come decidere che livello mi serve:
Metodo "live": voglio replicare il volume dei concerti. Si va ad un po' di concerti muniti di fonometro calibrato (chi non ne ha almeno uno?) e si vede. Pare che con la classica 110dB siano assicurati e il rock non è certo da meno. IMHO sono valori minimi. E ci aggiungerei un po' di margine. Sicuramente starei largo quando il limite è dato dall'altoparlante, la cui distorsione si fa sentire ben prima che sia completamente arrivato, ma direi anche rispetto ai limiti all'amplificazione. A garanzia che il livello desiderato sia raggiunto con un suono ancora rilassato.
Metodo "recorded": acchiappo la mia collezione di dischi e vedo un po' quale dinamica mi posso aspettare nei casi più favorevoli, quindi valuto il livello dei picchi necessario per avere i passaggi "pianissimo" ancora ben sopra il rumore di fondo. Li fanno 50dB di dinamica le registrazioni buone? Ammettiamo 30dB di rumore? I passaggi a basso livello devono essere almeno a 40dB. Quindi con 90dB max posso ascoltare quelle incisioni. Nel senso che riesco sempre a capire cosa sta succedendo. Ammettendo che non attribuisca alcun valore al livello assoluto. Cioè che ascoltare un pieno orchestrale 20dB più in basso mi stia bene.
Metodo "my-fy": piazzo su un disco e regolo il livello come mi aggrada. Da quel poco di esperimenti fatti in casa, spesso il volume lo stabilisce più l'impianto che il proprietario. Nella mia esperienza il miglioramento dell'impianto ha sempre comportato un ampliamento della gamma del volume d'ascolto. eh?
Voglio dire che se l'impianto è migliore ci si trova ad ascoltare a livelli alti senza rendersene conto, ma si ascolta meglio anche quando il livello è minimo durante gli ascolti notturni. Quando a volume medio si ha già la chiara sensazione che la musica sia forte e che non serva andare oltre, è l'impianto che inizia ad avere il fiatone. Il metodo my-fy vi piazza tra i due precedenti. Ma con un ottimo impianto e un po' di megalomania c'è il caso di andare oltre il realismo. Parlando di grandi masse sonore: ascoltare pochi strumenti mediamente oltre i livelli reali è comunissimo.
Su un impianto non economico, che ambisca ad essere hi-fi nei fatti, l'unico riferimento che trovo sensato è il livello live. Non quello esatto del preciso evento con cui è stato "costruito" il disco, ma quello tipico per quel genere di esecuzione. Sono convinto che questa prestazione vada richiesta ad impianti già di costo non esorbitante: oltre ad ascoltare meglio si pulirebbe un bel po' il mercato.
Parlando di diffusori, se anche potessimo raramente sfruttarne la capacità dinamica, avremmo comunque un suono migliore. In fin dei conti distorcono in modo graduale, non è strano. IMHO, un impianto che permetta di regolare il livello senza alcuna preoccupazione è una goduria!
Per gli ampli è noto che in generale le valvole consentono di esagere molto più dei i transistor. E' un ragionamento che più all'ingrosso non si può, ovvio: c'è transistor e transistor e, forse ancor più nettamente, valvola e valvola. Però gli ampli (tipicamente a valvole) più benevoli in fatto di sovraccarico sono anche quelli con una distorsione più elevata e con crescita progressiva al salire del livello: non stare troppo tirati con la potenza potrebbe avere un effetto positivo sul suono (e nessuno la potrebbe menare che "suonano" solo perché colorano).
Francesco L., se consideri 93dB/W/m per le casse con 100W di ampli puoi asserire di essere in zona "hi-fi live". Inutile distinguere tra rms e picco, un po' di margine serve e per me c'è ancora poco. Se rinunci ad un livello realistico e scendi di 6dB (che non fanno una differenza enorme, a patto di non avere un riferimento preciso; però l'imponenza di un'orchestra che suona fff lo è) te la cavi con un modesto 25W. Quindi la tua affermazione:
evinco che con diffusori da 94db di sensibilità misurati 20w sono giusti e probabilmente 50W valvolari sono fin abbondanti.
è vera. Presuppone però una rinuncia che io trovo importante e che preclude una riproduzione realmente hi-fi.
Comunque ce n'è di che far incazzare i vicini! Possiedo un mini monotriodo (lo scherzo - Chiomenti) che configurato a triodo puro non arriva pulito ai due W, se non ricordo male. La quantità di suono è sorprendente, farci giocherellare il profano e poi vedere la faccia che fa quando scopre la potenza risicata è uno spasso. Ma va bene per gli ascolti notturni, o per impiantini super economici con altoparlanti molto efficienti e altrattanto poco costosi.
La storiella dell'ascoltatore esperto che ascolta sottovoce perché lui è concentrato sulla timbrica, la scena, il buio intrastrumentale... mica come i bifolchi che saltano quando metto su i Deep Purple, è una bieca paraculata! Condita con abbondante malafede se fatta da un operatore del settore. Andassero a godersi un po' di musica dal vivo, gli audiofili! La smetterebbero con certe pippe e si godrebbero di più pure la musica riprodotta. Spesso dopo aver dovuto cambiare l'impianto, ma magari per non toccarlo più per un bel pezzo, finalmente.
Luca