Bisogna tener conto del fatto che i potenziali acquirenti di sistemi da concerto come l'Audiometric erano i titolari dei Service (compagnie di noleggio) più all'avanguardia, in Italia... Ed all'epoca si trattava di persone tecnicamente preparate e/o soprattutto curiose.lucaesse ha scritto: ↑sabato 14 marzo 2020, 16:31...
nelle vendite il piano strettamente tecnico normalmente è tenuto al livello minimo indispensabile. Chi erano gli interlocutori dei venditori? Chi comperava impianti professionali era in grado di parlare impedenza acustica, o addirittura dell'uso del volume di carico posteriore per compensarne la parte reattiva, con cognizione? Se si sono molto sorpreso. Altri tempi o è ancora così?
Anche noi -come appassionati- sceglievamo spesso sull'onda della fiducia che riponevamo in nuove e più efficaci scelte tecniche (p.es. i sistemi MFB della Philips o gli Audio Pro). I giapponesi poi si inventavano "di tutto di più" pur di avere nuovi argomenti pubblicitari !
Più che di gole ridotte sarebbe giusto parlare di gole ottimali. Io avevo infatti un mio software che permetteva di centrare la superficie di gola cui corrispondeva la massima efficienza e, con essa, la massima linearità di risposta.Pare di capire che l'uso di gole più ridotte fosse un vantaggio rispetto alla concorrenza. Però sviluppi dei ragionamenti ben comprensibili, almeno rimanendo a livello qualitativo, e citi "studi classici" a sostegno dei medesimi. Considerazioni che avrebbero dovuto essere alla portata dei concorrenti, verrebbe da pensare. Se 'sto discorso ha un senso, perché altri produttori mantenevano eccessivamente bassi i rapporti di compressione?...
Ti/vi anticipo che nei prossimi giorni posterò le curve di risposta misurate all'epoca e ci scommetto che più di uno di voi rimarrà sconvolto per la loro linearità: eppure è una cosa logica, considerando che al raggiungimento del limite di rendimento fisicamente possibile DEVE corrispondere l'assenza di picchi nella risposta...
Ne riparliamo prestissimo.
Saluti
F.C.