Che strazio i Line Array...

Una selezione ragionata
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F.Calabrese
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Re: Che strazio i Line Array...

#11 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 3 giugno 2016, 10:34

Ute ha scritto:
F.Calabrese ha scritto: 1)- In gamma bassa sia i woofers a radiazione diretta che quelli caricati a tromba con superfici di bocca di dimensioni ragionevoli (come sono quelli impiegati in campo Pro) risentono positivamente della vicinanza di altri woofer o trombe identici e pilotati in fase. Questo perché ciascun woofer o tromba "aiuta" quello accanto aumentando l'impedenza di radiazione per mutuo accoppiamento.
Per caso è per questo che tra i bassisti va tanto di moda la testa fatta con quattro coni più piccoli, anzichè con uno bello grande? Visto che il basso riproduce le note.... basse, mi ero sempre chiesto il perchè di questa scelta (più ingombrante, più pesante, più costosa)
E' esattamente per questo motivo: quattro woofers vicini presentano la stessa impedenza di radiazione di un unico woofer di superficie pari a quella dei quattro woofers sommati...

Vedo di fare una simulazione a confronto e postarla.

Saluti
F.C.

peppeaudio
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Re: Che strazio i Line Array...

#12 Messaggio da peppeaudio » venerdì 3 giugno 2016, 16:25

F.Calabrese ha scritto: 2)- In gamma media valgono considerazioni simili, alle quali si può aggiungere che è sostanzialmente demenziale progettare e realizzare diffusori il cui angolo di irradiazione orizzontale sia amplissimo (120-160 gradi...), quando nel 99 per cento delle situazioni di impiego professionali queste dispersioni non solo risultano inutili, ma favoriscono addirittura l'invio di energia verso (p.es.) le pareti interne dei palasport, o verso l'abitato ai lati del palco, anche a centinaia di metri di distanza (da cui grossi problemi di Inquinamento Acustico).
per converso in hifi
ascoltando tali configurazioni
pare proprio che si riesca a rendere la riproduzione della gamma di frequenze a cui l'orecchio umano ò più sensibile
di una gradevolezza ineguagliabile.

Ciò è dovuto proprio alla amplissima irradiazione orizzontale
nonché all'utilizzo di molti altoparlanti in linea che ne riduce drasticamente il movimento di ciascuno.

Mi rendo conto che su questo forum si promuovono per lo più le realizzazioni di diffusori a tromba dell'ingegnere Fabrizio Calabrese,
tuttavia non é corretto negare certe evidenze a chi legge.

Grazie per lo spazio concessomi

F.Calabrese
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Re: Che strazio i Line Array...

#13 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 3 giugno 2016, 17:22

peppeaudio ha scritto:
F.Calabrese ha scritto: 2)- In gamma media valgono considerazioni simili, alle quali si può aggiungere che è sostanzialmente demenziale progettare e realizzare diffusori il cui angolo di irradiazione orizzontale sia amplissimo (120-160 gradi...), quando nel 99 per cento delle situazioni di impiego professionali queste dispersioni non solo risultano inutili, ma favoriscono addirittura l'invio di energia verso (p.es.) le pareti interne dei palasport, o verso l'abitato ai lati del palco, anche a centinaia di metri di distanza (da cui grossi problemi di Inquinamento Acustico).
per converso in hifi
ascoltando tali configurazioni
pare proprio che si riesca a rendere la riproduzione della gamma di frequenze a cui l'orecchio umano ò più sensibile
di una gradevolezza ineguagliabile.

Ciò è dovuto proprio alla amplissima irradiazione orizzontale
nonché all'utilizzo di molti altoparlanti in linea che ne riduce drasticamente il movimento di ciascuno.

Mi rendo conto che su questo forum si promuovono per lo più le realizzazioni di diffusori a tromba dell'ingegnere Fabrizio Calabrese,
tuttavia non é corretto negare certe evidenze a chi legge.


Grazie per lo spazio concessomi
Prendiamo insieme con un sorriso questa dichiarazione d'amore per i Line Array e la relativa battutina. ;) --- ;) --- ;) --- ;) --- ;)

In ambito domestico nulla vieta di impiegare con successo una configurazione Line Array, purché si eviti l'errore -tipico- di voler configurare in questo modo anche le vie superiori.

Quando si sale di frequenza, infatti, le emissioni delle diverse parti verticali della sorgente lineare arrivano con sfasamenti talmente ampi da cancellarsi tra loro, come spiegato bene da Stanley Lipshitz e John Vanderkooy, due "quasi-premi-Nobel" in ambito Elettroacustico:
Lipschitz_1213.jpg
Lipschitz_1213.jpg (572.25 KiB) Visto 2885 volte



Questo io ho tentato inutilmente di spiegarlo a due buontemponi che hanno per un certo periodo imperversato su questo Forum, uno dei quali era talmente "all'avanguardia" da utilizzare i controlli di tono di vecchi ampli integrati come filtro di crossover (o forse era una parte della presa per i fondelli...).

La parte destra dell'immagine qui sotto spiega come calcolare la distanza minima di ascolto in base alla frequenza massima...
Urban_Fig17_Fr_curv.JPG
Urban_Fig17_Fr_curv.JPG (50.81 KiB) Visto 2885 volte



Per ascoltare un Line Array con risposta estesa fino a 20 KHz, occorrerebbe allontanarsi fino a che la differenza tra la distanza tra ascoltatore e tweeter più vicino (quello all'altezza delle orecchie )sia di meno di un centimetro più corta della distanza tra l'ascoltatore ed il tweeter più lontano (tipicamente quello a terra)... il che si verifica solo a centinaia di metri di distanza.

Saluti
F.C.

Fabietto
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Re: Che strazio i Line Array...

#14 Messaggio da Fabietto » venerdì 3 giugno 2016, 19:00

Una mia considerazione... l'array è un sistema inefficiente e su questo siamo d'accordo, tuttavia penso che il suo unico scopo sia, (a discapito della risposta all'estremo alto) quello di ottenere un spl il più omogeneo possibile su tutta la gittata dell'array e quindi nell'area d'ascolto. D'altro canto con un solo point source si avrebbero differenze di 30 db già a 50 metri.

F.Calabrese
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Re: Che strazio i Line Array...

#15 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 3 giugno 2016, 20:36

Fabietto ha scritto:Una mia considerazione... l'array è un sistema inefficiente e su questo siamo d'accordo, tuttavia penso che il suo unico scopo sia, (a discapito della risposta all'estremo alto) quello di ottenere un spl il più omogeneo possibile su tutta la gittata dell'array e quindi nell'area d'ascolto. D'altro canto con un solo point source si avrebbero differenze di 30 db già a 50 metri.
Solo un fonico la cui cultura in Elettroacustica fosse minore di quella del mio gatto potrebbe ipotizzare di sonorizzare stadi e palasport utilizzando diffusori omnidirezionali o comunque poco direttivi. La direttività è appunto indispensabile per uniformare il livello sonoro sull'area occupata dal pubblico, che è inevitabilmente collocato a distanze anche assai diverse rispetto ai diffusori.

Per operare in tal senso occorrono trombe o array di sorgenti la cui direttività sia OMOGENEA al variare della frequenza, e non c'è nulla di meno omogeneo di un Line Array, a meno di sacrificare la sua direttività verso le alte frequenze mediante l'impiego a distanza troppo ravvicinate o incurvando sorgenti originariamente previste per emettere tutte in fase tra loro. Il che è appunto quello che fanno i "genii" dell'amplificazione odierna, senza per nulla vergognarsi.

A questo punto mi sento in dovere di aggiungere che nei post precedenti ho dimostrato solo una parte dei meccanismi che determinano la minore efficienza dei Line Array rispetto agli impianti ben progettati (p.es. i Manifold): ho infatti accennato solo al problema della minore impedenza di carico acustico, che, oltre alla minore efficienza, comporta anche maggiori escursioni e quindi maggiore distorsione.

Esistono altri meccanismi che degradano ULTERIORMENTE le prestazioni dei Line Array: per esempio l'eccessiva ed inutile dispersione orizzontale in gamma media e bassa, oltre alle inevitabili cancellazioni che si verificano quando si inclina "a forma di J" un array verticale in cui le trombette degli alti erano state originariamente progettate per emettere fronti d'onda cilindrici fino a 20 KHz. Basta fare due conti per vedere che le emissioni delle decine e decine di drivers arriveranno con percorsi (e quindi con fasi) differenti a ciascun ascoltatore, dunque sommandosi o cancellandosi a vicenda.

Ci sono altri due aspetti particolarmente cretini nell'impiego dei Line Array, che riguardano sia l'immagine stereo che l'emissione laterale, ma ne riparliamo più tardi.

Saluti
F.C.

Fabietto
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Re: Che strazio i Line Array...

#16 Messaggio da Fabietto » venerdì 3 giugno 2016, 21:56

Interessante... potresti citare qualche altro esempio di impianto "non line array" ben progettato a direttività costante?

F.Calabrese
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Re: Che strazio i Line Array...

#17 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 3 giugno 2016, 23:47

Fabietto ha scritto:Interessante... potresti citare qualche altro esempio di impianto "non line array" ben progettato a direttività costante?
L'impianto Turbosound (Flashlight) ad elevata direttività impiegato dai Pink Floyd in occasione del concerto per la caduta del Muro di Berlino: con relativamente pochi trasduttori sonorizzò un'area sterminata (con i delay, ovviamente...).

Comunque non formalizziamoci: si può ben dire che i fonici di questi ultimi venti anni siano ignorantissimi o ininfluenti nelle scelte tecniche, o entrambe le cose insieme. Per cui non c'è nulla di strano se preferiscano un'auto a tre ruote... se sono abituati a fare le consegne di latte e giornali al mattino.

Saluti
F.C.

P.S.: Dopo quel concerto la Turbosound venne proficuamente venduta (2,5 milioni di sterline) dai suoi fondatori, che ricominciarono un anno dopo con il marchio Funktion One: <<Funktion One, founded in 1992 by Tony Andrews and John Newsham, are highly regarded designers and manufacturers of high quality point source loudspeaker systems, with numerous patents to their name. Tony and John, who were also responsible for founding Turbosound in the 1970s, are accredited with several generations of revolutionary loudspeaker designs including the TMS-3, Flashlight and Floodlight systems.>>

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Re: Che strazio i Line Array...

#18 Messaggio da F.Calabrese » sabato 4 giugno 2016, 0:48

Fabietto ha scritto:Interessante... potresti citare qualche altro esempio di impianto "non line array" ben progettato a direttività costante?
A scanso di equivoci mi sento in dovere di spiegare che il sistema Turbosound Flashlight NON era assolutamente a direttività costante, perlomeno nella sua implementazione "bovina" suggerita nei cataloghi. Spiego meglio, ma prima osservate la foto delle tre vie superiori qui sotto.

turbosound-flashlight-423214.jpg
turbosound-flashlight-423214.jpg (661.7 KiB) Visto 2883 volte



Come potete vedere le trombette delle due vie alte sono "strette" e direttive, mentre la tromba dei medio bassi NON PUO' ESSERLO, per via delle sue dimensioni, comparabili a quelle della più bassa lunghezza d'onda emessa.

Chi impiegava intelligentemente questo sistema (i Pink Floyd sono stati i soli possessori di un sistema completo e ben dimensionato, credo...) non faceva altro che accoppiare quattro/otto/dodici medio-bassi affiancati fino a toccarsi, giocando poi con le vie alte in un modo che non vi dico, ma che risolveva...

Quell'impianto scomparve dalla circolazione dopo il passaggio di proprietà della Turbosound, che si rivolgeva ad una clientela più "ruspante" rispetto ai Pink...

Nel prossimo post vi mostrerò un impianto a "direttività costante" progettato e realizzato DIECI ANNI PRIMA...

Segue
F.C.

F.Calabrese
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Re: Che strazio i Line Array...

#19 Messaggio da F.Calabrese » sabato 4 giugno 2016, 1:46

Ora azzardiamo un confronto...

Partiamo da un potente e moderno Line Array che impieghi -per ogni lato- dodici tra i migliori woofers da 15"/38cm. esistenti: p.es. questi http://www.bcspeakers.com/products/lf-d ... /8/15sw115 ben 3400 Watt ciascuno, per 96 dB di rendimento 1W/1m... che diventano 99-100 dB grazie alla vicinanza delle unità al di sopra ed al di sotto... In gamma bassa possiamo considerare nullo il guadagno da direttività, per cui avremo 3400 X 12 = 40800 Watt, cioé +46 dB rispetto ad 1 Watt. A 100 metri avremo 40 dB di attenuazione (siamo in campo lontano, a queste frequenze...).

Quindi 100 + 46 - 40 = 106 dB a 100 metri, con 40 KWatt.

Ora invece consideriamo questo "vecchissimo" impianto a tromba del 1982, impiegato per il Tour di Pino Daniele di quell'estate: i bassi avevano 110 dB/1W71m di rendimento, incluso il contributo della direttività garantito dalle bocche da oltre quattro metri quadrati.
HQ_Pino_Daniele_82.jpg
HQ_Pino_Daniele_82.jpg (341.33 KiB) Visto 2884 volte



Ciascun basso impiegava sei woofer JBL E-140(o K140) da 300 Watt, vale a dire 3600 Watt totali, cioé +35,5 dB ref. 1W.

A 100 metri avremmo misurato 110 + 35,5 - 40 = 105,5 dB... LO STESSO LIVELLO del Line Array...!!!

Eguali i risultati per le tre vie superiori... in proporzione...

In compenso non c'era necessità di sospendere tonnellate di materiali a sbalzo rispetto al palco, con le possibili conseguenze che tutti conoscete.

Basta ragionarci per un attimo... (una cosa che oggi non si fa più)

Saluti
F.C.

ciclochitarrista
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Re: Che strazio i Line Array...

#20 Messaggio da ciclochitarrista » sabato 4 giugno 2016, 9:39

Se ci fate caso i bananoni debbono essere molto lunghi ed una parte gran parte dei moduli NON è puntata sul pubblico.
Debbono essere lunghi alle basse per ottenere una direttività verticale elevata, in modo che gli aerei di passaggio e le astronavi aliene non vengano colpiti da vuoti d'aria.
Per le alte si preferisce tenere accesi tutti i tweeter, in modo da infastidire il prossimo per km, invece di coprire solo l'area occupata dal pubblico.
Avete notato che nei bananoni, la parte bassa è spesso fatta da altoparlanti più piccoli?
Va a finire che la maggior parte delle persone ascolta tramite questi moduli, mentre il resto dei Kw viene sparato nell'infinito.
In ultimo voglio raccontare un caso che mi è capitato, un festival Blues di qualità, che non esiste più.
Il service "storico" si era appena comprato un Line Array della dB, ma non aveva fatto i conti con la collocazione in una corte antica, chiusa su tutti i lati.
Ergo, aveva un'emissione posteriore talmente forte che si distinguevano chiaramente due echi, mentre con l'impianto precedente più direttivo la cosa era appena avvertibile.

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