Nuove riflessioni sui DAC

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Re: Nuove riflessioni sui DAC

Messaggio da F.Calabrese » martedì 7 giugno 2022, 15:57

aldusmanutius ha scritto:
martedì 7 giugno 2022, 14:30
...
Diamo ovviamente per scontato che la tua formulona sia esatta su questo tutti d'accordo. In pratica facendo operare due Behringer 2496 (600 euro, non 300) più il costo dei sommatori passivi si abbia un risultato di eccellenza.
Però tu hai fatto un confronto con un (ottimo) DAC progettato più di 15-18 anni fa e nel digitale di strada se ne è fatta tanta al punto che giocattoli come RME, qualche Gustard e compagnia cinese cantante introdotti recentemente tengono il passo dei top di gamma di 20 anni fa...
Tu dimentichi che anche per i DCX-2496 ci sono stati grandi progressi, come l'adozione di nuovi DAC.

Il problema vero è che -parallelando più DAC, fatti operare per bande ristrette- si ottiene qualcosa che è ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE ottenere da un singolo DAC, anche se realizzato con soli oro e platino...

Quando lo capirete -voi appassionati- che i materiali di pregio sono al 99% un'argomentazione utile al marketing, e nulla di veramente concreto...???


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Re: Nuove riflessioni sui DAC

Messaggio da F.Calabrese » martedì 7 giugno 2022, 16:05

aldusmanutius ha scritto:
martedì 7 giugno 2022, 14:30
Fabrizio... non è proprio una passeggiata la soluzione che proponi...
Anzi a dirla tutta è una strada che un appassionato "normale" non è lontanamente in grado di percorrere...
(omissis)...
Per giunta il tuo confronto parla di un MSB liscio a confronto di un 2496 "bene interfacciato". Che significa esattamente?
Qualche perplessità pesante nei tuoi confronti l'avevo avuta a suo tempo ma ho sempre evitato di parlarne, mi sembrava una polemica sterile.
Insomma... Mi sembra che il risparmio che indichi come decisivo sia percorribile solo in un'ottica di acquistare un tuo sistema multiamplificato "chiuso", quindi fatto su misura...
Esatto...!

Da una parte c'è l'appassionato "furbo", che compera il DAC da 20 mila Euro e lo collega ad un finale da diecimila Euro, per poi ascoltare con i soliti due ciofegoni asfittici...

Dall'altra parte c'è l'appassionato "folle", che si rivolge ad un vero esperto ed ascolta bene, prima di acquistare... anzi prima di dare il benché minimo acconto... (e magari si porta a casa DAC e finali gratis).

Se tu fossi un negoziante del settore, giustamente ti rivolgeresti al primo tipo di appassionato, fornendogli il meglio (fregandotene altamente del risultato finale, tanto sarebbe comunque simile...).

Se tu invece provi a ragionare da semplice appassionato, vedrai che la mia soluzione è l'unica che consente di ottenere con certezza e ripetitivamente i risultati che sono descritti dal post di FB che ti riporto qui sotto, e che si riferisce a miei impianti del 2009.
Oggi -2022- la situazione è sempre la stessa: chi vuole l'apparecchio "di marca" e rivendibile, deve essere disposto a rinunciare a molto in termini di prestazioni. In fondo, se si tratta solo di arredare il salotto, va benissimo anche in questo modo...!


Saluti
F.C.
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Re: Nuove riflessioni sui DAC

Messaggio da gfm » mercoledì 8 giugno 2022, 10:27

ho qualche perplessita' riguardo alla formula in questione relativa al SNR, o meglio rispetto al suo utilizzo nel caso di un DAC.
Il suo contesto di validita' e' quello della conversione analogico-digitale, cioe' vale per un A/D
converter in cui si proceda a un filtraggio digitale che delimiti una banda passante di ampiezza inferiore a Fs/2
(dove FS e' la frequenza di campionamento). Non mi e' chiaro come si possa applicare a un DAC, perlomeno senza intervenire sul suo funzionamento interno.

F.Calabrese
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Re: Nuove riflessioni sui DAC

Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 8 giugno 2022, 13:49

gfm ha scritto:
mercoledì 8 giugno 2022, 10:27
ho qualche perplessita' riguardo alla formula in questione relativa al SNR, o meglio rispetto al suo utilizzo nel caso di un DAC.
Il suo contesto di validita' e' quello della conversione analogico-digitale, cioe' vale per un A/D
converter in cui si proceda a un filtraggio digitale che delimiti una banda passante di ampiezza inferiore a Fs/2
(dove FS e' la frequenza di campionamento). Non mi e' chiaro come si possa applicare a un DAC, perlomeno senza intervenire sul suo funzionamento interno.
E' semplicissimo.

Il DAC che lavora a banda stretta riceve un segnale filtrato digitalmente, quindi senza aggiunte di rumore.

Se la banda di frequenze in cui opera è alta, a questo si può aggiungere anche un discreto guadagno, ottenuto sempre nel dominio digitale, per cui senza aggiunte di rumore.

Quando si arriva alla conversione si ha dunque un duplice vantaggio: come nel caso di una rete di enfasi-deenfasi, ma senza rumore aggiunto.


Saluti
F.C.

montiazzurri
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Re: Nuove riflessioni sui DAC

Messaggio da montiazzurri » domenica 12 giugno 2022, 13:35

F.Calabrese ha scritto:
martedì 7 giugno 2022, 16:05
aldusmanutius ha scritto:
martedì 7 giugno 2022, 14:30
Fabrizio... non è proprio una passeggiata la soluzione che proponi...
Anzi a dirla tutta è una strada che un appassionato "normale" non è lontanamente in grado di percorrere...
(omissis)...
Per giunta il tuo confronto parla di un MSB liscio a confronto di un 2496 "bene interfacciato". Che significa esattamente?
Qualche perplessità pesante nei tuoi confronti l'avevo avuta a suo tempo ma ho sempre evitato di parlarne, mi sembrava una polemica sterile.
Insomma... Mi sembra che il risparmio che indichi come decisivo sia percorribile solo in un'ottica di acquistare un tuo sistema multiamplificato "chiuso", quindi fatto su misura...
Esatto...!

Da una parte c'è l'appassionato "furbo", che compera il DAC da 20 mila Euro e lo collega ad un finale da diecimila Euro, per poi ascoltare con i soliti due ciofegoni asfittici...

Dall'altra parte c'è l'appassionato "folle", che si rivolge ad un vero esperto ed ascolta bene, prima di acquistare... anzi prima di dare il benché minimo acconto... (e magari si porta a casa DAC e finali gratis).

Se tu fossi un negoziante del settore, giustamente ti rivolgeresti al primo tipo di appassionato, fornendogli il meglio (fregandotene altamente del risultato finale, tanto sarebbe comunque simile...).

Se tu invece provi a ragionare da semplice appassionato, vedrai che la mia soluzione è l'unica che consente di ottenere con certezza e ripetitivamente i risultati che sono descritti dal post di FB che ti riporto qui sotto, e che si riferisce a miei impianti del 2009.
Oggi -2022- la situazione è sempre la stessa: chi vuole l'apparecchio "di marca" e rivendibile, deve essere disposto a rinunciare a molto in termini di prestazioni. In fondo, se si tratta solo di arredare il salotto, va benissimo anche in questo modo...!


Saluti
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"chi vuole l'apparecchio "di marca" e rivendibile, deve essere disposto a rinunciare a molto in termini di prestazioni": sono pienamente d'accordo, dottor Calabrese. Purtroppo il mercato è quello che è, si preferisce una soluzione bella e pronta, ancorché costosissima, piuttosto che un impianto costruito sui bisogni dell'ascoltatore, le caratteristiche della sala d'ascolto ed altri parametri di questo tipo, tutte cose che richiedono la prestazione professionale di una persona competente, capace di effettuare il corretto setup di tutto l'impianto. Nel suo caso, pure progettista.
Ma questo è un mondo strano da tanto tempo. Ricordo da ragazzo di aver ascoltato impianti che costavano come appartamenti, ma i proprietari che li sfoggiavano avevano si è no una dozzina di dischi e centinaia di musicassette (30000 lire per un vinile erano troppi...).

F.Calabrese
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Re: Nuove riflessioni sui DAC

Messaggio da F.Calabrese » domenica 12 giugno 2022, 14:35

montiazzurri ha scritto:
domenica 12 giugno 2022, 13:35
...
Ma questo è un mondo strano da tanto tempo. Ricordo da ragazzo di aver ascoltato impianti che costavano come appartamenti, ma i proprietari che li sfoggiavano avevano si è no una dozzina di dischi e centinaia di musicassette (30000 lire per un vinile erano troppi...).
Grazie di aver centrato in pieno il problema.

Esistono (tanti) appassionati che operano come piccoli commercianti, acquistando all'usato e rivendendo ad altri più ingenui: il miglior modo di distinguerli è proprio quello di contare i loro CD/LP o -quanto meno- le ore che dedicano all'ascolto.

Il problema è che questo tipo di appassionati è quello senz'altro più attivo sul web ed in generale, per cui sembrano essere la maggioranza, mentre in realtà sono più o meno i soliti 10-20-100 (al massimo). Però postano quanto mille normali appassionati.


Quanto al fatto di rivolgersi ad un professionista: io capisco la diffidenza -più che motivata- dovuta al fatto che nel settore girano personaggi che si spacciano per professionisti, ma che in realtà hanno meno cultura in Elettroacustica di un normalissimo autocostruttore.


Negli anni ho conosciuto tanti appassionati "scambisti" convinti dei loro successi... ma alla fine li ritrovo sempre con qualche ciofeca malsuonante in casa, comperata dopo aver dilapidato risorse in cambi del tutto improduttivi. Infatti cambiare ampli o diffusore per uno nuovo che ha più o meno gli stessi problemi non è stato mai il modo di risolverli.


Saluti
F.C.

montiazzurri
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Re: Nuove riflessioni sui DAC

Messaggio da montiazzurri » domenica 12 giugno 2022, 16:41

Sono d'accordo sul fatto che in giro ci siano parecchi imbonitori, che ingrassano i loro guadagni ma anche i loro flop commerciali rifilando apparecchiature costosissime all'ignaro gonzo di turno. Converrà con me però che per ottenere risultati validi non basta comprare buoni apparecchi, occorre anche una persona competente che faccia una corretta installazione sotto tutti i profili. Un impianto, perché si esprima al meglio, deve essere settato da un valido professionista, pena la vanificazione, almeno in parte, del risultato ottenuto dal costruttore e/o progettista.
Sono certo che un suo impianto, interfacciato e settato giustamente nell'ambiente di destinazione da lei personalmente, esprimerà il meglio di sé rispetto a quello che potrebbero ottenere molti di noi che scrivono qui, me compreso ovviamente.

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