Rotazioni di fase e prestazioni assolute

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Moderatore: F.Calabrese

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Hdemico
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Rotazioni di fase e prestazioni assolute

Messaggio da Hdemico » venerdì 18 dicembre 2020, 19:37

Quanto sono importanti per avere un risultato degno dell' assoluta eccellenza?
Come si comportano da questo punto di vista la maggioranza dei prodotti "high end"?
A sentire i tecnici Meyer sembrerebbero una delle cose più importanti...
https://meyersound.com/download/bluehor ... f21101524d
Con orgoglio loro dichiarano di avere realizzato un sistema con una risposta in fase tra 25 hz e 25khz con massimo 45 gradi di deviazione.

è forse la prima volta che leggo un costruttore dichiarare la risposta in fase di un suo sistema di diffusori.

Dopo la correzione acustica e la equalizzazione nel dominio digitale pare che la correzione a monte dei possibili sfasamenti sia la sfida del futuro...

P.S. Se un sistema a banda così estesa è in grado di ottenere 45 gradi di deviazione massima, con un sistema più piccolo e meno ambizioso in termini di ampiezza di banda,sarebbe possibile raggiungere risultati ancora migliori?

F.Calabrese
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Re: Rotazioni di fase e prestazioni assolute

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 18 dicembre 2020, 23:59

John Meyer è stato un grande progettista, ai suoi inizi.

Poi ha compreso che avrebbe potuto vendere qualsiasi monnezza, purché l'avesse cosparsa di "polvere di fata".

Se ci pensate, le sue MSL-3 impiegavano dei tweeters piezoelettrici da due spicci...

Detto questo, parlare di risposta in fase per diffusori che si impiegano in più unità, o comunque in ambienti con pareti riflettenti, ha solo e soltanto il significato di spernacchiare l'interlocutore, trattandolo da boccalone e pure da cretino.

Domani approfondiremo.

per ora grazie dello spunto !

Saluti
F.C.

F.Calabrese
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Re: Rotazioni di fase e prestazioni assolute

Messaggio da F.Calabrese » sabato 19 dicembre 2020, 11:59

Per capire dove si annida la presa per i fondelli basta osservare questa foto...
Meyer BlueHorn.jpg
Meyer BlueHorn.jpg (156.22 KiB) Visto 1155 volte


Riflettiamoci insieme: sotto 2-300 Hz quei diffusori non possono assolutamente essere direttivi, per cui invieranno energia alle pareti laterali, come verso l'ascoltatore.

Ora, per quanto si possa rivestire un ambiente di materiale fonoassorbente, per assorbire le frequenze inferiori a 2-300 Hz, che hanno lunghezze d'onda superiori al metro, occorrerebbe uno strato di assorbente spesso come le pareti delle camere anecoiche (almeno 1-1,5 metri). E nella foto non si vede nulla del genere.

Qualsiasi altro tipo di assorbente per le basse frequenze ha un'efficacia limitata al 15-20 per cento, per cui possiamo dare per scontato che almeno l'80 per cento di quel che incide sulle pareti laterali venga riflesso da queste, anche verso l'ascoltatore.

Dunque all'ascoltatore perverranno tre emissioni dirette dai diffusori ed almeno un paio di forti riflessioni in gamma bassa per ciascun diffusore, sfalsate nel tempo in misura diversa a seconda della posizione dei diffusori rispetto alle pareti ed in funzione della collocazione dell'ascoltatore. Queste riflessioni, interagendo con l'emissione diretta di ciascun diffusore, produrranno picchi e buche SIA NELLA RISPOSTA IN FREQUENZA CHE NELLA RISPOSTA IN FASE.

Si tratta di picchi e buche ASSOLUTAMENTE NON EQUALIZZABILI, perché la frequenza a cui si verificano cambia a seconda del diffusore e della posizione dell'ascoltatore. Qualsiasi correzione obbligherebbe ad ascoltare in un punto soltanto, il che è impensabile quando si lavora in Studio, magari con un mixer largo qualche metro. Ed ancor più impensabile in una sala Home Cinema, dove ascoltano più spettatori.


Ne abbiamo dedotto che il sistema Meyer è la solita aria fritta, presentata in pompa magna con lo scopo di illudere gli ingenui. Ma la cosa più impressionante è che alla Meyer ritengono (giustamente) che di ingenuotti ce ne siano anche molti tra le fila dei fonici di Studio...

Chiudo invitandovi a leggere la riga più in basso, dove si parla di un processamento "veloce", in "appena 50 millisecondi"... una specie di pernacchietta finale... perché anche un umile DCX-2496 ha una latenza una decina di volte inferiore... :lol: :lol: :lol: (ovviamente se impiegato intelligentemente...)

Saluti
F.C.

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Re: Rotazioni di fase e prestazioni assolute

Messaggio da AudioGuest » sabato 19 dicembre 2020, 18:17

F.Calabrese ha scritto:
venerdì 18 dicembre 2020, 23:59
John Meyer è stato un grande progettista, ai suoi inizi.

Poi ha compreso che avrebbe potuto vendere qualsiasi monnezza, purché l'avesse cosparsa di "polvere di fata".

Se ci pensate, le sue MSL-3 impiegavano dei tweeters piezoelettrici da due spicci...

Detto questo, parlare di risposta in fase per diffusori che si impiegano in più unità, o comunque in ambienti con pareti riflettenti, ha solo e soltanto il significato di spernacchiare l'interlocutore, trattandolo da boccalone e pure da cretino.

Domani approfondiremo.

per ora grazie dello spunto !

Saluti
F.C.
Mi fai morire con queste tue ..uscite. :lol:
La risposta in fase...mi piace..e chi mai potrà verificarlo?!
Se..esistesse! O meglio esiste, ma come dicevi serve solo a..chi vende. Però sono bravi. ;)
Pasquale Di Benedetto

F.Calabrese
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Re: Rotazioni di fase e prestazioni assolute

Messaggio da F.Calabrese » sabato 19 dicembre 2020, 19:01

AudioGuest ha scritto:
sabato 19 dicembre 2020, 18:17
...
La risposta in fase...mi piace..e chi mai potrà verificarlo?!
Se..esistesse! O meglio esiste, ma come dicevi serve solo a..chi vende...
Purtroppo non serve solo a chi vende, ma anche a quel gran numero di utenti che si sentono "rassicurati" per il fatto che utilizzano oggetti di presunta superiorità tecnica. Utenti ai quali nessuno ha mai spiegato l'effetto delle riflessioni sulla risposta in fase, per cui lo ignorano nel modo più assoluto e si bevono anche la panzana della risposta in fase lineare fino a 25 Hz...

Il marketing degli anni '70 aveva di bello che le Aziende vantavano soluzioni tecniche ogni volta nuove e migliori, che però nella realtà erano efficaci nove volte su dieci: vedi ad esempio le triplette di Walker (Quad 303) o gli anelli di rame nei circuiti magnetici del woofer Philips.

In quegli anni occorreva fare un pizzico di attenzione a non esagerare, perché le riviste avevano abbastanza inserzionisti da potersi permettere anche di contestare qualche scelta progettuale sbagliata.

OGGI NO...

Le riviste fanno la fame e sono disposte a sdoganare anche le più immonde bestialità tecniche: basta leggere i commenti a quelle misure di TND che veleggiano sul 10 per cento ad appena 90 dB ad un solo metro...

Quanto ai lettori ed agli appassionati, in fondo questo nuovo andazzo li fa in qualche modo più felici, perché possono accattarli l'apparecchio "più bello" senza doversi poi preoccupare più di tanto se è ben progettato o meno (purché si possa rivenderlo, sbolognandolo ad un nuovo malcapitato).

Saluti
F.C.

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