RA: «È possibile prendere in prestito caratteristiche dalla progettazione di diffusori pro per migliorare le prestazioni di quelli domestici? Quali dovrebbero essere gli obiettivi di un diffusore hi-fi?»
David Smith: «In ogni caso, ci sono molti aspetti intrinsecamente condivisi. Se si ragiona in termini puramente ingegneristici, possiamo estrapolare quanto segue: progettiamo un diffusore che deve avere una pressione sonora di X dB a una distanza di X metri (tenendo conto della potenza applicabile e della distorsione); l'ampiezza e la profondità dell'area di ascolto saranno X (tenendo conto della dispersione); e via discorrendo. Se considerato in questo modo, un prodotto non può essere definito “pro” o “domestico”; esso deve semplicemente rispecchiare particolari specifiche operative. Ho riscontrato che molta gente dimostra un interesse entusiastico per l'uso casalingo di impianti pensati per impieghi pro, specialmente apparecchiature vintage da cinema (ad esempio, grossi impianti a tromba). Sicuramente capisco il loro fascino, ma non credo che essi siano in grado di fornire il miglior suono possibile. Bisogna scendere a compromessi quando serve un determinato numero di watt per riempire un grande ambiente. Ho progettato prodotti a tromba con altoparlanti a compressione (in particolar modo, i monitor bi-radiali JBL). Sono fiero della realizzazione ingegneristica di quei prodotti, ma personalmente preferirei non avere impianti a tromba, in casa, poiché non ho bisogno di quei 15 dB extra di emissione sonora; mi piacciono di più le unità a cono e a cupola, la cui risposta è, intrinsecamente, più uniforme.»
Questa è più una confessione (di dilettantismo) che il parere di un progettista... perché un vero progettista dovrebbe sapere che il carico resistivo di una tromba è il modo migliore per smorzare quelle risonanze in gamma alta, che sono il vero ed insormontabile problema di tutti i progettisti di diffusori.
Spiego meglio: anche se in linea teorica dovrebbe pur essere possibile progettare e produrre un woofer o un mid che siano privi di risonanze, perlomeno nella gamma di frequenze che irradiano, sappiamo tutti che di trasduttori simili NON NE ESISTONO. Anzi... la recente tendenza ad impiegare cupole in berillio e coni in magnesio o ceramica non ha fatto altro che moltiplicare la presenza e l'ampiezza delle risonanze di questi diaframmi.
Quelli che dicono di poter filtrare un woofer o un mid in modo di eliminare queste risonanze, il più delle volte non sanno assolutamente cosa stiano dicendo, perché per rendere inaudibile una risonanza occorre attenuarla di almeno 24-30 deciBel, anzi più di 40 dB se parliamo di un progetto serio...!!!
L'impiego di trombe, anche cortissime, smorza completamente queste risonanze, che scompaiono dalle risposte e dall'ascolto. In più le trombe riducono ogni altra forma di distorsione, ivi inclusa la benevola seconda armonica da nonlinearità dell'aria, se solo si ha l'accortezza di impiegare il minimo rapporto di compressione alla gola che non facci scadere altri parametri.
Dunque il nostro simpatico D. Smith è un bene che abbia lasciato presto il suo posto alla JBL... per il bene della JBL e non solo.
Segue
F.C.