Come le meduse... HiFi (ed Hi-End) come per l'Audio Pro

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Come le meduse... HiFi (ed Hi-End) come per l'Audio Pro

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 22 marzo 2024, 11:33

Le meduse sono la dimostrazione del fatto che si può vivere e prosperare anche senza avere un cervello.

Tra noi umani è invece diffusa l'aspirazione a poter far a meno di impiegarlo -il cervello- ed in effetti sono esistiti ed esistono tuttora molti esempi di come in alcuni settori anche tecnologici si sia potuti andare avanti facendo il più possibile a meno di ragionare e di applicare cultura tecnica e fantasia progettuale.

Raccontare quel che è avvenuto in campo HiFi, e specialmente nell'Hi-End, potrebbe suscitare le ire di tanti portatori di enormi code di paglia, per cui proporrò di esaminare insieme quel che è accaduto nel campo dell'Audio Professionale, che nella sostanza è qualcosa di assai simile.

Negli ultimi post troverete il raffronto preciso.

Buona lettura e buon divertimento !

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Re: Impianti da stadio e Hi-End: un aspetto in comune

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 22 marzo 2024, 11:40

Incominciamo con una evento storico: il concerto dei Beatles nello Shea Stadium, in USA.

Se osservate con attenzione la foto, vedrete che "l'impianto audio" (che d'ora in avanti chiameremo P.A.) è risicatissimo: qualche cassa da cinema, oltre alle solite testate a valvole dei musicisti. Il vero supporto lo davano i megafoni dello stadio, con una qualità ed una dinamica che lascio alla vostra immaginazione...

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Beatles_at_Shea_ST_1965.jpg
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In sintesi: gli organizzatori vennero colti impreparati e raccattarono qui e là quel che poteva servire allo scopo. Eravamo nel 1965, però...


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Re: Impianti da stadio e Hi-End: un aspetto in comune

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 22 marzo 2024, 11:45

Dodici anni dopo, in occasione del tour dei Pink Floyd per The Wall la situazione era cambiata, ma non poi così tanto: come potete vedere, si impiegavano ancora cassoni da cinema (Altec) e trombe con drivers da 2". Vi lascio immaginare gli ingombri al trasporto e la relativa delicatezza di woofer e drivers.

Brit_Row.jpg
Brit_Row.jpg (1.44 MiB) Visto 1038 volte


Non solo... ma dovete pensare che tutte le trombe (ed i medio-bassi) andavano puntati diversamente a seconda dello stadio o palasport, vale a dire in funzione della posizione relativa di palco e pubblico. Quindi occorreva ragionare, ogni volta... :mrgreen:

Ho ascoltato quest'impianto e ricordo perfettamente l'omogeneità incredibile che otteneva nella WestfalenHalle di Dortmund.


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Re: Impianti da stadio e Hi-End: un aspetto in comune

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 22 marzo 2024, 11:53

In quegli anni anche io (ventenne) progettavo impianti da concerto, ma nella foto qui sotto vi mostrerò quello del più noto tra i progettisti dell'epoca: Dave Martin. Osservate le colonne di trombe (di seconda generazione...!!!), di medio-bassi (denominati "philishave" per la loro griglia curva) e trombe per i bassi... L'occasione è un concerto dei Dire Straits.

Dire Straits regiscene martin.jpg
Dire Straits regiscene martin.jpg (81.61 KiB) Visto 1040 volte

Ecco... siamo arrivati al punto in cui gli impianti erano diventati "intelligenti", vale a dire efficientissimi e pochissimo distorcenti... Ed anche facili da assemblare e persino (con qualche raffinatezza nella gestione dei canali) utilizzabili evitando tutti i difetti possibili.

Ma questo tipo di impianti (come anche i miei) è durato poco...


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Re: Impianti da stadio e Hi-End: un aspetto in comune

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 22 marzo 2024, 11:56

Cosa è accaduto...?

Ebbene... forse preoccupati per la concorrenza di tanti avventizi/scopiazzatori, i titolari delle società che noleggiavano questi impianti hanno deciso -TUTTI- di passare ad impianti sospesi, con i diffusori a grappolo, come i due che vedete in foto qui sotto...


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PalaEur+Compatto.jpg
PalaEur+Compatto.jpg (168.84 KiB) Visto 1042 volte


Ora pensateci per un attimo: ciascuno di questi diffusori ha dei woofer e delle trombette per alti affiancate, ma di ampia copertura. Quindi tutti i diffusori sovrappongono le loro emissioni per un vasto angolo (di solito almeno 90 gradi in orizzontale). E dunque agli spettatori arrivano le emissioni di ciascuna trombetta, temporalmente sfalsate per via del diverso percorso in aria. Il tutto crea un enorme effetto di filtraggio a pettine, che sottrae energia con le cancellazioni per controfase.


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Re: Impianti da stadio e Hi-End: un aspetto in comune

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 22 marzo 2024, 12:10

Che queste cancellazioni siano reali e non frutto della fantasia di qualche studioso lo dimostrano le misure pubblicate dai due capi-progettisti della JBL, nel 1990, vale a dire John Eargle e Mark Gander (vedi qui sotto). Dunque all'epoca era perfettamente noto che quella soluzione era tecnicamente sbagliata. Eppure TUTTI la adottarono.

Qui sotto vi riporto alcune curve di risposta -misurate da Eargle e Gander- prima con due diffusori...


Gander1.jpg
Gander1.jpg (585.69 KiB) Visto 1046 volte


E poi con un grappolo... Notate il gradino tra la gamma bassa e quella media ed alta, devastata dalle interazioni di fase.


Gander3-angled.jpg
Gander3-angled.jpg (356.58 KiB) Visto 1046 volte



Come potete vedere, è inutile orientare o disporre diversamente i diffusori... Il pastrocchio nelle emissioni è presente comunque, per via della sovrapposizione delle emissioni provenienti da punti diversi nello spazio.


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Re: Impianti da stadio e Hi-End: un aspetto in comune

Messaggio da F.Calabrese » venerdì 22 marzo 2024, 12:16

Tanto per completare l'excursus storico, ecco la "soluzione peggiore del male" che si è imposta agli inizi degli anni '90: i Line Array...

Modena_Park_IMP1.jpg
Modena_Park_IMP1.jpg (317.38 KiB) Visto 1049 volte

Qui abbiamo comunque centinaia di drivers disposti verticalmente, e COMUNQUE distanti tra di loro abbastanza da interferire producendo lo stesso tipo di cancellazioni presenti nei precedenti sistemi "compatti"... Come dimostra il disegno qui sotto... (notate le distanze sempre diverse)


Line Array delay.jpg
Line Array delay.jpg (51.37 KiB) Visto 1049 volte


Ecco... siamo arrivati alla conclusione logica per cui una configurazione SBAGLIATA può imporsi a livello planetario.


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Re: Impianti da stadio e Hi-End: un aspetto in comune

Messaggio da F.Calabrese » martedì 26 marzo 2024, 15:06

Ora passiamo alla similitudine con quel che è accaduto nel campo dell'audio domestico, più o meno negli stessi anni.

Anche qui avevamo studi pubblicati (p.es. da Roy Allison) che spiegavano l'errore tecnico consistente nel collocare i woofer lontano dalle pareti.

Però TUTTE le aziende, incluse quelle che progettavano e realizzavano i più costosi diffusori esistenti, adottarono la CONFIGURAZIONE SBAGLIATA, vale a dire quella dei "tower".

E' bastato tenere a bada la stampa tecnica di settore (con le leva dei contratti pubblicitari) per NON far sapere agli appassionati che i tower erano diffusori CONDANNATI a suonare male, anche perché una loro diversa collocazione in ambiente spostava le cancellazioni (in gamma bassa) a frequenze diverse, ma non poteva in alcun modo eliminarle.


Allison1974_Normal.jpg
Allison1974_Normal.jpg (197.54 KiB) Visto 1053 volte

Nel prossimo post tireremo le fila del nostro ragionamento.


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Re: Come le meduse... HiFi (ed Hi-End) come per l'Audio Pro

Messaggio da F.Calabrese » martedì 26 marzo 2024, 16:49

Ora pensateci: nel campo dell'Audio Professionale chi decide quale impianto noleggiare è di solito un fonico del massimo livello, che lavora con artisti famosi ed ha contatti con le società che noleggiano impianti (chiamate "Service"). Quindi personale altamente tecnico, che avrebbe potuto facilmente verificare quanto fossero sbagliate le due ultime configurazioni di impianto, eseguendo semplici misurazioni.

Ed invece abbiamo fonici che si sono messi a "spaccare il capello in quattro", equalizzando impianti la cui risposta era comunque diversa anche a pochi centimetri di distanza dal punto dove avevano collocato il microfono di misura. E se ne sono vantati in articoli ed interviste.

Ancora oggi esistono scuole per fonici in cui si insegna ad equalizzare impianti le cui configurazioni si dimostrano sbagliate già dal primo straccio di misura... Esattamente come nel mondo dell'Hi-End ci vuole un minuto per scoprire che il costosissimo diffusore/ciofegone da centinaia di migliaia di Euro ha un buco di un'ottava in gamma bassa, in qualsiasi ambiente lo si voglia collocare...

IN TUTTI E DUE I CASI (Audio-Pro ed Hi-End) VEDIAMO CERVELLI RIGOROSAMENTE E DELIBERATAMENTE SPENTI...

Ora però parliamo delle conseguenze, nei due settori.

Nel campo dell'Audio Pro i fonici, se avessero acceso il cervello, avrebbero potuto discutere con i migliori progettisti e capire i difetti dei sistemi compatti e dei Line Array. E risolvendo (cosa possibilissima) questi difetti, avrebbero ottenuto risultati decine di volte migliori, per centinaia di migliaia di spettatori paganti. Avrebbero avuto meno distorsione e persino un suono tridimensionale... mentre hanno lavorato per decenni in mono (con i Line Array dal 1992 al 2020 circa). I migliori risultati avrebbero di certo innalzato i loro compensi professionali ed avrebbero fatto risparmiare alle produzioni quei costi demenziali di sospensione a sbalzo... Per non parlare dei pericoli incorsi, talvolta con esiti disastrosi. I minori costi di sospensione avrebbero permesso di pagare meglio sia i materiali che i tecnici, innescando un ulteriore circuito virtuoso, con reali maggiori sofisticazioni ed ancora migliori risultati.

Nel capo dell'HiFi e dell'Hi-End lo spegnimento dei cervelli ha svincolato del tutto il rapporto tra prezzi e prestazioni, le quali ultime sono rimaste spesso ai livelli di decenni addietro, mentre ai prezzi si aggiungeva prima uno zero, poi due...
Anche qui gli appassionati interessati ai sistemi più sofisticati (ed in grado di acquistarli) avrebbero guadagnato moltissimo se solo avessero dedicato qualche ora a discutere con i migliori tecnici (quelli veri, non i bottegai che si atteggiano...) per capire se stavano compiendo errori tecnici nelle loro scelte...
Ne avrebbero guadagnato in impianti migliori e meno costosi, con prestazioni dinamiche ed in materia di distorsione anche dieci volte superiori rispetto a quelle degli impianti che si sono messi in casa negli ultimi trent'anni. E questo è facilmente dimostrabile, anche oggi, anzi soprattutto oggi.

Come potete vedere, ho abbozzato questo thread nella sezione riservata del Forum ed ho atteso parecchi giorni prima di renderlo pubblico: l'ho fatto per far scemare il clima di ostilità creatosi per aver impiegato l'aggettivo: "pollacchioni" per descrivere proprio quegli appassionati che hanno operato scelte costose quanto discutibili, a loro esclusivo danno.

Ora spero di aver reso meglio l'idea, con questo parallelo.

L'aspirazione a non volersi sforzare culturalmente ed intellettualmente è comprensibile, quando si parla -in fondo- di un hobby... Ma i costi che così si affrontano sono altissimi, anche e soprattutto in termini di prestazioni.


Saluti
F.C.

P.S.: I fonici e gli organizzatori di concerti che credevano di ridurre le spese, adottando prima i sistemi "compatti" e poi i Line Array, possono oggi fare i conti e possono finalmente rendersi conto di aver semplicemente avuto minori guadagni, avendo dirottato risorse in favore di chi noleggiava ed azionava gru e ponteggi. Geniali, vero...???

bobgraw
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Re: Come le meduse... HiFi (ed Hi-End) come per l'Audio Pro

Messaggio da bobgraw » martedì 26 marzo 2024, 17:28

F.Calabrese ha scritto:
venerdì 22 marzo 2024, 11:33

Raccontare quel che è avvenuto in campo HiFi, e specialmente nell'Hi-End, potrebbe suscitare le ire di tanti portatori di enormi code di paglia, per cui proporrò di esaminare insieme quel che è accaduto nel campo dell'Audio Professionale, che nella sostanza è qualcosa di assai simile.
Thread per chi già ti segue ormai chiarissimo. Che serva solo a dare la sveglia a tutti gli altri. Da applausi.

P.S.
Probabilmente ad ottobre andrò al Forum di Assago ad ascoltare Nick Cave: spero con tutte le mie forze di non trovarmi ancora di fronte ad un Line Array :(

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