Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
Moderatore: F.Calabrese
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Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
Vi lancio uno spunto, spero interessante.
Avete mai sentito parlare di "nero infrastrumentale"...?
Ebbene... esiste non solo una possibile definizione tecnica ma anche un modo per misurare questa caratteristica (se intesa in questo senso).
Proviamo a ragionarci insieme: se si escludono gli strumenti a percussione, quasi tutti gli altri emettono uno spettro composto da fondamentali ed armoniche, che -all'analisi spettrale- si presentano come stretti picchi, come potete vedere nell'immagine qui sotto.
Ora accade che alcuni (pochi) impianti riusciranno a riprodurre queste armoniche (e fondamentali) ben nitide e senza rumori o distorsioni aggiunte. Di converso, la maggior parte degli impianti "riempirà gli spazi" tra un'armonica e l'altra con il rumore di fondo e con i prodotti di intermodulazione.
Vi assicuro che l'ascolto di un brano come quello il cui spettro vedete qui sotto vi permette di distinguere in venti secondi tra un impianto "che suona" e la solita ciofeca...
Saluti
F.C.
Avete mai sentito parlare di "nero infrastrumentale"...?
Ebbene... esiste non solo una possibile definizione tecnica ma anche un modo per misurare questa caratteristica (se intesa in questo senso).
Proviamo a ragionarci insieme: se si escludono gli strumenti a percussione, quasi tutti gli altri emettono uno spettro composto da fondamentali ed armoniche, che -all'analisi spettrale- si presentano come stretti picchi, come potete vedere nell'immagine qui sotto.
Ora accade che alcuni (pochi) impianti riusciranno a riprodurre queste armoniche (e fondamentali) ben nitide e senza rumori o distorsioni aggiunte. Di converso, la maggior parte degli impianti "riempirà gli spazi" tra un'armonica e l'altra con il rumore di fondo e con i prodotti di intermodulazione.
Vi assicuro che l'ascolto di un brano come quello il cui spettro vedete qui sotto vi permette di distinguere in venti secondi tra un impianto "che suona" e la solita ciofeca...
Saluti
F.C.
Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
Da tempo che lo vado dicendo ai miei amici audiofili, ormai mooolti impianti hi fi suonano bene, ma hanno per la maggior parte una scena piatta e senza spazi tra uno strumento e l altro e senza la profondita della scena. Ho notato che solo gli impianti migliori, pochi per la verità, sono quelli che isolano uno strumento dall altro sulla tavolozza sonora. Senza ombra di dubbio, cio é dovuto al silenzio infrastrumentale. Ora é anche dimostrato. Bravo FC e come scrivi te chi non ci riesce è solo ciofeca,sono d'accordo in pieno.
Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
molto banalmente serve un impianto silenziosissimo con grande dinamica e velocità.
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Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
Quella che gli appassionati definiscono come "velocità" il più delle volte consiste nella capacità di un insieme di ampli+diffusore di recuperare istantaneamente da eventuali condizioni di sovraccarico.
Accade infatti che i normali ampli, se abbinati a normali diffusori, tendano a perdere del tutto (ed a lungo) il controllo anche al minimo cenno di clipping.
I sistemi "veloci" sono progettati con criteri decisamente differenti.
Questa è solo una risposta interlocutoria... L'argomento meriterebbe infatti un thread a parte.
Saluti
F.C.
Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
ciao forumers, se uso "nero infrastrumentale" mi scatta l'allarme e mi autoprescrivo gli esami del sangue, per controllare che la audiofilinasi non sia troppo alta (o troppo bassa).
Ammetto che, se lo interpreto bene, rende l'idea. Certamente un rumore elevato non aiuta, ma la mia candidata preferita a disturbare il buio dello sfondo è la distorsione di intermodulazione.
Come capita con certi single-end valvolari, anche a non farli clippare: gradevolissimi con due strumenti, benino con tre, disastro con compagini orchestrali numerose.
Imho, Luca
Ammetto che, se lo interpreto bene, rende l'idea. Certamente un rumore elevato non aiuta, ma la mia candidata preferita a disturbare il buio dello sfondo è la distorsione di intermodulazione.
Come capita con certi single-end valvolari, anche a non farli clippare: gradevolissimi con due strumenti, benino con tre, disastro con compagini orchestrali numerose.
Imho, Luca
Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
per me la velocità è anche quella caratteristica che i migliori impianti hanno, cioè la capacità di micromodulare grandi quantità di dettagli, variazioni timbriche e dinamiche ma nei dettagli più minuti, quella caratteristica che da il colore , la rugosità, il materiale....
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Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
Post interessante Luca, la questione incentrata sul rumore la vedrei decisiva, mentre non comprendo il nesso dell'ipotesi della distorsione da intermodulazione... avresti qualche chiarimento da darci?lucaesse ha scritto: ↑giovedì 17 novembre 2022, 11:49ciao forumers, se uso "nero infrastrumentale" mi scatta l'allarme e mi autoprescrivo gli esami del sangue, per controllare che la audiofilinasi non sia troppo alta (o troppo bassa).
Ammetto che, se lo interpreto bene, rende l'idea. Certamente un rumore elevato non aiuta, ma la mia candidata preferita a disturbare il buio dello sfondo è la distorsione di intermodulazione.
Come capita con certi single-end valvolari, anche a non farli clippare: gradevolissimi con due strumenti, benino con tre, disastro con compagini orchestrali numerose.
Imho, Luca
100% d'accordo sull'opinione sui single-ended.
Ti confesso che non ho capito per nulla del post di Fabrizio. Non (mi) è per nulla chiaro quel che ha scritto. Non capisco cosa si deve guardare in quei grafici.
Per me quindi resta tutto da spiegare
Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
Ciao Aldusmanutius, sono con il cell. Per scrivere decentemente mi servirebbe una tastiera e per rispondere passabilmente dovrei ripassare alcune cose.
Ma sarebbe comunque risposta non adeguata: sul rapporto tra distorsioni di vario tipo e ascolto il dibattito è aperto da una vita e non si vede nessuna idea di convergenza tra opinioni diverse.
Se un apparecchio, facciamo un altoparlante, non è lineare rispetto all'ampiezza dello stimolo (ok è scritto da schifo, lo so. E ci sono anche altre distorsioni) si avrà sia distorsione armonica che di intermodulazione.
Se, particolarmente con programmi semplici, anche un tasso rilevante di distorsione armonica non è avvertibile, quella da intermodulazione è molto poco tollerabile. Produce frequenze scorrelate dal segnale originale, mascheramento zero.
Con un programma appena complesso, se il sistema intermodula un po' oltre alla musica produce un bel tappeto di frequenze "a caso" ma precise. Molto ma molto peggio del rumore termico.
Luca
P. S. Ovviamente non non c'è nulla di casuale nei prodotti di intermodulazione, ma su forum libero i patiti di tecnica capiscono il tentativo di rendere l'idea in modo semplice. Mi scuso comunque per la banalizzazione.
Ma sarebbe comunque risposta non adeguata: sul rapporto tra distorsioni di vario tipo e ascolto il dibattito è aperto da una vita e non si vede nessuna idea di convergenza tra opinioni diverse.
Se un apparecchio, facciamo un altoparlante, non è lineare rispetto all'ampiezza dello stimolo (ok è scritto da schifo, lo so. E ci sono anche altre distorsioni) si avrà sia distorsione armonica che di intermodulazione.
Se, particolarmente con programmi semplici, anche un tasso rilevante di distorsione armonica non è avvertibile, quella da intermodulazione è molto poco tollerabile. Produce frequenze scorrelate dal segnale originale, mascheramento zero.
Con un programma appena complesso, se il sistema intermodula un po' oltre alla musica produce un bel tappeto di frequenze "a caso" ma precise. Molto ma molto peggio del rumore termico.
Luca
P. S. Ovviamente non non c'è nulla di casuale nei prodotti di intermodulazione, ma su forum libero i patiti di tecnica capiscono il tentativo di rendere l'idea in modo semplice. Mi scuso comunque per la banalizzazione.
Re: Nero infrastrumentale, spiegato e misurato
Per fare una prova di intermodulazione in maniera veloce senza strumenti di misura, ascoltate la soundtrack K-PAX. Quando c'è il leggero pianoforte con violini e poi subentra una potente linea di basso, alzate bene il volume... Sappiatemi dire.
(L'idea o metodo non è mio).
(L'idea o metodo non è mio).