Buonasera- Questa sigla mi ha riportato indietro di qualche anno. Non voglio dire che sono una memoria storica degli impianti di Fabrizio ma ne ho ascoltati veramente tanti a cominciare dal mostro, quasi tutti i kit proposti su Stereoplay, impianti pro e così via.
Vi preciso che facendo servizio in qualità di armigero presso la Compagnia Carabinieri di Roma Eur, ogni manifestazione me la dovevo cibare perchè doveva essere garantito l'ordine pubblico. Ovviamente, come graduato, dislocavo i carabinieri nei posti assegnati e poi.......andavo dentro al Palaeur e mi godevo tutte le sessioni di montaggio, prove, test ecc. dei vari artisti ed ovviamente, da appassionato, il mio occhio ed orecchio erano attratti dall'impianto
Come si può immaginare ne ho sentiti tanti e nessuno, dico NESSUNO, ha mai suonato nel senso che nonostante il Palaeur fosse pieno di spettatori, c'erano echi e riverberi dappertutto quindi il dettaglio era indistinguibile, diciamo che volume tanto qualità poca.
In occasione del concerto di Pino Daniele, tenutosi per due date consecutive, alla batteria c'era Tullio de Piscopo, alle percussioni Tony Esposito, al sax quel napoletano di colore di cui non ricordo al momento il nome, ed altri musicisti a me sconosciuti.
Appena ho visto l'impianto sono rimasto deluso; il primo pensiero :"e che ce fanno co sté quattro casse !"- Infatti, come da foto, l'impianto al paragone dei suoi predecessori appariva misero. Quando poi però hanno cominciato a provare i vari sound ed il fonico metteva a punto i vari livelli e le varie timbriche......
cavolo ; l'unica parola che mi passò per la testa. Non durò molto la messa a punto di tutta la strumentazione; il gruppo musicale eseguì per prova un paio di pezzi e tutto finì li.
Ovviamente, visto che in divisa potevo andare dappertutto, curiosavo davanti, dietro, sul palco ma mi sembrava alla vista tutto sottodimensionato ma all'ascolto, cavoli, che suono!. Non ero però del tutto convinto perchè avevo pensato che essendo vuoto, il volume era creato dal riverbero ed invece non era così.
Il giorno dopo prima del concerto, a Palaeur straboccante di pubblico, il fonico aveva messo una cassetta (dico CASSETTA) con un pò di musica mista. Ad un certo punto quale brano poteva cominciare a far ribollire il sangue degli spettatori? The Wall ! Il fonico ha cominciato ad alzare il volume fino a punto che, al passaggio dell'elicottero hanno cominciato a tremare le pance delle persone ed allo stacco successivo il colpo di grancassa fu una fucilata tale che generò uno sfrenato entusiasmo da parte di tutti. Porco boia, che impianto (da una cassetta )!
Poi è cominciato il concerto e qui sono emerse le qualità che mai mi sarei aspettato da un'impiantino così povero all'occhio (ma non all'orecchio).
Che emozione. Bassi velocissimi, profondi, mediobassi spaventosamente potenti e dettagliati, medioalti presenti, intellegibili pur nella tempesta di db che ti piombavano addosso. Mai sentita una prestazione simile.
Ovviamente mi muovevo in mezzo al pubblico da una parte all'altra; in qualsiasi posizione stessi il messaggio musicale era lo stesso anche verso il pubblico che stava alle estremità della platea.
La sera successiva stessa identica performance ma con la consapevolezza da parte mia che quelle trombe erano molto direttive, "sparavano" direttamente sul pubblico e quindi si limitava fortemente il riverbero delle pareti .
In sintesi, non c'era Martin, Jbl o Electrovoice (erano gli impianti più largamente usati a quel tempo) che poteva tenere testa all'H.Q.
Chissà, se oggi un'artista volesse un proprio impianto da concerto, un sistema come quello farebbe impallidire tutti gli altri che per funzionare hanno bisogno di megawatt, processori, dischi volanti e testate atomiche. Un'H.Q., 30 kw di amplificazione e due processori ed il gioco sarebbe fatto.
Mi dispiace solo che la maggior parte di voi non l'abbia sentito unitamente ad altri impianti top di Fabrizio. Un saluto.gh