Una riflessione sui riparatori...

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F.Calabrese
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Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da F.Calabrese » sabato 17 dicembre 2022, 15:50

Due giorni fa, al telefono con un amico appassionato, mi sono sentito raccontare le peripezie in cui è incorso, in più di un anno, per (NON) riuscire a farsi riparare un DAC.

Ieri ho letto questo commento, che centra lo stesso problema...
Forse e dico forse, a chi si trovasse nel dover riparare un proprio apparato, fare una ricerca e trovarsi uno che ti dice i punti deboli del tuo ampli o del tuo diffusore, che ha un laboratorio, beh….darebbe anche più fiducia di uno che incolpa bill gates del malfunzionamento di un sistema hifi….tanto per…

Già... un bel problema...! Per tre motivi almeno.

Il primo è che le competenze necessarie per capire come funzioni per davvero un'elettronica HiFi sono andate progressivamente rarefacendosi, da quando il gran numero di riparatori -specie quelli attivi nel settore Pro- è diminuito senza che nuove leve abbiano rimpiazzato le precedenti. Si tratta di un fenomeno logico, visto che il valore delle apparecchiature è inizialmente diminuito, per poi crollare letteralmente grazie al digitale ed al Made in China. Se un mixer o un registratore multipista degli anni '80 costavano centinaia di milioni di lire (per cui dovevano essere riparati), i corrispondenti digitali di oggi costano spesso talmente poco che si fa prima a comperarne uno nuovo, piuttosto che riparare il vecchio, se il problema non è proprio di quelli da due minuti e via.

Il secondo motivo sta nel fatto che gli schemi ormai scarseggiano, perché c'è in giro troppa monnezza scopiazzata... e chi copia non può di certo smascherarsi da solo, pubblicando lo schema...! Non solo, ma per gran parte dei devices digitali la sola informazione cui si può attingere è quella delle case costruttrici (i famosi "data sheet"), le quali si guardano bene dal parlare dei problemi e dalle criticità dei loro prodotti. E' dall'epoca degli operazionali che si parla di "oggetti perfetti", anche se ogni qualche anno esce fuori una nuova versione, che puntualmente risolve problemi di cui prima nessuno aveva nominato l'esistenza... che caso...!!! :lol:

Il terzo motivo è più complesso da spiegare, ma ci proverò. E' un problema culturale, più che tecnico, ed è anche economico.
Mettetevi nei panni di un tecnico veramente esperto, che viene contattato da un appassionato che ha problemi sul suo impianto.
Per esempio un appassionato che ha le sospensioni dei woofers sfarinate e vorrebbe farsele ribordare, o uno che voglia far ricappare il suo vecchio ampli valvolare...
Ebbene... il tecnico che ha VERE competenze in materia sa bene che l'esito finale dell'intervento sarà inevitabilmente negativo, perché l'appassionato CREDE che il suo apparecchi alla fine suonerà "come nuovo", ma quel "nuovo" che l'appassionato ha in mente è qualcosa che ha più il sapore della nostalgia che connotati tecnici reali.
Un tecnico serio dovrebbe spiegare questo all'appassionato e rifiutarsi di operare, ma perderebbe il cliente e farebbe parlar male di sé, in giro.
Un tecnico meno serio interverrà e si farà pagare, ma troverà il cliente inevitabilmente insoddisfatto e quindi raccoglierà anche lui pubblicità negativa, fino a perdere qualsiasi possibile cliente.
Potete giurarci che questo meccanismo di tecnici ne ha fatti fuori un battaglione... almeno... :lol: ----- :D ----- :o ----- 8-)


Saluti
F.C.

oscarsan
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da oscarsan » domenica 18 dicembre 2022, 10:15

F.Calabrese ha scritto:
sabato 17 dicembre 2022, 15:50
Due giorni fa, al telefono con un amico appassionato, mi sono sentito raccontare le peripezie in cui è incorso, in più di un anno, per (NON) riuscire a farsi riparare un DAC.

Ieri ho letto questo commento, che centra lo stesso problema...
Forse e dico forse, a chi si trovasse nel dover riparare un proprio apparato, fare una ricerca e trovarsi uno che ti dice i punti deboli del tuo ampli o del tuo diffusore, che ha un laboratorio, beh….darebbe anche più fiducia di uno che incolpa bill gates del malfunzionamento di un sistema hifi….tanto per…

Già... un bel problema...! Per tre motivi almeno.

Il primo è che le competenze necessarie per capire come funzioni per davvero un'elettronica HiFi sono andate progressivamente rarefacendosi, da quando il gran numero di riparatori -specie quelli attivi nel settore Pro- è diminuito senza che nuove leve abbiano rimpiazzato le precedenti. Si tratta di un fenomeno logico, visto che il valore delle apparecchiature è inizialmente diminuito, per poi crollare letteralmente grazie al digitale ed al Made in China. Se un mixer o un registratore multipista degli anni '80 costavano centinaia di milioni di lire (per cui dovevano essere riparati), i corrispondenti digitali di oggi costano spesso talmente poco che si fa prima a comperarne uno nuovo, piuttosto che riparare il vecchio, se il problema non è proprio di quelli da due minuti e via.

Il secondo motivo sta nel fatto che gli schemi ormai scarseggiano, perché c'è in giro troppa monnezza scopiazzata... e chi copia non può di certo smascherarsi da solo, pubblicando lo schema...! Non solo, ma per gran parte dei devices digitali la sola informazione cui si può attingere è quella delle case costruttrici (i famosi "data sheet"), le quali si guardano bene dal parlare dei problemi e dalle criticità dei loro prodotti. E' dall'epoca degli operazionali che si parla di "oggetti perfetti", anche se ogni qualche anno esce fuori una nuova versione, che puntualmente risolve problemi di cui prima nessuno aveva nominato l'esistenza... che caso...!!! :lol:

Il terzo motivo è più complesso da spiegare, ma ci proverò. E' un problema culturale, più che tecnico, ed è anche economico.
Mettetevi nei panni di un tecnico veramente esperto, che viene contattato da un appassionato che ha problemi sul suo impianto.
Per esempio un appassionato che ha le sospensioni dei woofers sfarinate e vorrebbe farsele ribordare, o uno che voglia far ricappare il suo vecchio ampli valvolare...
Ebbene... il tecnico che ha VERE competenze in materia sa bene che l'esito finale dell'intervento sarà inevitabilmente negativo, perché l'appassionato CREDE che il suo apparecchi alla fine suonerà "come nuovo", ma quel "nuovo" che l'appassionato ha in mente è qualcosa che ha più il sapore della nostalgia che connotati tecnici reali.
Un tecnico serio dovrebbe spiegare questo all'appassionato e rifiutarsi di operare, ma perderebbe il cliente e farebbe parlar male di sé, in giro.
Un tecnico meno serio interverrà e si farà pagare, ma troverà il cliente inevitabilmente insoddisfatto e quindi raccoglierà anche lui pubblicità negativa, fino a perdere qualsiasi possibile cliente.
Potete giurarci che questo meccanismo di tecnici ne ha fatti fuori un battaglione... almeno... :lol: ----- :D ----- :o ----- 8-)


Saluti
F.C.
Confermo. Santa verità.

bepi67
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da bepi67 » domenica 18 dicembre 2022, 12:17

Perché i DAC si guastano pure? :shock:

B67
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !

armandolaspatola
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da armandolaspatola » domenica 18 dicembre 2022, 12:45

bepi67 ha scritto:
domenica 18 dicembre 2022, 12:17
Perché i DAC si guastano pure? :shock:

B67
Ciao,
i dac si guastano pure !
Ho un dacmagic della Cambridge che dopo anni di onoratissimo servizio mi ha abbandonato, non si accende più, il servizio assistenza mi ha inviato gratuitamente l'alimentatore nuovo, ma il problema non è lì, ma dentro.
Ho anche un Cambridge dacmagic plus che inizia a dare noie, il potenziometro volume funziona quando vuole lui, e i classici led blu son quasi tutti morti, funziona ancora, ma mi aspetto che presto tiri fuori qualche altro problema.
Questa la mia esperienza negativa sui dac.
Saluti
Gabriele
De André - Un medico "e allora capii, fui costretto a capire, che fare il dottore è soltanto un mestiere, che la scienza non puoi regalarla alla gente se non vuoi ammalarti dell'identico male, se non vuoi che il sistema ti prenda per fame"

bepi67
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da bepi67 » domenica 18 dicembre 2022, 13:13

Sarà un problema del settore.
Passi per l'alimentatore che vabbè poverino deve sopportare quello che arriva dalla rete, e un alimentatore consumer resta sempre un alimentatore consumer, ma le elettroniche, oggettivamente per rompersi, mah.

B67
Sono solo un appassionato......di lavatrici sonore !

lucaesse
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da lucaesse » domenica 18 dicembre 2022, 21:27

Ciao Bepi67,

vero che spesso l'alimentatore è la prima vittima, ma di robe elettroniche che defungono me ne sono capitate. I primi che mi vengono in mente, tralascio le robette da poco:

TV philips, morto alimentatore pochi giorni dopo il termine dei due anni. L'assistenza ovviamente ha negato un intervento in garanzia e, addirittura, paventava l'impossibilità della riparazione. Per fortuna trovato ebay e sostituito in proprio. Però ora lo schermo comincia a non essere omogeneo e merita la sostituzione, ha 5 anni e non mi pare un gran risultato.

DVD player impazzito a 4 anni dall'acquisto (non un problema del gruppo ottico). Ho provato a chiedere per curiosità e ovviamente non era assistito. Un coso economico fortunatamente, non sono certissimo che avrebbe avuto sorte diversa nel caso fosse stato pure costoso.

PC tower sostituito ben due volte da nuovo. Due, azz! Almeno in garanzia, ma che traffico e tempo buttato. E avevano pure la faccia tosta di provare ad incolparmi: "non avrà mica installato linus, vero? Guardi che ce ne accorgiamo!" Ma se il guasto è hardware che ti frega cosa ci girava? Per fortuna non avevo toccato nulla, se il software aveva spento la ventola della cpu è rimasto un problema loro.

Frigo con congelatore combinato, compressori perfettamente funzionanti, meccanicamente intonso. La scheda di controllo, già sostituita più volte, è appena deragliata di nuovo e ciao ciao al congelatore. Pare che ormai sia di difficile reperibilità, l'assistenza ufficiale dice prodotto obsoleto. In pratica una scheda che dovrebbe costare pochi euro e che invece mi è già costata una discreta cifra, ora mi costringerà a buttare un apparecchio sano. Pure difficile da smaltire.


Purtroppo negli apparecchi complessi è spessissimo la meccanica che sopravvive all'elettronica. Per non parlare dell'obsolescenza ultrafast.

Dovessi comperare un'automobile ora non starei per nulla tranquillo, rimpinzate come sono di funzioni eletroniche tutte perfettamente in grado di bloccare la macchina. Un collega ha fatto il grande salto: full eletric. Inchiodata dopo tre settimane per guasto elettronico. Più di un mese per la riparazione, chiaro che si cambiano centraline in blocco e non si fa magazzino, si aspetta che arrivino dall'altro capo del mondo. Però disturbo minimo, gli hanno dato una bella sostitutiva. Ma un guasto così fuori garanzia è una potenziale terrificante rogna: è un attimo che ci sia da cambiare la "centralina tal dei tali", in blocco e, ovviamente, dal costo assurdo. Tanto alternativa non ce n'è, o pagare o buttare.


Luca

armandolaspatola
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da armandolaspatola » domenica 18 dicembre 2022, 23:04

lucaesse ha scritto:
domenica 18 dicembre 2022, 21:27


TV philips, morto alimentatore pochi giorni dopo il termine dei due anni. L'assistenza ovviamente ha negato un intervento in garanzia e, addirittura, paventava l'impossibilità della riparazione. Per fortuna trovato ebay e sostituito in proprio. Però ora lo schermo comincia a non essere omogeneo e merita la sostituzione, ha 5 anni e non mi pare un gran risultato.

.....


Luca
Stessa mia identica esperienza con tv Philips 55 (pensavo di aver fatto un affare, adesso è nel garage....)
De André - Un medico "e allora capii, fui costretto a capire, che fare il dottore è soltanto un mestiere, che la scienza non puoi regalarla alla gente se non vuoi ammalarti dell'identico male, se non vuoi che il sistema ti prenda per fame"

ciroschi
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da ciroschi » lunedì 19 dicembre 2022, 14:13

lucaesse ha scritto:
domenica 18 dicembre 2022, 21:27
Dovessi comperare un'automobile ora non starei per nulla tranquillo, rimpinzate come sono di funzioni eletroniche tutte perfettamente in grado di bloccare la macchina. Un collega ha fatto il grande salto: full eletric. Inchiodata dopo tre settimane per guasto elettronico. Più di un mese per la riparazione, chiaro che si cambiano centraline in blocco e non si fa magazzino, si aspetta che arrivino dall'altro capo del mondo. Però disturbo minimo, gli hanno dato una bella sostitutiva. Ma un guasto così fuori garanzia è una potenziale terrificante rogna: è un attimo che ci sia da cambiare la "centralina tal dei tali", in blocco e, ovviamente, dal costo assurdo. Tanto alternativa non ce n'è, o pagare o buttare.


Luca
Ciao Luca,
che fortuna la mia, anche l'auto è analogica. :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Saluti.
Ciro da Salerno, Regno delle 2 Sicilie o Magna Grecia.
Occhio non vede, orecchio non ode. :P

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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da doc elektro » mercoledì 21 dicembre 2022, 6:30

da sperimentaore di elettronica e parzialmente riparatore mi sento tirato in causa e finora avete detto cose giuste.

-il complicarsi della materia....il suono per me è analogico ...punto. Non avrei cablato il 5.1 di casa mia con gli RG58 sulla parte audio se avessi dovuto accontentarmi di una fibra ottica o di un cavo digitale.

I dac a casa mia non entrano (a meno che non siano quelli montati sulle schede arcade,mi capitano anche quelle) come entrano sempre meno le asciugatrici,le lavatrici,le lavastoviglie e tutta quella robbaccia costruita per rompersi.

Ho un amico riparatore che quantifica sul 50% la possibilità di riparazione della roba che gli arriva (e lui fa anche il frigorista) a lui entra di tutto. Dal frigobar al jukebox.

- i componenti sempre più di cacca...Il motivo è subito spiegato.

Gli stessi omettini che producono l'ampli pro che costa pochissimo mettono in commercio sulla baja e oltre transistor e componenti di vera emme....fuori caratteristica....che non reggono le tensioni per cui sono previsti . E magari ....mi è già capitato ,transistor pilota di ultima generazione con una corrente di perdita peggiore del più schifoso cesso al germanio.

E anche quelli comprati "ufficiali" hanno una percentuale di sfigati mostruosa. Ritengo che abreve molti ampli illustri del passato,come mckintosh da 30 kg saranno irriparabili con transistor scadenti come quelli che si trovano.

Tanto è vero che oramai consiglio agli autocostruttori di usare solo circuiti integrati e finirla con i discreti. Perchè di fatto siamo tornati negli anni 70 dove i cantinari assemblavano le radio con i componenti di scarto. Perchè quello che viene commerciato oramai è quasi tutto scarto.
Se si guardano i siti di transistor falsi o contraffatti....sembra di essere tornati ai 2N3055 che reggevano 20 volt e poi andavano in corto.

Mi è capitato un das 3500 che bruciava i finali tutti i momenti anche dopo aver ricostruito e cambiato tutto. Alla fine ho dovuto costruire un generatore di corrente costante in grado di usare alte tensioni per provare i finali comprati nuovi.
Bè uno su tre di quelli comprati era fuori caratteristica. E dove sei vicino ai limiti muoiono senza se e senza ma.

E che dire di valvole fatte con materiali riciclati da qualche discarica che si esauriscono dopo 2 anni quando le philips o mullard duravano 20 anni...!

E probabilmente la fusione dell'albarry in prova è stata dovuta al fatto che da un ampli da 40W gli chiedevo 40W.

Ligabue diceva " non è tempo per noi" ma a me può anche andare bene. Ho messo le mani sul primo circuito elettronico nel 1984 ,primo ampli costruito (col TDA2003) due settimane dopo. Qualcosa ho fatto.

Ma i ragazzi di adesso? L'elettronica è un hobby bellissimo ed è stato rovinato da tutta questa gente con un portafoglio nel cervello.
Che senso ha farti le casse in casa da collegare all'autovox kobra quando il cinesino ti dà un sintoampli e due diffusore al prezzo dei soli componenti?
Col risultato che avranno tutti lo stesso suono (un tantinello chiuso a dire la verità),un banale bicono da 130 mm (mi raccomando...ciare non ho chi min) messo in una cassa grande e pilotato da un ancora più libero finalino,nel suo piccolo è tutta un altra cosa. Sopratutto come impatto emotivo.

Sto continuando a frequentare il mondo del giostrume solo perchè lì il suono è ancora abbastanza libero. Mummie a parte che al primo bicchiere che tintinna in casa chiamano la digos.

Personalmente non vedo chissà che futuro per quelli che vogliono fare qualcosa di più di "tachè la spinnha e struchè aun butun"..

In compenso sto iniziando a esplorare il mondo delle biciclette (peraltro sempre usate per risparmiare carburante da 5 anni a questa parte inoltre abbattono la panza e ti consentivano di girare senza museruola) allo scopo di svegliare la gente e stimolare il fai da te .

Avevo fatto questo articolo tempo fa...quando si doveva girare con il burqua di stato per quanto riguarda la componentistica sfigata.

https://docelektro.blogfree.net/?t=6217727#cut
lucaesse ha scritto:
domenica 18 dicembre 2022, 21:27
Ciao Bepi67,

Frigo con congelatore combinato, compressori perfettamente funzionanti, meccanicamente intonso. La scheda di controllo, già sostituita più volte, è appena deragliata di nuovo e ciao ciao al congelatore. Pare che ormai sia di difficile reperibilità, l'assistenza ufficiale dice prodotto obsoleto. In pratica una scheda che dovrebbe costare pochi euro e che invece mi è già costata una discreta cifra, ora mi costringerà a buttare un apparecchio sano. Pure difficile da smaltire.

Luca
fai come abbiamo fatto in un rsa dove tutti toccano tutto e anche dove non devono. Metti un comune termostato dietro di quelli a bulbo previsti per il congelatore che pilota il compressore. Un magnetotermico e una spina in più.
Con la parte sopravvissuta fai andare il motore del frigo,col termostato aggiunto prendendo corrente dalla seconda spina alimenti il compressore che solitamente lavora a 220 volt e la scheda fa solo da interruttore.
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

l_pisani_54
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Re: Una riflessione sui riparatori...

Messaggio da l_pisani_54 » venerdì 23 dicembre 2022, 10:54

Facci una serie di considerazioni sulla riparazione degli oggetti.
1) se un apparecchio costa molto poco da nuovo, diciamo 40 50 €, non vale neanche la pena provarci, perché si tratta di un oggetto con valore residuo di circa 20 €, e, ammesso di trovare un cristiano disposto a perderci tempo, almeno 10 € per capire cosa ha, bisogna darglieli, con il rischio che ti dica che non c'è niente da fare, o che la riparazione costa come ricomprarlo.
2) c'è poi il discorso dell'obsolescenza. Molti prodotti di oggi hanno prestazioni superiori a quelli di qualche anno fa e quindi non sempre conviene ripararli.
3) infine c'è il discorso della reperibilità dei ricambi. Se è sempre possibile trovare componenti semplici, tipo resistenze e condensatori, a volte non è possibile con i transistor, e la faccenda si può fare spinosa con componenti più complessi tipo integrati, che, se non sono disponibili non possono essere sostituiti con altro, a meno di stravolgere il circuito (e di essere in grado di farlo).

Volendo, tutto è riparabile, se si è disposti a spendere, vedi il caso delle automobili d'epoca, dove, per le parti non più reperibili, è sempre possibile trovare chi le ricostruisce, ma i costi salgono enormemente ed ha senso se il valore commerciale dell'oggetto è alto.
Leonardo

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