Fullhorn non convenzionali

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Moderatore: F.Calabrese

lucadita
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Re: Fullhorn non convenzionali

Messaggio da lucadita » giovedì 4 gennaio 2024, 2:15

Grazie per la risposta. Per entry level, intendevo un oggetto ovviamente non ai prezzi dei Behringer o similari... intendo un oggetto dal costo diciamo di 1500Euro... e per la fascia subito dopo un qualche cosa sui 3000Euro. Secondo me potrebbero essere 2 fasce interessanti. (per l'utente sicuro, per un progettista non saprei e dipende tutto molto ovviamente dai numeri da produrre per dare un senso alla cosa)

Capisco benissimo il problema dell'efficienza e della dinamica... per l'efficienza basterebbe un "attenuatore", ma per la dinamica esiste qualche cosa per "tarparla"? :?: :? :shock: :roll:
(io ai tempi ho seguito il tuo ottimo consiglio sui Behringer VP1800 abbinati a diffusori pro efficienti e ho ottenuto ottimi risultati spendendo pochissimo (ma "studiando" un po')... gli stessi SUB prima, avevo provato ad abbinarli a delle vecchie B&W Tower ad e' stato un bagno di sangue... regolati i livelli mi sono ritrovato con i sub super dinamici e il mid delle B&W super moscio... ho parzialmente risolto il problema eliminando il crossover delle B&W, ma solo passando a diffusori piu' efficienti multiamplificandi passando per il DCX e seguendo gli innumerevoli consigli del forum ho scoperto un nuovo mondo e mi sono scrollato di dosso anni beata ignoranza audiofila...).
In effetti il problema della differenza di dinamica, limita di molto l'utilizzo di un tuo Sub in un impianto con diffusori 'normali'...

Se ci fosse un interesse per una cordata di SUB simile a quelli del del Poliedro, e' possibile conoscere una cifra indicativa per cui avrebbe per te senso progettarli e venderli e il numero minimo di sistemi da produrre?

Se sono inopportuno con queste domande, mi taccio. :oops:

Grazie
Luca

Francesco_p
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Re: Fullhorn non convenzionali

Messaggio da Francesco_p » giovedì 4 gennaio 2024, 7:32

Buongiorno Fabrizio,

bellissimo il famoso sub compatto ad alta efficienza da abbinare ai satelliti "piccoli", sicuramente da quello che si vede alle misure è un portento...lo definirei il sub ideale per quanto riguarda la forma e gli ingombri.
L'ideale chiaramente sarebbe poterne avere due uguali da piazzare in modo strategico nei confronti delle risonanze degli ambienti in gamma bassa.

Inoltre ho un paio di domande che magari potrebbero chiarire alcuni dubbi anche per gli altri:

- si parla di utlizzo ideale nel range dai 200 ai 400 hz abbinato ai satelliti compatti ma in base alla mia (modesta) esperienza se il sub (o i sub) sono disposti in giro nella stanza (sempre ovviamente in modo intelligente e strategico per le risonanze) e non invece in prossimità o sotto ai satelliti a formare un'ideale diffusore a 3 vie diciamo, già oltre i 160-180 hz i sub diventano alquanto localizzabili "visivamente" (inteso acusticamente) e disturbano alquanto l'immagine stereofonica, seppur restituiscano un punch fantastico che nessun satellite potrà mai dare...secondo me forse l'ideale sarebbe tenerli dai 120 ai 150hz massimo, intendo in abbinamento a satelliti compatti a radiazione diretta, quindi con gamma bassa diciamo quasi del tutto assente come è giusto che sia.

- non sarebbe ancora meglio disporre il sub in verticale con la bocca di uscita in basso per via della sua forma rettangolare? in modo tale da ottimizzarne totalmente l'apporto in decibel dovuto alla presenza della parete di fondo (pavimento).

Magari ho scritto delle banalità eh, ma mi chiedevo se anche queste due cose possano in qualche modo influenzarne poi la resa.

tola
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Re: Fullhorn non convenzionali

Messaggio da tola » giovedì 4 gennaio 2024, 20:59

Da un punto di vista commerciale invece penso che un sistema come Nessie o simile sempre disponibile ed ascoltandole sarebbe la soluzione migliore. (Ad una cifra paragonabile a Nessie o di poco superiore) Sarebbe sufficiente averne sempre uno in dimostrare. Il 99% delle persone hanno impianti infinitamente inferiori anche se enormemente più costosi. Chi punta più in alto opterà per sistemi custom.
Il problema principale è far muovere la gente per ascoltare con le poche orecchie.
Ho notato che pur essendomi mostrato disponibile a far sentire l’impianto in pochi mi hanno contattato (persone simpatiche si intende). Tutti si fanno dei preconcetti. molti pensano che questi impianti siano potenti ma rozzi, sarebbe importante sottolineare la raffinatezza del timbro al pari di dinamica e spl massimo 🙂

F.Calabrese
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Re: Fullhorn non convenzionali

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 5 gennaio 2024, 11:49

Francesco_p ha scritto:
giovedì 4 gennaio 2024, 7:32
...
- si parla di utlizzo ideale nel range dai 200 ai 400 hz abbinato ai satelliti compatti ma in base alla mia (modesta) esperienza se il sub (o i sub) sono disposti in giro nella stanza (sempre ovviamente in modo intelligente e strategico per le risonanze) e non invece in prossimità o sotto ai satelliti a formare un'ideale diffusore a 3 vie diciamo, già oltre i 160-180 hz i sub diventano alquanto localizzabili "visivamente" (inteso acusticamente) e disturbano alquanto l'immagine stereofonica...
Temo di essermi spiegato male. Il questi diffusori li chiamo Sub (a tromba) perché il loro utilizzo iniziale è stato quello di riprodurre la gamma bassa profonda del Poliedro, che aveva un medio-basso in grado di scendere fino a 90 Hz. A questa frequenza di taglio i Sub possono essere collocati anche a distanza e non influiscono minimamente sull'immagine stereo.

Diverso è il caso in cui si voglia sfruttare l'enorme efficienza di questi diffusori per farli salire fino a 3-400 Hz: qui è chiaro che devono essere collocati uno a destra ed uno a sinistra, come diffusori convenzionali. In questo caso è quasi sempre necessario disporre di un terzo esemplare, da collocare p.es. vicino all'ascoltatore, per ridurre al minimo l'eccitazione delle risonanze dell'ambiente. Questa tecnica non l'ho inventata io, ma il forumer Queledsasol, cui va la doverosa riconoscenza per il geniale intuito.

Segue
F.C.

F.Calabrese
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Re: Fullhorn non convenzionali

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 5 gennaio 2024, 12:01

lucadita ha scritto:
giovedì 4 gennaio 2024, 2:15
Grazie per la risposta. Per entry level, intendevo un oggetto ovviamente non ai prezzi dei Behringer o similari... intendo un oggetto dal costo diciamo di 1500Euro... e per la fascia subito dopo un qualche cosa sui 3000Euro. Secondo me potrebbero essere 2 fasce interessanti. (per l'utente sicuro, per un progettista non saprei e dipende tutto molto ovviamente dai numeri da produrre per dare un senso alla cosa)
(...)
Se ci fosse un interesse per una cordata di SUB simile a quelli del del Poliedro, e' possibile conoscere una cifra indicativa per cui avrebbe per te senso progettarli e venderli e il numero minimo di sistemi da produrre?...
Come accennavo, si tratta di un bel problema, perché io seguo da sempre (dalla fine degli anni '70) una politica di prezzi che è RISPETTOSA nei confronti di tutti i miei clienti, passati, presenti e futuri.
Se io vendessi come pezzo separato un Sub che fa normalmente parte di un impianto da ventimila Euro, creerei imbarazzo in quei clienti che hanno acquistato l'impianto completo, e vedrebbero lo stesso componente magari nell'impianto di un autocostruttore o accroccatore, che sopra ci abbina magari delle vetuste cornucopie WE... Ovviamente l'impianto dell'accroccatore NON suonerebbe, ma il giudizio negativo finirebbe per cadere anche sul mio Sub, squalificandolo.

E poi... a quale cifra dovrei vendere questi Sub...? In fondo, se sono migliori rispetto a quel che si trova in commercio a cifre assurde... per quale motivo io dovrei squalificarli svendendoli...? Avete mai visto quanto costa un Sub della Magico...???

Infine un problema tecnico: in tutti i miei diffusori io da anni impiego tecniche sofisticate di interfacciamento, che sono poi quelle che permettono di ottenere l'estrema nitidezza e mancanza di distorsione che in tanti riferiscono. Ovviamente queste tecniche hanno un valore, che è facile incorporare in un impianto completo, ma non di certo in un singolo prodotto. L'interfacciamento infatti varia a seconda del tipo di impiego e delle frequenze di taglio.

In tutti i casi, la soluzione migliore è SEMPRE quella di puntare ad un impianto completo: per esempio una nuova cordata per un sistema "tipo Nessie", con due vie e taglio passivo, al posto del monovia.


Saluti
F.C.

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