Suggerimenti di Ascolto
Moderatore: F.Calabrese
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Ciao Vincenzo, appena ascoltato! Peccato per la brevità (poco più di mezz’ora), laddove quando ci sono scambi strumentali di questi livello si vorrebbe anche una durata da “cd pieno”.
Basso e tromba buoni, batteria a mio avviso un po’ troppo sottile a asciutta, ma favorisce l’intellegibilità dei passaggi.
Grazie della segnalazione!
Basso e tromba buoni, batteria a mio avviso un po’ troppo sottile a asciutta, ma favorisce l’intellegibilità dei passaggi.
Grazie della segnalazione!
Re: Suggerimenti di Ascolto
Jon Hopkins Immunity
Ascoltato, riascoltato... ancora non ho deciso.
Mentre di Philip Glass (tanto per rimanere sull'ipnotico) non direi che bene; anche se non lo consiglierei a chiunque e abbia ascoltato una frazione risibile dei suoi lavori, con Immunity non riesco a capire quanto davvero mi piaccia. Però continuo a metterlo su e non è che abbia woofer nuovi da rodare... qualcosa vorrà dire.
Intanto grazie a Marcotrix e tutti gli intervenuti per la segnalazione!
Luca
Ascoltato, riascoltato... ancora non ho deciso.
Mentre di Philip Glass (tanto per rimanere sull'ipnotico) non direi che bene; anche se non lo consiglierei a chiunque e abbia ascoltato una frazione risibile dei suoi lavori, con Immunity non riesco a capire quanto davvero mi piaccia. Però continuo a metterlo su e non è che abbia woofer nuovi da rodare... qualcosa vorrà dire.
Intanto grazie a Marcotrix e tutti gli intervenuti per la segnalazione!
Luca
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Buona domenica a tutti!! A distanza di alcune settimane, reduce sia da alcuni giorni di vacanza che da un intensissimo periodo di lavoro, torno a suggerire l’ascolto di quello che reputo uno dei più grandi live jazz di tutti i tempi: Keith Jarrett At The Blue Note, The Complete Recordings. Registrato nel 1994 dall’ECM nel corso di tre notti di concerti, è una testimonianza fedele del livello di interplay raggiunto dal Keith Jarrett Trio. Dopo circa dieci anni insieme, la comunicazione tra i tre maestri, da telepatica divenne addirittura mercuriale. Nella loro sterminata discografia, questo cofanetto di 6 dischi, è il più completo ed appagante documento della loro arte all’opera; privo di qualsiasi taglio, edit, selezione di determinate tracce a discapito di altre, è un estensivo viaggio all’interno del loro modus operandi. La base, come sempre, sono gli standard della canzone americana, a cui si aggiungono alcune composizioni di Jarrett, e lunghe, anzi lunghissime improvvisazioni modali, dense, ipnotiche e ricche di incredibili scambi.
La registrazione, oltre ad essere un piacere a livello di definizione e dinamica, è uno dei rarissimi esempi di disposizione perfetta di un trio di piano, contrabbasso e batteria nello spazio. È veramente una boccata di ossigeno ascoltare finalmente il pianoforte collocato tra la sinistra ed il centro della scena, dove è giusto che stia nella realtà, piuttosto che quell’insopportabile pratica di spalmarlo dall’estrema sinistra all’estrema destra della scena acustica. Troppo spesso infatti, anche in registrazioni altrimenti buone o addirittura ottime, si assiste con frustrazione alla rappresentazione virtuale di una sorta di enorme tastiera volante: note gravi a sinistra, note medie al centro, note acute a sinistra, quasi fosse la visuale in soggettiva di un ascoltatore che è simultaneamente il pianista, alle prese con una testiera impossibile larga 6 metri. Stesso piacere e stesse motivazioni nel trovare la batteria tra centro e destra, con i vari componenti del kit chiaramente posizionati nello spazio, ma non col ride cymbal all’estrema sinistra, l’hi-hat all’estrema destra, la cassa e il rullante al centro e i tom ugualmente distribuiti in tutta la larghezza, difetto tipico di numerose registrazioni (spesso le stesse che trattano il pianoforte come descritto sopra). Il contrabbasso, centrale, è appena decentrato a sinistra, vicino all’incavo del pianoforte, come realmente si disponeva questo trio durante i propri concerti.
Il risultato lo definirei ideale: oltre sette ore di grandiosa musica, registrata magnificamente e con intelligenza (nota di merito al tecnico del suono, Jan Erik Kongshaug, che ha successo dove hanno spesso fallito James Farber e Martin Weiland), per quella che non si può non definire un pietra miliare del live jazz, un capolavoro allo stesso livello dei Complete Live at Village Vanguard di Bill Evans e John Coltrane e del Plugged Nickel di Miles Davis. Consiglio di centellinare un disco alla volta. Buon ascolto!!
La registrazione, oltre ad essere un piacere a livello di definizione e dinamica, è uno dei rarissimi esempi di disposizione perfetta di un trio di piano, contrabbasso e batteria nello spazio. È veramente una boccata di ossigeno ascoltare finalmente il pianoforte collocato tra la sinistra ed il centro della scena, dove è giusto che stia nella realtà, piuttosto che quell’insopportabile pratica di spalmarlo dall’estrema sinistra all’estrema destra della scena acustica. Troppo spesso infatti, anche in registrazioni altrimenti buone o addirittura ottime, si assiste con frustrazione alla rappresentazione virtuale di una sorta di enorme tastiera volante: note gravi a sinistra, note medie al centro, note acute a sinistra, quasi fosse la visuale in soggettiva di un ascoltatore che è simultaneamente il pianista, alle prese con una testiera impossibile larga 6 metri. Stesso piacere e stesse motivazioni nel trovare la batteria tra centro e destra, con i vari componenti del kit chiaramente posizionati nello spazio, ma non col ride cymbal all’estrema sinistra, l’hi-hat all’estrema destra, la cassa e il rullante al centro e i tom ugualmente distribuiti in tutta la larghezza, difetto tipico di numerose registrazioni (spesso le stesse che trattano il pianoforte come descritto sopra). Il contrabbasso, centrale, è appena decentrato a sinistra, vicino all’incavo del pianoforte, come realmente si disponeva questo trio durante i propri concerti.
Il risultato lo definirei ideale: oltre sette ore di grandiosa musica, registrata magnificamente e con intelligenza (nota di merito al tecnico del suono, Jan Erik Kongshaug, che ha successo dove hanno spesso fallito James Farber e Martin Weiland), per quella che non si può non definire un pietra miliare del live jazz, un capolavoro allo stesso livello dei Complete Live at Village Vanguard di Bill Evans e John Coltrane e del Plugged Nickel di Miles Davis. Consiglio di centellinare un disco alla volta. Buon ascolto!!
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Disco semplicemente immenso. Quoto parola per parola il post di Luca, cui faccio un plauso per la segnalazione.Luca Anzalone ha scritto: ↑domenica 23 maggio 2021, 15:47Il risultato lo definirei ideale: oltre sette ore di grandiosa musica, registrata magnificamente e con intelligenza (nota di merito al tecnico del suono, Jan Erik Kongshaug, che ha successo dove hanno spesso fallito James Farber e Martin Weiland),
Il piano trio è stato per anni un mio pallino, quindi ho decine e decine di cd con questo tipo di formazione, ebbene questo sestuplo è forse il mio preferito, sotto ogni aspetto!
Dal punto di vista audiofilo il cofanetto è superbo, tridimensionale e materico come niente altro, si è proiettati direttamente al Blue Note di cui si percepiscono perfettamente le dimensioni e l'acustica.
Artisticamente consiglio l'ascolto di due brani su tutti: The Fire Within del 4°cd e Desert Sun del 6°cd, se ascoltati nella penobra serale e nel silenzio più assoluto, sapranno proiettarvi in una vera e propria terza dimensione!!!
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Grazie Bob!! Come detto altre volte, abbiamo gusti molto simili
A presto e buoni ascolti!!
A presto e buoni ascolti!!
Re: Suggerimenti di Ascolto
Chick Corea: eye of the beholder
Metto un link su youtube della title track perche' non ricordo come iserire le immagini sul forum, ma e' da ascoltare tutto il disco. bella musica, Bella registrazione e bella estensione in frequenza. Incisione GRP. https://www.youtube.com/watch?v=yAbCUqz3-Jw
la prima traccia sollecita per bene i woofer con una percussione profonda. la traccia di piano solo mette bene in evidenza eventuali distorsioni dei tweeter.
Edgar Meyer: love of a lifetime
un contrabbasso come non lo avete mai sentito.
la sola my funny valentine vale tutto il disco
Duke Ellington private collection:volume two dance concert in california
registrazione del 1958... meraviglie dell'epoca,
microfoni in mezzo al pubblico, con i vicini di tavolino che chiacchierano.
buona domenica a tutti
Metto un link su youtube della title track perche' non ricordo come iserire le immagini sul forum, ma e' da ascoltare tutto il disco. bella musica, Bella registrazione e bella estensione in frequenza. Incisione GRP. https://www.youtube.com/watch?v=yAbCUqz3-Jw
la prima traccia sollecita per bene i woofer con una percussione profonda. la traccia di piano solo mette bene in evidenza eventuali distorsioni dei tweeter.
Edgar Meyer: love of a lifetime
un contrabbasso come non lo avete mai sentito.
la sola my funny valentine vale tutto il disco
Duke Ellington private collection:volume two dance concert in california
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Grazie Rubik, tra un paio di giorni avrò modo di ascoltare e ti farò sapere!
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Sfortunatamente delle tre segnalazioni, su Tidal ho trovato solo quello di Duke Ellington, che ascolterò nel pomeriggio e di cui allego la copertina per chi fosse interessato...di Meyer ci sono diverse cose ma non il titolo da te segnalato. Avresti un secondo titolo da suggerire?
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Salve,
per quelli di voi che usano il pc per fare usica, se avete una pagina fessbuc, fatevi un giro sulla pagina baroque reival e medici.tv.
Saluti.
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Saluti.
Ciro da Salerno, Regno delle 2 Sicilie o Magna Grecia.
Occhio non vede, orecchio non ode.
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Re: Suggerimenti di Ascolto
Veramente ottimo il disco di Ellington...registrazione naturalissima, ariosa e dinamica, sembra davvero di essere lì tra il pubblico!🤩