Dal sito di Audio Graffiti costa 359.900 euro (poi cento euro li date di mancia la commesso che vi apre la porta), compresa l'amplificazione.
Praticamente nessuna informazione tecnica nel sito del produttore né in quello di Audio Graffiti, dove le foto non corrispondono alla descrizione.
Non ho dimestichezza con le trombe ma mi sa che quelle usate abbiano ben poco da aggiungere allo stato dell'arte. Concedo tranquillamente che siano perfettamente realizzate, tanto il costo non solo è lontanissimo dalle cose che mi posso permettere ma è ben dentro la zona che ritengo inutilmente e assurdamente esagerata.
Viva, nel sito:
In order to avoid compromises in sound quality, the Master Horn speaker system is built with no crossover networks or filters, so it must be driven by custom-designed Viva Audio power amplifiers. Combine the most advanced signal processors, pre-amplifiers, amplifiers and loudspeakers to create the most incredible listening experience ever.
visto che la buttano lì loro, come viene effettuato il filtraggio delle vie sarebbe stato carino spiegarlo. Hanno ampli dedicati per ciascuna via, con il filtraggio internamente? Ci va un pre cha fa pure da processore? Anche il fortunato super ricco prima di organizzare una gita da Audio Graffiti un'idea di come è concepito l'impianto vorrà farsela.
Aldusmanutius:
Per me l'unico aspetto fastidioso del Masterhorn è la creazione di un sistema chiuso con un'amplificazione (e installazione) dedicata e immutabile. Di fatto la fine dei giochi per noi noiosi e insoddisfatti medius audiophilus...
Ciao Aldusmanutius, sono di parere opposto (e te pareva...) un impianto di alto livello non può che essere concepito considerando anche l'amplificazione, con ampli e altoparlante che formano una simbiosi. E già per livelli dal costo molto inferiori a quello di un appartamento.
Capisco la difficoltà di accettare l'ampli imposto per oggetti economici e in impianti concettualmente semplici, ma per impianti di alto livello rimanere attaccati ad ogni costo ai giochini audiofili castra inesorabilmente le potenzialità del progetto.
Già per le comuni casse con x-over passivo il progetto dovrebbe tenere ben presente con che ampli suoneranno.
Al posto dell'indicazione della potenza (ma la mettono ancora?) tipo "ampli da 10W a 200W", le case dovrebbero indicare tipologie di ampli da adottare, anche in funzione dell'uso che se ne voglia fare, con qualche esempio commerciale. Tipo: con la nostra "XX fico-cassa" potete sonorizzare tranquillamente un salone da zz metri2 adottando un ampli tipo il "tal modello" e ascoltarci musica sinfonica; con un più piccolo ampli, per esempio il "talaltro modello" otterrete un risultato soddisfacente in stanze di volume max... mentre se diponete solo di un piccolo ampli quale il "nanerottolo power" potrete effettuare ascolti raccolti che non richiedano livelli sonori intensi (tradotto: non orchestra e rock ascoltato con gusto). Se provate a metterci un valvolare con resistenza di uscita elevata, l'allineamento del nostro reflex super plus va a funghi: non fatelo! Oppure: la nostra cassa è pensata per funzionare anche con ampli dallo scarso smorzamento, siete liberi di adottare il valvolare dei vostri sogni!
Chiaro che non lo fanno, ma sarebbe utile e onesto.
Per un sistema super super top non c'è nemmeno da giocare con la potenza. Vorrete mica dotarvi di un impianto splendido con un quartetto, che costa come una villa, ma con cui Respighi si ammoscia. Via, non siamo ridicoli.
Luca