leonida ha scritto:...
all'aumentare del volume d'ascolto, chi o cosa provoca la progressiva perdita di qualità percepita, in particolare, la deformazione della dimensione delle voci e degli strumenti, e la conseguente distruzione dell'immagine sonora?
la distorsione dell'orecchio dell'ascoltatore?
la distorsione dell'amplificatore?
la distorsione del difffusore?
O che altro?
E se esistesse, quale potrebbe essere la soluzione del problema?
E' una bella domanda, che forse non ha una precisa ed univoca risposta.
Per quanto attiene la mia esperienza, io credo che la maggior causa di degrado negli ascolti ad alto livello sia la COMPRESSIONE DELLE REGISTRAZIONI, la quale toglie all'udito il corretto riferimento spettrale e "riempie" lo spettro tra le armoniche di inutile riverbero, o peggio...
Proprio l'altroieri ho eseguito un esperimento, ascoltando sia il finale dell'Ottava Sinfonia di Mahler che la Marcia Funebre di Sigfrido, di Wagner, in entrambi i casi mie registrazioni assolutamente prive di compressione e di ampiezza "live" perfettamente nota, in quanto realizzate attraverso il microfono del fonometro.
Ebbene... per entrambi i brani è risultato accettabile anche un ascolto a livelli 8-9 deciBel superiori a quelli veri, rilevati appunto dal fonometro in occasione della registrazione. Erano però registrazioni monofoniche.
Parlando di normali registrazioni stereo, è assolutamente possibile che l'udito attui due strategie diverse e complementari, quando ascolta a basso o ad alto livello:
A basso livello l'udito concentra i suoi sforzi nell'individuare gli strumenti ed i fraseggio, isolandoli dal rumore di fondo (sia quello dell'ambiente che quello registrato). In questo il nostro udito è aiutato dalla progressiva diminuzione di sensibilità alle basse frequenze che si ha al diminuire del livello d'ascolto: questo esalta le frequenze medie ed alte e favorisce appunto la sensazione di nitidezza e tridimensionalità.
Agli alti livelli d'ascolto il problema diventa quello di isolare il segnale musicale da tutta quella "melma" fatta di riflessioni, le quali sono sempre più forti in gamma bassa e medio-bassa, ed ora sono anche perfettamente udibili, visto che la risposta dell'udito a questi livelli è lineare... Quindi lo sforzo interpretativo dell'udito si concentra nell'individuare l'emissione del diffusore, isolandola dalle riflessioni...
E non a caso a questi livelli si sente il suono provenire dai diffusori...
Questa è una teoria mia, che propongo con beneficio d'inventario...
Saluti
F.C.