tutti? Ok, signori, diciamo finalmente le cose come stanno, gli IC sono dei dispositivi che costano poco o nulla ed occupano pochissimo spazio, non impegnano i progettisti per i motivi di cui sopra, i quali potranno quindi orientare tutti i loro sforzi in direzione dell’estetica e del telaio, veri motori delle vendite! E poi del resto se tutti i marchi (ma proprio tutti…) fanno uso di operazionali, chi potrà mai accorgersi che suonano male? E’ colpa del sistema obsoleto, mica loro! In questo modo si inducono gli acquirenti a cambiare in continuazione lettore, in un anelito di perfezione irraggiungibile perché minato alla base da un difetto comune e mai eliminato.

Anche i rari tentativi di stadi di uscita a discreti non sono riusciti a spingersi oltre architetture da operazionale, e del resto tali circuiti dovevano pur adattarsi alle configurazioni (a operazionali) proposte nei data sheet!

Ma quali sono le caratteristiche sonore degli operazionali? Descriverne il suono in poche parole e difficile: essi infatti suonano grossi, non grandi, come dovrebbe essere la musica e l’evento musicale nella sua interezza. Suonano piatti e spalmati sul fronte stereofonico, esattamente come un poster, quando invece dovrebbero regalarci un’illusione di profondità, liberandoci dalle anguste dimensioni del nostro locale d’ascolto. Suonano in primo piano le sole fondamentali e ignorano buona parte del complesso contenuto armonico delle incisioni. Suonano di una dinamica falsa, un piano e un forte che ignorano tutte le infinite sfumature tra questi valori. E suonano grossolane, gonfie, confuse, e spesso inspiegabilmente stridenti quando invece i suoni degli strumenti si dovrebbero librare ed espandere delicatamente nell’aria. Dovendo proprio descrivere tale suono con una parola possiamo forse solo dire che suonano innaturali.

Tuttavia questi sono difetti di ordine superiore, ben diversi dai difetti sonori che conosce l’audiofilo medio, come rumori e distorsioni gracchianti, e a molti di loro può occorrere un pò di tempo e diversi test di ascolto per fare proprio e “capire” intimamente il significato di un nuovo modo di ascoltare musica, dove tutto è permeato da una naturalezza così disarmante da lasciare interdetti. Una volta comprese però le differenze diventano eclatanti e riconoscibilissime… e non si può più tornare indietro, perchè si ha altrimenti la sensazione di un netto peggioramento. Ascoltare per credere.
...
https://www.aurionaudio.com/perche-modi ... cd-player/

oblomov
Messaggi: 680
Iscritto il: mercoledì 29 gennaio 2014, 0:32

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da oblomov » domenica 25 ottobre 2020, 14:54

...
Ma la risoluzione dell’equazione digitale è solo il punto di partenza, Una volta che il segnale viene prelevato dal DAC questo viene bufferato ed elevato da amplificatori operazionali. Tali operazionali nel BCD-1 sono realizzati mediante dispositivi discreti (cioè transistor, resistenze e condensatori singolari) anziché mediante i circuiti integrati di comune utilizzo. Ciò permette di ottimizzare il progetto affinché produca esattamente i requisiti richiesti dal DAC per fornire le sue massime prestazioni, cosa non possibile ai circuiti integrati, che sono progettati e prodotti per uso generalista. Inoltre i dispositivi discreti risolvono un altro problema, che è quello del calore generato dai dispositivi di uscita (transistor) che sono separati dagli altri elementi, al contrario di quanto accade nei circuiti integrati, dove tale calore può deteriorare le prestazioni dell’intero operazionale, dal momento che come detto, tutto è contenuto in un singolo chip. Oltre a ciò gli amplificatori operazionali a discreti possono essere perfettamente calibrati per un allineamento ottimale delle impedenze d’ingresso e di uscita dei circuito, e possono essere selezionati accuratamente per ottenere specifiche tolleranze ed accoppiati al meglio nelle zone più delicate della circuitazione. Tutto ciò non è puro esercizio tecnologico, bensì si risolve in un incremento decisamente consistente delle prestazioni sonore. Ciascun BCD-1 viene assemblato a mano e testato singolarmente.
---
Bebo Moroni ha recensito il primo lettore giradischi digitale BCD-1 di Bryston, il risultato è una brillante recensione dalla piacevole lettura sulla testata Fedeltà del Suono.
» Fedeltà del suono, Marzo 2008: Clicca qui
» Sito web ufficiale Fedeltà del Suono: Clicca qui


http://www.audioreference.it/index.php?page=news&id=63

marcorossi
Messaggi: 284
Iscritto il: martedì 22 settembre 2020, 15:20

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da marcorossi » domenica 25 ottobre 2020, 14:54

oblomov ha scritto:
domenica 25 ottobre 2020, 14:36
https://www.aurionaudio.com/perche-modi ... cd-player/
Questi signori sarebbero stati in grado di eliminare tutti i problemi che gli operazionali procurano? Bravi!
Dovrebbero mandare i curricula e i lavori di ricerca effettuati e le pubblicazioni a tutte le aziende del calibro di Texas, Fairchild, Onsemi, Maxim, ecc. I selezionatori non avrebbero dubbi a dar loro un posto di responsabilità nel reparto R&D.

Nel frattempo ho trovato questo: https://www.head-fi.org/threads/the-lov ... ne.501046/.
Per i principianti possiamo consigliarli, seguirli e indirizzarli verso qualcosa che per noi è, diciamo, adatto a loro.
Dedicato a chi cerca una soluzione semplice e flessibile. Dai un'occhiata.

oblomov
Messaggi: 680
Iscritto il: mercoledì 29 gennaio 2014, 0:32

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da oblomov » domenica 25 ottobre 2020, 14:59

Ma F.C. ha sempre spiegato (!) che della qualità audio..."non frega niente a nessuno"...
Se non agli "utenti"...figuriamoci ai costruttori...
...
:roll:

marcorossi
Messaggi: 284
Iscritto il: martedì 22 settembre 2020, 15:20

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da marcorossi » domenica 25 ottobre 2020, 15:05

Texas Instruments ha in catalogo una serie che ha chiamato SoundPlus™.
Per i principianti possiamo consigliarli, seguirli e indirizzarli verso qualcosa che per noi è, diciamo, adatto a loro.
Dedicato a chi cerca una soluzione semplice e flessibile. Dai un'occhiata.

gigigi
Messaggi: 446
Iscritto il: mercoledì 26 giugno 2013, 21:16
Località: Riccione

Re: Schemi di pre out, operazionali o schema a discreti

Messaggio da gigigi » domenica 25 ottobre 2020, 17:01

Non mi permetto di contestare il lavoro di Aurion Audio, non concordo solo in piccoli particolari. Certo che è difficile ottenere le prestazioni complessive di un op-amp moderno con un pugno di transistor e componenti discreti... si possono tutt'al più ottimizzare alcuni parametri che interessano il campo audio... comunque è una bella impresa. E oggi abbiamo un' ampia scelta di op-amps per tutti i gusti. Io sto utilizzando l' operazionale di Sgandurra (il pre di Suono) e piloto direttamente la cuffia. Ne sono soddisfatto, e ringrazio Sgandurra che ha pubblicato i criteri di progetto: una lettura molto interessante ed istruttiva.
Quanto al Lehmann, sono felice di vedere che lo schema è esattamente uguale al kit cinese. A questo punto, o sono difettosi i transistor dello stadio finale, il diamond appunto, o io ho sbagliato qualcosa. Ricontrollerò. Resta l' imperdonabile errore del kit, che usa l' LM833, che ha il differenziale d' ingresso a transistor. La versione Lehmann, così come la mia correzione, usa invece un op-amp con ingresso fet.
A proposito di modifiche, mi sono dimenticato di avvisare che i connettori rca del kit sono molto instabili, e se non si trova il modo di fissarli meglio (meccanicamente) sicuramente si romperanno presto.

Rispondi