Il tracciacurve, questo sconosciuto
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
vediamo cosa accade in ordinata .
Abbiamo detto che l'asse verticale registra la corrente di collettore .
La grandezza del segmento visualizzato dipende dalla capacità di amplificare la corrente di base, che è tipica di ogni transistor.
Ricordiamo il rapporto tra la corrente di collettore e quella di base ( fatte le debite equivalenze) corrisponde al Beta di quel dato transistor.
Come verificare tutto questo ?
Ogni tracciacurve è tarato ad una determinata scala di correnti .
Il Leader fornisce, quando il selettore di potenza è posto su SIGNAL,
una visualizzaione tarata per 1 milliampere per divisione
quando la SENSIBILITA' dell'ingresso X dell'oscilloscopio è posto su 0,1 V / div.
Chiaramente se la sensibilità dell'ingresso X aumenta o diminuisce , varia in proprorzione la scala di corrente :
sensibilità 0,2 V/div --------------- corrente 2 mA/div
sensibilità 0,5V/div -----------------corrente 5 mA /div
Tali valori aumentano di un fattore 10 nel caso in cui il selettore di potenza del tracciacurve venga posto su POWER
quindi in questo ultimo caso avremo per valori di sensibilità X di 0,1V/ div ---------- correnti di collettore tarati a 10 mA / div
Abbiamo detto che l'asse verticale registra la corrente di collettore .
La grandezza del segmento visualizzato dipende dalla capacità di amplificare la corrente di base, che è tipica di ogni transistor.
Ricordiamo il rapporto tra la corrente di collettore e quella di base ( fatte le debite equivalenze) corrisponde al Beta di quel dato transistor.
Come verificare tutto questo ?
Ogni tracciacurve è tarato ad una determinata scala di correnti .
Il Leader fornisce, quando il selettore di potenza è posto su SIGNAL,
una visualizzaione tarata per 1 milliampere per divisione
quando la SENSIBILITA' dell'ingresso X dell'oscilloscopio è posto su 0,1 V / div.
Chiaramente se la sensibilità dell'ingresso X aumenta o diminuisce , varia in proprorzione la scala di corrente :
sensibilità 0,2 V/div --------------- corrente 2 mA/div
sensibilità 0,5V/div -----------------corrente 5 mA /div
Tali valori aumentano di un fattore 10 nel caso in cui il selettore di potenza del tracciacurve venga posto su POWER
quindi in questo ultimo caso avremo per valori di sensibilità X di 0,1V/ div ---------- correnti di collettore tarati a 10 mA / div
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
adesso abbiamo tutte le conoscenze per verificare il BETA di un determinato transistor
prendiamo l'esempio del 2N3055 , tipico transistor di potenza NPN .
Settiamo il tracciacurve su :
1) NPN
2) POWER
3) Transistor ( selettore transistor/fet)
4) corrente di base 0,1 mA
5) tensione di collettore 30V
Settiamo l'oscilloscopio su :
1) asse X, 0,1V/div, regoliamo H.LENGTH ( tracciacurve) per avere il segmento 0 lungo 6 divisoni
2) asse Y 0,2V/div , in modo da avere 20 mA / div
otterremo l'immagine seguente ( OVVIAMENTE SENZA LE SCRITTE IN ROSSO )
calcoliamo il beta di questo transistor .
Anzitutto verifichiamo che i settaggi corrispondono ai valori attesi .
L'asse delle ascisse , contrassegnato dalla didascalia VC , va da dal punto segnato come 0 a quello VC , ed lungo 6 div ,
ovvero essendo la taratura di 5V/div , si ha che la tensione di collettore è 30 volt di picco .
L'asse delle ordinate registra le correnti di collettore per una taratura di 20mA /div .
L'ultima curva , quella più in basso e più breve, si attesta su valori di circa 5 div , ovvero di 100 mA .
Ma non è proprio il massimo di linearità .
Per cui per il calcolo del beta sarà bene scegliere una traccia più lineare ( meno inclinata)
e più lunga ( capace di gestire maggiore escursioni di tensione, ergo con maggiore dinamica).
Immaginiamo di prendere ad esempio la traccia contrassegnata con 200 microA ( la terza da sopra) .
Nel suo punto medio , a circa 12v, il valore di ordinata vale circa 1,5 divisioni , ovvero 30 mA .
Il beta , ricordiamo che vale il rapporto tra le correnti di Collettore e di Base . Ovvero 30 mA e 200 microA .
Riduciamo tutte le misure alla stessa unità . Quindi 30 mA x 1000 = 30.000 microA .
Beta = 30.000 / 200 = 150
Valore un poco alticcio per un 2N3055 , ma vista la bassa corrente usata per la prova che ancora ci può stare .
prendiamo l'esempio del 2N3055 , tipico transistor di potenza NPN .
Settiamo il tracciacurve su :
1) NPN
2) POWER
3) Transistor ( selettore transistor/fet)
4) corrente di base 0,1 mA
5) tensione di collettore 30V
Settiamo l'oscilloscopio su :
1) asse X, 0,1V/div, regoliamo H.LENGTH ( tracciacurve) per avere il segmento 0 lungo 6 divisoni
2) asse Y 0,2V/div , in modo da avere 20 mA / div
otterremo l'immagine seguente ( OVVIAMENTE SENZA LE SCRITTE IN ROSSO )
calcoliamo il beta di questo transistor .
Anzitutto verifichiamo che i settaggi corrispondono ai valori attesi .
L'asse delle ascisse , contrassegnato dalla didascalia VC , va da dal punto segnato come 0 a quello VC , ed lungo 6 div ,
ovvero essendo la taratura di 5V/div , si ha che la tensione di collettore è 30 volt di picco .
L'asse delle ordinate registra le correnti di collettore per una taratura di 20mA /div .
L'ultima curva , quella più in basso e più breve, si attesta su valori di circa 5 div , ovvero di 100 mA .
Ma non è proprio il massimo di linearità .
Per cui per il calcolo del beta sarà bene scegliere una traccia più lineare ( meno inclinata)
e più lunga ( capace di gestire maggiore escursioni di tensione, ergo con maggiore dinamica).
Immaginiamo di prendere ad esempio la traccia contrassegnata con 200 microA ( la terza da sopra) .
Nel suo punto medio , a circa 12v, il valore di ordinata vale circa 1,5 divisioni , ovvero 30 mA .
Il beta , ricordiamo che vale il rapporto tra le correnti di Collettore e di Base . Ovvero 30 mA e 200 microA .
Riduciamo tutte le misure alla stessa unità . Quindi 30 mA x 1000 = 30.000 microA .
Beta = 30.000 / 200 = 150
Valore un poco alticcio per un 2N3055 , ma vista la bassa corrente usata per la prova che ancora ci può stare .
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
ma cerchiamo di capire realmente cosa accade quando colleghiamo un transistor al nostro tracciacurve.
La base abbiamo detto riceve sette livelli di tensione a gradini di 0,5v , fino a 3,5v, con valori di corrente selezionabili attraverso il commutatore relativo
l'emettitore è connesso direttamente a massa
il collettore è connesso, tramite una resistenza ( selezionabile tra i due valori SIGNAL / POWER) ad una sinusoide raddrizzata
simile alla curva marcata 1 nella figura seguente.
la curva 2 è un segnale di sincronismo tra la prima e la terza onda ( collettore e base) .
La frequenza di aggiornamento sul Leader LTC905 è quella di rete 50 hz x2 , giacchè le semionde sono rettificate .
La base abbiamo detto riceve sette livelli di tensione a gradini di 0,5v , fino a 3,5v, con valori di corrente selezionabili attraverso il commutatore relativo
l'emettitore è connesso direttamente a massa
il collettore è connesso, tramite una resistenza ( selezionabile tra i due valori SIGNAL / POWER) ad una sinusoide raddrizzata
simile alla curva marcata 1 nella figura seguente.
la curva 2 è un segnale di sincronismo tra la prima e la terza onda ( collettore e base) .
La frequenza di aggiornamento sul Leader LTC905 è quella di rete 50 hz x2 , giacchè le semionde sono rettificate .
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
Cosa ci permette di valutare il tracciacurve ?
ora che abbiamo detto gran parte delle cose che era necessario dire ,
possiamo capire cosa rappresentano le varie curve;
a quali valori di tensione e di corrente per il collettore , e di corrente per la base, si riferiscono;
come si presentano spaziate tra di loro e come sono inclinate.
Come reagisce il transistor al variare della corrente di base ,
regge gli aumenti , mantiene sensibilità per i valori più bassi .
Inoltre, come varia la linearità con l'aumentare delle tensioni .
ora che abbiamo detto gran parte delle cose che era necessario dire ,
possiamo capire cosa rappresentano le varie curve;
a quali valori di tensione e di corrente per il collettore , e di corrente per la base, si riferiscono;
come si presentano spaziate tra di loro e come sono inclinate.
Come reagisce il transistor al variare della corrente di base ,
regge gli aumenti , mantiene sensibilità per i valori più bassi .
Inoltre, come varia la linearità con l'aumentare delle tensioni .
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
Per misurare il beta non basta un semplice tester cinese da 10 euro ?
No.
Un simile prova beta , va bene per i tr di segnale ( ma non tutti) , usando tensioni di prova minime e con correnti in gioco esigue .
Con questi prova beta i risultati sono spesso del tutto lontani dai dati di specifica , e a volte variano misurazione per misurazione.
Un tracciacurve ci dice sempre a quale tensione e a quali correnti si verifica il guadagno.
Se utilizzata una corretta resistenza di carico , il tracciacurve misura il vero beta anche dei tr di potenza.
Cosa del tutto impossibile sui prova beta cinesi
No.
Un simile prova beta , va bene per i tr di segnale ( ma non tutti) , usando tensioni di prova minime e con correnti in gioco esigue .
Con questi prova beta i risultati sono spesso del tutto lontani dai dati di specifica , e a volte variano misurazione per misurazione.
Un tracciacurve ci dice sempre a quale tensione e a quali correnti si verifica il guadagno.
Se utilizzata una corretta resistenza di carico , il tracciacurve misura il vero beta anche dei tr di potenza.
Cosa del tutto impossibile sui prova beta cinesi
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
Altra applicazione del tracciacurve è il vero matching dei transistor
che avviene non solo per beta uguale
ma anche e soprattutto per come si presentano le curve ( spaziatura e crescita con il variare di tensione e corrente di prova)
Con il tracciacurve si possono selezionare transistor praticamente gemelli omozigoti
che avviene non solo per beta uguale
ma anche e soprattutto per come si presentano le curve ( spaziatura e crescita con il variare di tensione e corrente di prova)
Con il tracciacurve si possono selezionare transistor praticamente gemelli omozigoti
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
a dopo la retta di carico e la scelta del punto di lavoro di un transistor
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
sono ot ,
se ti chiedo un parere sulla coppia MJ 10024/25 visto che per anni e' stata una delle coppie piu' utilizzate?
in quale finale e' stata utilizzata al meglio???
grazie
robman
se ti chiedo un parere sulla coppia MJ 10024/25 visto che per anni e' stata una delle coppie piu' utilizzate?
in quale finale e' stata utilizzata al meglio???
grazie
robman
-
- Messaggi: 4163
- Iscritto il: domenica 11 agosto 2013, 9:37
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
robman ha scritto:sono ot ,
se ti chiedo un parere sulla coppia MJ 10024/25 visto che per anni e' stata una delle coppie piu' utilizzate?
in quale finale e' stata utilizzata al meglio???
grazie
robman
la coppia che indichi stento a credere che sia stata usata in ambito audio
per più di un motivo .
Sulla carta sembra una coppia imbattibile : 20A , 250 watts, 750 volt !!
In realtà mai come in questo caso non è tutto oro quello che riluce .
Osserviamo la curva di funzionamento sicuro
la cosa che balza agli occhi è che esiste un grande divario tra la linea in funzionamento continuo DC e quello pulsato 10 us .
E' vero che si tratta , nel secondo modo di funzionamento, di un dispositivo da 40A a 400 V .
Ma è pur vero che che in DC la corrente erogabile in sicurezza si riduce ad un solo misero 1A a soli 80 volt !!!!!!!!
Il paragone con un qualsiasi finale Sanken o Toshiba è perdente in partenza , per il funzionamento in DC .
E visto che stiamo parlando di classe AB ( suppongo) e non di classe D ( orrore ! )
non sarà neanche il caso di accennare al fatto che trattandosi di DARLINGTON
è chiaro che stiamo parlando di dispositivi il cui accoppiamento è problematico
in complementare , risultando il beta di ognuno di essi la moltiplicazione di due distinti beta per singola unità .
Troppo variabile è il risultato da rendere impensabile un perfetto accoppiamento
già per più dispositvi dello stesso segno sulla stessa semionda,
Figurarsi la ricerca della perfetta complementarietà .
Sebbene non dichiarata la banda massima è abbastanza limitata , viste le grandi capacità in gioco .
Sarei interessato a sapere quale rinomato finale li montava
Re: Il tracciacurve, questo sconosciuto
a memoria,circa 25 anni fa, diversi modelli di Levinson,Mcintosh,sae,gas,e altri ampli professionali
saluti cordiali
ma era possibile fare una buona circuitazione con questi??
saluti cordiali
ma era possibile fare una buona circuitazione con questi??