Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

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F.Calabrese
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Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

Messaggio da F.Calabrese » lunedì 26 ottobre 2020, 11:05

Io comprendo umanamente l'aspirazione di tanti appassionati a possedere un DAC (multivia) che sia più performante e -soprattutto- più "figo" dei soliti Behringer DCX-2496.

Io stesso sarei felicissimo di poter impiegare altro, ma ricordo sempre e molto bene la lezione che imparai parecchi anni addietro, quando impiegavo crossover elettronici analogici.

Dovete infatti sapere che a fine anni '70 i crossover elettronici erano rari e costosissimi. A parte il Pioneer D23, che era un giocattolone sbilanciato, i soli crossover Pro affidabili ed utilizzabili nei grandi impianti erano i BSS (Brooke Syren Systems), che -se ricordo- costavano circa 5 milioni di lire dell'epoca ed erano complicati e tendenzialmente rumorosi. Non a caso per il mio Mostro di Stereoplay il crossover elettronico fui costretto a progettarlo e realizzarlo personalmente, con i primi integrati con ingressi a Jfet ed alto slew rate che si fossero visti in giro.

Negli anni '90 -quando progettavo e realizzavo grandi impianti per discoteche- utilizzai praticamente TUTTI i crossover elettronici attivi disponibili sul mercato, dai BSS ai Rane, JBL, Dod, DBX e tanti altri ancora...

Mi accorsi allora che la vera dote di un crossover elettronico era la SEMPLICITA' circuitale, per cui i piccoli DBX 233/234 dimostrarono sempre prestazioni all'ascolto palesemente superiori rispetto a quelle dei blasonati e costosissimi BSS.

Una volta arrivati i crossover digitali, provai un desolante Peavey e poi rimasi per anni fedele alla DBX, vale a dire ai suoi Driverack PA e 260, di cui ancor oggi ho ottimi ricordi.

PERO'...

Quando scoprii il Behringer DCX-2496 venni letteralmente fulminato dall'incremento qualitativo davvero incredibile che si poteva conseguire collegandolo direttamente in digitale (operando a 24 Bit - 96 KHz).

Da allora ho avuto occasione di provare oggetti come il DBX-4800 o i BSS digitali, senza tuttavia riscontrare alcun reale beneficio qualitativo: solo tanta "scena", ad uso dei clienti mal consigliati dai loro amici fonici.

Più di recente ho apprezzato la possibilità di interfacciare al meglio i due Behringer, ottenendo una sostanziale parità all'ascolto con i costosissimi e ben realizzati MSB Platinum-4.

So bene che esiste la possibilità di realizzare crossover elettronici più sofisticati e performanti dei DCX-2496... ma chi lo fa...???

So che Graaf/Mariani è al lavoro su un possibile capolavoro, ma sono anni che se ne parla, proprio come l'Araba Fenice.

Io credo che occorra però stare sempre con i piedi per terra: ad oggi, con il risparmio che si ottiene dall'impiego dei DCX-2496 si possono fare cose che altrimenti andrebbero fuori budget alla massima parte dei possibili interessati. Idem dicasi dell'impiego dei vari ampli Thomann o Yarland.

Era solo una riflessione: un pensiero a voce alta... ;) ----- ;) ----- ;) ----- ;) ----- ;)


Saluti
F.C.

queledsasol
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Re: Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

Messaggio da queledsasol » lunedì 26 ottobre 2020, 14:19

F.Calabrese ha scritto:
lunedì 26 ottobre 2020, 11:05

Mi accorsi allora che la vera dote di un crossover elettronico era la SEMPLICITA' circuitale


So che Graaf/Mariani è al lavoro su un possibile capolavoro, ma sono anni che se ne parla, proprio come l'Araba Fenice.



Saluti
F.C.
Fatto..............molto semplice..............ma con soluzioni originali, componentistica Top e alimentazione separata induttiva stabilizzata schunt.
Costoso ma incredibilmente performante.
Bon ora che c'e' questo come passatempo faremo il modello che sulla carta ci permette di andare decisamente oltre.

Ciao

elettro
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Re: Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

Messaggio da elettro » martedì 27 ottobre 2020, 1:10

Interessante....molto ..

Teo Marini
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Re: Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

Messaggio da Teo Marini » giovedì 29 ottobre 2020, 10:23

queledsasol ha scritto:
lunedì 26 ottobre 2020, 14:19
F.Calabrese ha scritto:
lunedì 26 ottobre 2020, 11:05

Mi accorsi allora che la vera dote di un crossover elettronico era la SEMPLICITA' circuitale

So che Graaf/Mariani è al lavoro su un possibile capolavoro, ma sono anni che se ne parla, proprio come l'Araba Fenice.

Saluti
F.C.
Fatto..............molto semplice..............ma con soluzioni originali, componentistica Top e alimentazione separata induttiva stabilizzata schunt.
Costoso ma incredibilmente performante.
Bon ora che c'e' questo come passatempo faremo il modello che sulla carta ci permette di andare decisamente oltre.

Ciao
Beh, molto interessante!
Tienici aggiornati!
Ciao! ;)

Teo Marini
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Re: Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

Messaggio da Teo Marini » domenica 1 novembre 2020, 12:48

Fabrizio, stavo rileggendo questo:
F.Calabrese ha scritto:
lunedì 26 ottobre 2020, 11:05
Più di recente ho apprezzato la possibilità di interfacciare al meglio i due Behringer, ottenendo una sostanziale parità all'ascolto con i costosissimi e ben realizzati MSB Platinum-4.
e non vedo altra possibilità di miglioramento nell'interfacciare il DEQ col DCX, senza utilizzare accessori aggiuntivi vari né modifiche circuitali, che nel lavorare sul controllo di guadagno di quest'ultimo, in maniera da abbinarli meglio ai vari finali Hi-Fi con i loro valori di ingresso "bassini" (Thoman T-Amp E800: 770 mV; GRAAF GM 400: 800 mV).
Io, comunque, uso i Behringer EP4000 con una sensibilità d'ingresso di 1.230 mV.
Ciao! ;)

P.S. da qui: https://maurmun.com/2009/04/20/il-cross ... r-dcx2496/
"Nel caso del DCX, dovendo fornire 9.75V RMS (27.6Vpp) lo stadio di uscita dei DAC è configurato per un guadagno consistente, 5.5 volte pari a circa 15dB, quasi 12 volte in termine di “percezione”: in sostanza è come se lavorasse come un preamplificatore (anche perchè è l’ultimo “pezzo” prima degli ampli) con la manopola del volume quasi completamente ruotata in senso orario, quindi senza usarla per regolare il volume ma modulando il segnale in ingresso.il risultato è appunto quello di ottenere un rumore di fondo costante con il volume che non permette di “liberare” tutta la dinamica a disposizione, per cui il rapporto Segnale/Rumore (S/N ratio) varia con il livello invece che rimanere praticamente costante."

geeksAgainstLoudness
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Re: Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

Messaggio da geeksAgainstLoudness » martedì 3 novembre 2020, 1:55

Posso essere pienamente d'accordo con il fatto che un DCX, se ben interfacciato e fatto lavorare a banda stretta, sia ottimo. L'ho ascoltato sia sugli impianti top di Fabrizio che a casa mia.

Pero'... Trinnov Altitude 16 e 32, Datasat RS20i, Stormaudio ed alcuni altri che non ricordo… combinano la parte di decodifica di ogni formato video, l'upgradabilita' (sono PC al loro interno), la possibilita' di routare canali, bass management dei vari satelliti, possibilita' di multiamplificare I satelliti…

Ora l'ideale sarebbe togliere i DAC a questi mostri, uscire con tanti begli AES/EBU ed andare a tanti DEQ o DCX che facciano da convertitori. Pero' pero'... Un DCX sono 110EUR/ch come conti della serva dei DAC (perche' se voglio fare il processing prima, l'ingresso e' stereo, posso usare solo due dei sei DAC). Un DEQ e' nelle stesse condizioni di un DCX, 120EUR/ch. 32x110 fa comunque 3520EUR di DAC.

Ora la domanda e', cosa posso mettere davanti a ben 16 DCX o DEQ, per effettuare tutto il processing necessario ai nuovi formati video? E se 32 canali sembrano un'esagerazione, il calcolo e' presto fatto. Un Poliedro (od un Aleandro) prende per i suoi satelliti due canali l'uno. Facciamo solo front, surround e back, sono gia' 6x2=12 canali. Quattro sub e siamo a 16. Se poi volessimo (non dico che serva) tutti i vari altri satelliti sul soffitto, i 32 arrivano subito.

Ecco, quello che voglio dire e' che se per un impianto solo stereo + sub un DCX e' eccellente… per un home theater serio ci manca la parte da mettergli davanti. Ed ecco che un Trinnov Altitude 16 o 32, o i suoi parenti, di colpo non sembrano piu' assurdi… overpriced si ma non follie considerato il numero di DAC che hanno. Che poi sarebbe bello avere una versione DACless, con solo uscite digitali, beh e' una questione di mercato e noi appassionati non possiamo farci nulla...

F.Calabrese
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Re: Una piccola riflessione sui Behringer DCX-2496

Messaggio da F.Calabrese » martedì 3 novembre 2020, 10:14

Teo Marini ha scritto:
domenica 1 novembre 2020, 12:48
...
e non vedo altra possibilità di miglioramento nell'interfacciare il DEQ col DCX, senza utilizzare accessori aggiuntivi vari né modifiche circuitali...
Non funzionerebbe...!

Come sanno tutti coloro che hanno provato a smanettare con i DEQ/DCX-2496.

Saluti
F.C.

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