Teo Marini:
un partitore resistivo ben calcolato e costruito non dovrebbe dovrebbe arrecare alcun degrado al segnale...
Ciao Teo, se ben ben calcolato e ben costruito valgono le osservazioni che ha fatto Gigigi. Però ben calcolato e costruito, nonostante l'apparente banalità del partitore, non sempre è una condizione facile da raggiungere; sicuramente non è sempre rispettata.
Non a caso sugli attenuatori per realizzare il controllo di volume sono state prodotte innumerevoli dissertazioni. Aggiungere un partitore tra due apparecchi è generalmente possibile, ma occorre conoscere alcuni parametri. Impedenza d'uscita e di ingresso sono di solito disponibili. Invece l'effettiva capacità di erogare corrente e in quale modalità di funzionamento degli stadi di uscita, spesso no. La componente capacitiva era specificata per gli ingressi phono mm (e te credo) ma normalmente non se ne sa nulla. Alcuni apparecchi, pur avendo una impedenza di ingresso non bassa non ammettono di essere pilotati ad alta impedenza, quindi imporrebbero un partitore con valori molto bassi, difficile da pilotare.
A voler essere pignoli, l'unico modo affidabile di procedere è dimensionare il partitore conoscendo i circuiti tra cui è inserito. Servono gli schemi e cognizione di causa.
Per quanto possa essere utilizzato per migliorare il rumore di un impianto, di suo non può che aggiungerne; come ha ben spiegato Gigigi. Considera che se dopo il partitore c'è un cavo potrebbe - ma non sempre, in linea teorica - peggiorare la captazione di disturbi. La strada maestra sarebbe dimensionare correttamente il guadagno di tutti gli stadi, ma evidentemente uno non può farsi fare gli ampli custom.
Luca