Ero a un concerto.
Stimolato dalla recente discussione sui livelli, e in particolare da Danco:
perché il pianoforte in casa fa un casino d'inferno (spero che Danco non si sorbisca troppe scale, Hanon ed esercizi vari della figlia) che non ritrovo nell'ascolto live. Ieri Rach 3; seduto in sesta fila, perfettamente centrale, un posto che sicuramente mette un po' in primo piano il solista, mi sono concesso di sprecare un filo di attenzione su facezie audiofile. Non lo faccio mai perché sprecare musica dal vivo è considerato peccato orribilis e, secondo un recente studio in triplo cieco con avvitamento e spanciata, aumenta il TCNI (Tasso di Casualità Negative Individuali). Insomma, porta sfiga.... Uno dirà, si ma un gran coda fa 120 dB (se ci salti sopra), vero ma li fa a un metro non a dieci ...
Ho verificato alcune banalità:
Per la maggior parte del tempo rumori anche minimi risultano chiaramente identificabili e fastidiosi, pur non mascherando minimamente le note del pianoforte.
Se l'orchestra si aggiunge al pianoforte solo, ottenendo un volume complessivo cospicuo, questo rimane ancora ben distinto, anche se da solo non sembrava suonare forte.
Il piano rimane distinguibile nei forte, direi anche fortissimo, orchestrali. In questo caso è palese la fatica fisica del pianista.
A fine concerto, durante gli applausi ho attivato un'app che vorrebbe trasformare il mio telefono in fonometro. Sarebbe dotata di controllo di livello per calibrarla, mai provato in alcun modo: tanto il mic del cell è comunque un giocattolo. Mi pare di ricordare che misurasse pesato A, ma non risulta dalla schermata dell'app, non c'è indicazione alcuna sui tempi di integrazione. Un grazioso giocattolo.
Questa dava il livello degli appalusi (non del genere "veniva giù il teatro" ma sicuramente non meno che "caloroso entusiasmo", decisamente una bella serata) oscillare sui 68dB con qualche sporadico e rapidissimo sprazzo appena oltre i 70. Per me misura al ribasso: il livello soggettivo era decisamente alto, per fare commenti veniva spontaneo avvicinarsi, quasi a parlarsi nell'orecchio.
Il primo bis è iniziato con un piano (al limite del pp), livello per cui qualunque rumore nell'auditorium è udibile, lo spanno-fono-metro stava sui 40 con qualche picco di un 6dB in più, per poi salire un po', soggettivamente al massimo un mezzoforte, guadagnando una decina di dB visualizzati.
Il volume del secondo bis è stato maggiore, ma avrei faticato a definirlo forte. Il suono era rilassato, anche i movimenti del pianista non suggerivano sforzo, l'impressione era di un livello a cui poter ascoltare per ore. L'app quasi-fonometro segnalava continui picchi sui 65dB, solo 3dB sotto il livello degli applausi, che davano una notevole impressione di rumore!
Quello che ne traggo è un'ovvietà, ma il cui peso però un pochino mi stupisce. Il pianoforte è uno strumento percussivo, l'intensità decade rapidamente dopo l'attacco iniziale. Credo che all'ascolto l'impressione del livello sottovaluti l'intensità del picco.
Di qui l'impressione di ascoltare ad un livello minimo quando notiamo che il vicino ci disturba voltando la pagina del programma e anche il fatto che il disturbo non ci impedisca neppure lontanamente di seguire il filo della musica: i picchi ci consentono di riconoscere le note e sono bel sopra il rumore molesto, ma per la maggior parte del tempo il livello è inferiore al fruscio della pagina girata.
Stesso discorso per il livello assoluto; vi assicuro che la misura sul secondo bis mi ha lasciato allibito, ma ho rincontrollato con gli applausi successivi. E il pianista suonava senza alcuno sforzo (rispetto all'intensità), stupefacente dopo averlo visto impegnarsi allo spasimo, con successo, per non soccombere ad un pieno orchestrale.
Come dicevo, che il pianoforte sia uno strumento percussivo non è esattamente un novità, ma avessi quantificato a capocchia gli effetti sui livelli sonori avrei cannato di brutto. E qui un po' di sorpresa ci sta. Sarei curioso di vedere delle misure con uno strumento lineare, con tempo di integrazione rapidissimo e, ovviamente, calibrato. Credo che i motivi per cui ci ammorbano con i compressori risulterebbero evidenti.
Purtroppo, anche se ho usato il cellulare per fare una misura solo relativa, l'uso di dati spannometrici espone sempre al rischio di prendere tonanti cantonate. Quindi se avete dati in merito, opinioni difformi, se avete intravisto la corbelleria, postate! Al momento ritengo che riprodurre perfettamente il pianoforte, anche da solo, non sia per nulla facile.
Ma va? Ma non mi dire! E l'hai pensata da solo o ti hanno suggerito?
Luca