AudioGuest scrive:
ha la potenza giusta, non distorce, è lineare, è silenzioso, ha un buon DF, ha un buon Slew Rate, una buona riserva dinamica,
ha una buona capacita di pilotaggio, etc etc. Ora dico, ma cosa mi interessa come hanno fatto e quali tecnica hanno usato? nulla, non mi importa un fico secco.
Più o meno vuol dire che se lo misuro e va bene, suona bene.
Non sono d'accordo. La separazione tra misuroni e ascoltoni ha fatto notevolissimi danni, ma se è vero che gli integralisti dell'ascolto spesso fanno affermazioni incompatibili con la realtà fisica degli apparecchi, rimane vero che il set di misure universale, in grado di quantificare la qualità di un ampli qualunque, ancora non esiste.
Le misure, se non interpretate da qualcuno in grado di ragionare come un progettista, rischiano di essere fuorvianti.
Diversamente dovremmo convenire che gli ampli perfetti (nell'ambito delle loro capacità di erogazione max) esistono da un pezzo: le prove degli ampli altamente controreazionati sono immacolate da anni, al massimo si capisce quanta birra riescono a tirar fuori.
Per molti tecnici un ampli abbondantemente controreazionato, non portato oltre i propri limiti, purché rispetti i criteri di stabilità rappresenta un filo con il guadagno. Quindi due ampli correttamente realizzati devono essere indistinguibili.
A me non pare! Ma forse non riesco a sfuggire da suggestioni ingannevoli.
Sicuramente toglierei da quella lista il DF, cioè il fattore di smorzamento.
La scelta di utilizzare amplificatori che sono (vorrebbero essere) perfetti erogatori di tensione (impedenza di uscita nulla) è uno standard commerciale, ma non è tecnicamente l'unica possibile.
Non c'è ragione per pensare che un sistema con ampli a basso smorzamento vada peggio, ovviamente assumendo che la cassa sia pensata per quello.
Considerate che lo smorzamento della cassa non è un parametro oggetto di minimizzazione, ma di ottimizzazione (pure su criteri soggettivi). L'affermazione più lo smorzamento è alto meglio è rappresenta un'ovvia pirlata: mica ascolteremmo volentieri sospensioni pneumatiche con Qtc =0,2!
Se concepite il sistema ampli-altoparlante in maniera integrata (il che è bene) non c'è nessuna ragione per non prendere in considerazione impedenze di uscita diverse da zero. Anzi, vi si aprono un sacco di possibilità. Spaziando tra infinito (sorgente di corrente) e valori negativi pari a Re potete inventare un'infinità di sistemi tutti diversi e tutti tecnicamente corretti.
Fabrizio Calabrese ha usato sia ampli in corrente che altoparlanti alimentati da ampli in tensione ma piazzandoci in mezzo una bella resistenza. Non credo che quelle casse suonassero lunghe e rimbombanti!
Ridurre la quota di smorzamento affidata all'amplificatore ha il grosso vantaggio di renderlo meno vulnerabile alle back-EMF.
L'unica caratteristica saliente di Ru=0 è che una cassa con X-over parallelo ha i filtri che lavora in maniera effettivamente indipendente, cosa che ne facilita il progetto (diverso da : li fa suonare meglio). Ma mica succede nulla se Ru vale 0,1 ohm, è istess.
Persino la scelta di pubblicare il dato in forma di DF piuttosto che come resistenza d'uscita mi pare criticabile: così si possono vantare DF sempre più stratosferici; viceversa se a uno gli dici che la Ru vale 0,01 ohm quello lo capisce che è trascurabile, e quando provi a vendergli che 0,001 è molto meglio lui ti ride in faccia.