il culto del preamplificatore

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doc elektro
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il culto del preamplificatore

Messaggio da doc elektro » venerdì 15 ottobre 2021, 8:39

Mi permettete una bestemmia in chiesa?
Sentendo su altri forum i discorsi quasi a livello di culto per il preamplificatore.

Ma di cosa stiamo parlando? Di elevare il più schifido dei segnali di apparecchi digitali (ossia i 150 mV di un audio di un telefonino) a livello di un ampli pro (che con un volt e mezzo piloti senza problemi). Va un pò meglio per il fono che bene o male necessita di equalizzazione.

E per fare quello si usa che cosa?

Una MONTAGNA di stadi,uno più complesso dell'altro per avere poi un sacco di funzioni che poi nessuno magari usa? E tutti a gasarsi per una mezza cosa in più o in meno o un filtro in più inseribile o meno e che poi nessuno accende per le fisime sul segnale.
Ricordo il pre della steg ,quasi 5 kg,schede,schedine e di tutto e di più. E poi? sembrava che tutto fosse cambiato e l'unica manopola richiesta era quella del volume.

Bene ora io che faccio l'eretico su tante cose ne propongo uno risalente agli anni 80 che oltretutto utilizza UN solo integrato per tutti i canali.

Un circuito fatto volutamente pensando al più scadente degli OP il 741 che in versione quadrupla si chiama LM348 e tuttavia usando componenti scadenti assicura una banda passante dalla cc a 50 K e una dinamica ancora decente. E senza elettrolitici sul segnale.

Visto che non è un forum per autocostruttori non metto i valori dei componenti (ma un VERO autocostruttore se li calcola in 10 minuti) ma ne descrivo solo il funzionamento.

Che cosa è che infastidisce nell'uso degli OP? Il fatto che siano MOSTRUOSAMENTE rumorosi rispetto ai componenti discreti. Ma che al prezzo di un maggiore consumo di corrente ci semplificano e molto la vita. Non a caso ai tempi del 741 chi pensasse di leggere una cassetta audio con un op era un goccio fuori strada.

Guardiamoci intorno il lavoro di moltiplicare il segnale x 10 si potrebbe fare anche con UN SOLO transistor ma ci sarebbe da stare attenti a troppe cose quindi la mia idea di suddividere il lavoro facendo a nostro piacere una divisione di compiti e sopratutto il fare vedere al potenziometro un impedenza alta visto che un OP supera i 200K. In modo da superare il problema dell'impedenza dei potenziometri di volume di alto valore.

Questo schema ha un difetto ossia non gradisce la continua sommata al segnale ma come tutte le cose di mio progetto è "da qui all'eternità e ritorno".

Veniamo al dunque. Il segnale di ingresso (i diodi servono solo per non danneggiare il pre se qualche badola infila un ingresso con tensione statica) viene preamplificato di metà di quanto serve. Arriva alla manopola del volume (rigorosamente con auto loudness) e va al secondo op che genera un segnale di bassa impedenza e fa vedere un segnale a impedenza alta al potenziometro
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A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

ciroschi
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Re: il culto del preamplificatore

Messaggio da ciroschi » venerdì 15 ottobre 2021, 13:58

Ciao Doc,
allego un mio progettino degli anni 80, per spiegare che con poco si riesce a fare qualcosa di buono.
Saluti.
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Ciro da Salerno, Regno delle 2 Sicilie o Magna Grecia.
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doc elektro
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Re: il culto del preamplificatore

Messaggio da doc elektro » venerdì 15 ottobre 2021, 14:19

RIAA su controreazione,di solito si aggiunge uno stadio dopo per non variare a seconda del carico le pendenze,ma qui bene o male sfrutti lo stesso secondo stadio per quella funzione.

E' una soluzione ampliamente usata su molti circuiti commerciali. E non è poi così male visto che il rumore di fondo è concentrato molto in basso.

Unica cosa non usare l'LM358 perchè è un goccio ciofeca
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lucaesse
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Re: il culto del preamplificatore

Messaggio da lucaesse » venerdì 15 ottobre 2021, 20:41

il Pot del volume in retroazione una volta l'ho usato anche io!

Ci si può cavare una progressione decente da un pot lineare. Il tasso di controreazione varia da "un tot" a infinito, ma amen.

Prima devo fare una cosa con il DCX, ma se riesco a trovare e fotografare quel coso vi fate delle risate, garantito. Così il 3d passa da tecnica preampli a umorismo.


Luca

doc elektro
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Re: il culto del preamplificatore

Messaggio da doc elektro » sabato 16 ottobre 2021, 6:16

lucaesse ha scritto:
venerdì 15 ottobre 2021, 20:41
Ci si può cavare una progressione decente da un pot lineare. Il tasso di controreazione varia da "un tot" a infinito, ma amen.
l grosso problema di questa tecnica è che ad alti valori di guadagno corrisponde un alta rumorosità e non facendo un minimo di calcoli si rischia di segare in alto l'ultima ottava.

Inoltre col volume a zero non sei mai a zero
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ciroschi
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Re: il culto del preamplificatore

Messaggio da ciroschi » sabato 16 ottobre 2021, 12:27

doc elektro ha scritto:
venerdì 15 ottobre 2021, 14:19
RIAA su controreazione,di solito si aggiunge uno stadio dopo per non variare a seconda del carico le pendenze,ma qui bene o male sfrutti lo stesso secondo stadio per quella funzione.

E' una soluzione ampliamente usata su molti circuiti commerciali. E non è poi così male visto che il rumore di fondo è concentrato molto in basso.

Unica cosa non usare l'LM358 perchè è un goccio ciofeca
Ciao Doc,
ho usato integrati pro, tipo OP27.
Saluti.
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