AltaEfficienza ha scritto:Ma... insomma ...
Io per esperienza ormai trentennale di ascolti di musica, sia reale che riprodotta, mi sono francamente stufato di fare troppi ragionamenti su specifici aspetti, che possono pure andare bene per un professionista e/o costruttore, ma che per un appassionato, il cui scopo è ASCOLTARE, la mania dell'HiEnd è spesso deleteria.
Mi spiego in breve: io tendo ad ascoltare e a percepire l'insieme del risultato, avendo come metro di paragone "l'effetto che fa" la musica da vivo.
Se anche alcuni aspetti fossero carenti (basso poco profondo e/o immanente, scena 3d non molto profonda, focalizzione degli strumenti non millimetrica) ma l'ascolto mi porta ad emulare un ascolto dal vivo, per me l'impianto è OK.
Se invece, pur avendo alcuni parametri spettacolari, l'insieme risulta "artefatto", o peggio ancora insorge fatica di ascolto, allora per me l'impianto, considerato nel suo insieme (ovvero anche nell'ambiente dove è posizionato), è da bocciare.
Uno degli aspetti fondamentali, in particolare con la musica classica, è la veridicità TIMBRICA, aspetto che deve essere di primaria importanza.
Poi, se un sistema mi piace in modo particolare, per ragionamento suppongo che anche i suoi componenti siano di ottima qualità sonora, e quindi mi accingo alla ricerca del singolo prodotto per valutarlo in diversi contesti o nel mio ambiente, cosa ovviamente non sempre possibile ma che sarebbe l'ideale per poter decidere se "quel" suono possa essere riprodotto anche "a casa mia".
Quando leggo in ogni dove di giudizi assolutistici su singoli componenti, mi chiedo spesso dove poi vengono inseriti, perchè vi giuro che ho ascoltato impianti da 100k euro suonare peggio di impianti da 2k euro: questa è la "dura realtà" a cui l'audiofilo non vorrà mai credere....
Dal prossimo post esaminerò una per una le sue interessanti affermazioni, che suscitano serissime riflessioni.
Segue
F.C.