Il probabile (?) futuro dell'Hi-End

Una selezione ragionata
Messaggio
Autore
F.Calabrese
Messaggi: 41540
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Il probabile (?) futuro dell'Hi-End

#1 Messaggio da F.Calabrese » giovedì 8 febbraio 2018, 10:34

Ora vado di fretta, ma vi anticipo qualcosa.

La coincidenza delle telefonate di un amico appassionato e di alcuni post su FB mi ha costretto a riflettere su un errore prospettico che si compie spessissimo in campo Hi-Fi: quello di pensare che esista una certa "HiFi-equivalente" di basso costo (p.es. il vecchiume Grundig et similia) che si vuole paragonabile ad oggetti moderni e performanti.

Il malinteso nasce perché si paragonano le vecchie glorie con sistemi odierni mal progettati e realizzati, p.es. Focal/B&W/SF... per cui in entrambi i casi abbiamo prestazioni povere, anzi poverissime, sia alle misure che all'ascolto. E qui i vintagisti hanno sacrosanta ragione: meglio spender meno ed accontentarsi...!

Un altro errore lo facciamo spesso anche noi qui: quello di pensare che piccoli diffusori da discotechina siano in qualche modo una possibile alternativa.

E SE ESISTESSE UNA TERZA VIA...???

Avete mai seriamente pensato a quel che si potrebbe fare, partendo da un buon impianto di elevato livello ed eliminando i suoi difetti e problemi, uno ad uno...???

A stasera
Saluti
F.C.

F.Calabrese
Messaggi: 41540
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Questa sera ne parliamo...

#2 Messaggio da F.Calabrese » giovedì 8 febbraio 2018, 20:06

Sono appena rientrato e riprendo il thread.

Partiamo dalle telefonate con l'amico/forumer (Desmo), che mi racconta degli incredibili smanettamenti che lui opera (da chirurgo qual è) anche in apparecchi costosissimi, come i Mc Intosh o gli Audio Research. Lui ha un occhio (ed un orecchio) veramente speciali per scoprire i difetti circuitali, che gli vengono da anni di esperienza nella costruzione di pre e finali (valvolari), beninteso aiutato da un numero di amici esperti che lui non esita a consultare.

Proprio perché sono uno di questi esperti, ma ci tengo ad essere il più sincero, io gli spiego sempre che io posso consigliare molte cose, ma esiste un preciso limite quando le modifiche comportano la divulgazione di aspetti veramente importanti, che ho appreso grazie ad anni di studi ed esperienze e che sono riservati assolutamente ai miei impianti. Faccio un esempio chiaro: io ho trovato il modo di modificare in feedforward sia i Thomann E-800 che gli S-150 MK2, ma lo sto studiando solo per i clienti dei miei prossimi impianti (e per qualche eventuale sostituzione, in quelli appena consegnati). Questo mi sembra corretto, perché ritengo che questi clienti stiano finanziando anche la mia ricerca, per cui meritano il massimo.

E qui arriviamo al primo punto importante.

Esiste una precisa differenza tra le modifiche che io studio ed opero -come professionista- e quelle dell'amico/forumer: le sue modifiche sono sempre di minima entità e producono effetti all'ascolto che il tempo tende a cancellare (dal che si deduce una forte componente psicologica). Diversamente, le mie modifiche restano utili nel tempo e costituiscono la base sulla quale se ne inseriscono (eventualmente) di nuove e più efficaci. Dunque nessun effetto suggestivo, ma praticamente sempre effetti ripetibili e misurabili.

Ora ragioniamoci un attimo... se l'amico ha individuato (per davvero !) difetti circuitali in ampli come gli MC-275 o in pre come gli AR Reference (6?) e ci ha messo le mani sopra... per quale motivo non si dovrebbero poter considerare interventi anche più efficaci e migliorativi, operati a livello professionale...?

La cosa potrebbe seguire lo stesso percorso logico impiegato (facilmente) con i Thomann... ma applicandolo ad oggetti blasonati e costosi. Ovviamente per questi ultimi è importante assicurare la reversibilità, operando il più possibile ALL'ESTERNO del cabinet.

Vi faccio un esempio, per spiegare meglio: nell'interfacciare un pre a valvole con un finale di altissimo livello, la cosa più intelligente da fare è l'impiego di un trasformatore isolatore tra i due, progettato con un'impedenza di primario che sia un carico ottimale per il pre ed una di secondario che assicuri la tensione necessaria per pilotare sino in fondo il finale, ma non le solite dieci volte in più. Se ne ottiene un ENORME miglioramento delle prestazioni dell'accoppiata (alla faccia di quelli che pensano che l'impianto monomarca assicuri il perfetto interfacciamento... ;) ). Un trasformatore del genere si può ben installare in uno scatolicchio da cui fuoriescono i cavi ed i connettori diretti alle due elettroniche, che quindi escono intatte dall'intervento...!

Ovviamente stiamo parlando di interventi mirati al singolo caso...

Ora ipotizziamo un costo "X" e poniamo che questo costo sia eguale o inferiore a quello cui andrebbe incontro l'appassionato se provasse a sostituire sia il pre che il finale con altri due-tre modelli ciascuno... con 99 probabilità su cento di non ottenere assolutamente alcun risultato positivo.

Ecco... questa secondo me sarà la maggiore futura evoluzione nel campo dell'Hi-End, da che è praticamente finita l'epoca dei grandi quantitativi, insieme a quella dei prezzi spropositati...

Più tardi vi racconterò cose ancora più interessanti sul fronte altoparlanti...

Segue
F.C.

Davide
Messaggi: 116
Iscritto il: lunedì 21 settembre 2015, 21:36
Località: Venezia, più o meno...

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#3 Messaggio da Davide » giovedì 8 febbraio 2018, 22:52

F.Calabrese ha scritto:
giovedì 8 febbraio 2018, 10:34
...riflettere su un errore prospettico che si compie spessissimo in campo Hi-Fi: quello di pensare che esista una certa "HiFi-equivalente" di basso costo (p.es. il vecchiume Grundig et similia) che si vuole paragonabile ad oggetti moderni e performanti. Il malinteso nasce perché si paragonano le vecchie glorie con sistemi odierni mal progettati e realizzati, p.es. Focal/B&W/SF... per cui in entrambi i casi abbiamo prestazioni povere, anzi poverissime, sia alle misure che all'ascolto. E qui i vintagisti hanno sacrosanta ragione: meglio spender meno ed accontentarsi...!
Apro una piccola parentesi, non vorrei far deragliare il thread.

Da non-vintagista spezzerei una lancia in favore di chi ha questa passione: forse non è solo una questione di risparmiare soldi, ma di vera impossibilità di trovare nel nuovo qualcosa di analogo alle casse del passato.

Al di là della marca specifica e dell'hype che ci si è creato intorno, le Grundig erano espressione di configurazioni che si sono praticamente estinte: casse sostanziose, con baffle relativamente ampi e profondità limitate, woofer di diametri adeguati. A me, per dire, intrippavano le Canton Quinto; ho lasciato perdere quando ho trovato le Pro 838 che, anche "lisce", mi pare abbiano una filosofia simile a quanto nel passato era la norma. Oggi, nell'ambito dei prezzi umani, ci sono le Heco Direkt, ma solo quelle!

Chiudo qui, il thread aperto da Fabrizio ha altri scopi.

Un saluto, Davide

F.Calabrese
Messaggi: 41540
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#4 Messaggio da F.Calabrese » giovedì 8 febbraio 2018, 23:50

Davide ha scritto:
giovedì 8 febbraio 2018, 22:52
...
Al di là della marca specifica e dell'hype che ci si è creato intorno, le Grundig erano espressione di configurazioni che si sono praticamente estinte: casse sostanziose, con baffle relativamente ampi e profondità limitate, woofer di diametri adeguati....
Ti prego... dimmi che stai scherzando...! ;) --------- :lol: --------- ;) --------- :lol: --------- ;)

Casse sostanziose... (Erano di legnetto da quattro soldi, e d'altra parte per quelle cifre di certo non si poteva pretendere una lavorazione tipo Sonus Faber o B&W...!)

...baffle relativamente ampi... (erano casse normalissime, ce ne sono perfino del tipo "tower", persino tonde...)

...profondità limitate... (ma quando mai... erano profonde esattamente come qualsiasi AR, KEF o ESB dell'epoca...)

...woofer dai diametri adeguati... (ma di che film stiamo parlando...? Uno di fantascienza forse...? Le Grundig avevano I PEGGIORI WOOFER IN ASSOLUTO dell'epoca, alla pari solo con le misere Dynaco...! Woofers con bobine da 25mm e magnetini ridicoli...!!!)

Io posso capire un piccolo gruppo di aspiranti riciclatori di pezzi in discarica, che si inventano "l'affare del secolo"... magari per ridersela dei polli che si sono accattati il loro usato supervalutato... :D

Ma davvero stiamo parlando di un film diverso...! ;) ;) ;)

Saluti
F.C.

P.S.: Le Pure Acoustics Pro-838 costavano 90 Euro ed offrivano molto, per quella cifra... ma paragonarle con qualcosa di serio... :lol: :lol: :lol:

F.Calabrese
Messaggi: 41540
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#5 Messaggio da F.Calabrese » giovedì 8 febbraio 2018, 23:57

Davide ha scritto:
giovedì 8 febbraio 2018, 22:52
...
Da non-vintagista spezzerei una lancia in favore di chi ha questa passione: forse non è solo una questione di risparmiare soldi, ma di vera impossibilità di trovare nel nuovo qualcosa di analogo alle casse del passato...
In questo hai perfettamente ragione... nel 2018 non avrebbe assolutamente alcun senso produrre woofers talmente miserabili da aver bisogno della cassa chiusa e del materiale smorzante a ridosso del cestello, per ricavare un Qts comunque di terz'ordine (valori intorno ad UNO, per frequenze di risonanza da 70-85 Hz...!!!). E poi le bobine da 25mm verrebbero carbonizzate anche dal meno potente degli ampli attuali, in diffusori la cui efficienza veleggia nientemeno che su 84 dB/1W/1m...!!! (ho scritto ottantaquattro...)

Nemmeno le casse cinesi più povere utilizzano componenti così dozzinali, oggi.

Saluti
F.C.

F.Calabrese
Messaggi: 41540
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#6 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 9 febbraio 2018, 0:09

Davide ha scritto:
giovedì 8 febbraio 2018, 22:52
...il thread aperto da Fabrizio ha altri scopi.
Vero anche questo...

Io credo che esistano -anzi coesistano- almeno tre diversi modi di fare Alta Fedeltà...

C'è chi ama soprattutto ascoltare musica e mette insieme un impianto che costa poco ma dà molto in cambio: p.es. una coppia di Indiana Line pilotate da un Thomann T.Amp E-400 o E-800, con un dac Pro come Focusrite Scarlett 2i2 o qualcosa di simile... Esattamente come chi ama fare foto la domenica ed utilizza una bella compatta da 14 megapixel o lo smartphone.

C'è chi si diverte -e può- a fare foto con una Leica... e magari ascolta con un FullHorn pilotato in corrente da ampli valvolari... ed è un mondo completamente stagno, rispetto al primo.

C'è infine chi aspira al secondo livello, ma si diverte a pensare di poter ottenere le stesse foto con la Nikon di plastichina (obbiettivi compresi) ed ascolta con due diffusori "tower" pilotati dal solito ampli comprato usato dopo altri dieci passaggi di mano (dovuti sempre al fatto che prima o poi si scopre che NON suona...).

A me piacerebbe tanto aprire una QUARTA VIA... vale a dire quella di chi ottiene il massimo risultato con il minimo della spesa aggiuntiva, grazie alle scelte più intelligenti e -per una volta- anche innovative.

Lo so che sembra una impresa impossibile, specie in tempi in cui lo spegnimento dei cervelli è diventata una specie di moda a tutti i livelli.

Io credo che i numeri saranno sempre piccoli, ma ne vale la pena lo stesso.

Nel prossimo post vi farò un esempio di "quarta via"... e vedrete che si tratta di una cosa veramente nuova.

Saluti
F.C.

F.Calabrese
Messaggi: 41540
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#7 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 9 febbraio 2018, 0:18

Uno dei primissimi iscritti a questo Forum aveva in casa un impianto da almeno duecentomila Euro: una coppia di Focal Grand Utopia, pilotate da quattro finali mono Mc Intosh da 1200 Watt, con pre Burmester e crossover elettronico Accuphase. Era un impianto assai fragile per i suoi gusti, che sarebbero stati pienamente soddisfatti da un bel FullHorn se lui non avesse avuto il problema di come smaltire l'usato.

Questa cosa lui me la spiegò, ma io all'epoca ebbi il torto di non capire quanto lui avesse ragione quando mi spiegava che per lui era impensabile mettere un annuncio e ricevere i potenziali clienti, tra i quali ci potevano essere non solo dei semplici perditempo, ma anche veri malintenzionati. Aveva sacrosanta ragione, ed infatti alla lunga diede indietro quasi tutto al negozio dove aveva effettuato l'acquisto iniziale, passando dapprima ad un impianto a tromba ed ora -da quel che si dice- ad un secondo e diverso impianto. Immagino sempre mettendoci sopra bei soldi, oltre i duecentomila Euro iniziali.

Ora proviamo ad ipotizzare quella "quarta via" cui -confesso- sto pensando solo da pochissimo tempo e che allora non faceva assolutamente parte delle mie possibili proposte.

Osserviamo insieme una foto delle Focal Grand Utopia (basta cliccare sul web per trovarne cento, per cui è inutile postarla qui). Si tratta di un diffusore a dir poco splendido, con lavorazioni meccaniche e finiture semplicemente da urlo. Purtroppo la componentistica era abbastanza ridicola, a parte il woofer elettrocitato.

Ora pensateci per un attimo ed immaginate di smontare uno per uno i trasduttori di questo diffusore, sostituendoli con qualcosa che abbia la flangia di dimensioni perfettamente identiche, fori compresi. I vecchi trasduttori potranno essere ben imballati e messi in cima nell'armadio, in modo di poterli rimontare al momento di una eventuale (quanto improbabile) futura vendita del tutto.

Partiamo dal tweeter, che avrebbe potuto essere facilmente sostituito da un piccolo ma sofisticatissimo driver, con una tromba di seconda generazione avanzata, tornita appositamente per occupare il foro rimasto libero. Avremmo guadagnato una quindicina di deciBel di efficienza in più ed il triplo di potenza retta... ovviamente a parità di distorsione e di dispersione, vale a dire anche di immagine stereo. Che volete di più ?

I due medi li si sarebbe potuti sostituire con due trombe esattamente eguali a quelle che oggi impiego nel mio sistema Paragon, magari in questa occasione anche loro tornite dal pieno, in alluminio, ed appunto con flange identiche a quelle dei due mid Focal. L'efficienza sarebbe schizzata da 92 a 104 dB/1W/1m e la potenza retta sarebbe salita ad 800 Watt per canale. Anche qui siamo su un altro pianeta... anche e soprattutto in termini di minore distorsione.

Medio-bassi: voi non lo sapete, ma esiste un prototipo di tromba innovativa, identico a quello dei medi del mio Paragon, ma con un woofer da 12"/32cm. L'ho messo da parte perché la sua potenza e la sua efficienza erano spettacolari, ma non era adatto per salire fino al taglio con il tweeter. Qui però abbiamo già due medio-alti, per cui non ci sarà problema ad infilarlo al posto del misero mid -poco efficiente e delicato- delle Utopia. Abbiamo appena aggiunto altri mille Watt con un rendimento di 106 dB/1W/1m.

A questo punto non resta che imballare l'elettrocitato, sostituendolo con un altro elettrocitato ricavato dal miglior 14"/15" esistente, privato appositamente del magnete ed avvolto fino ad ottenere un campo ben superiore rispetto a quello del woofer originale delle Utopia. In questo caso lo potremmo fare, anche perché non ci interesserebbe più farlo scendere sotto 60-70 Hz, in quanto abbiamo già previsto due bei Sub a tromba. Il nostro nuovo mid-basso avrebbe almeno 100/102 dB di rendimento ed una velocità nei transienti da non far rimpiangere alcuna tromba.

Infine i due (anzi tre) subwoofers, i soliti 60 X 60 X 40 cm. con woofer da 1 KW e 105 dB/1W/1m delicatamente degradanti fino a 30-35 Hz. Il primo sub verrebbe appoggiato alla parete di fondo, anche non al centro. Il secondo verrebbe mascherato da tavolinetto, avanti verso il punto di ascolto, e verrebbe collegato in controfase, formando un dipolo. Il terzo Sub -collocato in fondo, alle spalle dell'ascoltatore- adempirebbe la funzione di cancellare tutte le risonanze ambientali. Una caratteristica che al momento non ha alcun impianto sul pianeta, eccetto due che ho già consegnato.


La spesa di tutta l'operazione non sarebbe poi così diversa da quella necessaria per l'acquisto di un mio sistema Paragon, anche perché le torniture su misura dall'alluminio pieno non sono affatto economiche.

Però l'appassionato avrebbe avuto tutti i deciBel che sognava, senza rinunciare alla bellezza delle sue Grand Utopia ed anche mantenendo gran parte delle elettroniche iniziali, che non erano affatto male, specialmente se interfacciate con le opportune misure di isolamento e protezione dalle RF.

Ci scommetterei che quell'appassionato ha speso almeno quattro volte tanto, senza ottenere assolutamente i risultati di cui parliamo sopra...

Soprattutto una gamma bassa come quella di cui ho parlato non è alla portata di NESSUN altro, visto che non è implementata in alcun impianto.

Mi dispiace che quest'idea allora non fosse praticabile...

Saluti
F.C.

F.Calabrese
Messaggi: 41540
Iscritto il: giovedì 23 settembre 2010, 16:18
Località: Roma
Contatta:

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#8 Messaggio da F.Calabrese » venerdì 9 febbraio 2018, 10:06

Vi lancio un altro paio di spunti.

L'ipotesi che io ho messo sul tavolo in realtà già esiste in Giappone, ed è portata avanti da Kenrick Sound: i loro remake delle JBL Paragon o delle 4350-4343 sono infatti dei piccoli capolavori, che si pagano in proporzione.

Altro spunto: l'attuale Alta Fedeltà sta già morendo, ammazzata dai traffichini che spacciano usato su Facebook o su e-Bay... Si tratta di robaccia, ma i prezzi allettanti hanno già fatto chiudere molti negozi e faranno chiudere anche gli altri, alla fin fine.

Solo dopo gli appassionati si renderanno conto di avere in casa degli oggetti fragili, con potenziometri che gracchiano e tweeters che vanno a fuoco al primo pieno orchestrale con i campanellini... Ma allora i negozi saranno già chiusi e si dovrà acquistare sulla fiducia, anche perché il suono che si ascolta alle mostre è già da parecchi anni a dir poco penoso, quale che sia la cifra in ballo.

Ora pensateci: se oggi il rischio di un cattivo acquisto è già altissimo... figuratevi quanto lo sarà quando il solo canale di vendita attivo sarà il Web...!

Se ne deduce che gli appassionati più intelligenti riconsidereranno di sicuro la loro ostilità verso la figura del consulente progettista, adottando appunto la nostra "quarta via".

Mi aspetto grosse obiezioni: pronto a replicare.

Saluti
F.C.

P.S. Anche l'autocostruzione alla lunga diventerà inappagante, quando si diffonderanno i software che filtrano ed equalizzano automaticamente. L'autocostruttore avrà come unico divertimento quello di avvitare i trasduttori e collegare i fili: un po' poco, se si considera che il risparmio è spesso nullo ed i risultati MAI paragonabili a quelli citati ad esempio nel mio post precedente.

elettro
Messaggi: 1996
Iscritto il: venerdì 3 maggio 2013, 9:13

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#9 Messaggio da elettro » venerdì 9 febbraio 2018, 19:46

Fabrizio ,..mi ha tolto le parole di bocca, di modificare i diffusori..eh..era una idea che mi frullava in mente già da tempo...Pe le Utopia, non posso che commiserare chi purtroppole ha prese e avvalorare l'idea di Fabrizio.
Ovviamente, per chi ha già speso...per chi non è caduto in trappola ...vi è solo una porta a cui bussare.'..
Spendo un lancia a favore degli Autocostruttori....se per autocostruttore riteniamo quelli che sperimentano per se stessi e coltivano la passione, ben vengano, indipendentemente dai risultati nessuno li può limitare o mortificare dallo sperimentare, altrimenti non ci rimane che ..solo le tasse da pagare. Per quelli, che vedo in rete - senza fare nomi - costruire in proprio e poi vendere a 1/3 in meno dell'hi-end proponedo solo parti e flange satinate, tornite e finiutre di pregio, io non commento, non hanno la mia ammirazione.
Anche a me piace sperimentare.

val
Messaggi: 30
Iscritto il: lunedì 10 ottobre 2016, 13:43

Re: Il probabile futuro dell'Hi-End

#10 Messaggio da val » sabato 10 febbraio 2018, 1:41

Quando ho parlato di geni non mi riferivo ne a Geddes ne al mondo dell'alta fedeltà. Altre verità esistono eccome!

Il futuro per la diffusione dell'alta fedeltà sono solo pochi impianti di costi proibitivi per la maggior parte degli appassionati?

Il futuro dell'alta fedeltà é Lei che va a smontare trasduttori ad altoparlanti costosissimi (di persone facoltose che sono state fregate) per sostituirli con altri di sicuro superlativi fatti da lei?

Quanti pensa di realizzarne prima di portarsi i segreti nella tomba? Questa é macabra e brutta ma mi ha aperto lei la strada. :oops:

La cultura per un ascolto corretto della musica la si vuole diffondere davvero?

Io vorrei capire se il 99% dell'alta fedeltà é composto da progettisti cialtroni che non sanno fare il loro lavoro, da autocostruttori ruba idee, da pseudoaudiofili che non capiscono nulla forse meglio che non ci sia un futuro....

Sia ben chiaro se lei chiedesse fondi su una piattaforma come kickstarter per lanciare un sistema di diffusori venduti con il suo nome che davvero possa diffondere il concetto di alta fedeltà sarei il primo a finanziarla. Questa é la seconda idea, la prima é stata liquidata senza neanche percorrerla, certo che lei ha un bel caratterino :lol:

Sto imparando anche a usare le faccine 8-)

Rispondi