La massima presa per i fondelli

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Teo Marini
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Re: La massima presa per i fondelli

#51 Messaggio da Teo Marini » martedì 2 settembre 2014, 10:25

F.Calabrese ha scritto:Teo... ti confesso che da te non mi aspettavo queste parole... :cry:
...
A Teo Marini chiedo gentilmente di spiegare cosa fosse "non a punto" da meritare il suo silenzio...

Saluti
F.C.
Scusami eh!
Ma in questo nostro piccolo mondo isterico, dove il primo "cretinetti" si alza e spara le proprie sentenze a "pene di segugio", ti risenti se uno ha la modestia e l'onestà intellettuale di dire che non ritenere di avere sufficienti dati per esprimere un giudizio?

Evidentemente non ricordi bene tu, quella volta che venni a casa tua: dicesti che non avevi ancora perfettamente messo a punto la equalizzazione del tuo sistema e facesti diverse prove col DCX...

Da allora è passato molto tempo: posso avere ricordi un po' sbiaditi e confusi? :(

Ciao!

F.Calabrese
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Re: La massima presa per i fondelli

#52 Messaggio da F.Calabrese » mercoledì 14 dicembre 2016, 17:51

Riporto all'attenzione.

Mi raccomando: guardate bene le date...!

Saluti
F.C.

aldusmanutius
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Re: La massima presa per i fondelli

#53 Messaggio da aldusmanutius » martedì 27 dicembre 2016, 11:56

Ho letto tutto il thread. Confesso che ho avuto il manuale di Olson in gioventù, ma che l’avevo solo sfogliato distrattamente, mea culpa. Non ho mai letto quello di Beranek, doppia mea culpa.
Detto questo mi restano delle forti perplessità sulle convinzioni del direttore.
Trovo piuttosto fastidiosi gli speakers con la superficie frontale larga, le insopportabili lavatrici molto amate in questo forum. Quando persino uno con cui ho avuto altrove parecchi battibecchi (gpaudio94) afferma che “un baffle stretto per medio-alti fa sparire il diffusore e facilita la ricostruzione della scena virtuale sempre che si cerchi quel risultato” non posso che essere d’accordo; per me è uno dei 3 parametri fondamentali su cui baso la mia soddisfazione nella riproduzione.
Ritengo che il vero nodo della questione sia da ricercarsi nell’interazione di orecchio e occhio, con quella sorta di inganno psicoacustico che mi porta, se il diffusore ha una superficie frontale ridotta, a vedere, oltre che a sentire, una presentazione più credibile e coinvolgente del messaggio musicale. Credo che il successo dei diffusori “tower” sia ANCHE legato da questa caratteristica che oggettivamente è abbastanza costante nei prodotti sul mercato; non penso si tratti di un complotto mondiale ai danni di altre tipologie.
Ovviamente parlare di “scena virtuale” ha un senso quando si riproduce un evento live o in presa diretta, altrimenti, conoscendo le inevitabili e spesso aberranti manipolazioni in sede di missaggio, la cosa perde di significato filologico.

Leggo anche che lo stesso gpaudio94 parla di “scena fasulla che tanto piace agli audiofili”; ne sono consapevole dato che sono nella categoria; ma mi chiedo quale a questo punto sia quella “reale”.

Ho la sensazione che la dispersione massima a determinate frequenze, teoricamente evento ideale, non sia in fondo da ricercarsi come punto focale. Una volta superato un certo numero di gradi sufficiente (però non so determinare un dato) credo ci sia da lavorare su altre cose.
Ci sarebbe da sviscerare l’argomento della distanza dal punto di ascolto in funzione della direttività dello speaker ma anche altro probabilmente.
Che dire? Resterò con i miei speaker a baffle stretto, ciofegoni asfittici of course.
Marco

F.Calabrese
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Re: La massima presa per i fondelli

#54 Messaggio da F.Calabrese » martedì 27 dicembre 2016, 13:57

aldusmanutius ha scritto:Ho letto tutto il thread. Confesso che ho avuto il manuale di Olson in gioventù, ma che l’avevo solo sfogliato distrattamente, mea culpa. Non ho mai letto quello di Beranek, doppia mea culpa.
Detto questo mi restano delle forti perplessità sulle convinzioni del direttore.
Trovo piuttosto fastidiosi gli speakers con la superficie frontale larga, le insopportabili lavatrici molto amate in questo forum. Quando persino uno con cui ho avuto altrove parecchi battibecchi (gpaudio94) afferma che “un baffle stretto per medio-alti fa sparire il diffusore e facilita la ricostruzione della scena virtuale sempre che si cerchi quel risultato” non posso che essere d’accordo; per me è uno dei 3 parametri fondamentali su cui baso la mia soddisfazione nella riproduzione.
Ritengo che il vero nodo della questione sia da ricercarsi nell’interazione di orecchio e occhio, con quella sorta di inganno psicoacustico che mi porta, se il diffusore ha una superficie frontale ridotta, a vedere, oltre che a sentire, una presentazione più credibile e coinvolgente del messaggio musicale. Credo che il successo dei diffusori “tower” sia ANCHE legato da questa caratteristica che oggettivamente è abbastanza costante nei prodotti sul mercato; non penso si tratti di un complotto mondiale ai danni di altre tipologie.
Ovviamente parlare di “scena virtuale” ha un senso quando si riproduce un evento live o in presa diretta, altrimenti, conoscendo le inevitabili e spesso aberranti manipolazioni in sede di missaggio, la cosa perde di significato filologico.

Leggo anche che lo stesso gpaudio94 parla di “scena fasulla che tanto piace agli audiofili”; ne sono consapevole dato che sono nella categoria; ma mi chiedo quale a questo punto sia quella “reale”.

Ho la sensazione che la dispersione massima a determinate frequenze, teoricamente evento ideale, non sia in fondo da ricercarsi come punto focale. Una volta superato un certo numero di gradi sufficiente (però non so determinare un dato) credo ci sia da lavorare su altre cose.
Ci sarebbe da sviscerare l’argomento della distanza dal punto di ascolto in funzione della direttività dello speaker ma anche altro probabilmente.
Che dire? Resterò con i miei speaker a baffle stretto, ciofegoni asfittici of course.
Marco
Bellissimo post, il tuo... ma che tradisce il più grosso problema che affligge gli appassionati di Hi-Fi: la suggestione. Spiego meglio.

Se fosse vera la teoria che il baffle largo compromette l'immagine stereo... allora tutti i grandi sistemi di monitoraggio da Studio (Kinoshita, Augspurger, Genelec top di gamma...) dovrebbero essere inservibili al loro scopo... Ed invece è proprio con quei diffusori, collocati a filo parete, che si riescono a percepire le più minute sfumature sia timbriche che di immagine stereo.

La teoria in favore del baffle stretto è stata una banale bufala commerciale: lo so per averne vissuto la nascita quando scrivevo sulle riviste e frequentavo l'ambiente. La cosa nacque a seguito della moda dei minidiffusori, rispetto ai quali i "tower" non erano altro che una versione dotata di Sub incorporato e che fungeva da supporto. I minidiffusori avevano una buona immagine stereo solo grazie alla loro vicinanza all'ascoltatore, che riduceva i danni arrecati dalle prime riflessioni; il caricamento acustico alle basse frequenze non era un problema, visto che di basse frequenze i minidiffusori ne emettevano pochissime e mai profonde. Ma la massima parte degli appassionati che hanno in casa una coppia di "tower" non li ascolta di certo ad un metro di distanza o poco più...!

Se non credete a questa versione dei fatti, fate una semplice prova: piazzate due minidiffusori a tre metri di distanza ed ascoltate con attenzione: sentirete una pessima immagine stereo.

Infine un punto fondamentale: gran parte della sensazione dell'immagine stereo è data dalla suggestione e prodotta dall'ascoltatore. Ne volete una prova banale ? Provate ad ascoltare la stessa incisione ad occhi aperti e poi chiusi. o prima alla luce e poi al buio... Noterete che l'immagine stereo cambierà moltissimo.

Non solo... ma esistono una quindicina di diverse tecniche di registrazione stereofonica, ciascuna delle quali produce artefatti particolari, che la rendono spesso perfettamente riconoscibile. Ebbene... ve ne siete mai accorti...??? Se NO... pensateci... perché cercate la pagliuzza mentre avete un elefante davanti al naso.

Cose che capitano, in HiFi !

Saluti
F.C.

Michele
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Re: La massima presa per i fondelli

#55 Messaggio da Michele » mercoledì 28 dicembre 2016, 11:15

aldusmanutius ha scritto:Ho letto tutto il thread. Confesso che ho avuto il manuale di Olson in gioventù, ma che l’avevo solo sfogliato distrattamente, mea culpa. Non ho mai letto quello di Beranek, doppia mea culpa.
Detto questo mi restano delle forti perplessità sulle convinzioni del direttore.
Trovo piuttosto fastidiosi gli speakers con la superficie frontale larga, le insopportabili lavatrici molto amate in questo forum. Quando persino uno con cui ho avuto altrove parecchi battibecchi (gpaudio94) afferma che “un baffle stretto per medio-alti fa sparire il diffusore e facilita la ricostruzione della scena virtuale sempre che si cerchi quel risultato” non posso che essere d’accordo; per me è uno dei 3 parametri fondamentali su cui baso la mia soddisfazione nella riproduzione.
Ritengo che il vero nodo della questione sia da ricercarsi nell’interazione di orecchio e occhio, con quella sorta di inganno psicoacustico che mi porta, se il diffusore ha una superficie frontale ridotta, a vedere, oltre che a sentire, una presentazione più credibile e coinvolgente del messaggio musicale. Credo che il successo dei diffusori “tower” sia ANCHE legato da questa caratteristica che oggettivamente è abbastanza costante nei prodotti sul mercato; non penso si tratti di un complotto mondiale ai danni di altre tipologie.
Ovviamente parlare di “scena virtuale” ha un senso quando si riproduce un evento live o in presa diretta, altrimenti, conoscendo le inevitabili e spesso aberranti manipolazioni in sede di missaggio, la cosa perde di significato filologico.

Leggo anche che lo stesso gpaudio94 parla di “scena fasulla che tanto piace agli audiofili”; ne sono consapevole dato che sono nella categoria; ma mi chiedo quale a questo punto sia quella “reale”.

Ho la sensazione che la dispersione massima a determinate frequenze, teoricamente evento ideale, non sia in fondo da ricercarsi come punto focale. Una volta superato un certo numero di gradi sufficiente (però non so determinare un dato) credo ci sia da lavorare su altre cose.
Ci sarebbe da sviscerare l’argomento della distanza dal punto di ascolto in funzione della direttività dello speaker ma anche altro probabilmente.
Che dire? Resterò con i miei speaker a baffle stretto, ciofegoni asfittici of course.
Marco

Io continuo a pensare che l'immagine non sia uno dei parametri fondamentali di un impianto stereo.
L'esperienza mi dice che la migliore immagine non è assolutamente quella delle torrette, da Fabrizio l'immagine è sempre stata spettacolare con tutti gli impianti anche con i ranocchi, che sono larghi e poggiati al pavimento, ma il sistema che più ha stupito su questo parametro è il kit Pure con un frontale largo quanto tutta la libreria dell'enorme salone di Fabrizio......
Tutti questi impianti oltre a far sentire in modo chirurgico le differenze tra i vari dischi ascoltati fanno anche percepire le enormi variazioni di immagine nelle diverse registrazioni, quelle che non ne hanno assolutamente, quelle che fanno percepire ogni singolo esecutore posizionato nello spazio, quelle con tutti in fila fino ad arrivare alle spettacolari registrazioni di Violone che ti portano dentro le cattedrali e ti fanno sentire l'aria mossa dalle canne dell'organo.
Cosa facciamo? Ascoltiamo solo dischi audiofichi o di organo? Neanche Violone ascolta solo dischi fatti in chiesa con tecniche di ripresa ineccepibili......

Saluti
Michele

aldusmanutius
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Re: La massima presa per i fondelli

#56 Messaggio da aldusmanutius » mercoledì 28 dicembre 2016, 12:01

comprendo il tuo punto di vista Michele.
non parlo di "immagine" anche se ci comprendiamo benissimo sul significato; preferisco parlare di un modo di porgere la musica o di "presentazione" del messaggio musicale.
non a caso ritengo che sia solo una delle componenti centrali, e viene senz'altro dopo l'estensione in frequenza e l'escursione dinamica.

l'importante è non estremizzare la riproduzione di certi aspetti, altrimenti si perde il fine di godersi la musica che più ci piace.

a tutt'oggi non ho ancora trovato una lavatrice riprodurre credibilmente (per le mie orecchie) un fronte sonoro; sin dai tempi che qualche negoziante compiacente mi lasciava smanettare; ricordo negativamente le JBL L300 e le L65 ad esempio. Ma anche le Khorn che trovavo travolgenti ed entusiasmanti erano confusionarie sotto questo punto di vista.
ma ripeto... this is only my taste...
a presto
Marco

giorgibe
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Re: La massima presa per i fondelli

#57 Messaggio da giorgibe » sabato 31 dicembre 2016, 14:34

comunque, se posso aggiungere la mia visto che qui a differenza che altrove si può parlare, il problema principale del largo/stretto è determinato dalla costante riduzione delle misure delle case, c'è poco da fare, a meno che non sei un paperone ovviamente. quello che serve adesso è qualcosa di economico, piatto o stretto quello che volete voi e che suoni bene a filo muro, tipo i diffusori on wall o similari, ottimizzato per ampli in classe d o simili che consumino poco e avanti così ( io ho valvole tanto per capirsi e roba che suona bene a 1.5 metri dal muro posteriore, ma a casa non sono felici ).
Ultima modifica di giorgibe il sabato 31 dicembre 2016, 19:26, modificato 1 volta in totale.

F.Calabrese
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Re: La massima presa per i fondelli

#58 Messaggio da F.Calabrese » sabato 31 dicembre 2016, 15:50

giorgibe ha scritto:comunque, se posso aggiungere la mia visto che qui a differenza che altrove si può parlare, il problema principale del largo/stretto è determinato dalla costante riduzione delle misure delle case, c'è poco da fare, a meno che non sei un paperone ovviamente. quello che serve adesso è qualcosa di economico, piatto o stretto quello che volete voi e che suoni bene a filo muro, tipo i diffusori on wall o similari, ottimizzato per ampli in classe d o simili che consumino poco e avanti così ( io ho valvole tanto per capirsi e roba che suona bene a 1.5 metri dal muro posteriore, ma casa non sono felici ).
Quoto e sottoscrivo: hai ragione !

Molti di voi sanno che i nuovi materiali magnetici (=Neodimio) consentono da tempo di produrre woofers pochissimo profondi, tipicamente impiegati in auto.

Con questi woofer, collocati in diffusori ultrapiatti ed appesi al muro, si potrebbero ottenere risultati spettacolari, a costi accessibili.

Peccato che in Italia sia pressoché impossibile mettere insieme una cordata di 10-12 acquirenti, quale che sia la convenienza !!!

Saluti
F.C.

giorgibe
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Re: La massima presa per i fondelli

#59 Messaggio da giorgibe » sabato 31 dicembre 2016, 19:29

se fai qualcosa di hi fi da muro eventualmente con un sub attivo da sotto tv spara un prezzo ed un acquirente qui magari c'è.

doc elektro
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Re: La massima presa per i fondelli

#60 Messaggio da doc elektro » giovedì 6 giugno 2019, 18:21

giorgibe ha scritto:
sabato 31 dicembre 2016, 14:34
, il problema principale del largo/stretto è determinato dalla costante riduzione delle misure delle case, c'è poco da fare, a meno che non sei un paperone ovviamente. quello che serve adesso è qualcosa di economico, piatto o stretto quello che volete voi e che suoni bene a filo muro, tipo i diffusori on wall o similari, ottimizzato per ampli in classe d o simili che consumino poco e avanti così
Bè oddio,tutta roba che a me fa venire l'orticaria...visto che faccio lavorare un 8" in 60 litri !
E non voglio manco vedere la classe D.
Altrimenti sulla cassina sfigata il gatto non ci dorme e non ci appoggi i pantaloni quando arrivi a casa.
Ma casa mia è differente :lol:

https://www.moto.it/forum/default.aspx?g=posts&t=22900
A casa mia si usano i controlli di tono,gli equalizzatori e si usano ancora i tubi catodici. A volte un continental ti può fare volare più in alto dello space shuttle. Certa musica finisce nella stufa,non mi dispiace

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