metamateriale, sarebbe?
Moderatore: F.Calabrese
metamateriale, sarebbe?
https://www.corriere.it/tecnologia/21_d ... d3de.shtml
al solito, sulla stampa generalista le robe tecniche non si comprendono. Qui non si capisce dov'è la genialata.
Googolando pare che la pensata iniziale sia stata fatta in quel di Boston. http://it.scienceaq.com/Physics/1002028794.html
Magari c'è dell'innovazione o magari è solo spettacolarizzazione mediatica per mezzo di terminologia ad effetto.
Per veri cultori della materia, in vena di scavare nel web.
Luca
al solito, sulla stampa generalista le robe tecniche non si comprendono. Qui non si capisce dov'è la genialata.
Googolando pare che la pensata iniziale sia stata fatta in quel di Boston. http://it.scienceaq.com/Physics/1002028794.html
Magari c'è dell'innovazione o magari è solo spettacolarizzazione mediatica per mezzo di terminologia ad effetto.
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Re: metamateriale, sarebbe?
3D printing ed ottimizzazione topologica permettono di creare forme impensabili, al momento si sta applicando moltissimo al calcolo strutturale. Fondamentalmente, si lascia che un ottimizzatore (un software che modifica e valuta la disposizione del materiale) riduca il peso e migliori la rigidezza di un pezzo. E spesso si ottengono, in automatico da calcoli, forme organiche molto simili a come gli Aliens modificavano l'interno delle astronavi.
Ed appunto il 3D printing, oramai anche metallico e di grosse dimensioni, permette di riprodurre questo anche con pieni e vuoti, cosa che sarebbe impossibile con processi tradizionali anche costosissimi quali il CNC.
Pertanto credo che loro possano aver fatto lo stesso, ma dicendo ai calcoli di massimizzare il flusso d'aria che puo' attraversare il metamateriale, ma minimizzando il suono che lo attraversa.
Magari la fisica non si puo' battere, e quindi bisogna fare i conti con le lunghezze d'onda (difficile che quei cosi cilindrici dell'Università di Boston blocchino i 20Hz ), ma per frequenze ben mirate magari la cosa puo' funzionare.
Ed appunto il 3D printing, oramai anche metallico e di grosse dimensioni, permette di riprodurre questo anche con pieni e vuoti, cosa che sarebbe impossibile con processi tradizionali anche costosissimi quali il CNC.
Pertanto credo che loro possano aver fatto lo stesso, ma dicendo ai calcoli di massimizzare il flusso d'aria che puo' attraversare il metamateriale, ma minimizzando il suono che lo attraversa.
Magari la fisica non si puo' battere, e quindi bisogna fare i conti con le lunghezze d'onda (difficile che quei cosi cilindrici dell'Università di Boston blocchino i 20Hz ), ma per frequenze ben mirate magari la cosa puo' funzionare.
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Re: metamateriale, sarebbe?
Czinger 21C
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Re: metamateriale, sarebbe?
Questa e' una bella panoramica, anche guardando solo le figure: https://www.sciencedirect.com/science/a ... 4220302959
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Re: metamateriale, sarebbe?
Altra disquisizione: https://aip.scitation.org/doi/10.1063/5.0042834
Re: metamateriale, sarebbe?
Molto interessante!geeksAgainstLoudness ha scritto: ↑mercoledì 5 gennaio 2022, 22:00Questa e' una bella panoramica, anche guardando solo le figure: https://www.sciencedirect.com/science/a ... 4220302959
Grazie
Re: metamateriale, sarebbe?
si geeksAgainstLoudness, molto interessante; questi metamateriali sono sorprendenti!
E molto sorprendentemente c'è chi ci ragionava a fine anni 60.
Quelli acustici pare possano assorbire basse frequenze con strutture di dimensioni limitate. Una rivoluzione! Pensiamo a delle belle librerie, riempite parzialmente di libri messi a caso con il fondo in grado di assorbire le basse. Pure permeabile all'aria, nel caso avessimo problemi di umidità alle pareti. Spettacolo! Con le pareti del soggiorno fatte così, poi qualche grosso mobile per un po' di diffusione anche alle mediobasse, et voilà: l'acustica è servita.
Se la tecnologia li renderà disponibili a costi ragionevoli, rischiano di rappresentare il più clamoroso salto qualitativo nell'ascolto domestico. soprattutto per chi ha diffusori non pensati in funzione dell'interazione con l'ambiente. Quindi quasi tutti...
La moto elettrica "quasi una bici" è bellissima. Estetica un po' "aliena", hai ragione. I patiti di special (quelli che chiamano atelier le officine...) criticherebbero ingiustamente le saldature. A me non convincono le pedane piuttosto avanzate in combinazione con il manubrio largo ma basso, posizione di guida tanto vecchia quanto scomoda. Il fatto che siano in blocco con il telaio e che manchi il parafango anteriore dicono che si tratta giusto di un prototipo. Però proprio bello.
Luca
E molto sorprendentemente c'è chi ci ragionava a fine anni 60.
Quelli acustici pare possano assorbire basse frequenze con strutture di dimensioni limitate. Una rivoluzione! Pensiamo a delle belle librerie, riempite parzialmente di libri messi a caso con il fondo in grado di assorbire le basse. Pure permeabile all'aria, nel caso avessimo problemi di umidità alle pareti. Spettacolo! Con le pareti del soggiorno fatte così, poi qualche grosso mobile per un po' di diffusione anche alle mediobasse, et voilà: l'acustica è servita.
Se la tecnologia li renderà disponibili a costi ragionevoli, rischiano di rappresentare il più clamoroso salto qualitativo nell'ascolto domestico. soprattutto per chi ha diffusori non pensati in funzione dell'interazione con l'ambiente. Quindi quasi tutti...
La moto elettrica "quasi una bici" è bellissima. Estetica un po' "aliena", hai ragione. I patiti di special (quelli che chiamano atelier le officine...) criticherebbero ingiustamente le saldature. A me non convincono le pedane piuttosto avanzate in combinazione con il manubrio largo ma basso, posizione di guida tanto vecchia quanto scomoda. Il fatto che siano in blocco con il telaio e che manchi il parafango anteriore dicono che si tratta giusto di un prototipo. Però proprio bello.
Luca