Re: Diffusori ed ambiente: la parola finale
Inviato: lunedì 13 luglio 2020, 11:35
Ehm....mi fido della tua parola.....
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La spiegazione è abbastanza semplice, ma richiede un pizzico di attenzione.Il sarto ha scritto: ↑mercoledì 15 luglio 2020, 12:29Chiedo scusa, qualcuno di buon cuore avrebbe voglia di spiegarmi perchè un altoparlante a tromba risente meno delle riflessioni ambientali?
Siccome sono stufo di darmi dell'ignorante dirò:" agli occhi o alle orecchie del profano l'onda che colpisce la parete è la stessa, proprio non riesco a capire come un "contenitore" di quella forma possa produrre un risultato tanto diverso"...
Peccato però che una chitarra emessa da una tromba che virtualmente ha una bocca di 2mq. finisca per assomigliare a un mostro alieno pronto a divorarti, il risultato sarà anche rigoroso strumentalmente ma all'ascolto reale risulta assolutamente non credibile ma solo falso, e chi è abituato ad ascoltare la chitarra dal vero non è in grado di sopportarlo.F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 15 luglio 2020, 13:00La spiegazione è abbastanza semplice, ma richiede un pizzico di attenzione.Il sarto ha scritto: ↑mercoledì 15 luglio 2020, 12:29Chiedo scusa, qualcuno di buon cuore avrebbe voglia di spiegarmi perchè un altoparlante a tromba risente meno delle riflessioni ambientali?
Siccome sono stufo di darmi dell'ignorante dirò:" agli occhi o alle orecchie del profano l'onda che colpisce la parete è la stessa, proprio non riesco a capire come un "contenitore" di quella forma possa produrre un risultato tanto diverso"...
Data una qualsiasi sorgente sonora, la sua emissione è sempre scomponibile in quella di un numero di parti, la cui somma è pari alla superficie radiante complessiva. Le singole parti potranno emettere tutte in sincrono e con la stessa ampiezza (come avviene nel caso dei pistoni rigidi), oppure potranno emettere con ampiezza e fase gradualmente variabili, p.es. dal centro al margine della bocca di una tromba.
Se si suddivide una qualsiasi superficie radiante in tante parti, così piccole da essere sicuramente omnidirezionali, allora tutto il comportamento della sorgente e per qualsiasi posizione nello spazio è facilmente ottenibile mediante la somma delle emissioni E DELLE RIFLESSIONI causate da ogni singola parte in cui è stata suddivisa la superficie radiante.
Ora facciamo due esempi, iniziando con un piccolo woofer da 13-17 cm. di diametro, tagliato in alto a 2-3 KHz. e collocato su stand. Essendo le dimensioni del wooferino comunque piccole anche rispetto alle lunghezze d'onda delle frequenze più alte emesse, non sarà necessario suddividerlo in parti, o al massimo lo potremo dividere in quattro sub-sorgenti, ubicate però a pochissimi centimetri una dall'altra. A questo punto è chiaro che, quale che sia la posizione dell'ascoltatore (o del microfono di misura), ad esso arriverà un'emissione diretta ed un numero di riflessioni singole (e potenti), che interferiranno formando picchi e buche nella risposta. Questi picchi e buche saranno tanto più udibili quanto più bassa sarà la loro frequenza e quanto più ampia la loro banda.
Ora passiamo al secondo esempio, vale a dire quello di un diffusore a tromba con una bocca sviluppata per un metro di altezza ed appoggiata al pavimento (che ne formerà un'immagine speculare di pari dimensioni).
Una bocca di queste proporzioni va considerata come la somma di decine di parti, collocate questa volta a parecchi centimetri l'una dall'altra (dal bordo superiore della bocca a quello inferiore dell'immagine creata dal pavimento ci saranno ben DUE METRI !!!)
Ciascuna di queste parti, essendo di per sé omnidirezionale, produrrà un'emissione verso l'ascoltatore (o il microfono di misura) ed un numero di riflessioni pari al numero di pareti vicine.
MA ATTENZIONE... se la bocca sarà sufficientemente grande ma ben orientata, allora all'ascoltatore perverranno tutte le emissioni in fase o quasi, mentre alle pareti circostanti arriveranno contributi sfalsati nel tempo ed a volte attenuati già per interferenza reciproca, prima ancora di arrivare alle pareti.
Questo fenomeno è stato oggetto anche di recenti pubblicazioni AES (vedrò di postarvi qualche grafico) ed è quindi presente al di là di qualsiasi ragionevole dubbio.
UNA NOTA IMPORTANTE: il ragionamento che abbiamo fatto vale per le trombe dei bassi e medio-bassi, mentre le trombe per medio-alti ed alti sono di solito piccole e ad ampia dispersione, per cui finiscono per approssimare abbastanza una sorgente puntiforme. Quindi ha ben poco senso parlare di "diffusori a tromba" quando la gamma bassa è emessa da normali woofers in radiazione diretta e solo le alte sono a tromba.
Spero di essere stato chiaro e leggibile: ma se ci sono dubbi io sono qui.
Saluti
F.C.
parli di un altoparlante in aria libera? e cosa intendi con " ...lo potremo dividere in quattro sub-sorgenti..." ?F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 15 luglio 2020, 13:00un piccolo woofer da 13-17 cm. di diametro, tagliato in alto a 2-3 KHz. e collocato su stand. Essendo le dimensioni del wooferino comunque piccole anche rispetto alle lunghezze d'onda delle frequenze più alte emesse, non sarà necessario suddividerlo in parti, o al massimo lo potremo dividere in quattro sub-sorgenti, ubicate però a pochissimi centimetri una dall'altra. A questo punto è chiaro che, quale che sia la posizione dell'ascoltatore (o del microfono di misura), ad esso arriverà un'emissione diretta ed un numero di riflessioni singole (e potenti), che interferiranno formando picchi e buche nella risposta. Questi picchi e buche saranno tanto più udibili quanto più bassa sarà la loro frequenza e quanto più ampia la loro banda.
Magari la questione fosse così semplice...!alan1 ha scritto: ↑mercoledì 15 luglio 2020, 13:51Peccato però che una chitarra emessa da una tromba che virtualmente ha una bocca di 2mq. finisca per assomigliare a un mostro alieno pronto a divorarti, il risultato sarà anche rigoroso strumentalmente ma all'ascolto reale risulta assolutamente non credibile ma solo falso, e chi è abituato ad ascoltare la chitarra dal vero non è in grado di sopportarlo.
Beata la sezione mediobasso del Poliedro, l'unica tromba mediobasso che sia credibile tra le ennesime mai ascoltate.
Parliamo di una bocca virtuale di 2mq dubito che la si voglia far salire sopra i 700hz,F.Calabrese ha scritto: ↑mercoledì 15 luglio 2020, 14:23Magari la questione fosse così semplice...!alan1 ha scritto: ↑mercoledì 15 luglio 2020, 13:51Peccato però che una chitarra emessa da una tromba che virtualmente ha una bocca di 2mq. finisca per assomigliare a un mostro alieno pronto a divorarti, il risultato sarà anche rigoroso strumentalmente ma all'ascolto reale risulta assolutamente non credibile ma solo falso, e chi è abituato ad ascoltare la chitarra dal vero non è in grado di sopportarlo.
Beata la sezione mediobasso del Poliedro, l'unica tromba mediobasso che sia credibile tra le ennesime mai ascoltate.
Il problema è che l'udito applica almeno due -anzi tre- diversi meccanismi di localizzazione. Sotto i 700 Hz opera tenendo conto del ritardo di fase; sopra 2 KHz utilizza la differenza in ampiezza e alle frequenze più alte ricorre persino alle riflessioni dai padiglioni auricolari.
MA ATTENZIONE... quando le informazioni ricavate mediante due diversi meccanismi NON sono coerenti, allora l'udito sceglie l'una o l'altra, a volte addirittura "inventandosi" la localizzazione...
Ragioniamoci: sia il medio-basso del Poliedro che quello del Paragon sono tagliati a 300 Hz, vale a dire a frequenze le cui lunghezze d'onda superano il metro e quindi arrivano ad entrambe le orecchie allo stesso livello. Ma anche per quanto riguarda la fase, se la chitarra è al centro, allora anche le emissioni dei due medio-bassi dovrebbero produrre lo stesso sfasamento...
Nella realtà sappiamo tutti quanto giochi la vista...
Saluti
F.C.