Il segreto dell'impianto per Pavarotti

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F.Calabrese
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#11 Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 8 maggio 2024, 0:21

lucaesse ha scritto:
martedì 7 maggio 2024, 21:56
Mannaggia!
A chi lo dici...!!! :lol: --- :lol: --- :lol: --- :mrgreen:


Saluti
F.C.

oblomov
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#12 Messaggio da oblomov » martedì 14 maggio 2024, 0:10

F.C. è simil Tesla, per le capacità teoriche, che non Marconi. MA Marconi era scienziato-imprenditore super accorto. Come Edison che, poverino, morì senza sapere il mistero dell' AC di Tesla.
Comunque Marconi vendicò Meucci...cui Gates (!) ha riconosciuto l' invenzione del telefono che non brevettò per pura mancanza di (volgari) risorse.
Le pagine NON strappate della relazione del suo brevetto...riguardavano il "trasformatore di terra"...inventato venti anni dopo...che evidentemente NON capivano....
gli "agenti" della Bell Company...N.B. il professor Bell...era solo un "umile" ed ovviamente pagato...Professore...
Fortuna che F.C. si occupa di robe (!) audio...che non militari... ;)

F.Calabrese
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#13 Messaggio da F.Calabrese » martedì 14 maggio 2024, 0:58

oblomov ha scritto:
martedì 14 maggio 2024, 0:10
...
Fortuna che F.C. si occupa di robe (!) audio...che non militari... ;)
In questo Dave Martin mi ha dato una lezione indimenticabile ed imprescindibile: è morto e di lui non è mai stato trovato il corpo.

Il suo è il terzo caso dal 1600 in cui in Inghilterra si condanna un omicida senza che sia stato trovato il corpo della vittima.

Sono anni che penso a cosa ci sia dietro. Da brividi !

Saluti
F.C.

oblomov
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#14 Messaggio da oblomov » martedì 14 maggio 2024, 21:12

David Martin disappearance question
« on: October 20, 2007, 11:28:45 AM »

So I was talking with a friend the other night and Martin audio came up and he remembered ths story about David Martin. So I did a search and found some late nineties articles about Colin James and his daughter trying to clear him of the murder and the witness that came forward and said he was involved, knew where David's body was buried and that Colin was innocent. That's the last I could find about the subject. So, what ever happened in that case and where does it stand today?

...

David Martin is playing poker with Jimmy Hoffa, but I can't divulge where the game is.

https://forums.prosoundweb.com/index.php?topic=97787.0

amerigo_gozzi
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#15 Messaggio da amerigo_gozzi » venerdì 17 maggio 2024, 1:07

Lo so che sono OT, ma leggendo post come questo mi viene proprio voglia di chiedere a Fabrizio se ha voglia di raccontarci per filo e per segno come tutto è iniziato e come si è inserito in questo mondo. Ripeto lo so che sono OT, per cui cancellate pure il post se fastidioso. Però più o meno da quanto ho letto ho capito che o genitori di Fabrizio erano proprietari di un cinema, che lui aveva iniziato a studiare medicina, ma alla fine non son mai riuscito a capire cosa è che ha fatto scattare tutto questo interesse per l'audio in lui e co e questo si sia sviluppato.Non mi dilungo, forse non è neanche un argomento che arricchirebbe davvero il forum, ma a me piacerebbe leggere una biografia di questo tipo :lol:

F.Calabrese
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#16 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 17 maggio 2024, 11:06

amerigo_gozzi ha scritto:
venerdì 17 maggio 2024, 1:07
Lo so che sono OT, ma leggendo post come questo mi viene proprio voglia di chiedere a Fabrizio se ha voglia di raccontarci per filo e per segno come tutto è iniziato e come si è inserito in questo mondo. Ripeto lo so che sono OT, per cui cancellate pure il post se fastidioso. Però più o meno da quanto ho letto ho capito che o genitori di Fabrizio erano proprietari di un cinema, che lui aveva iniziato a studiare medicina, ma alla fine non son mai riuscito a capire cosa è che ha fatto scattare tutto questo interesse per l'audio in lui e co e questo si sia sviluppato. Non mi dilungo, forse non è neanche un argomento che arricchirebbe davvero il forum, ma a me piacerebbe leggere una biografia di questo tipo :lol:
Grazie di cuore per l'interesse...!

Mio padre era ufficiale di marina mercantile, radiotelegrafista dipendente direttamente da Marconi (dal 1923, quando ancora non si usavano le valvole...). Fu lui ad appassionarmi all'elettronica, lasciandomi smontare pezzo per pezzo almeno tre vecchie radio, con me che chiedevo a cosa servissero, ciascuno. La curiosità che me ne venne fu il motivo per cui -non appena possibile- divorai qualsiasi libro trovassi a tiro sull'argomento.

Mia madre era casalinga, ma sua sorella aveva un cinema, che io frequentavo d'estate esattamente come il bambino di Nuovo Cinema Paradiso, compresi gli spezzoni di pellicola che mi regalava il proiezionista.

A nove anni ero appassionatissimo di Chimica e mi ero fatto un piccolo laboratorio piegando almeno dieci metri di tubicini di vetro: mi sarebbe stato utile pochi anni dopo, quando passai alla Fotografia e mi divertii a preparare i bagni di sviluppo e fissaggio, provando sistematicamente nuove formule. Ricordo che imparai a fotografare a 12-13 anni, su una Zeiss Super Ikonta 533/16, a soffietto, vale a dire la fotocamera più lenta che si potesse immaginare. La Nikon l'ho avuta a 17 anni, regalata da mio zio ed acquistata -insieme- a Singapore.

A 14 anni -al Ginnasio- il mio compagno di banco mi mostrò con orgoglio i manuali d'uso del suo ampli Sansui AU555 e del piatto Pioneer, suscitando una nuova e definitiva mia passione per l'HiFi, che da allora non mia ha mai abbandonato (ora di anni ne ho quasi 67).

I miei non erano "ricchi". Mio padre -del 1906- era ragazzino negli anni della Prima Guerra Mondiale, mentre la Seconda Guerra se l'è fatta tutta, a bordo di varie navi, una delle quali affondata su una mina, un'altra sabotata con una mina, la terza mitragliata...e così via... uscendone vivo per puro miracolo. Lui era abituato alle spese "sane", per cui quando gli chiesi di comperarmi l'impianto stereo (volevo due Klipschorn...) mi rispose acquistando un compatto Philips GF-808, che è l'impianto che ho avuto in casa prima di avere il Mostro di Stereoplay. Ecco la sua foto...

Philips22GF808.jpg
Philips22GF808.jpg (51.99 KiB) Visto 352 volte

Visto che le Klipschorn mio padre non me le avrebbe mai comperate, mi sono messo in testa di progettarmele e realizzarmele da solo. I miei mi mandavano un mese d'estate ad Oxford, a studiare l'inglese... ed io invece mi catapultavo nelle biblioteche tecniche sia di Oxford che del Politecnico di Londa, spendendo metà di quel che avevo (poco...) per le fotocopie di tutti i capitoli sulle trombe dei manuali (Olson, Beranek, Kinsler & Frey...) e per le copie degli articoli di Webster, Salmon, Freehafer, Wente & Thuras... ma le cose più interessanti e comprensibili le trovai su Wireless World, le cui pubblicazioni iniziavano nientemeno che nel 1911...

Dopo due estati ad Oxford la mia documentazione era talmente interessante che venni presentato sia a Marino Mariani -direttore di Audiovisione- che a Paolo Nuti e Renato Giussani, del Gruppo Suono. Fu Nuti a farmi una specie di esamino, durante il quale risposi stendendo sul foglio tutta l'equazione che descriveva la risposta di una tromba, frequenza per frequenza. Era quella che impiegavo con la calcolatrice non programmabile Casio, per cui il "software" lo dovevo tenere a mente e sulle dita... Poi ricordo che ebbi una Texas Ti-58 (con la quale progettai il Mostro di Stereoplay) ed infine la Ti-59, a schede, con la quale calcolai le trombe dei miei primi impianti da concerto: Audiometric (con componenti Gauss) ed H.Q., con componenti JBL ed RCF.

Scrivendo per Stereoplay, in particolare per il supplemento Stereobest, ero stato infatti notato dal rappresentante della Electrovoice/Gauss per Roma, che mi aveva commissionato due diffusori per poter valutare le mie capacità. Io li avevo già pronti e tagliati, avendoli progettati per un amico, e non dovetti fare altro che avvitare ed incollare. Il risultato fu talmente positivo che quei diffusori me li sono ricomperati dall'amico e li ho mantenuti come il "primo dollaro di Paperone": sono quelli che io chiamo "i Ranocchi", e sono ancora imbattuti. Nel 2009 ricordo di averli attivati per uno dei due Impianti-Provocazione, quello a tromba, destando lo sgomento di quasi tutti i circa cento ascoltatori...

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Il resto è facile immaginarlo: abbandonai la facoltà di Medicina perché mio padre era morto ed occorreva che io lavorassi: ed all'epoca mi pagavano davvero moltissimo.

Saluti
F.C.

tola
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#17 Messaggio da tola » venerdì 17 maggio 2024, 13:45

questo ranocchio mi ha sempre incuriosito. ho sempre pensato che tu non lo avessi messo in vendita perché il profilo è relativamente semplice (la piega interna dalle foto però non si vede) e gli
scopiazzatori avrebbero imperato. certo che con un profilo del genere si possono ottenere prestazioni superiori a qualsiasi tromba di diffusori commerciali c'è da piangere

F.Calabrese
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#18 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 17 maggio 2024, 16:11

tola ha scritto:
venerdì 17 maggio 2024, 13:45
questo ranocchio mi ha sempre incuriosito. ho sempre pensato che tu non lo avessi messo in vendita perché il profilo è relativamente semplice (la piega interna dalle foto però non si vede) e gli
scopiazzatori avrebbero imperato. certo che con un profilo del genere si possono ottenere prestazioni superiori a qualsiasi tromba di diffusori commerciali c'è da piangere
In realtà non è affatto copiabile, per vari motivi.

Il vero motivo per cui non l'ho strombazzato ai quattro venti è che l'ho sempre tenuto da parte come "arma totale" per eventuali possibili confronti. Infatti è il basso a tromba che ha massacrato qualsiasi altro diffusore con cui io lo abbia confrontato. Solo il basso del FH "per Aleandro" se la cava alla pari, essendo progettato con più o meno gli stessi rapporti tra superfici di gola e di bocca, e con lo stesso accrescimento.

Io sono da sempre sostenitore della tesi che chi progetta e realizza debba essere soprattutto leale nei confronti del propri committenti e clienti.

Se dunque qualcuno mi volesse commissionare (come è accaduto...) un sistema che faccia a strisce quasi tutti quelli ascoltati alle mostre... beh... io l'ho fatto... con il sistema Nessie.

Chi volesse di più potrebbe chiedere il Poliedro o il Paragon, accettando una piccola spesa in più (meno di quella del classico "finale-bidone" da mezzo quintale).

E solo per chi volesse davvero far piangere gli invitati... beh... ecco l'"Aleandro" ed i "ranocchi"...!

Oggi come oggi due "ranocchi" necessiterebbero di un paio di Sub, magari configurati in modo di eliminare le risonanze basse dell'ambiente.

Mi piacerebbe tanto poter discutere con appassionati come Sanimai su questo livello di impianti... ma solo DOPO che abbiano ascoltato.


Saluti
F.C.
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amerigo_gozzi
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Re: Il segreto dell'impianto per Pavarotti

#19 Messaggio da amerigo_gozzi » sabato 18 maggio 2024, 1:15

Direi che la mia curiosità è stata davvero ripagata! Grazie Fabrizio, ma conoscere , sebbene e per sommi capi, la storia della passione delle persone che stanno dietro a certi progetti/prodotti/imprese, fa sembrare di conoscere meglio le persone stesse ed in più la tua direi che è una storia davvero interessante.. che potrebbe assomigliare per analogia a quella di altri personaggi, ad esempio dello sport, che hanno scritto pagine di storia.. grazie davvero

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