Lincetto vs diffusori per petrolieri

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Moderatore: F.Calabrese

dB_78
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Re: Lincetto vs diffusori per petrolieri

Messaggio da dB_78 » venerdì 25 novembre 2022, 17:10

aldusmanutius ha scritto:
giovedì 24 novembre 2022, 21:03

...resto scettico sull'effettiva udibilità di quella che chiamate "voragine" all'ascolto in gamma bassa.
in quella regione l'orecchio è massivamente più tollerante e incapace di discernere equilibrio di risposta e così anche distorsione, cosa che in gamma media e alta diventa viceversa molto meno sopportata.
E poi non comprendo una cosa... quello che volete è una risposta tirata col righello? È opinione di qualunque studioso di audio (anche in AES immagino) che andrebbe calante di un tot per ogni ottava.
Grazie a te Marco che mi hai dato una scusa per giocare con il calcolatore excel, i grafici sopra sono le variazioni nella risposta previsti rispetto al collocamento in ambiente e la posizione di ascolto.

La effettiva udibilità della cancellazione staccando le casse dal muro, per me, è assolutamente presente, soprattutto alzando il volume o non abitando in una casa da sceicchi (ambiente più piccolo).
Però a tutto ci si abitua, io come appassionato e non solo (programmazione synth e drumloop per diversi producer) sono cresciuto negli studi di registrazione per lo più votati alla musica elettronica, prima ho fatto esperienze live come bassista in un gruppo grunge e prima ancora suonavo il clarinetto nell'orchestra della scuola, tutto tranne il classico stereo (che a casa dei miei non c'era). Io ero abituato a monitor calibrati, cuffie o musica suonata dal vivo e posso dire che quando mi ha morso la tarantola dell'hifi, per un certo periodo sentivo i bassi strani (la maggior parte degli impianti sono, senza sub, con i diffusori a tutta gamma lontani dalle pareti), un po' molli, ma non mancanti, credevo però fosse dovuto alla mia inesperienza, anche perché, internet era all'inizio e sulle riviste leggevo giudizi puntualissimi e misure ineccepibili...
Circostanza ha voluto che più avanti mi sono riavvicinato come hobby a programmare un po' di musica elettronica e ho comprato delle cuffie molto serie, apriti cielo, bassi forti puliti e ben definiti, una goduria.
Da li ho iniziato a farmi diversi domande sul mondo dell'alta fedeltà, mettendo in discussione prima le mie convinzioni, poi quelle degli altri (senza mai litigare e con spirito curioso), poi ho trovato questo forum..

Comunque se hai piacere e vuoi fare una prova, scarica il calcolatore, è disponibile su diversi siti, puoi fare una ricerca con Wall bounce calculator 2D, e prova a simulare una stanza non da sceicco e vedrai che le cancellazioni maggiori saranno a 100hz circa (dove ci sono le prime armoniche delle note basse di diversi strumenti e percussioni), poi "alza il volume" mettendo -1 sulle caselle a 125Hz vedrai apparire la "voragine", stampa quel grafico e applica la curva di equalizzazione con un sound editor ad un brano che ti piace e conosci, carica una playlist con il brano originale e una con quello modificato, metti le cuffie, ascolta e confronta. Così, per valutare e farti una tua opinione.

La risposta dovrebbe sempre seguire la percezione delle varie frequenze da parte dell'apparato uditivo, quindi leggermente calante, mi scuso se il riferimento alla intrinseca risposta in salita di moltissimi diffusori e quindi alla possibile inutilità di dover equalizzare le enfatizzazioni ottenute con le casse poste a parete, possa aver generato l'equivoco.

Saluti
Daniele

lucaesse
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Re: Lincetto vs diffusori per petrolieri

Messaggio da lucaesse » lunedì 28 novembre 2022, 17:44

dB_78:
io come appassionato e non solo (programmazione synth e drumloop per diversi producer) sono cresciuto negli studi di registrazione per lo più votati alla musica elettronica, prima ho fatto esperienze live come bassista in un gruppo grunge e prima ancora suonavo il clarinetto nell'orchestra della scuola, tutto tranne il classico stereo
ciao dB_78, una esperienza veramente inusuale.

Chi si appassiona subito allo "stereo" interiorizza i difetti tipici della maggior parte degli impianti, non ci bada più o semplicemente li accetta come inevitabili. Una specie di alterazione auditiva che chiamerei "sindrome da musica riprodotta", nei casi peggiori può involvere nella "sindrome audiofila" spesso mortale. Almeno per il portafoglio.

Solo una pesante cura a base di musica live non amplificata può portare alla guarigione, ma pochi la fanno e in alcuni casi neppure questa risulta pienamente efficace.


I musicisti conoscono benissimo il suono vero, ma spessissimo usano quello riprodotto solo come promemoria: non hanno alcuna idea che si possa riprodurre l'aspetto emozionale della musica, quando riescono a riconoscere la melodia sono a posto così; normalissimo che ascoltino apparecchi audio generici di qualità imbarazzante. Roba che l'audiofilo nemmeno il giornale radio.

Unica cura possibile, stupirli con l'ascolto di un impianto di livello altissimo. Però è inutile: i soldi li investono nel loro strumento, mica nello stereo.


Il tuo percorso è più unico che raro e ti mette in posizione largamente privilegiata nel giudicare il risultato di un impianto.

E ci credo che i bassi degli impianti non ti quadravano: abituato al suono live e al suono riprodotto di sale di regia, dove il progetto riguarda l'insieme casse-ambiente non semplicemente gli speakers, i difetti sui bassi, comuni alla quasi totalità degli impianti, non li avevi mai ascoltati.

Grazie per la condivisione!


Luca

tola
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Re: Lincetto vs diffusori per petrolieri

Messaggio da tola » martedì 29 novembre 2022, 10:18

vero quanto detto dei musicisti, ne conosco che ascoltano con impianti miserevoli ma con un'attenzione maniacale. Hanno la musica in testa ed ascoltano un po come leggono lo spartito con in più i dati relativi all'interpretazione. si possono anche esaltare, ma è la qualità dell'interpretazione che cercano.

dB_78
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Re: Lincetto vs diffusori per petrolieri

Messaggio da dB_78 » martedì 29 novembre 2022, 22:59

lucaesse ha scritto:
lunedì 28 novembre 2022, 17:44

ciao dB_78, una esperienza veramente inusuale.

Chi si appassiona subito allo "stereo" interiorizza i difetti tipici della maggior parte degli impianti, non ci bada più o semplicemente li accetta come inevitabili. Una specie di alterazione auditiva che chiamerei "sindrome da musica riprodotta", nei casi peggiori può involvere nella "sindrome audiofila" spesso mortale. Almeno per il portafoglio.

Solo una pesante cura a base di musica live non amplificata può portare alla guarigione, ma pochi la fanno e in alcuni casi neppure questa risulta pienamente efficace.


I musicisti conoscono benissimo il suono vero, ma spessissimo usano quello riprodotto solo come promemoria: non hanno alcuna idea che si possa riprodurre l'aspetto emozionale della musica, quando riescono a riconoscere la melodia sono a posto così; normalissimo che ascoltino apparecchi audio generici di qualità imbarazzante. Roba che l'audiofilo nemmeno il giornale radio.

Unica cura possibile, stupirli con l'ascolto di un impianto di livello altissimo. Però è inutile: i soldi li investono nel loro strumento, mica nello stereo.


Il tuo percorso è più unico che raro e ti mette in posizione largamente privilegiata nel giudicare il risultato di un impianto.

E ci credo che i bassi degli impianti non ti quadravano: abituato al suono live e al suono riprodotto di sale di regia, dove il progetto riguarda l'insieme casse-ambiente non semplicemente gli speakers, i difetti sui bassi, comuni alla quasi totalità degli impianti, non li avevi mai ascoltati.

Grazie per la condivisione!


Luca
Parliamo di un percorso per la più gran parte amatoriale e ludico. Ricordo sempre cosa ha detto Angelo Branduardi a Giorgio Faletti: ci sono i musicisti e le persone musicali, ecco, senz'altro appartengo alla seconda categoria. Il musicista è un lavoro serissimo e sicuramente non il mio.
Solo per chiarire che il mio apprendere è stato forse inusuale ma sicuramente non privilegiato, non sono figlio dell'urgenza che subisce il vero artista, loro si, si immergono in mezza progressione armonica e ci chiudono il poema.
La curiosità per godere al meglio la musica mi spinge a studiare un po' la scienza che ne governa la produzione e riproduzione.
Ammiro veramente questo forum è sempre un gran piacere.
Saluti
Daniele

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Re: Lincetto vs diffusori per petrolieri

Messaggio da F.Calabrese » martedì 29 novembre 2022, 23:58

A proposito di Angelo Branduardi...

Vi racconto di un episodio vero quanto interessante.

Dovete sapere che i miei primissimi diffusori Pro li progettai proprio per il suo tour europeo, di fine anni '70. Erano delle scocche di monitor Martin, che originariamente montavano un woofer da 15"/30 cm. JBL ed un driver JBL da 1"/25mm con tromba e lente acustica.

La mia versione la vedete in foto, qui sotto: impiegava un woofer Gauss da 12"/32cm. con magnete in Alnico, un driver Electrovoice 1823M (Alnico anche lui) su tromba EV 8HD ed un tweeter EV ST-350a. Il filtro era a 24 dB/ottava, con una circuitazione particolarissima.

L'episodio accadde durante le prove: Angelo Branduardi chiamò il fonico (Spartero di Mattei) e gli segnalò che su uno dei due monitor che aveva davanti sentiva una distorsione quanto suonava alcune note (alte) con la sua chitarra acustica amplificata (Ovation, se ricordo bene).

Spartero ascoltò è non avvertì nulla di diverso tra i due monitor, per cui mi chiamò: ed anche io non avvertii nulla, all'ascolto. Ma Branduardi insisteva. Alle misure di risposta i due monitor erano assolutamente identici.

A questo punto sostituimmo il finale Peavey con un SAE 2400L e Branduardi ci disse che la differenza tra i due monitor si era attenuata. Ma noi non non avvertivamo comunque nulla, all'ascolto.

Fu la seconda sostituzione di finali (dal SAE 2400L al SAE 2600) a farmi capire cosa poteva essere... Infatti con il SAE 2600 la differenza tra i due monitor letteralmente scompariva.

A questo punto misurai l'impedenza e scoprii che il monitor "distorcente" aveva una diminuzione in gamma alta: appena un terzo di ottava in cui scendeva sui tre ohm (a 6300 Hz, se ricordo). L'altro monitor aveva un'impedenza più alta e regolare.

Aprimmo il monitor distorcente e scoprimmo che il ragazzo che lo aveva montato aveva invertito le resistenze dell'attenuatore del tweeter, creando appunto un buco nella curva di impedenza...

A questo punto riprendemmo le prove d'ascolto (con il finale Peavey e con il SAE 2400L) e finalmente sia io che il fonico avvertimmo distintamente quei brevi transienti distorti quando il musicista suonava quella corda...

In pratica erano le protezioni dei finali a scattare precocemente, per colpa del buco nella curva di impedenza.

Questa esperienza dimostra non solo che i musicisti possono avere un orecchio incredibilmente sensibile, ma anche che questa sensibilità può essere raggiunta anche da altri, ma solo concentrandosi su quel particolare "suono"... Un ascoltatore superficiale non avrebbe mai colto alcuna differenza tra i due monitor.


Saluti
F.C.

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dB_78
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Re: Lincetto vs diffusori per petrolieri

Messaggio da dB_78 » giovedì 8 dicembre 2022, 16:17

F.Calabrese ha scritto:
martedì 29 novembre 2022, 23:58
A proposito di Angelo Branduardi...

Vi racconto di un episodio vero quanto interessante.
Dalle interviste mi è sempre sembrato, in senso buono, una persona che pondera ogni sillaba. Non mi sorprende che abbia insistito.
L'ho sempre ammirato, spero che di persona sia come appare da fuori.
Grazie per averci raccontato questo episodio.
Saluti
Daniele

lucaesse
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Re: Lincetto vs diffusori per petrolieri

Messaggio da lucaesse » giovedì 8 dicembre 2022, 20:07

Nessuno considererebbe 3 Ohm un abisso, man che meno se limitati ad un terzo di ottava nella parte alta dello spettro. Invece...

I miei complimenti a Branduardi per l'orecchio; episodio molto interessante su lato tecnico.

Grazie!

Luca

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