Dilettante allo sbaraglio, Audio Research EC-21
Inviato: sabato 2 marzo 2024, 19:12
trattasi di un cross-over elettronico della rinomatissima Audio Research, citato da Sanimai che lo usava a fine anni '80. Roba vintage, ma non certo dell'epoca pioneristica. Qui ne potete vedere lo schema e le info per l'utente:
https://www.arcdb.ws/Database/EC21/ARC_ ... s_list.pdf
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questo il solo schema elettrico, scusate la scarsa leggibilità:
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questa la discussione in cui si è finiti a parlare di multiamplificazione e di questo apparecchio:
https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=5&t=9861
Lo EC-21 mi ha lasciato piuttosto perplesso. Fosse la prima volta! Nel forum di diffusori e apparecchi vari che lasciano dubbiosi ne sono stati segnalati un sacco. Un mio esempio recente, se vi piace guardare gli schemi degli ampli:
https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... 10#p165514
Com'è possibile che un semplice appassionato (il dilettante del titolo) abbia a ridire sulla concezione di un apparecchio top di gamma, almeno all'epoca? Audio Research poi, mica un cantinaro qualunque, questi sono noti per i loro schemi super sofisticati? Purtroppo non è che i tecnici semplicemente progettino su un foglio bianco, la loro ispirazione deve essere il mercato, per interposizione dell'apposito uffico commerciale/marketing/promozione/pubblicità. Ogni tanto ne sono vittime.
Perplessità circa lo EC-21:
. la scelta delle frequenze di taglio è effettuata sostituendo dei condensatori. Scomodo ma efficace, l'alternativa di variare le resistenze del filtro con dei poteziometri è di fatto impraticabile e comunque troppo imprecisa; l'idea di selezionare i tagli con commutatori ancora meno fattibile in pratica.
Ma la scelta di proporre dei set di condensatori per tagli partendo da 62Hz, salendo sino a 1kHz a passi di una ottava è bizzarra. Come sarebbe possibile calibrare il filtro su un reale diffusore? Non c'è illustrato alcun metodo per calcolare i componenti per un taglio qualsiasi, intuisco che lo si possa richiedere alla ARC direttamente. Comodo poi aggiustare il tiro con prove pratiche! Come si figuravano l'utilizzo concreto di questo apparecchio?
. Il filtro passa basso può avere pendenza di 6 o 18 dB/oct., il passa alto solo di 6dB. Non molto versatile! Perché? Il dubbio che la scelta sia stata imposta dalla volontà di contenere il costo dell'elettronica è notevole.
. l'unico impiego pratico generico, a parte casi particolari fortunati, è accoppiare due sub a dei satelliti. Il filtraggio blando dei satelliti era molto in voga e considerto molto audiofilo. A volte addiritura omesso per non rovinare il suono dei diffusori principali. A questo punto date un'occhiata allo schema: vi state comperando un costoso x-over a valvole per filtrare il sub, il filtro dei satelliti consiste in un semplice condensatore. Per una filtratura così vi basta chiedere ad un tecnico di piazzarlo direttamente dentro il finale, 'sto condensatorino. Costo minimo ed è pure una posizione più corretta tecnicamente. Un interrutore per mettere in mono le uscite bassi ci sarebbe stato molto bene.
Posto che uno ci tenga ad avere un filtro "high definition" per filtrare i sub, questo stadio valvolare è davvero il top?
All'ingresso il segnale viene dosato da un potenziometro da 100KOhm, poi attraversa tre resistenze in serie da 77K, 100k, 100k. Concediamo pure che se filtrate ripido un sub il problema fruscio non è pressante, ma a chiunque stia a cuore la riduzione del rumore termico gli prende un sintomo! Sembra di essere tornati ai pot di volume da 500kOhm...
Se la sorgente ha una bassa impedenza, tra la regolazione full gas e -6dB ci ballano 25KOhm che si mettono in serie alla prima resistenza, con alterazione sicura, anche se modesta del taglio. Non entusiasmante. Se non pilotate un sub ma un mid-wf tagliato a 6dB/oct. il problema fruscio potrebbe essere concreto.
la parte attiva è composta da due stadi di guadagno in cascata seguiti da un inseguitore catodico. Nulla da eccepire sullo schema, ci mancherebbe, ma l'adozione della ECC83 persino nell'inseguitore di uscita non entusiasma. Questa valvola ha un fattore di amplificazione molto alto, ottenuto però grazie ad una resistenza anodica elevata. Non abbonda in fatto di transconduttanza e non è adatta a fornire corrente. In questo le ECC81, ECC82 e la E88CC, per stare sui classici, sono migliori e sicuramente più adatte allo stadio di uscita.
Posso dire una bestialità? Secondo me, almeno quando si tratti di filtrare i sub, fare questo filtro con i banalissimi TL071, magari seguiti da un BJT sull'uscita, sarebbe stato più efficace. Non foss'altro che si sarebbe potuto mettere un bel buffer in ingresso e abbattuto i valori delle resistenze sul percorso di segnale.
Il filtro non mi convince completamente se deve trattare la gamma media, ok le valvole ma per usarle si sono fatti dei compromessi eccessivi; mi pare inutilmente sofisticato se deve passare solo il sub-wf.
I filamenti sono alimentati in alternata, in un apparecchio di pregio mi sarei apettato in continua, l'alimentatore in CC rischia di generare disturbi se realizzato in economia. Il muting realizzato con una resistenza variabile fotosensibile in serie all'uscita non mi entusiasma, ma questa è pura teoria.
Valeva la pena negli anni '80? Fate voi, però a me sembra poco utilizzabile in multiamplificazioni ben studiate. Ora l'ho visto proposto usato a prezzi vicini ai 1500euro, francamente un'assurdità.
Luca
https://www.arcdb.ws/Database/EC21/ARC_ ... s_list.pdf
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questo il solo schema elettrico, scusate la scarsa leggibilità:
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questa la discussione in cui si è finiti a parlare di multiamplificazione e di questo apparecchio:
https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... f=5&t=9861
Lo EC-21 mi ha lasciato piuttosto perplesso. Fosse la prima volta! Nel forum di diffusori e apparecchi vari che lasciano dubbiosi ne sono stati segnalati un sacco. Un mio esempio recente, se vi piace guardare gli schemi degli ampli:
https://www.hifi-forumlibero.it/phpBB3/ ... 10#p165514
Com'è possibile che un semplice appassionato (il dilettante del titolo) abbia a ridire sulla concezione di un apparecchio top di gamma, almeno all'epoca? Audio Research poi, mica un cantinaro qualunque, questi sono noti per i loro schemi super sofisticati? Purtroppo non è che i tecnici semplicemente progettino su un foglio bianco, la loro ispirazione deve essere il mercato, per interposizione dell'apposito uffico commerciale/marketing/promozione/pubblicità. Ogni tanto ne sono vittime.
Perplessità circa lo EC-21:
. la scelta delle frequenze di taglio è effettuata sostituendo dei condensatori. Scomodo ma efficace, l'alternativa di variare le resistenze del filtro con dei poteziometri è di fatto impraticabile e comunque troppo imprecisa; l'idea di selezionare i tagli con commutatori ancora meno fattibile in pratica.
Ma la scelta di proporre dei set di condensatori per tagli partendo da 62Hz, salendo sino a 1kHz a passi di una ottava è bizzarra. Come sarebbe possibile calibrare il filtro su un reale diffusore? Non c'è illustrato alcun metodo per calcolare i componenti per un taglio qualsiasi, intuisco che lo si possa richiedere alla ARC direttamente. Comodo poi aggiustare il tiro con prove pratiche! Come si figuravano l'utilizzo concreto di questo apparecchio?
. Il filtro passa basso può avere pendenza di 6 o 18 dB/oct., il passa alto solo di 6dB. Non molto versatile! Perché? Il dubbio che la scelta sia stata imposta dalla volontà di contenere il costo dell'elettronica è notevole.
. l'unico impiego pratico generico, a parte casi particolari fortunati, è accoppiare due sub a dei satelliti. Il filtraggio blando dei satelliti era molto in voga e considerto molto audiofilo. A volte addiritura omesso per non rovinare il suono dei diffusori principali. A questo punto date un'occhiata allo schema: vi state comperando un costoso x-over a valvole per filtrare il sub, il filtro dei satelliti consiste in un semplice condensatore. Per una filtratura così vi basta chiedere ad un tecnico di piazzarlo direttamente dentro il finale, 'sto condensatorino. Costo minimo ed è pure una posizione più corretta tecnicamente. Un interrutore per mettere in mono le uscite bassi ci sarebbe stato molto bene.
Posto che uno ci tenga ad avere un filtro "high definition" per filtrare i sub, questo stadio valvolare è davvero il top?
All'ingresso il segnale viene dosato da un potenziometro da 100KOhm, poi attraversa tre resistenze in serie da 77K, 100k, 100k. Concediamo pure che se filtrate ripido un sub il problema fruscio non è pressante, ma a chiunque stia a cuore la riduzione del rumore termico gli prende un sintomo! Sembra di essere tornati ai pot di volume da 500kOhm...
Se la sorgente ha una bassa impedenza, tra la regolazione full gas e -6dB ci ballano 25KOhm che si mettono in serie alla prima resistenza, con alterazione sicura, anche se modesta del taglio. Non entusiasmante. Se non pilotate un sub ma un mid-wf tagliato a 6dB/oct. il problema fruscio potrebbe essere concreto.
la parte attiva è composta da due stadi di guadagno in cascata seguiti da un inseguitore catodico. Nulla da eccepire sullo schema, ci mancherebbe, ma l'adozione della ECC83 persino nell'inseguitore di uscita non entusiasma. Questa valvola ha un fattore di amplificazione molto alto, ottenuto però grazie ad una resistenza anodica elevata. Non abbonda in fatto di transconduttanza e non è adatta a fornire corrente. In questo le ECC81, ECC82 e la E88CC, per stare sui classici, sono migliori e sicuramente più adatte allo stadio di uscita.
Posso dire una bestialità? Secondo me, almeno quando si tratti di filtrare i sub, fare questo filtro con i banalissimi TL071, magari seguiti da un BJT sull'uscita, sarebbe stato più efficace. Non foss'altro che si sarebbe potuto mettere un bel buffer in ingresso e abbattuto i valori delle resistenze sul percorso di segnale.
Il filtro non mi convince completamente se deve trattare la gamma media, ok le valvole ma per usarle si sono fatti dei compromessi eccessivi; mi pare inutilmente sofisticato se deve passare solo il sub-wf.
I filamenti sono alimentati in alternata, in un apparecchio di pregio mi sarei apettato in continua, l'alimentatore in CC rischia di generare disturbi se realizzato in economia. Il muting realizzato con una resistenza variabile fotosensibile in serie all'uscita non mi entusiasma, ma questa è pura teoria.
Valeva la pena negli anni '80? Fate voi, però a me sembra poco utilizzabile in multiamplificazioni ben studiate. Ora l'ho visto proposto usato a prezzi vicini ai 1500euro, francamente un'assurdità.
Luca