Misura impulso al transiente
Moderatore: F.Calabrese
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Misura impulso al transiente
Oggi mi e capitato di parlare con alcuni amici che fanno service, ed è uscita una domanda che non ho saputo rispondere....esiste un unità di misura univoca alla risposta ai transienti???
Il dubbio era che al variare della frequenza varia anche il risultato.
È veramente così?
Il dubbio era che al variare della frequenza varia anche il risultato.
È veramente così?
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Re: Misura impulso al transiente
E' proprio così, ma approfondiremo domani mattina.
Saluti
F.C.
Saluti
F.C.
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Re: Misura impulso al transiente
Si potrebbe approfondire.....
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Re: Misura impulso al transiente
Sorry... avevo (quasi) dimenticato l'impegno...
Come prima cosa dobbiamo far piazza pulita di un tipico errore di interpretazione, che è quello di confondere la sensazione di "velocità" (specie in gamma bassa) con l'effettiva prontezza nella risposta ed assenza di sovraoscillazioni.
In campo Pro -infatti- si definisce "veloce" il suono di quegli impianti che recuperano con immediatezza da eventuali momentanei sovraccarichi (clipping degli ampli o sovraescursioni dei woofers). Questa è in effetti la descrizione di quel che si percepisce all'ascolto.
Diversamente, la presenza o assenza di sovraoscillazioni è ben più difficile avvertirla all'ascolto, ma è assai più facile misurarla. Di qui l'equivoco.
In più c'è da dire che quasi tutti i segnali musicali transienti (percussioni e non solo...) contengono naturalmente delle code sonore ben distinguibili all'ascolto: vedi ad esempio il suono dei tom o -in generale- quello dei tamburi...
In questi casi la sensazione di "velocità" dovrebbe, a rigore, essere causata solo dai fronti di salita, che però nei diffusori vengono scomposti ed affidati anche a mid e tweeter, spesso ben sincronizzati. Quindi le differenze dovrebbero essere minime.
Ed invece tutti conosciamo l'IMMENSA differenza di "velocità" che esiste tra un colpo di cassa riprodotto da un FullHorn da concerto, rispetto a quello riprodotto anche dal miglior Monitor da Studio... che pure ha sicuramente una risposta misurabile migliore...
Come progettista, io ho accumulato negli anni una notevolissima casistica di progetti-misure-ascolti dai quali emergono molte regole da rispettare tassativamente, se si desidera ottenere quello che gli anglosassoni chiamano "Punch" e che di recente ha guadagnato l'attenzione persino di vari studi comparsi nientemeno che sulle pagine del Journal of Audio Engineering Society.
Più che enumerare queste, mi sembra utile spiegare quello che NON si deve fare, a livello progettuale... portando ad esempio massimamente negativo il tipico diffusore tower inglese (p.es. B&W ma non solo), equipaggiato con coni pesanti e bobine lunghe (ed a 4 strati...), ma con medio-bassi asfittici e tipicamente sottodimensionati. Questa configurazione è quella che NON PUO' in alcun caso risultare "veloce" all'ascolto, a dispetto di eventuali misurazioni di risposta impulsiva ineccepibili.
Spero di aver fornito qualche buono spunto.
Saluti
F.C.
Come prima cosa dobbiamo far piazza pulita di un tipico errore di interpretazione, che è quello di confondere la sensazione di "velocità" (specie in gamma bassa) con l'effettiva prontezza nella risposta ed assenza di sovraoscillazioni.
In campo Pro -infatti- si definisce "veloce" il suono di quegli impianti che recuperano con immediatezza da eventuali momentanei sovraccarichi (clipping degli ampli o sovraescursioni dei woofers). Questa è in effetti la descrizione di quel che si percepisce all'ascolto.
Diversamente, la presenza o assenza di sovraoscillazioni è ben più difficile avvertirla all'ascolto, ma è assai più facile misurarla. Di qui l'equivoco.
In più c'è da dire che quasi tutti i segnali musicali transienti (percussioni e non solo...) contengono naturalmente delle code sonore ben distinguibili all'ascolto: vedi ad esempio il suono dei tom o -in generale- quello dei tamburi...
In questi casi la sensazione di "velocità" dovrebbe, a rigore, essere causata solo dai fronti di salita, che però nei diffusori vengono scomposti ed affidati anche a mid e tweeter, spesso ben sincronizzati. Quindi le differenze dovrebbero essere minime.
Ed invece tutti conosciamo l'IMMENSA differenza di "velocità" che esiste tra un colpo di cassa riprodotto da un FullHorn da concerto, rispetto a quello riprodotto anche dal miglior Monitor da Studio... che pure ha sicuramente una risposta misurabile migliore...
Come progettista, io ho accumulato negli anni una notevolissima casistica di progetti-misure-ascolti dai quali emergono molte regole da rispettare tassativamente, se si desidera ottenere quello che gli anglosassoni chiamano "Punch" e che di recente ha guadagnato l'attenzione persino di vari studi comparsi nientemeno che sulle pagine del Journal of Audio Engineering Society.
Più che enumerare queste, mi sembra utile spiegare quello che NON si deve fare, a livello progettuale... portando ad esempio massimamente negativo il tipico diffusore tower inglese (p.es. B&W ma non solo), equipaggiato con coni pesanti e bobine lunghe (ed a 4 strati...), ma con medio-bassi asfittici e tipicamente sottodimensionati. Questa configurazione è quella che NON PUO' in alcun caso risultare "veloce" all'ascolto, a dispetto di eventuali misurazioni di risposta impulsiva ineccepibili.
Spero di aver fornito qualche buono spunto.
Saluti
F.C.
Re: Misura impulso al transiente
Fabrizio:
Mettiamola così: tutti noi anziani abbiamo un lontano ricordo dei concerti sonorizzati con trombe.
I meno anziani hanno cominciato ad andare ai concerti ascoltando i compact e i giovani conoscono solo gli array. Oh non è che tocca avere tutte le sfighe, passi che mi tocca di invecchiare ma almeno che possa dire: "ai miei tempi, si che si ascoltava...."
Invece il vero monitor da studio mi manca proprio, una volta era un mio sogno. Poter disporre di una vera regia, piazzare su il nastro larghissimo e velocissimo e ascoltarmi the dark side a palla. Che delirio!
Luca
Tutti? Ma tutti,tutti?Ed invece tutti conosciamo l'IMMENSA differenza di "velocità" che esiste tra un colpo di cassa riprodotto da un FullHorn da concerto, rispetto a quello riprodotto anche dal miglior Monitor da Studio... che pure ha sicuramente una risposta misurabile migliore...
Mettiamola così: tutti noi anziani abbiamo un lontano ricordo dei concerti sonorizzati con trombe.
I meno anziani hanno cominciato ad andare ai concerti ascoltando i compact e i giovani conoscono solo gli array. Oh non è che tocca avere tutte le sfighe, passi che mi tocca di invecchiare ma almeno che possa dire: "ai miei tempi, si che si ascoltava...."
Invece il vero monitor da studio mi manca proprio, una volta era un mio sogno. Poter disporre di una vera regia, piazzare su il nastro larghissimo e velocissimo e ascoltarmi the dark side a palla. Che delirio!
Luca
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Re: Misura impulso al transiente
Buone notizie: dovrei realizzare presto un Monitor da Studio di quelli "tosti" (140 dB di Picco, per capirci...).
Vedrò di invitare qualcuno di voi per il collaudo, qui a Bracciano...
Saluti
F.C.
Re: Misura impulso al transiente
ci conto!
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Re: Misura impulso al transiente
Grazie per la risposta, però la domanda che si faceva (mi rifaccio al primo post) è che un segnale a 20hz e uno a 80 vanno interpretati in maniera differente perche non cè un vero metro di misura.
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Re: Misura impulso al transiente
Ti va di riflettere insieme...?bertosound ha scritto: ↑venerdì 23 aprile 2021, 0:14Grazie per la risposta, però la domanda che si faceva (mi rifaccio al primo post) è che un segnale a 20hz e uno a 80 vanno interpretati in maniera differente perche non cè un vero metro di misura.
Pensaci... hai mai visto un transiente con uno spettro limitato, addirittura sinusoidale...?
NO...
Qualsiasi transiente -anche un burst di sinusoidi- ha uno spettro che si estende più o meno, a seconda della sua durata e della gradualità con cui il livello cresce inizialmente e decresce alla fine. Più il transiente è corto e più ha fronti ripidi: più è ampio il suo spettro.
Questo spiega la frequente confusione che si fa nell'interpretare misure impulsive.
Saluti
F.C.
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Re: Misura impulso al transiente
Hai confermato perfettamente quello che pensavo io!
Diciamo che su queste misure tanti le capiscono a modo loro
Diciamo che su queste misure tanti le capiscono a modo loro