Il principio della rana bollita in HiFi

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F.Calabrese
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Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da F.Calabrese » giovedì 18 novembre 2021, 18:00

“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.” Tratto dal libro “Media e Potere” di Noam Chomsky
Rana bollita.jpg
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Ora proviamo ad applicare questa simpatica (ma triste) analogia al campo dell'Audio.

Partiamo raccontando che negli anni '50/'60 esistevano ottime elettroniche professionali -a valvole- grazie alle quali sono stati registrati brani la cui qualità è ancor oggi eccellente. La compressione dei picchi era affidata al naturale funzionamento delle valvole, che "segano" i picchi con una velocità e gradualità tali che l'orecchio a malapena se ne accorge, e solo quanto la compressione è davvero massiccia (15-18 dB ed oltre).

Negli anni '70 le valvole sono scomparse sia dagli studi di registrazione che dagli impianti domestici, sostituite da transistor che nei picchi producono distorsioni elevate quanto spiacevoli all'ascolto. MA SOLO IN POCHI SE NE SONO ACCORTI ed in meno ancora hanno capito il perché.
Non solo, ma i compressori a transistor -impiegati negli studi- distorcevano anch'essi spiacevolmente, eppure erano comunque utilizzati, magari per rendere ascoltabili gli impianti da auto o i conini dei televisori.

Negli anni '80 è arrivato l'Audio Digitale (i CD e non solo), che inizialmente soffriva di un difetto aggiuntivo: l'assenza di Dither, che provocava prestazioni all'ascolto orribili ai livelli più bassi. Ennesimo incoraggiamento a comprimere sempre di più, per spostare in alto il livello medio e rendere meno avvertibili gli artefatti del digitale. E con il digitale si può comprimere moltissimo di più, perché le memorie di buffer permettono di analizzare i picchi PRIMA che entrino nel compressore, facendolo intervenire appena prima...

A questo punto siamo arrivati agli anni '90 e via via ad oggi, quando la compressione si sarebbe potuta tranquillamente evitare, perlomeno nelle registrazioni professionali. Sarebbe infatti stato possibile incorporare dei limitatori e dei compressori nelle singole elettroniche, sia delle autoradio che dei televisori, ed anche negli integrati HiFi di piccola potenza.

Ed infatti per un certo tempo sono esistiti master di studio di elevatissima qualità e -soprattutto- colonne sonore dalla dinamica travolgente (adatte però al solo ascolto nelle sale bene attrezzate e non certo nelle abitazioni). Ma stiamo parlando di rare eccezioni, perlomeno in campo musicale. Nel cinema -invece- la dinamica è sopravvissuta in quanto parte dell'esperienza emotiva fruibile nelle sole sale cinema.



A questo punto mi chiederete: "cosa c'entra la rana bollita...???"


Pensateci... in tutti gli anni dai '70 in poi NESSUNO in grado di influire efficacemente ha proposto né combattuto per mantenere la dinamica e la qualità delle esecuzioni originali. Non lo hanno fatto i fonici che lavoravano negli studi, e che ne avrebbero di certo beneficiato professionalmente. Non lo hanno fatto i fabbricanti di HiFi e le riviste da loro foraggiate, che ne avrebbero tratto il beneficio di spingere gli acquirenti verso l'acquisto di impianti sempre più emozionanti... MA SOPRATTUTTO NON LO HANNO FATTO GLI ARTISTI, ai quali è sembrato preferibile far ascoltare alla meno peggio ad automobilisti e TV-dipendenti... tanto si sarebbero rifatti con l'incasso dei concerti dal vivo (questi sì... con tanta dinamica...!).

Ma proprio gli artisti sono le vere "rane bollite", perché ormai il loro repertorio è composto da master ultracompressi, di faticoso ascolto... che prima o poi faranno la fine che hanno fatto i dischi a 78 giri con il loro bel fruscio...

Pensate al danno di veder morire, nella memoria collettiva, i brani di U2 o di Bruce Springsteen (mentre quelli dei Beatles, registrati con le valvole, si salveranno... e come...!!!).

Bene così, naturalmente: se un artista di calibro internazionale ha il cervello così piccolino da non preoccuparsi lui per primo della sopravvivenza nel tempo delle sue esecuzioni... perché mai dovremmo preoccuparsene gli altri...??? E se l'artista in questione preferisce avere come fonico il suo spacciatore più fedele e fornito... beh... cosa volete che conti la qualità di quel che incide, per lui...???

Mi fermo qui, ma il paragone con la "rana bollita" potrebbe proseguire parlando di diffusori tower o di audio digitale in streaming, ma anche ben oltre... per esempio alla graduale assuefazione alla corruzione ed alla imbecillità in chi ci governa.


Saluti
F.C.


rizzino
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da rizzino » venerdì 19 novembre 2021, 14:31

Ricordo che fu proprio a partire da tale semplicissima descrizione che ad un top audio, qualche anno fa, facesti sentire Berlioz...

E i tubi!

:mrgreen: :mrgreen:

F.Calabrese
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 19 novembre 2021, 14:48

rizzino ha scritto:
venerdì 19 novembre 2021, 14:31
Ricordo che fu proprio a partire da tale semplicissima descrizione che ad un top audio, qualche anno fa, facesti sentire Berlioz...

E i tubi!

:mrgreen: :mrgreen:
Top Audio 2001 !!!

Saluti
F.C.

bobgraw
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da bobgraw » venerdì 19 novembre 2021, 16:22

rizzino ha scritto:
venerdì 19 novembre 2021, 14:31
Ricordo che fu proprio a partire da tale semplicissima descrizione che ad un top audio, qualche anno fa, facesti sentire Berlioz...
E i tubi!
Qualche dettaglio in più per chi non c'era?

F.Calabrese
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 19 novembre 2021, 19:11

bobgraw ha scritto:
venerdì 19 novembre 2021, 16:22
Qualche dettaglio in più per chi non c'era?

Volentieri...!

L'impianto serviva a dimostrare i livelli VERI dei pieni orchestrali, in una sala di 3-400 metri quadrati: quindi doveva essere efficientissimo e potente...

...ma doveva anche entrare nella mia WW Golf III...

I bassi erano affidati a due doppie linee di trasmissione prive di assorbente, realizzate con tubi in PVC da 40 cm. di diametro per due metri e mezzo di lunghezza. Woofer Ciare da 15"/38 cm. all'ultimo grido del momento...

I medio-bassi erano a tromba diritta, in vetroresina spessa 1 cm.: gli stessi dell'impianto di Queledsasol ma -invece dei woofers Gauss impiegati da lui- avevano un Ciare Pro da 10"/25 cm. Lavoravano a riflessione su un piccolo pannello (il taglio era alto, a dire il vero). Li vedete alla sinistra, nella foto qui sotto.

I tweeters erano a tromba doppia-conica, con un driver -sempre Ciare- da 1"/25mm di gola. Visibili sempre nella foto, sulla sinistra.

Il sistema era triamplificato con dei finali RCF MFA-1200 a mosfet. Se ricordo il crossover era un DBX-234.


Durante le prove ricordo che misurai 132 dB di picco lineare a metà sala: quindi i pieni orchestrali a 115 dB erano riprodotti senza alcuna distorsione o compressione.

TopAudio2001 - 3.jpg
TopAudio2001 - 3.jpg (198.64 KiB) Visto 2371 volte


Saluti
F.C.

lucaesse
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da lucaesse » sabato 20 novembre 2021, 17:04

Bassi a doppia linea di trasmissione...
MedioBassi e medi con tromba cilindrica e riflettore....
Tweeter con tromba doppio conica, manco una tromba di 7ma generazione, insomma un po' di impegno....

Sempre le solite cose alle fiere, chiaro che la gente si annoia. :D :D :D

Multiamplificato poi, che non facendo il cross passivo son capaci tutti... :P :P :P

Fabrizio ne sa, ma manca proprio di inventiva. Mai che faccia vedere di cosa è capace con un sistema da uomini veri; che ne so, un bel towerone a doppio woofer. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Buon fine settimana!

Luca

lucaesse
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da lucaesse » sabato 20 novembre 2021, 17:31

Scemenze a parte, tracce di Poliedro in questo impianto?

Luca

F.Calabrese
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da F.Calabrese » sabato 20 novembre 2021, 18:33

lucaesse ha scritto:
sabato 20 novembre 2021, 17:31
Scemenze a parte, tracce di Poliedro in questo impianto?
Ancora una bellissima domanda !

NO, tra il Poliedro e questo sistema non c'è assolutamente nulla in comune: nemmeno la tromba degli alti.

segue più tardi

amerigo_gozzi
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da amerigo_gozzi » lunedì 20 novembre 2023, 9:47

Seguo con interesse..

bobgraw
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Re: Il principio della rana bollita in HiFi

Messaggio da bobgraw » martedì 21 novembre 2023, 12:22

F.Calabrese ha scritto:
giovedì 18 novembre 2021, 18:00

Pensate al danno di veder morire, nella memoria collettiva, i brani di U2 o di Bruce Springsteen (mentre quelli dei Beatles, registrati con le valvole, si salveranno... e come...!!!).

Bene così, naturalmente: se un artista di calibro internazionale ha il cervello così piccolino da non preoccuparsi lui per primo della sopravvivenza nel tempo delle sue esecuzioni... perché mai dovremmo preoccuparsene gli altri...???
Quotissimo.
Ricordo come da adolescente fossi già appassionato del bel suono, "purtroppo" mi piaceva la new wave: gruppi come XTC, Psycadelic Furs, Joy Division, Talking Heads ecc. ecc. Beh salvo rarissime eccezioni, il suono era spesso scadente. Mi chiedevo spesso come musicisti del calibro (economico) ad esempio di Bono Vox, avessero potuto far registrare in quel modo indecoroso, album come Unforgettable Fire o Joshua Tree..

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