lucaesse ha scritto: ↑giovedì 31 dicembre 2020, 16:42
Doc Elektro:
Supponiamo che ci spingiamo alla saturazione,facile peraltro con meno di 10 watt. Cosa dobbiamo fare per non saturare?
"soppesare" il segnale audio e avendo l'alimentatore che può fare cosa vogliamo noi in presenza del picco aumentare (e velocemente) tanto l'anodica che il negativo di griglia,
Doc un valvolare in classe H, se non addirittura con l'alimentatore dell'anodica con tracking continuo
fallo stare insieme e nessuno potrà accusarti di aver messo insieme il solito schemino!!!
Avevo già studiato qualcosa di simile ma ho incontrato problemi enormi. era basato sul "ponte regolato". Funzionava così
Il ponte che raddrizzava l'anodica era fatto da due SCR e due diodi BY 255 poi non c'erano condensatori ma c'erano due diodi (uno verso massa e uno verso l'induttanza volano) .
l'induttanza lavorava sul sistema degli swichting ma l'oscillazione era il ripple di rete.
C'era poi sull'induttanza un avvolgimento supplementare che misurava il grado di variazione del campo magnetico.
L'alimentatore aveva tre condizioni.
-protezione. Quella di tensione più bassa che era attiva durante il preriscaldo. L'anodica veniva limitata a valori molto bassi (meno di 90 v) . In questa fase veniva sorvegliato il + catodico che doveva cominciare a salire (entro un certo tempo).
Potevano avvenire due cose. Se il + catodico saliva si passa alla fase successiva ossia la salita fino a 250V.
Se non era collegato il carico (si usavano speakon a 4 poli con dentro sul 3 e sul 4 una resistenza 8R2 da 1/2W) il timer si congelava.
Se veniva aperto il coperchio (di plexiglas) era comunque "protezione" perchè a - di 90 v se tocchi qualcosa la scampi ,a 250 o 300 no.
Qualora durante il funzionamento il - cadodico scendeva a zero per più di un secondo (elettrolitico in corto sul catodo) il ponte apriva fino allo spegnimento e riaccensione successiva.
-zero segnale. Condizione di assenza segnale,perchè il disco è finito o perchè manca la sorgente.
L'anodica veniva tenuta stabile a 250 v fino a che non fossero presenti almeno 4 mV di ingresso. Qualora il segnale arrivi a 3 mV parte un timer di 15 secondi e poi l'anodica scende dolcemente.
-funzionamento normale. Il ponte conduce a valori tra il 75 e il 100% allo scopo di tenere costanti i 300V. Se per qualche motivo l'anodica aveva un picco olte limite anche qui spegnimento forzato.
Problemi? tanti e di più. Era un alimentatore troppo lento per seguire l'attacco del segnale,tutto ok finchè c'era da riprodurre un vinile perchè l'appoggio della puntina dava il via libera a partire a piena tensione.Provando a riprodurre da cd per esempio la colonna sonora di guerre stellari che ha un attacco violento nel primo decimo di secondo si sentiva chiaramente che qualcosa non andava.
Inoltre l'induttanza era mostruosamente critica tanto è vero che avendone provate di vari tipi la "meno peggio" era un induttanza per lampade HPL con avvolte alla bene e meglio le spire di sensore sopra al cartoccio.La meno peggio ovvio.
Problemi riscontrati dal tutto,iniziamo dall'alimentatore:
Diodi ed e scr sovra riscaldanti a causa delle bestiali forze contro elettromotrici dell'induttanza,a volte si girava solo per 3 o 4 ore tra un guasto e l'altro. All'oscilloscopio saltavano fuori picchi vicini al kv in regolazione a monte dell'induttanza.
Filtraggio critico,capacità troppo grandi avrebbero rallentato ancora l'alimentatore ,provando i "1000 micro" l'alimentatore causava addirittura una lenta pendolazione di tensione che si ripercuoteva anche sull'amplificatore.
Rumore di fondo,ossia quando si passava dal piena tensione al riposo arriva negli altoparlanti una sorta di rumore di treno elettrico un partenza,una sorta di "aravan aranav aravan" che perdurava fino ad aver aggiunto la tensione.
In fase di salita a volte saltava fuori un goccio di ronzio
Problemi dell'ampli
L'ampli (che appunto era un doppio P/P in classe ab senza controreazione) richiedeva per il giusto funzionamento (in quanto CRITICO) un altoparlante singolo a larga banda della ciare che concettualmente era simile al gradient axis 8 ma con diametro leggermente più grande,era un "quasi 200" biconico da 92 db/w .
Essendo almeno due dita più piccolo il gradient e probabilmente con altri parametri si dovrebbe quanto meno riprogettare il diffusore (che al'epoca era uno dei progetti ciare) in quanto quel bicono non è più in produzione. E quello moderno a stessa sigla non ha nulla in comune.
A pieno volume essendo l'invertitore di fase un semplice catodina se per caso all'alimentatore girava di "cedere" saltavano fuori problemi di fase che andavano a rompere i maroni all'alimentatore già al pelo sui valori. Bastava che la rete arrivasse a 210 che già ti sembrava di ascoltare da un wurlitzer 1015!
Non sono mai riuscito a scendere ad alti volumi sotto al 2% di distorsione.
Insomma un progetto che era un millimetro oltre il "geloso da cinema" ma non di più di sicuro. avrebbe surclassato certe porcherie ? Certo ma l'hi fi è un altra cosa.
Il passo successivo peraltro mai ultimato completamente è stato usare uno swichting vero e proprio basato su un integrato TEA 2162 o 2164 . Ma a quel punto era poi un normali ampli a valvole alimentato a tensione costante da un normale swichting.
Un paio di schede con i TEA le ho fatte ,e quegli ampli stanno ancora girando... i 5 ampli li avevo fatti tra il 92 e il 97
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace