Mai thread ebbe un titolo così azzeccato...
...ah...quindi il "rendimento" come prodotto della potenza di picco dell'amplificazione si ottiene con il decrescere del valore SPL in funzione della distanza dalla sorgente ?
Se scrivi "mentre le mie misure di Livello di Picco Lineare Massimo (se eseguite all'aperto) danno valori decrescenti di 6 dB per ogni raddoppio di distanza" cosa c'entra il rendimento ?
Io ho sempre saputo che il rendimento non è altro che l'efficienza, e questa stabilisce quanta energia serve per convertire la potenza elettrica dell'amplificatore in potenza acustica dell'altoparlante.
Ho sempre saputo che si stabilisce in valore percentuale %...non in livello di pressione sonora SPL.
Se tu scopri che in campo libero (essendo ideale in quanto non riverberato) la SPL decresce di 6 dB SPL ci siamo...ma efficienza/rendimento non nominarle in questo contesto poichè sono cose diverse.
A questo punto mi sembra molto piu semplice il nostro concetto piuttosto che il tuo, che mischi pere mele e granoturco.
Visto che proprio non riuscite a capirlo, provo a farvi un "esempio per bambini".
Diciamo che l'organizzatore di un concerto Rock affidi a due diversi progettisti (
non ingegneri...) il dimensionamento dell'impianto Audio necessario per sonorizzare uno stadio o un palasport. Chiamiamoli "A" e "B".
A)- Il progettista esperto avrà strumentazione di misura precisa,
che avrà già impiegato decine di volte, per cui disporrà di un ampio data-base con le risposte di vari tipi di diffusori, variamente combinati (affiancati, ritardati, ecc...). Soprattutto disporrà di risposte del campo diretto, a distanze congrue con le dimensioni degli eventuali array,
per una specifica tensione di pilotaggio, vale a dire per una potenza nominale sul carico costituito dall'impedenza media -o minima- del diffusore.
Il nostro "progettista A" stabilirà il Livello di Picco Lineare adeguato al tipo di evento musicale e si accerterà che quel valore sia praticabile -mediante l'impianto prescelto- anche nelle posizioni del pubblico più distanti dai diffusori.
E come effettuerà questo calcolo...? Semplice ! Partirà dall'efficienza media espressa in dB/1W/1m e vi sommerà il valore della potenza di Picco degli ampli, verificando se questa potenza di amplificazione è sufficiente ed anche se i diffusori scelti sono in grado di sopportarla affidabilmente. Successivamente affinerà l'analisi considerando la disposizione del pubblico, che potrebbe richiedere un numero multiplo di sezioni di impianto P.A., con coperture che possibilmente NON si sovrappongono. Per gli stadi considererà la propagazione in campo aperto (le riflessioni dalle coperture arrivano con grande ritardo e sono nocive, per cui vanno evitate). Nei palasport potrà tener conto della presenza di un forte campo riverberato, ma solo alle frequenze più basse e per le posizioni di pubblico più distanti (contare sul riverbero significa rinunciare alla nitidezza ed alla velocità del basso). Il nostro "progettista A" avrà comunque al suo attivo decine di sonorizzazioni, di qualsiasi tipo, per cui tenderà a sbagliare di pochissimo i suoi calcoli, ricordando che un errore per difetto è irrimediabile (e comporta potenziali danni all'impianto), mentre un errore per eccesso moltiplica inutilmente i costi per la produzione, che -giustamente- in futuro sceglierà un altro professionista.
B)- Ora però passiamo al secondo progettista, che è uno la cui esperienza non va oltre le cassettine da sistema compatto e pochi giocattoloni laccati, di tristissime prestazioni. La sua ditta avrà sicuramente strumenti fighissimi in laboratorio, ma state pur tranquilli che da lì non sono mai usciti.
Il nostro "progettista B", che in cuor suo si sente un gran figone, tipicamente non avrà la benché minima idea dei valori di Picco necessari per i vari tipi di eventi, perché appunto non li avrà mai misurati (e magari crede che basti analizzare numericamente un File rippato da CD...). A voi, lui non dirà nulla, ma il dimensionamento lo ricaverà dalle foto di impianti simili a quelli che (da progettista privo di fantasia) scopiazzerà.
Visto che di progettazione ne sa poco o niente, il nostro "progettista B" crederà che l'efficienza di trasduttori a tromba ed a radiazione diretta sia simile, al massimo influenzata dalla direttività... e per questo sceglierà diffusori che LUI crede efficienti, ma che nella realtà lo sono molto meno di quanto lui creda, perché la direttività interviene in modo graduale e poco studiato, nei sistemi a radiazione diretta. Ed anche quelle rarissime aziende che pubblicano dati sull'efficienza percentuale, lo fanno sempre usando il risultato della nota formuletta di Thiele, valida su campo emisferico, ma non certo con diffusori appesi e magari in array. Essendo totalmente inesperto in materia di trombe, il nostro "progettista B" tenderà ad impiegare decine, anzi centinaia di trasduttori, le cui emissioni si addizioneranno o cancelleranno tra loro in modo quasi casuale, a seconda delle dimensioni dell'array e della distanza tra i singoli trasduttori e gli ascoltatori (che non sono mai uno o due...).
Quanto alla potenza degli ampli, il nostro "progettista B" tenderà a considerare i valori RMS (come fece nientemeno che la Bose...
), dimensionando l'impianto con un margine di dinamica talmente ristretto da far lavorare tutti gli ampli al clipping o, come alternativa, con un bel compressore digitale tarato in modo di falciare la dinamica entro pochi deciBel oltre il livello medio.
In due parole: il saputello "progettista B" sbaglierà completamente i suoi calcoli e -per fortuna- sarà cacciato via al primo tentativo di presentarsi, finendo ad essere assunto come "magazziniere esperto", con uno stipendio adeguato alle sue competenze e mansioni tali per cui non può far danno.
Notate che -a tradire il "progettista B"- sono
TRE fattori fondamentali:
1)- La mancanza di esperienza su sistemi che non sono robetta domestica da due spicci.
2)- La mancanza di un curriculum di misure e relativo data-base.
3)- La cultura basata sulle formulette, lette sui testi scolastici ma mai verificate personalmente.
Anni fa un "progettista A" sfidò pubblicamente uno o più "progettisti B" a spiegare il perché la risposta di un diffusore in angolo non seguiva le previsioni a frequenze superiori a 150-180 Hz.
Ma non ottenne alcuna risposta... Ebbene... il caso di un grande impianto è simile a quello dell'angolo, laddove la presenza di altri diffusori affiancati imita il contribuito delle riflessioni dalle pareti dell'angolo.
Se non capite nemmeno questo... beh... avete un futuro con i diffusorini finti-americani... o roba simile, fino a che non si accorgono di quanto siete "diversamente competenti"...
- Altec_Challenger2.jpg (43.6 KiB) Visto 1393 volte
Salutoni
F.C.
P.S.:
Ma come si fa a scrivere che la potenza ( sonora in questo caso) decresce con la distanza?
Guarda che questa scemenza l'avete scritta o pensata solo voi...